Perchè ci complichiamo la vita con paure immotivate ?

Un post tra lo scherzetto…ma non troppo

Avere  paura  non  è  vigliaccheria,  ma  intelligenza.  Se  vedo  un  serpente  che  mi  attraversa  la  strada  mica  sono  scemo  ad  avvicinarmici.  Mi  allontano   con  la  scatto  di  un  grillo. No  no,  non  mi  sento  per  nulla  un  vigliacco.  Però  c’è  da  ammettere  pure   un  aspetto  fondamentale in  questo   fenomeno  naturale.  Esistono  due  possibilità:  la  paura   anormale;  quasi  patologica.  In  questo  caso  sono  un  pauroso  per  tutto.  Per  esempio,  qualcuno  ha  paura  di  entrare  in  una  casa.  Se  voglio  dissuaderlo,  non  debbo  usare  la  logica  per  dimostrargli  che  ha  torto.  Quella  persona  dirà,  giustamente:” E  chi  mi  garantisce   che  la  casa  non  crollerà ?”  Eh,  già,  chi  può  dargli  torto ?  Sappiamo  bene  che  le  case  possono  crollare,  quindi  anche  la  casa  del  nostro  protagonista  potrebbe  crollare.  Alcuni  sono  rimasti  schiacciati  sotto  le  macerie  di  una  casa  che  si  è  afflosciata  sotto  il  suo peso;  quindi  nessuno  può  dare  alcuna  garanzia  assoluta;  tutto  è  possibile…

Ci  sono  altri  che  hanno  paura  di  viaggiare  perchè  i  treni   possono  deragliare:  può  succedere;  eh  già !  Poi  c’è  quell’altro  che  ha  paura   e  non  riesce  a  salire  in  macchina,  a  causa  dei  molteplici  incidenti  cui  assistiamo.  Altri  ancora  hanno  paura  dell’aereo.  Al  solo  pensare  quell’altezza  vengono  già  i  primi  brividi.  E  allora ?  che  facciamo ?  Meglio  starsene  in  casa  nel  lettuccio;  è  più  sicuro.  Ma  noooo!!!  chi me lo  assicura  che il letto è “sicuro?”   Manco  a  pensarci !  Se  si  leggono  le  statistiche  circa  il  novanta  per  cento  delle  persone  muore  nel  proprio  letto,  quindi  è  il  posto più  pericoloso  che  esiste: Vade Retro  letto !  Se  aziono  dunque  la  ragione  io  non  mi  avvicino  per  niente,  sto  alla  larga  dal  letto.  Ma  se  agisco  in  questo  modo,  la  mia  vita  è  impossibile;  la  rendo  impossibile  e  un  continuo  attentato  alla  mia  vita.

Quindi  siamo  sul  patologico.  E  visto  che  esiste  tale  possibilità   i  politici,  in  primis,  la   sfruttano,  rendendola  appunto  patologica.  Ahimè,  mio  malgrado,  debbo  ammettere  che  di  questo  stato  anormale  di  paura  persino  i  preti  ci  giocano  un  po’  fornendoci  l’immagine  dell’inferno.  La  paura  aumenta.  Nei  testi  sacri  vengono  descritti  quali  indicibili  torture   vivono  le  anime  dannate,  è  un  vero  godimento ! Hitler   di  certo   avrà  letto  quelle  scritture,  e  ad  esse  si  è  ispirato.  I  suo  cervello,  la  sua  mente  pervertita  si  è  trasformata  in  una  enciclopedia  del  male.  I  preti   facevano  il  loro  mestiere,  Hitler  ha  mostrato  di essere  “molto  religioso”.  Così,  si  è  detto: ” Perchè  aspettare  tanto ? Io  creerò  un  inferno  quì,  ora,  così  potrete  avere  un  assaggio “.

Anche  il politico  si  è  reso  conto  che  le  persone  si  possono  intimidire;  e  una  volta impaurite,  si  possono  dominare:  è  dalla  paura  che  sono  nate  le  nazioni.

 

Perchè ci complichiamo la vita con paure immotivate ?ultima modifica: 2021-07-14T16:54:13+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “Perchè ci complichiamo la vita con paure immotivate ?”

  1. Quando la paura diventa patologica siamo nel campo della fobia. Io per esempio ho il terrore di andare in aereo. L’ho fatto per necessità solo 3 volte in vita mia ed è stata una tortura. Come giustamente fai notare, le statistiche dicono tutt’altro in fatto di sicurezza, eppure ho sempre viaggiato in nave o in treno senza problemi. Mi bastava di stare ancorata alla terra o…al mare. Negli ultimi anni anche l’auto mi crea una certa apprensione, infatti ho ripreso a guidare da non molto per necessità. Si cerca di razionalizzare ma è innegabile che il modo migliore per spostarsi, potendo, è con le proprie gambe. Buon pomeriggio

