#Testroad sui #laghi italiani: #Ssangyong #Rexton un concentrato di tecnologie e confort

#SUV #crossover per affrontare comodamente strade normali e percorsi #fuoristrada e di #montagna IMG_50871 IMG_51221 IMG_50921 IMG_5095 IMG_50971 IMG_51411 IMG_51391 IMG_51521 IMG_51541 IMG_51731 IMG_51821 IMG_51851 IMG_526811 IMG_52781 IMG_52811 IMG_52901 IMG_5294 IMG_53021 IMG_53071 IMG_53111 IMG_53121 IMG_531811 IMG_53211 IMG_53241 IMG_532611 IMG_53291

Nuovo corso dell’auto coreana che si presenta di muso grintosa e aggressiva

Di fianco e di coda maschera le notevoli dimensioni e gli ampi spazi interni

#SsangYong #Rexton un SUV #crossover ma anche una comoda auto da strada rappresenta l’evoluzione dell’auto coreana. È stata una delle prime vetture orientali non giapponesi a raggiungere le strade europee. E dai primi modelli caratterizzati da una linea oriental-americaneggiante, si notava per le forme inusuali per le nostre abitudini. Stavolta il risultato pare centrato. E la Rexton si presenta come un’auto importante, un SUV spazioso, il muso grintoso con le fiancate morbide e slanciate nel contempo. Che hanno l’effetto di ridurre la sensazione di ingombro, che sarebbe normale viste le dimensioni della vettura. Infatti, se vista di muso, o nello specchietto non può passare inosservata e manifesta con decisione la sua vocazione fuoristradistica, di fianco risulta slanciata, e di coda addirittura riesce a camuffare la grande capienza che la contraddistingue. Avremmo voluto provare i vecchi modelli. Ma probabilmente siamo arrivati al momento giusto. Importata da SsangYong Motors Italia, già Bepi Koelliker,

la nuova Rexton punta in alto.

Anche negli interni con sedili ergonomici che assicurano un grande confort adattandosi alla corporatura dei passeggeri grazie alla tecnologia Fullmaflex. Che modella in modo differenziato la schiuma del sedile in funzione della posizione di seduta. Sedili, che sono rivestiti in misto-lana o fino alla pelle nappa trapuntata. La guida? Il servosterzo elettrico ad assistenza variabile che agisce in funzione della velocità e il volante riscaldabile dotato di tutti i comandi elettronici e funzionali. E le prestazioni? Le testeremo più avanti. Ma è sufficiente anticipare che il motore è diesel da 2200 cc con 181 CV e cambio automatico E-Tronic a 7 marce. Con tutte le regolazioni necessarie per utilizzare l’auto in ogni condizione con efficacia e sicurezza di guida. La trasmissione? Una grande sorpresa:

si può scegliere tra 2 WD sull’asse posteriore, 4WD e 4WD con ridotte.

Beh, ora però cominciamo a provarla. Questa lunga ‘sintesi’ è motivata dal fatto che la Ssangyong Rexton ci ha colpito perché è molto completa, e dispone di tanto ausili, dispositivi e accorgimenti elettronici che sembra un catalogo di tutta la tecnologia e l’innovazione oggi a disposizione. Partiamo verso la montagna veneta, attraversando Bassano del Grappa verso le Dolomiti. Controlliamo le prestazioni-consumi e sono nella media. Affrontiamo strade extraurbane e nel cruscotto Rexton ci ricorda i cartelli stradali che troviamo lungo il percorso. E ci rassicura sulle strade nuove. Alla partenza dalla città, la capitale economica italiana, il caldo era pesantemente afoso. Alla temperatura elevata si aggiungeva un forte tasso di umidità. Ma il sistema di climatizzazione dell’auto, dopo pochi chilometri ci ha fatto sentire a nostro agio. Un po’ preoccupati perché sopra di noi si addensavano i primi cumulonembi presagio di un fronte temporalesco in arrivo. Puntiamo sul basso Trentino.

