La maledizione dei Kennedy raccontata dal magistrale Andrea Purgatori

John Fitzgerald Kennedy - Wikipedia
Kennedy, il fascino di una dinastia. E le origini italiane - Cultura - quotidiano.net
Verrebbe da dire, la fine del fascino di una grande dinastia.
Mi è venuta alla mente ora, ma la trasmissione è andata in onda l’anno scorso di questi tempi….
Ero un adolescente ma questo personaggio mi era molto simpatico, e lo ammiravo molto, anche se di ragioni politiche non capivo nulla( non che oggi mi sia migliorato ). Lo guardavo con ammirazione. Ebbene, quella sera del mese di Luglio dell’anno scorso , mi incollai davanti la TV per seguire l’intera storia, magistralmente raccontata dal grande Andrea Purgatori. Sono venuto a conoscenza di cose a me inimmaginabili su questo straordinario Presidente. Sorvolo sui dettagli su base politica, sociale, mondana, per passare su ciò che minimamente fossi a conoscenza: Il Presidente J.F.Kenndy era molto sofferente, condizione che non traspariva affatto quando lo si vedeva nei filmati per visite da capo di stato o incontri o le sue uscite dagli aerei sempre in compagnia della sua bellissima moglie Jacqueline; sorridente come pure il marito col suo inconfondibile sorriso che lo rendeva più affascinante di quanto già fosse.
Dicevo, una vita sofferente, quasi da “crocifisso”. Il Presidente Kennedy, era affetto dalla malattia di ADDISON, cioè, Iposurrenalismo primario che va a colpire la corticale dei surreni quindi riducendo quasi a zero la funzione delle ghiandole surrenali.
Come detto, colpisce la parte corticale della ghiandola, ovverosia, la sede che produce Cortisolo, Aldosterone, che sono estremamente importanti per vivere. La più frequente forma di questa malattia è su base Autoimmune, cioè, il sistema Immunitario riconoscendo estranei i Surreni, produce autoanticorpi contro di esse fino a distruggerla. Nel Presidente si era sviluppata una seria Insufficienza Surrenalica, perchè si ipotizza che il 90% della ghiandola fosse distrutta, quindi incapace di produrre Cortisolo.
Con se portava sempre la scorta di Cortisolo, pronto ad iniettarselo, ma badando bene di non metterne a conoscenza la popolazione.
Va da dire, che J-Kennedy, sapeva eroicamente vivere i suoi dolori alla schiena, dovuti alla grave Osteoporosi che i dosaggi di cortisonici gli avevano provocato. Sempre sorridente sempre determinato, ma quando rimaneva con se stesso le sofferenze lo aggredivano al punto che i medici molto esperti che lo seguivano, non riuscivano dare una valida spiegazione per come riuscisse a nasconderle. Quello che lo tormentava di più era il mal di schiena, infatti indossava un bustino rigido. A proposito di questo bustino, pare avesse avuto un ruolo determinante a favorire la sua morte, nel senso, che gli ha impedito di “scansare ” il secondo e fatale proiettile.
Il Presidente iniziò a soffrire di mal di schiena sin dall’adolescenza che secondo documentazioni cliniche, pare siano state favorite da un incidente mentre giocava a Football.
Tra gli anni ’44 e ‘ 57 subì due – tre interventi che non gli fornirono nessun beneficio; anzi, i due interventi si sono rivelati causa di accentuazione della sua situazione dolorosa. Da quì, decise per un 3° intervento che gli procurò una grave infezione motivo per cui l’urgenza di entrare per la 4^  volta in sala operatoria.
Davvero la “maledizione”, che lo seguì fino al suo appuntamento con la morte a Dallas in quel 22 Novembre 1963 ore 12:30 ( 18:30 ora italiana ). Ebbe una recrudescenza del suo dolore alla colonna vertebrale, al punto che quel giorno indossò un bustino rigido e stretto, che secondo gli investigatori collaborati da team di medici, pare sia stato quello che lo ha tradito.
Mi scuserete, ma non sono nè un giornalista nè uno scrittore, nè un valente raccontatore di storie. Credo comunque, di avervi trasmesso un po’ di emozioni come quelle che ho vissuto io l’anno scorso.
P.S Da quell’anno ho visto passare: Johnson, Nixon, Ford, Carter, Regan, Bush, Clinton, Bush( figlio ) e Obama. Tranne Obama il più pulito aveva la rogna.
 
