Passioni clandestine

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Tanta poesia e tanta musica raccontano della passione, soprattutto quando questa è ostacolata, in qualche modo, dalla realtà oggettiva.

Un poeta anche passionale è stato Iosif Brodskij. In questa sua “io ero solamente ciò” racconta una passione forte e intensa, che però, come una sfera, ruota e va…

E pensando alle passioni clandestine o comunque contrastate e finite, una canzone di Agnes Obel, “Familiar”, racconta l’amore clandestino e la sofferenza per questa clandestinità. In questo video dal vivo la particolarità di questa musicista e dei suoi arrangiamenti, oltre alle bravissime polistrumentiste che l’accompagnano dal vivo.

Buona lettura e buon ascolto. 🙂

IO ERO SOLAMENTE CIO’ [Iosif Brodskij]

Io ero solamente ciò
che tu toccavi, quello
su cui – notte fonda, corvina –
la fronte reclinavi tu.

Io ero solamente ciò
che tu là in basso distinguevi:
sembiante vago, prima, e poi
molto più tardi, tratti.

Sei tu ardente, che
sussurrando hai creato
la conchiglia dell’udito
a destra, a manca, là, qui.

Tu che nell’umida cavità,
tirando quella tenda,
hai messo voce, perché
potesse te chiamare.

Cieco ero, nulla più.
Tu, sorgendo, celandoti,
hai dato a me la facoltà
di vedere. Si lasciano scie

così, e si creano così
mondi. Spesso, creati,
si lasciano ruotare così,
elargendo regali.

E, gettata così,
in caldo, in freddo, in ombra, in luce,
persa nell’universo,
ruota la sfera e va.

Passioni clandestineultima modifica: 2017-10-04T19:16:58+02:00da Luna_eva
2017 Lunaeva