Molto diffusa e che per certi aspetti si coniuga molto al femminile. Se parliamo di Cistite, significhiamo l’infiammazione della Vescica; infiammazione che può essere sia “batterica” si “Abatterica”. In ambiente specialistica si sente spesso parlare di “Sindrome cistitica” che è l’insieme di sintomi che sono comuni a diverse situazioni e non sempre legate al tipo infettivo. Infatti, e non di rado, può essere legato a una vescica cosiddetta “Iperattiva”, cioè a dire, quella sensazione di urgenza di urinare spesso, che in medicina viene chiamata “Pollachiuria”, altre volte può essere abbinata con incontinenza da urgenza. Nella cistite classica. La cistite classica viene intesa quella soggetta a infezioni da germi che provengono dall’Intestino. Tengo subito a chiarire che non esiste una infezione diretta, unica della Vescica; le urine sono sterili, cioè, quelle che noi tutti produciamo sono assolutamente perfette, raggiungono la vescica; quale serbatoio e poi possono venire contaminate da germi che quasi sempre originano dall’intestino. Chiaramente, questi batteri viaggiano dall’intestino all’ambiente vaginale e poi risalgono l’Uretra; si pensi che l’Uretra femminile è lunga 3-4cm, quindi come barriera è decisamente ridotta, rispetto al maschio in cui, non solo ha l’urtera diversa come conformazione anatomica oltre che per lunghezza; circa 16cm, ha dei punti di rinforzo che nella ghiandola prostatica vede il punto “Vallo”; cioè, linea di difesa che impedisce al maschio di avere le cistiti. Il maschio quando ha una infiammazione nell’apparato urinario o Uro-genitale in genere è legata a “prostatite” perchè in questa ghiandola si vanno a squilibrare dei fattori protettivi.
Vorrei dire, che non esiste donna che nella sua vita non abbia avuto un episodio di Cistite. Spesso però vediamo che la cistite nella donna è abbianata a problemi dell’Alvo, quindi, al suo intestino irregolare. Non a caso uno degli elementi principali della cistite recidivante è la stitichezza ed ecco che è importante non fare uso di antibiotici perchè questi risolvono solamente il fenomeno infiammatorio, per cui necessita sempre esplorare; cioè, un episodio isolato di cistite a seguito di uno squilibrio dell’ambiente, si può risolvere con l’antibiotico,. Qualora queste cistiti si ripetano con una certa frequenza; si pensi che alcune donne, la sperimentano ogni mese, va indagata la causa primaria. Prima di tutto bisogna sapere come urina la donna, e per questo si utilizza un test semplice che è la “flussometria” attraverso il cui grafico si evidenzia se c’è una alterazione, e se c’è residuo ecc. ecc. Quindi, se vengono esclusi fattori meccanici, si passa a controllo intestinale; ovvero, si cerca di regolarizzarlo, quindi, favorire il transito bevendo molta acqua che non serve solo a diluire la carica batterica dentro la Vescica ma serve anche per migliorare il transito delle feci attraverso l’intestino; feci solide e secche hanno tempi più lunghi di transito, rispetto a feci umide e morbide. In conclusione, la paziente non solo va trattata sul momento acuto, programmando una urinocoltura con antibiogramma che consente l’impiego dell’antibiotico mirato. La raccomandazione è mai il “fai da te!” sol perchè quell’antibiotico l’ha usato l’amica: è gravissimo errore.
Ciao peppe, arrivi a proposito. Da quando sono entrata in menopausa ne ho sperimentate di cistiti non so quante. La mia dottoressa mi ha detto che in questa epoca le cistiti sono frequenti. Mi chiedo allora, ma sono condannata a vita con questo problema ? Però vedo tante amiche che sono abbastanza tranquille. Un sorriso Rosina
Ciao Rosì, ho dovuto accorciare e sintetizzare il tuo commento perchè troppo lungo. Credo che in te primeggiano due condizioni di vulnerabilità, e cioè, l’assetto ormonale dopo menopausa nonchè una tua predisposizione per costituzione che favoriscono il fenomeno cistitico. Su quest’ultimo è la tua funzione intestinale non proprio ottimale, anzi, direi non buona, quindi, di conseguenza con associata una scadente flora batterica sana intestinale. Mi hai detto che all’urinocoltura è emersa la presenza non indifferente di Entereococco che analogamente all’altro batterio E.Coli sono i più comuni commensali intestinali, e che le vie urinarie non sono altro che le vittime, sia per dinamismo retrogrado sia per transito diretto. Ora, tu mostri una certa debolezza ormonale costituzionale il che ti predispone a frequenti episodi cistitici. Mi dici che fa impiego, ad ogni fenomeno di Monuril. Dissentisco su questo tuo atteggiamento a motivo che questa frequenza ti pregiudicherebbe la tua flora batterica che è già balbettante. Direi che un bravo urologo ti segua per adottare le strategie a te più confacenti. Per il resto sarei del parere di consultare il tuo ginecologo di fiducia affinchè, se lo ritiene ti possa supportare ormonalmente per mantenere un ottimale trofismo dell’apparato genito-urinario. Ciao
Ho passato il link ad una mia cognata sofferente di codesta patologia. Potrebbe fare tesoro delle tue argomentazioni.
Grazie e buona serata Doc.
Ne sono lusingato. Spero ne tragga utilità la tua cognata. Buona serata amico mio
Sai bene che sei anni fa sono stata perfino ricoverata in ospedale per una cistite recidivante per e coli che non riuscivo , nonostante gli antibiotici, a debellare. Là ne ho fatti di esami ed anche la Flussometria e la TAC, che mi ha causato il problema alla mano. Ancora ne ho sofferto e le analisi erano sempre con la stessa infezione, Ho consultato un Urologo in via privata ed ho preso tanti di quegli antibiotici che non voglio più sentirne parlare. Attualmente, le analisi che faccio spesso con l’Antibiogramma, sono sempre prive di batteri da un ultimo antibiotico ad inezioni che mi ha prescritto mia nuora che è Nefrologa. In relaziona alla mia cistite, dunque, ho un periodo di pace (spesso prendo ancora un probiotico intestinale che tu mi prescrivesti ). Scusami se mi sono dilungata e grazie per l’ascolto. Buona notte, Dott.
Ciao Maria Teresa, mi permetto di rassicurarti a motivo che sia pure tu abbia fatto uso di Eparina, per avere un effetto indesiderato di trombocitopenia Immunitaria indotta da Eparina, avresti dovuto essere soggetto con patologie autoimmuni, cosa che non hai, e che anche in questi casi è assai rara, quindi tranquilla. Un abbraccio
Ciao Maria Teresa, mi permetto di rassicurarti a motivo che sia pure tu abbia fatto uso di Eparina, per avere un effetto indesiderato di trombocitopenia Immunitaria indotta da Eparina, avresti dovuto essere soggetto con patologie autoimmuni, cosa che non hai, e che anche in questi casi è assai rara, quindi tranquilla. Un abbraccio
Si, lo ricordo. Basta antibiotici, ma bevi molto e fai uso di probiotici. Un abbraccio
Certo, gentile Dott. E conservo come una reliquia,i nomi delle medicine che mi prescrivesti per il problema del formicolio al piede. Stavo quasi bene, quando mi ha colpito la sciatica…. con la frattura spontanea (o meno) al bacino…. Grazie del consiglio.Ciao
Ciao cara, come non dovrei essere contento per quella cura che t’ha fornito beneficio ? Un abbraccio a te