    1. Certo, giusto quanto dici, ma il distinguo va fatto tra la paura naturale e quella, appunto, patologica. La paura naturale ci mette in uno stato di allerta, che sono le condizioni primordiali che hanno consentito all’uomo di sopravvivere. Credo che non esiste essere umano senza paura naturale, vorrebbe significare che costui sarebbe un inadattato, uno scemo. Ebbene, la misura che ci fornisce la soglia di questa paura che si traduce in angoscia, in ansia, in panico; quindi patologica è l’ostacolo costante a realizzare un progetto quotidiano. Tu dici di provare paura di volare perchè ti senti più sicura se tieni i piedi sul terreno. Giusto, anche io sono così, quindi non rientriamo nel patologico. Epperò….lo stesso non può dirlo il soggetto patologico perchè neanche se si sposta coi suoi piedi si sentirà al sicuro e penserà” Meglio se sto fermo e non esco, potrebbe cadermi una tegola in testa..!”; costui va sicuramente aiutato da un esperto, se vuole vivere. Lieto pomeriggio

  2. Nessuna paura, men che mai patologica. Da ragazzina andavo spedita e felice, spesso all’inaputa dei miei,sulle giostre più pericolose e sempre sono restata in casa da sola, come tuttora, lo sono, completamente, di notte.Non ho temuto mai il buio. C’è una sola cosa che un po’ temo e,sin da piccola: il terremoto. Ricordo, dovevo avere una decina d’anni, che una notte l’ho sognato, ma non con tremori e crolli,bpensì come personificato in una donna assai arcigna e dagli occhi storti. Quando si dice… il subconscio. Bel post. Ti abbraccio, amichevolmente, Dott.

    1. Hai la mia stessa paura. Non è bello sentire la terra che si muove, che oscilla o che onduli. Vorrei pensarla in questo modo, e cioè, che la paura in se non è qualcosa di concreto perchè c’è sia prima sia dopo quell’attimo presente. Solo che quando si ha paura nel presente non c’è la possibilità della fuga perchè il soggetto è in stato di totale attenzione, quindi non può avere paura. Di contro, se manca l’attenzione questo causa la paura, cioè, voglio dire, che la paura nasce se io cerco di evitare quel presente, ovverosia, quando me la dò a gambe levate. Quindi è questo fuggire che è paura. Ciao cara

  3. Ho paura del buio, da quando ne ho ricordo. La mancanza di luce, seppur fievole, mi ha sempre creato motivo d’ansia, da batticuore, anche nel girare in casa. Ci vivo da anni annorum, come si dice, eppure al buio non ho orientamento e cammino con le braccia aperte, a difesa, per non sbattere. La notte, un piccolo lume mi tiene rassicurante compagnia. So per certo che di questo, che io chiamo “patema d’animo”, è grande componente il mio essere sola. Mi basterebbe una persona accanto e questa paura s’involerebbe. Mi sono chiesta, più volte, il perchè di tale mia avversione al buio…. i miei occhi che amano il chiarore, il mio corpo che immagina, in quel totale “nero”, anche fantasiose ma innaturali presenze come nelle favole…ecco, il buio toglie alla mia mente la facoltà del reale.
    Ci provo, di tanto in tanto a spegnerlo, quel lume…uno strano stringimento alla gola mi prende, nell’attimo, poi….ritorno alla quasi normalità ma con fatica. Perchè devo faticare? il lume acceso mi garantisce serenità Ho deciso di riprovarci più spesso, in fondo sono un essere ragionevole, almeno credo! Tu mi leggi e penserai….”alla buonora! Solo adesso ci provi?” Già, non è mai troppo tardi ti risponderei, per non passare sotto le forze caudine della paura-patologia….invero, per non cedere.
    Dopotutto perchè complicarmi la vita se con pochi euro in più sulla bolletta dell’energia elettrica posso rasserenarmi?? e chi me lo fa fare? Me le faccio e me le dico…intanto la paura se la ride…sa di essere più forte di me.
    Buona giornata Peppe!

  4. Buon giorno Licia, per dare una spiegazione a questa tua “paura” del buio dovrei possedere le conoscenza professionali di un bravo psicologo, che ahimè non posseggo. Tuttavia, se tu li accetti posso esprimere il concetto a modo mio di vedere questo problema. Intanto la cosiddetta paura del buio una volta era esclusiva del bambino ma questo non toglie che anche l’adulto possa esserne “protagonista”. Non escluderei che in questa fobia si nasconda silenziata una personalità infantile senza per questo vergognarsi. generalmente conosco persone che hanno guadagnato importanti traguardi nella loro vita, ma che nel loro raccontarsi davanti al professionista di turno, fanno emergere ansie che loro stessi non riescono a spiegarsi razionalmente. Tecnicamente questa cosiddetta fobia si chiama Acluofobia che se nel bimbo la si ritiene fisiologica e che in età adulta in certe persone permane anche in maggiore età i quali, sia pure in piena consapevolezza di questa irrazionale paura vivono con angoscia il solo pensare di dormire al buio, perchè, si introduce la paura di ciò che si può nascondere nell’oscurità. Ed è così, che il soggetto inizia a provare senso tachicardico, il respiro appesantito e talvolta sensi di brividi. Ovviamente come per tutto, anche in questi casi si riconoscono le cause. In primis certi traumi in età infantile. Buon pomeriggio Licia

I commenti sono chiusi