La maledizione dei Kennedy raccontata dal magistrale Andrea Purgatoriultima modifica: 2021-07-02T12:41:15+02:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “La maledizione dei Kennedy raccontata dal magistrale Andrea Purgatori”

  1. Un Presidente bello e solo appaentemente aitante,
    poverino! Un uomo molto, molto sfortunato, di una sfortuna che , in realtà, ha segnato tutta la sua famiglia, fino ad uccidergli anche il giovane e bellissimo figlio. Nonostante le apparenze, anche Jacqueline ebbe una vita travagliata dopo la morte del marito e nonostante il suo nuovo matrimonio con l’armato greco Onassis, uomo particolare, sicuramente con tutti i difetti del “parvenus” e certo lontanissimo dalla simpatia del giovane Kennedy. Qundi , il presidente americano per antonomasia, soffriva di una grave malattia e qualcosa era trapelato, ma che fosse stato proprio il bustino a favorirgli la morte non l’avevo mai saputo. Il bustino avrebbe dovuto proteggerlo e,invece…. La morte , quando arriva, non torna mai sui suoi passi! Bel post, caro Dott, che ci ha anche informati sulla malattia di Addison, gravissima e specie quando su base autimmune. Non basta ringraziarti, gentile amico, per tutto quello che offri ai tuoi lettori , di veramente utile a sapersi, per la salute del nostro corpo.
    Un abbraccio e buon pranzo. Ciao.

  2. Mia cara, decisamente belle le tue considerazioni e osservazioni verso questo straordinario presidente. Una vita, la sua che pareva una vera ascesa verso il “golgota”( minuscolo ), se l’accostamento mi è lecito. un uomo dallo straordinario fascino ( detto da me uomo ), da sorriso luminoso che era proprio una peculiarità dei 3 fratelli. Dicevo della sua salita al golgota se consideriamo il suo uso giornaliero di 8-9 farmaci diversi e di una certa importanza. La sua cartella clinica è stata resa pubblica dopo la sua morte. Quindi, 8 – 9 pillole per lottare contro la sua gravissima Osteoporosi che gli si è manifestata già, all’età di 40 anni appena e che gli corrodevano lo scheletro. Inoltre la sua Colite spastica, la depressione, l’insonnia, la stanchezza anomala e l’eccitazione per via delle sue disfunzioni Ormonali. Tutti i chirurghi ortopedici che gli stavano al “capezzale ” hanno fatto il tutto per cercare di irrobustire la sua colonna vertebrale con l’applicazione di Placche di Titanio. Il Presidente arrivò persino a non riuscire ad indossare le scarpe da solo. Ebbene, tutto questo, lo affrontò con forza e coraggio eroico: non voleva che la gente che lo amava e che sperava in lui, sapesse di queste sue condizioni. Mi viene da dire, che l’attentato a Dallas sia stato, per lui, il colpo di grazia. P.S. No, Maria Teresa, il busto che indossava non ha potuto consentirgli di attuare movimenti di difesa perchè troppo rigido. Ciao cara.

  3. Al’epoca non c’erano i mezzi di comunicazione odierni, la notizia si seppe e non ricordo neppure quale commento ne feci, se lo feci. Leggendo il tuo articolo rivedo l’accaduto sotto un altro profilo, purtroppo anche sotto quello della grave malattia che accompagnò John Kennedy fino alla morte. I suo viaggio a Dallas era ritenito pericoloso ma lui non declinò. Guardando dalla finestra dell’Hote il palco da cui avrebbe parlato, pare abbia detto: ” Guardate il podio, con tutti quei palazzi intorno i servizi segreti non sarebbero mai in grado di fermare chi volesse colpirmi”…un presentimento….avveratosi. Malgrado processi, indagini sofisticate del tempo, , non si seppe mai veramente chi l’avesse ucciso. La moglie Jacqueline, una donna di gran classe, e non solo fisicamente,. seppe sopportare il lutto con apparente, studiata serenità, segno di grande forza interiore. Un destino avverso sicuramente, che accomunò altri membri della sua famiglia.
    E’ stato interessante leggere, anche la parte che medicalmente hai descritto, una malattia davvero debilitante e che, nella mia ignoranza, mi fa pensare che non avrebbe concesso a Kennedy di raggiungere la tarda età. Buona serata dott.Peppe, grazie molte

