Tutto e nulla, ora e mai… Siamo fatti di opposti, la vita si riesce a guardare solo attraverso le contraddizioni, ed è lì che si sviluppa il pensiero astratto, altrimenti si impazzirebbe. Vuoto e pieno, concavo e convesso, in fondo, guardando bene, non sono contrasti, sono compenetrazioni. Anche nel vuoto più profondo, qualcosa c’è che spinge.
“Intorno al nulla” di Jamie McKendrick è una poesia che si può guardare da tante angolazioni diverse: certe volte mi sembra ottimista, la “stella oscura attira a sé grani di luce”, altre volte pessimista, “siamo noi non la natura ad aborrire il vuoto”.
Con una poesia così riflessiva, e per certi versi analitica, come ascolto propongo un brano dei Radiohead, che a me fa pensare a uno “spazio senza-attrito” dove ogni singolo pensiero è al suo posto.
Buona lettura e buon ascolto. 🙂
INTORNO AL NULLA [Jamie McKendrick]
Se il nulla è l’opposto di qualcosa
allora anch’esso è qualcosa e non un nulla
o è solo il linguaggio che si affanna
a colmare il qualcosa che fa ritrarre l’intelletto?
Siamo noi non la natura ad aborrire il vuoto:
là nello spazio senza-attrito c’è ancora una frazione
più del nulla, se non abbastanza da rallentare
i pianeti nelle orbite.
Eppure la luna piena cela il suo vuoto
e ogni pienezza il suo contrario:
il presente si curva nell’assenza di un – ora
che dura per un – mai come una stella oscura
attira a sé grani di luce. Là il nulla esiste
accucciato come una sfinge tra i detriti.