Mezzano, a pochi chilometri da Fiera di Primiero,

superando il feltrino, Lamon, che dà il nome ai fagioli DOP della pedemontana veneta. Mezzano è uno dei Borghi più belli d’Italia. La nostra meta è il Lago di Val Noana. Un bacino artificiale che si trova a 1200 m e colma parte della gola che contraddistingue la valle. Da lì un percorso pedonale ci permetterà di raggiungere il sentiero degli alberi giganti: abeti, faggi e tassi secolari. E il rifugio Fonteghi. Lungo una strada asfaltata che si inerpica nella fitta vegetazione. E scorre tra la montagna e le pendici che sovrastano il lago. Lungo il percorso il torrente Noana e i ruscelli e torrenti che scendono a valle regalano paesaggi davvero suggestivi. La sera rientriamo a Mezzano. Ma questa è un’altra storia.

#charlieinauto103

#Testdrive #Testroad #Skoda Kodiaq / Un SUV comodo di grandi dimensioni camuffato da auto normale

Consumi limitati e grande confort di marcia e interno sulle grandi percorrenzeCHARLIEINAUTO TIGUAN Lignano city 203_albero-di-natale-piu-grande-del-mondoIMG_4186 IMG_4248 IMG_4242 IMG_4191 IMG_4201 Skoda Passons Kodiaq IMG_4211 IMG_4241 IMG_4235 IMG_4252 IMG_4257 Skoda Kodiaq autostrada ida IMG_4264 Skoda Kodiaq grill IMG_4288 IMG_4291 IMG_4298 IMG_4300 IMG_4306 IMG_4314 IMG_4322 IMG_4325 IMG_4356 Gubbio teatri romano 2

Un motore morbido con prestazioni appaganti nonostante la lunghezza della vettura di grande capienza

Una macchina comoda per un lungo viaggio. Beh, ci è andata bene e l’abbiamo trovata. Lungo, nel senso che comunque cinque ore prevalentemente di autostrada, in settembre, in piena estate, possono diventare da un momento all’altro un banco di prova serio per qualsiasi tipo di auto. Una riprova di questi imprevisti, fortunatamente, l’abbiamo avuta. Ma nella corsia opposta. Stavamo percorrendo l’autostrada Adriatica, verso Sud, quando, all’altezza di Misano Adriatico, poco dopo l’autodromo, scorgiamo sulla sinistra un camion con le ruote all’aria. Poi, avremmo saputo che il camionista fortunatamente non si era fatto gran che. Ma da quel punto, per quasi 25 km abbiamo sfilato in senso contrario la coda di auto, su tre corsie autostradali, conseguenza dell’incidente. Vabbè, direte… in coda, e quindi? Certo, era nell’altro senso di marcia. Ma se fosse capitata a noi la coda? Erano le 20, e fuori dalla nostra Skoda Kodiaq c’erano 36 gradi, assieme alla conseguente nuvola di afa. Kodiaq, in condizioni estreme per le nosgtre abituvdini, ha confermato la qualità dell’impianto di condizionamento. Che ha mantenuto il confort per tutto il percorso, sia per il conducente che per i trasportati. Fino a Fano (sembra un gioco di parole).

