Ho sempre avuto una grande passione per le parole, il loro significato, il loro suono, la bellezza del loro stare insieme, e la capacità del linguaggio scritto, ma non solo scritto, di far viaggiare la mente.
“Amo il bianco tra le parole” di Chandra Livia Candiani è una delle più belle lodi alla parola che io abbia mai letto, e la metto qui, per celebrare il più grande Amore della mia vita, dopo mia figlia…
Musica e parole sono state la salvezza per me, come credo per molti. Senza questa bellezza, saremmo estinti da tempo… Propongo quindi una sorta di connubio tra parole e musica, o meglio, tra i suoni delle parole, quelli che le compongono, i fonemi, e la musica. Qualcosa di sperimentale, divertente e che fa riflettere sul mondo di significati, sui simboli, che l’essere umano può creare e immaginare.
“Stripsody” di Cathy Berberian è una composizione del 1966 che utilizza i suoni dei fumetti…
Buona lettura e buon ascolto. 🙂
[tratto da “La bambina pugile” – Chandra Livia Candiani]
Amo il bianco tra le parole,
il loro margine ardente,
amo quando taci
e quando riprendi a parlare,
amo la parola che spunta
solitaria
sullo specchio buio del vocabolario,
e quando sborda, va alla deriva
con deciso smarrimento,
quando si oscura
e quando si spezza,
si fa ombra.
Quando veste il mondo,
quando lo rivela,
quando fa mappa,
quando fa destino.
Amo quando è imminente
e quando si schianta,
quando è straniera,
quando straniera sono io
nella sua ipotetica terra,
amo quello che resta,
dopo la parola detta,
non detta. E quando è proibita
e pronunciata lo stesso,
quando si cerca e si vela,
quando si sposa
e quando è realtà di muri
limite che incaglia al suolo,
quando scorre candida
e corre per prima a bere,
e quando preme alla gola,
spinge all’aperto,
quando è presa a prestito,
quando mi impresta il discorso
dell’altro, quando mi abbandona.
Non voglio una parola di troppo,
voglio un silenzio a dirotto,
non un commercio tra mutezza e voce,
ma una breccia,
una spaccatura che allarga luce,
una pista delle scosse.
Dammi un ascolto che precipita –
parola.
Che nasce.
A volte è la musica che insegna ad ascoltare le parole..
Ti ringrazio per il commento. 🙂
Musica e parole sono linguaggi diversi, ma che coesistono e si integrano, ed hanno tanto in comune…