  4. Ricordo quel famoso e storico giorno del 22 Novembre del 1963. Ero in una casa a pensione nella città che mi ospitava per il mio 2° anno all’Istituto tecnico Industriale. Tenevamo la radio accesa per le canzoni in onda, quando, di colpo, sentimmo: “Interrompiamo la trasmissione per dare la linea al giornale radio:” Assassinato il Presidente John Kennedy”. Lo ricordo come fosse ieri.Credo di non esagerare se oso affermare che la famiglia Kennedy ha segnato un secolo. Tuttavia, una grande famiglia che pareva portasse addosso la maledizione. Licia, tu hai elaborato in modo esemplare un po’ di ciò che è stato l’assassinio di JFK. E’ vero, una famiglia “maledetta”. Pensa te, che a precedere John c’è stato un susseguirsi di morti misteriose su altri suoi avi. John assassinato a Dallas all’età di 46 anni; Robert assassinato nel 1968 all’età di 43 anni. Solo Ted, morì a 77 anni per un tumore al cervello. La sorella Rosemary è stata lobotomizzata per fronteggiare una grave schizofrenia che la ridusse a uno stato quasi- vegetativo; ed è stata la prima dei fratelli a morire di morte naturale. Ecco, cara Licia. Buon proseguimento

  5. Ciao Peppe, all’epoca non ero ancora nata. Di lui e delle sue vicissitudini ho letto abbastanza. E come non bastasse, tanto è ancora vivo l’argomento che affronti, a Firenze verrà presentato un nuovo libro che abbraccerà la Storia americana degli ultimi 60 anni e dei suoi presidenti. Non solo ma anche Oliver Stone si appassiona alla storia di Kennedy che verrà distribuita da Netflix tra una decina di giorni. Ti auguro buoni giorni e una serena estate. Ciao!

  6. Ciao Elena, tutto bello e interessante ciò che hai detto, ma io ho focalizzato l’articolo sulla malattia del presidente. E si, perchè proprio dietro l’immagine di quest’uomo pieno di fascino e il sorriso detto” alla kennedy c’è dentro tutta una storia, tutto il suo percorso verso il calvario con addosso un carico di patologie dolorose che le 8-9 pillole quotidiane non riuscivano a sedare: pare ci siano voluti le pallottole del fucile di Lee Harvey Oswald a dargli “sollievo”. Tu citi Stone, ma sapessi quanti libri e biografie sono partorite nel suo nome ? Pensa, persino io, posseggo un libro che acquistai nel 1970 “I mille giorni di JFK ” che tengo gelosamente custodito. Epperò, nulla si era mai saputo della sua cartella clinica e le 9 pillole che ingoiava ogni giorno. Nulla, quindi, del suo strazio silenzioso. Quando vi fu lo scontro Russia-Cuba i medici che l’avevano in cura lo dovettero imbottire di analgesici, cortisonici. Per lunghi 40 anni ( è storia ), della cartella clinica, delle ricette dei suoi medici, degli esami strumentali che partivano dalla sua epoca di adolescente fino a quel 22 Novembre 1963 stavano ben sigillati nel sacrario di famiglia. Se le sue malattie fossero state rese note, Kennedy non sarebbe stato eletto presidente. Ecco cara Elena. Buone e serene ore

    1. Eludevo alla malattia. In fondo gli U.S.A s’erano già “abituati” a un presidente con patologie sebbene anch’egli le nascondesse: mi riferisco a Roosevelt. Entrambi sono stati presidenti chiave nella storia dell’America. Ri_ciao

      1. Oh, certo cara Elena, su questo ci sarebbe da argomentare così tanto che occorrerebbe tanta pazienza dal sottoscritto, e si, perchè proprio di queste malattie di molti presidenti USA; malattie peraltro invalidanti, vennero tenute sotto la fitta coltre del “segreto”. A-Riciao a te.

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