Una sosta di ristoro a Fano: una delle capitali del pesce adriatico

Alle 21.30, faceva un po’ meno caldo, e bisognava mettere qualche cosa sotto i denti. Così, usciamo dall’autostrada, e troviamo l’indicazione: Taverna del ghiottone. Un nome intrigante, e chissà cosa ci nasconde!? Ma il sesto senso del cronista agricolo ed enogastronomico ci spingeva a ritrovare la cucina marchigiana. Che peraltro già ben conosciamo, sia quella stellata, che quella rivierasca di pesce. E la Taverna del ghiottone, ricavata in un vecchio fabbricato rurale a due passi dall’autostrada, ma anche dal centro, e dal porto, ha confermato di essere un buon riferimento per la cucina tradizionale, di mare. Con un ottimo rapporto prezzo qualità. Ora, dopo un Verdicchio, bianco, anche se asprino, tendente al verde, con il tipico sentore di legno fresco appena accennato, e un Rosso Conero, che ci tenevo a riassaggiare perché lo avevo bevuto anni prima assieme all’amico biologo di Linea Verde e Linea Blu su Rai 1, Corrado Piccinetti, e al responsabile della promozione enogastronomica delle Marche, Flavio Cerioni, bisogna ripartire. Direzione: Gubbio.

Proseguiamo nella notte in tutta sicuerzza e confort verso l’Italia centrale

Anche se le giornate sono ancora lunghe, ormai è notte fonda, e non conosco bene questo percorso. Lasciata l’Adriatica dirigiamo verso Urbino. Su una statale di grande percorrenza. L’elettronica Skoda di matrice Volkswagen ci viene incontro e ci permette di guidare in totale relax. Anche troppo, direi… Ed è bene, specialmente di notte, non farsi prendere la mano. A ogni buon conto, visto che ho guidato già a lungo, attivo il cruise control per non faticare ad assecondare il limite di velocità. Su una strada che, anche perchè essendo sconosciuta, e di notte, impone comunque di guidare. Fari abbaglianti in automatico, ausilio alla guida acceso. Tutt ok per procedere. Il motore di Kodiaq è morbido e docile. E anima questa vettura, lunga rispetto agli altri SUV, capace di ospitare fino a sette seggiolini e trasportare altrettante persone, conducente compreso, con la giusta serenità. Alla guida è docile. Anche qualora dovesse comparire, nella notte, qualche imprevisto. La frenata é  sicura. Le ruote di grandi dimensioni e la guida alta trasmettono sicurezza sua al conducente che ai passeggeri. Così, ci lasciamo trasportare senza incertezze verso l’Umbria. È notte.

L’arrivo a Gubbio con una skyline fantastica

Intuiamo i dolci colli che avevamo visto altre volte di giorno e che scruteremo domani. Ecco il monte Ingino, che a Natale viene illuminato con l’albero natalizio più grande del mondo grazie a fari che imitano gigantesche lampadine. E sotto il fantastico scenario della città antica, illuminata in modo suggestivo. Che ci introduce alle bellezze che vedremo domani. Andiamo a riposare, è davvero tardi. Un’occhiata ai consumi: 2000 cc, TDI diesel, 150 CV che ha fatto 18/19 km/l. Siamo ancora abituati al vecchio sistema di conteggio dei consumi. Kodiaq, con il suo cambio automatico DSG Volkswagen a sette marce, ha perfettamente capito che cosa le chiedevamo. Quindi? Fin qui certamente promossa: un’auto di queste dimensioni, con consumi da utilitaria, è certo uno dei risultati della ricerca della Casa tedesca. Ora di corsa a dormire. Ci attende un congresso di Greenaccord, l’organizzione internazionale dei giornalisti dell’ambiente organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. E tante visite nell’area.                            #charlieinauto

(2-segue)

#Testroad sull’Isola d’Elba prosegue nella Costa del Sole con #Volkswagen Nuova Tiguan

IMG_3373Tiguan Costa sole 1Costa sole motoCosta sole alberoTiguan Costa sole pietraCavoli spiaggiaIMG_3398IMG_3444IMG_3439IMG_3465IMG_3471IMG_3475Tiguan Sole paeseTiguan piantaIMG_3486IMG_3495Volterraio roccaDa Capoliveri alla spiaggetta esclusiva di Cavoli un viaggio tra le diverse identità dell’Isola

Una guida confortevole anche sulle strade irrequiete del mutevole paesaggio elbano

