Quante volte abbiamo sentito:” Era una persona davvero straordinaria!”

Perché alcune persone hanno più ambizione di altre?

Con questo non voglio parlare di me come di costui che “fu”, ma elaborare ciò che dimora dentro  l’espressione” Era una persona davvero straordinaria!” E’ovvio che chi pronuncia queste parole  avrà ben conosciuto questa persona che ipotizzo nella mia mente.

Mi sono sempre chiesto il perchè certi uomini  suscitano la voglia di incontrare almeno una volta nella vita. E perchè costoro, se  incontrandoli fanno venire voglia di imitarli. Sono persone che non passano inosservati lungo le strade della vita, perchè lasciano come delle orme che sembrano degli inviti a seguirli. In altre parole, queste persone mi hanno sempre affascinato e sin dalla mia età adolescenziale, hanno fatto fermentare dentro di me il desiderio di diventare qualcuno nella vita.

Ma un dettaglio  mi è sempre sfuggito, e cioè, di avere fatto confusione tra Personalità e originalità.

Oh, se contassi le volte che per fare prevalere le mie idee mi sono scontrato con le idee degli altri. Io ho sempre immaginato che pensare in maniera personale fosse come assumere l’atteggiamento di colui che è “originale”, di colui che sa farsi notare dagli altri. Epperò, nel medesimo  momento non perdevo occasione di “copiare” coloro  che ammiravo nel comportamento e pur’anche nelle idee. Tutto questo, ha avuto un prezzo; quale ? Non permettevo che mi sviluppassi nella mia personalità  perchè prendevo a prestito quella degli altri.

Insomma, capii, in età adulta, che dietro il mio personaggio prestato ci stava la persona che ero io, che soffocava dentro me.

Conclusione, ho ben compreso di avere fallito a causa del mio malsano orgoglio  di diventare dio senza DIO.

Ma….

Quante volte abbiamo sentito:” Era una persona davvero straordinaria!”ultima modifica: 2021-07-17T15:01:54+02:00da un_uomonormale0

8 pensieri riguardo “Quante volte abbiamo sentito:” Era una persona davvero straordinaria!””

  1. E’ vero, l’abbiamo sentito tante volte. Ognuno di noi ha le proprie sensazioni al riguardo. Voler eguagliare? Voler primeggiare? Beh, ci devo pensare. Io sono una persona senza personalità, una che ti cammina accanto e nemmeno ti accorgi che esiste. Lo disse, ricordo bene, un insigne personaggio della cultura musicale ma non mi fece male perchè ne ebbi ricompensa in altro modo. Diedi un ulteriore esame, all’ottavo anno di pianoforte, per poter entrare al Conservatorio Musicale della mia città, molto accreditato e non sol0 in Italia. Dicevo…ad esame terminato con voto sublime, il Direttore disse testualmente a mio padre…” al vederla, a sua figlia non si dà alcun credito, ma quando si mette al pianoforte, diventa di colpo “importante”. La vita non mi ha pemesso di verificare “quanto importante” io sarei potuta diventare ma quell’istintivo desiderio di conformarmi alle celebrità che ascoltavo, negli anni a seguire, non mi ha mai abbandonato. A volte fantastico, ancora oggi, ma non scendo a patti con una normalità, guardo all’eccellere , addirittura al superare i massimi esponenti del concertismo. Non so se sia orgoglio o soltanto un sognare ad occhi aperti….poi passa, in fondo non faccio male ad alcuno. A me stessa? non saprei dirlo, sinceramente, comunque nel mio elaborato potrei dire che personalità e originalità, si sono equivalse, assolutamente. Buona continuazione, Peppe, un cordialissimo saluto.

  2. Non sempre la vita corrisponde ai nostri progetti e ai nostri desideri. Peccato, avresti avuto un futuro importante nel campo concertistico: mica cosa da poco il pianoforte. Come recita il mio argomento il mio era un personaggio e non la mia persona. Capii più tardi, molto più tardi grazie a qualche scampolo di Fede, che ognuno di noi, me compreso è “qualcuno”, ognuno di noi è prototipo irripetibile che deve diventare quello che è. Similmente allo scultore che ha davanti a se quel blocco di marmo dalle cui viscere deve liberare l’idea scultorea propostasi, che ha sognato. Ho capito che gli altri hanno bisogno di me e non del mio personaggio, ma di me, di ciò che è dentro di me che è unico, il che vuol dire, della mia persona giammai di quel personaggio preso in prestito. Gli altri capiscono che darei loro dell’artificiale, di ciò che li lascia assetati e non saziati. E, nello stesso insieme, gli altri mi faranno dono di ciò che io non posseggo. Buon pomeriggio cara

    1. Hai “eliminato” il mio commenrto in due righe, dopo di chè, hai parlato di te e di quanto intendevi etc…a che è servito il mio raccontare, come esperienza? Mah…non l’ho capito
      Forse non ragioniamo sulla stessa lunghezza d’onda mentre vedo che la signora M.Teresa ha con te un feeling istintivo che, immagino, dà grande soddisfazione reciproca sia nel commentare che nel rispondere. Lo trovo assolutamente importante nei dialoghi a due e ne sono molto contenta per voi.
      Buona serata, Peppe, un sorriso

      1. Ma no, Licia, non ho affatto eliminato in due righe il tuo commento: dal tuo racconto ho estrapolato la tua persona che ha vissuto quell’esperienza del conservatorio, indossando io la tua persona; forse in questo non sono riuscito a essere capibile. Io non parlo mai di me nei miei argomenti, ma il “me” è in terza persona, in questo caso tu, mia cara Licia. Piano piano entrerai in questo mio modo di dire. Un abbraccio a te.

  3. Ciascun uomo sulla Terra, anche il più modesto ,ha in sè qualcosa di perfettamente originale e di ineguagliabile.
    Solo ci accomuna quella scintilla divina che il Creatore ha posto in ogni sua creartura come suo contrasegno e dono. Tocca poi a tutti conquistarsi la propria personalità e tante sono le vie per farlo, sicchè ciascuno sia, anche secondo natura, persona unica e irripetibile. Un amichevole abbraccio, Dott. Buona serata.

    1. Dici bene Maria Teresa, il nostro Dio ci chiede soltanto di sbarazzarci per sempre di quel preoccuparci sempre di apparire e di volere somigliare agli altri scordandoci che dobbiamo essere noi stessi a sviluppare le nostre potenziali capacità e qualità. Dovremmo chiederGLI perdono, per questo, per tutto il tempo sprecato a giocare al personaggio e per il tempo non impiegato a costruire la nostra persona. E soprattutto, forse l’aspetto più importante, di accettare gli altri così come sono, e non pretendere giammai che essi siano a mia immagine. Un caro abbraccio cara

        1. No, non sono un fulmine, è solo che non sono impegnato e così, appena vedo un intervento è come avere visto il luccichio di un brillante e mi ci butto prima che me lo rubano…..Ricambio il sorriso

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