Il ripristino della sala stampa ‘Lucio Dalla’, punto di riferimento che da vent’anni accompagna e sostiene il lavoro della RAI intorno al suo evento più seguito rendendolo capillare è un vantaggio dell’informazione.  La trentina di accrediti ai colleghi fotografi e il centinaio ai giornalisti (che arrivavano a superare i 1.300 pre-emergenza) penalizzano tanto la comunicazione dell’evento quanto il lavoro dei professionisti esclusi. Lo stesso diritto di cronaca viene fortemente indebolito. Tanto meno della città, che avrebbe perso migliaia di presenze, tra alberghi, bar, ristoranti e altri servizi di accoglienza.

Dispiace – si legge nella lettera a RAI e Comune –  dover mettere in evidenza queste difficoltà proprio negli anni di direzione di Amadeus, che tanto a lungo ha vissuto il mondo delle radio private, e ben ne conosce le peculiarità formative fondamentali per il professionista indiscusso che è oggi. Scelta che non era andata giù anche all’assessore a Turismo e Manifestazioni Giuseppe Faraldi: “Personalmente ho espresso le mie perplessità sul fatto che non ci fosse una sala stampa al Palafiori, ma son decisioni prese dalla Rai e le rispetto”.

Dopo l’accorato appello accolto da Viale Mazzini la sala ‘Lucio Dalla’, punto di riferimento al Palafiori  per Sanremo riapre. A suggellare il ritorno alla totale normalità pre Covid del Festival di Sanremo la conferma giunta all’esito dell’incontro in Prefettura del tavolo di coordinamento ordine pubblico chiamato ad approfondire tutti gli aspetti legati alla sicurezza della kermesse. Al tavolo del comitato di coordinamento ordine pubblico e sicurezza erano presenti anche i responsabili di Costa Crociere. A loro e alla capitaneria di Porto spetta la gestione dello sbarco di circa 1500 croceristi che seguiranno la manifestazione canora a bordo della Costa Smeralda ormeggiata in rada tra i due porti. Ieri il 73°  inaugurato da Amadeus alla presenza del capo dello Stato Mattarella, il primo ad assistere al Festival, e la  standing ovation finale per l’Inno di Mameli. L’Oscar Benigni con un appassionato inno alla Costituzione  – in occasione delle celebrazioni dei 75 anni-  come opera d’arte che canta la libertà e la dignità dell’uomo.

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