Dopo la serata nei localini di Cavo, nella parte orientale dell’Isola d’Elba, dove abbiamo assaggiato birre artigianali locali, diverse per ciascuno dei Comuni dell’isola, rinunciamo alla bellezza del primo mattino insulare per riposarci un po’ di più. Ma l’Isola d’Elba è densa di ricchezze da scoprire. E se c’è una cosa che qui non manca, è il sole. Ma … Proviamo a studiare una strategia per la giornata. Ci avviciniamo alla tarda mattinata. Quindi, un aperitivo, arricchito da qualche stuzzichino, a pochi km di distanza, a Capoliveri. In cima a uno degli innumerevoli rilievi della skyline insulare. Dalla piazza principale è possibile ammirare lo scenario del Tirreno. Dalla strada che scorre appena sotto al paese, lo sguardo può spaziare lontano. Mentre dalla strada del centro, costellata di piccole botteghe artigiane, scendono viottoli e scalinate che offrono uno spaccato della vige della comunità locale. Vabbè, direte voi. Ma fin qui come c’arriviamo?
Ansonica e bruschetta gustare i panorami insulari
Sempre con la Volkswagen Nuova Tiguan che c’accompagna in questo tour dell’isola. L’aperitivo con un bicchiere di Ansonica dell’Isola d’Elba, secco, profumato e armonico. Assieme a una bruschetta all’olio. Nuova Tiguan, dicevamo. E fin qui, la guida è stata tranquilla, e incanalati nel traffico della pausa pranzo, abbiamo apprezzato il confort di questo SUV. Che è anche un po’ crossover. Ma per il momento non abbiamo avuto la necessità di metterla alla prova. La posizione di guida comoda, alta rispetto alla strada, ci permette di apprezzare il paesaggio circostante. E si rivelerà ancor più azzeccata nel nostro prossimo tragitto. Non potendo ammirare l’alba, per problemi di …orario, il sole ce lo andremo a cercare. A coglierne tutto il potere radiante. Dove? Alla Costa del sole. È uno dei tratti del litorale elbano più intatti. E spettacolari. Perché la strada costiera scorre ritagliata nella roccia. L’esposizione è a nordovest, ovvero verso il sole di metà giornata e del tramonto.
#Testdrive verso la Costa del Sole
Per arrivarci, ecco un primo test: la strada Lacona-Monumento, una delle speciali storiche del Rally. Schiacciamo sul pedale, sempre senza rischiare o esagerare. E ancorchè in salita, i 120 CV della Nuova Tiguan 1600, si confermano sufficienti a spingere in velocità l’auto sulla salita. E ci permettono di controllarla e di tenere una guida veloce nel tratto misto in discesa. Quasi come si trattasse di un’auto di media cilindrata, peraltro sportiva, e non di un SUV con vocazione crossover. A dimostrazione della sua versatilità. Scolliniamo verso la costa, ed ecco la …Costa del sole. Annunciata da una pietra miliare dedicata, appena sbuchiamo sul crinale della riviera ecco la conferma. Il riverbero ci costringe a inforcare gli occhiali da sole, protettivi, anti UV e anti riflesso. Il fatto di trovarci a qualche centinaio di metri di altezza, dinnanzi a miglia e miglia di Mediterraneo, amplifica l’irraggiamento solare. E la strada? Ci sarebbe da sbizzarrirci. Ma l’alternarsi di tratti veloci a curve e controcurve, anche cieche, ci sconsiglia di prendere l’iniziativa. Così ci gustiamo un paesaggio che si rivela e rinnova man mano che andiamo avanti. Incrociamo le prime baie, insenature, i primi paesini ricavati nelle cale dell’isola.
Raggiungere comodamente insenature, cale, baie con acque incantate con Nuova Tiguan
Come Cavoli. Incuriositi dal nome, imbocchiamo la stradina ripida che scende verso la spiaggia. È a senso unico alternato tant’è stretta. Arrivati al livello della spiaggia, cerchiamo un parcheggio. Ma i posti sono contati. Un park coperto, dalle stuoie, ce lo guadagniamo dopo una lunga serie di manovre. Aiutati dalla telecamera posteriore di bordo e dalla maneggevolezza dell’auto. Un bagno ristoratore nelle limpidissime acque della baia, una sosta di ristoro. E ripartiamo verso il margine della Costa del sole, lungo un percorso che ci riporterà a Portoferraio. La strada, sempre più suggestiva, e spettacolare, scorre accanto a spiaggette esclusive, a lidi nei quali l’acqua del mare forma vasche nelle quali apprezzare differenti temperature dell’acqua marina. E Nuova Tiguan? Se in questo percorso non possiamo apprezzare le dotazioni per la sicurezza attiva, su una strada tutta da guidare emergono la risposta pronta alle sollecitazioni e il confort di un SUV adatto per viaggiare.
#charlieinauto

