Proto selfie nella sfera di Escher. Straordinaria e affollata la mostra a Genova

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Escher

Escher. Proviamo a pensare che Maurits Cornelis Escher artista olandese e icona dell’arte moderna  amata in tutto il  mondo, con Mano con sfera riflettente (1935) abbia anticipato il selfismo. Che l’opera  oltre a  rappresentare il riflesso oggettivo di se stesso nel suo studio romano curvato attraverso una sfera lucida, sia nell’autoritratto progenitore dell’attuale fenomeno di selfismo. Anzi il punto di vista di un selfie; o ritratto di un selfie, in litografia; una Lat log, come la chiameremo oggi, per  trasferire l’immagine e le sue coordinate sulla sfera e  ‘fotografare ‘ con un super grandangolo. Escher, è al tempo, nel pieno della ricerca visiva prospettica, dei punti di fuga sotto forma di paradossi geometrici: composizioni artistiche, che incluse le Metamorfosi e la serie  Emblemate,  ancora oggi affascinano le generazioni. 

Palazzo Ducale di Genova omaggia l’artista ospitando la mostra Escher fino al 20 febbraio 2022, tra arte, matematica, scienza, fisica, natura e design, l’antologica è un evento unico per conoscere più da vicino l’artista;  all’interno del percorso espositivo sarà possibile esplorare ‘l’immaginifico universo escheriano tramite inedite sale immersive e strutture impossibili (messe a confronto con opere di grandi artisti visionari del calibro di Giovanni Battista Piranesi e di Victor Vasarely)’. Molto interessante la sezione delle cover di long playing, con le opere d’arte di Escher, tra queste quelle dei Pink Floyd e Rolling Stones. Proprio queste contaminazioni tra arte e musica hanno permesso la diffusione capillare delle opere di Escher e anche in Italia dagli anni 60  e 70 ad oggi. Analoga alle cover musicali, la collezione di  copertine di fumetti tra cui Mickey Mouse e Martyn Mistére con le citazioni dei mondi magici di Escher.

Le foto sono state gentilmente rilasciate da Altheadi mare.

Millenium21

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Proto selfie nella sfera di Escher. Straordinaria e affollata la mostra a Genovaultima modifica: 2022-02-14T04:32:21+01:00da MilleGaranziePerTe

11 Comments Add yours

  1. CrossPurposes scrive:

    Bel connubio, musica e arte visiva.

    A proposito di Escher, in pieno Abruzzo, nel cuore della riserva delle Gole del Sagittario, c’è un borgo sospeso che ha incantato e ispirato Escher, tanto da farne una litografia omonima. Parlo di Castrovalva (Aq) tra Scanno e Anversa degli Abruzzi, da cui si sale con dei tornanti che ricordano spirali, svetta sopra un mare di vegetazione con le montagne e gli altri borghi vicini sullo sfondo.

    Una perla sospesa nel tempo e nello spazio, immortalata dal genio di Escher.

    1. Grazie per questa nota da approfondire, infatti Escher in Italia vi soggiornò per ben 12 anni. Da Genova alle città della Toscana in ‘Grand Tour’, Venezia e Costiera amalfitana per eccellenza ( Metamorphose II ); Pisa e ovviamente Roma e possiamo riconoscere questi luoghi resi come architetture magiche nelle opere.

  2. CrossPurposes scrive:

    SI, Escher ha passato il suo bel tempo in italia, certo l’esperienza di Castrovalva nel quadro di location eccellenti quali quelle da te citate, al centro anche di fitte relazioni culturali, resta quasi un’esperienza selvatica, mistica e ascetica. Per questo mi ha fatto piacere citarla.

    1. Ci sono architetture naturali Cross di cui sei già grande osservatore, inoltre ci sono architetture nascoste e bellezze fuori dai transiti comuni ( in Italia) ed è giusto che un animo d’artista come Escher le abbia sapute cogliere per tutti, come Castrovalva.