#SubaruXV condensa molte qualità attorno al piacere di una guida morbida e potente

Dalla sportiva versatile al SUV da città da viaggio da cross… #charlieinauto

Un’auto per ‘giocare’ a guidare rassicurati dal 4WD permanente symmetrical di #subaru

Ma è un’auto da città, da viaggio, o un crossover? È alta da terra, e di seduta, come un SUV, lo spazio tra le gomme e i passaruote, nonostante i cerchi da 17’ è significativo. L’assetto è morbido, ma… non sempre. Non risente di asperità e dislivelli del terreno. Per questo motivo mi sono posto quella domanda, quando sono salito per la prima volta a bordo della #SubaruXV. È stato per cercare di capirla. Di interpretarne la guida e le prerogative. Confesso, che non avevo ancora letto molto su quest’auto. Salvo avere visto la #SubaruXV con la livrea bianco azzurra della Polizia locale in perlustrazione nella mia città. O mentre compiva acrobazie, per altre auto impensabili, con le sue ‘sorelle’ della Casa delle Pleiadi, al Motorshow. Ma perché l’hanno scelta i vigili urbani? Lo scopriremo più avanti. In mezzo al traffico #SubaruXV è docile e si guida, anzi si lascia guidare docilmente.

I primi chilometri di adattamento al ‘traffico’ cittadino

Anche questa volta, i primi km li percorriamo nel cuore della città. A bassa velocità, ma proprio bassa. Ah! Ho notato una cosa curiosa. Che voglio condividere con voi. Pur spostandomi a bassa velocità, con la XV notavo che i pedoni, ma anche gli altri automobilisti spesso si giravano o si attardavano a guardarla. Lo stesso mi era capitato, sempre nel centro di Milano, con la #Subaru #Levorg, e con la iconica spider che avevo provato in precedenza. Pochi giorni fa, compiendo le stesse manovre e lo stesso percorso a bassa velocità, ma con un’auto di fascia medio-piccola, ma appena uscita sul mercato, per il solo fatto di essermi attardato a seguire un gelataio con il triciclo, ma con motore elettro assistito, quindi non proprio lento, ha sentito suoni di clacson e mi sono beccato improperi da chi seguiva. Persino da una giovane donna. E ho capito che l’auto rappresenta ancora uno status symbol… Se li distrai con un giocattolo che li possa interessare eviti che siano presi della frenetica paranoia del dover-voler vivere sempre in gara con … Con che cosa? Forse con la propria salute.