      1. CrossPurposes scrive:

        Il fascino dei Grand Tour di un tempo, dove lungo le strade che portavano ai grandi crocevia culturali trovavi bellezze di un fascino sconvolgente, sconosciute ai più. Alcune, come Castrovalva, lo sono ancora oggi, indipendentemente dal discorso su Escher.

        Ho imparato ad osservare le architetture naturali perché nel corso degli anni ho sentito l’esigenza di rivivere queste esperienze da Grand Tour, vagando per l’Italia di provincia, tra piccoli borghi e meraviglie naturalistiche, a volte con viaggi mirati, a volte lasciandomi guidare da quel che trovavo lungo le strade.

        Cercando di annotare e portare a casa suggestioni, con la penna e la fotografia.

  3. AltheaDiMare scrive:

    Ciao Mille,
    ancora una volta non ti smentisci come “diffusore” di cultura e sapere.
    Avrei voluto visitare la mostra DOPO avere letto questo tuo articolo su Escher perché avrei compreso meglio le sue opere che gettano stupore, curiosità e voglia di capire questo eclettico e geniale artista che come hai detto crea una stupenda commistione fra matematica, fisica e grafica creando prospettive impossibili ma che sembrano reali. Effettivamente la presenza è stata alta malgrado le misure anticovid e.. devo aggiungere che il pubblico era prevalentemente molto giovane.
    Alla fine molti .. me compresa hanno voluto portarsi via un ricordo di lui .
    Personalmente una splendida T-shirt con un suo disegno.

    Vorrei aggiungere una sua frase che mi è rimasta impressa di questo artista che era su una parete della mostra:

    “Solo coloro the tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile”

    Anche una frase può essere un’opera d’arte.. questa per me lo è.

    Althea

    1. Cara Althea intanto ti ringrazio per aver condiviso l’articolo nella tua bacheca e come detto ieri sera rispondo con attenzione al tuo commento. Escher era formato in Architettura, quindi si può immaginare la sua capacità costruttiva, ma ha saputo ricreare soprattutto le sue città ideali e i luoghi prossimi al fantastico, in una surrealtà in cui ci possiamo immergere ancora oggi, perchè benevola per lo spirito e la mente. Saper guardare oltre l’oggetto. Devo dire che sei molto bella fotografata all’interno delle installazioni geometriche di Escher*_* e se sapevo che andavi ti davo un incarico vero e proprio da cronista, grazie delle belle foto, mi ci hanno portato dentro in qualche modo. Ti auguro una bella serata, Mille

  4. CrossPurposes scrive:

    Althea, complimenti per lo splendido reportage che ha consentito di sviluppare questo bel post!

  5. Bloggo Notes scrive:

    Segnalo ”Five hands” (2015), una scultura in fiberglass bianco rappresentante cinque avambracci che impugnano un “selfie stick”, come se fosse un’arma o una bandiera. Questa nuova generazione, armata dei nuovi e dilaganti mezzi di comunicazione globale, è in grado di sparare proiettili veri che colpiscono il potere costituito senza necessariamente imbracciare un fucile ma è altrettanto vero che spesso ha un atteggiamento velleitario e narcisistico e vive di un prostrato conformismo privo di spunti originali. Ne viene fuori un’opera profondamente consapevole dello spirito del nostro tempo perché entrambi gli aspetti possono coesistere nelle generazioni attuali.

    1. Grazie per questa nota.
      Opera interessante.
      Coesiste con la condivisione in rete,
      ed è un buon uso per avere forza.

      Il selfie in ogni caso
      è un inquadramento della storia.

      Mille

    2. AltheaDiMare scrive:

      Grazie Cross,

      ti ringrazio del complimento, ma il merito va a Mille che ha saputo da “Montanellina” che è, tirare fuori una articolo fantastico degno di un libro di storia dell’arte.

      Comunque dai, è stato un bel lavoro di squadra del nostro team di cui sono orgogliosa di far parte.

      Althea

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