Il frinire morbido del diesel boxer #Subaru, il motore orizzontale a 4 cilindri contrapposti

Torniamo a noi: imboccando la strada verso casa, dò un’accelerata a marce basse. E guardo allarmato chi è in auto con me: il rumore dell’auto aveva qualcosa di insolito. Non mi suonava per nulla salutare. E sì che dovrebbero avermi affidato un diesel. E per giunta di 2000 cc. Non sapevo nulla del motore diesel boxer della Subaru. Che cosa stava succedendo? Che è così bene insonorizzata, poche le vibrazioni, che il motore si sente appena, e la finestra-spia con il numero della marcia inserita sul cruscotto a questo punto può essere utile. E quando abbiamo aperto il tettuccio per apprezzare il clima primaverile, abbiamo sentito il sibilo acuto del boxer. Vibrazioni ai semafori? Innanzitutto si spegne da sola. Ma se rimane accesa perché avverte la nostra incertezza, magari in coda, il fatto che il motore si acceso ancorché in standby, e i sistemi di sicurezza attivi, come l’antislittamento, ci segnalato da un periodico e lieve ondeggiamento della macchina. Questo l’abbiamo scoperto leggendo il pingue manuale di istruzioni.

Torniamo al volante.

Il passaggio diretto dalla Levorg alla XV mi ha costretto a rivoluzionare la guida. Da un motore a benzina, 1600 cc da 170 HP, ero appena passato a un diesel boxer 2000 da 140 HP. Quindi, con una coppia più morbida. Più tiro ai bassi, nessun artifizio elettronico per cambiare le prestazioni, se non l’ottimizzazione del rendimento del motore. Riprendo confidenza con il cambio, a 6 marce, dopo tre settimane di cambio automatico e l’uso di due soli pedali, per scoprire un motore fluido. Con parecchio tiro, e la sensazione di essere coccolati dall’auto. Che provano anche i passeggeri.

Subaru XV a tua completa disposizione.

20170303_171101 Subaru XV Milano tram Subaru XV Milano Subaru Milano giocoliere Subaru XV Udine Subaru XV ruota post Subaru XV pozzanghera Subaru XV Ida Subaru XV fiume SUbaru XV cruscotto notte Subaru XV coda fiume Subaru XV Aquileia codaLa seduta è alta, da SUV. I sedili confortevoli. Lo spazio interno ampio, così come la possibilità di carico, abbattendo i sedili posteriori e non. I sedili sono con le cuciture a vista come nella Levorg. Un buon impianto per la musica dalla radio, e il display centrale è analogo a quello della Levorg. Con tante utili funzioni, anche per il controllo dei consumi, della ripartizione della trazione sugli assi, il navigatore, il telefono con il Bluetoot. Anche su questo modello c’è la messa in moto a pulsante. E la chiave, è sufficiente sia avvicinata a una delle porte anteriori o al portellone posteriore per sbloccare la chiusura. Oppure, che sia presente a bordo per mettere in moto.

Occhio alla chiave elettronica

Una comodità… direte voi. Ma un accorgimento non adatto ai distratti o a chi conduce una vita frenetica. Come quella degli automobilisti di città: se affidate per esempio l’auto accesa a vostra moglie, e correte a prendere l’aereo, vi può capitare di ritrovarvi nell’aeroporto di destinazione …con la chiave dell’auto in tasca!!! E vostra moglie, ne frattempo, è ferma chissà dove, impossibilitata a ripartire. Salvo che libera … di andare a casa a cercare la chiave di riserva.

Forse, sarebbe davvero opportuno che qualcuno brevettasse un sistema a cicalino o una vibrazione che vi avvisi se vi allontanate di qualche metro dall’auto con il motore acceso, e avete la chiave in tasca… Ora però, finalmente, imbocchiamo l’autostrada. Il viaggio sarà di qualche ora, ma dobbiamo ricordarci che questa Subaru, l’esemplare che stiamo guidando, non è dotato del sistema Eyesight come la LEvorg che abbiamo lasciato poche ore prima (anche se negli ultimi modelli i sistemi di sicurezza di guida assistita sono presenti su tutti i modelli Subaru). E che, quindi, dobbiamo proprio guidare. Salvo farci aiutare dal cruise control. Ci dirigiamo verso casa. E un’altra bella scoperta, una conferma rispetto ai dati identificativi della macchina: il basso consumo. Alla prossima puntata altre piacevoli sorprese da Subaru XV.

#charlieinauto