Sindrome di Cushing …..

 

Se  ne  può  parlare….qualora  lo  desideriate….

La  Sindrome  di  Cushing  sarà  quella  che  segue.  E  tuttavia,  mi  limito   ad  esporla  con  brevissimi  cenni  eziopatogenetici.  Sarete  voi,   qualora  desiderate  avere  idee  più  chiare  a  stimolarmi   all’approfondimento,  ovviamente   in  ordine  alle  mie  limitate  conoscenze. 

Inizio  col  dire,  che  trattasi  di   una  sindrome  caratterizzata  da  una  serie  di  manifestazioni  cliniche  causate  dalla  Ipersecrezione  di  Cortisolo   da  parte  della  ghiandola  surrene,  oppure  da  una  stimolazione  del  corticosurrene;  ovverosia,  la  zona  corticale;   quella  esterna,  della  ghiandola  da  parte  dell’ormone  ACTH (  Corticotropo). 

Il  soggetto,  manifesta   segni  clinici  causate ,  indipendentemente  dall’origine  della  malattia,   dalla  cronica   ipersecrezione  del  cortisolo.  Nelle  pazienti  femmine,  si  sovrappongono  talora  segni  clinici  di   iperaldosteronismo:  cos’è   aldosterone ?  E’  un  ormone  prodotto  dallo strato  esterno  della  corteccia  del  surrene.  Molto  attivo  sul  ricambio  minerale  dell’organismo,  e  favorisce  l’eliminazione  del  potassio  e  il  riassorbimento  del  sodio  a  livello  dei  reni.  E  non  solo, ma  ha  parte  attiva  sul  metabolismo  degli  zuccheri,  quindi  nei  processi  patologici  che  provocano  diabete.  Quando  la  ghiandola  surrene  produce  eccesso  di  questo  ormone,   accade  una  eccessiva  deplezione  di  potassio   e  ritenzione  di  sodio   nei  reni,  quindi,   responsabile  di  numerose  malattie.

Bene,  mi fermo  quì,  e  qualora  v’interessa  sono  a  vostra  disposizione.

L’argomento,  data  la  sua  complessità,  non  mi  ha  consentito  di  fornirvi   in  modo  esemplificato   l’intero  quadro.

L’Osteoporosi.

Chi non ha mai sentito questo termine? E tuttavia, va detto, che è un termine generico che sta a significare un’aumentata porosità dell’osso. Questa patologia è caratterizzata da una riduzione della massa ossea per unità di volume, sia pure vi sia un rapporto del tutto normale tra matrice ossea e la fase minerale; ovverosia, il rapporto tra massa minerale dell’osso e la densità minerale dell’osso.

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Si tratta di una comunissima patologia metabolica dell’osso di noi comuni mortali. Si pensi che più del 25% delle donne, ne è affetta, e più del 18% degli uomini al di sopra dei 70 anni. Sia chiaro, si tratta di statistiche, e non di  regole Per onorare lo scopo divulgativo dell’argomento va detto che la massa ossea di noi umani raggiunge il massimo picco tra i 20 e i 35 anni per poi  intraprendere la fase decrescente in maniera graduale ma progressiva. Tale calo è significativo e si calcola che possa raggiungere il 50% a livello delle ossa lunghe(femore, omero, tibia, ulna ecc.) in età compresa tra i 60 e i 70 anni. Si è così  potuto evidenziare che la massa ossea raggiunge valori elevati nei soggetti di razza nera rispetto alla nostra; cosiddetta bianca, e che si manifesta più nel sesso femminile rispetto a quello maschile, oltre naturalmente appare deficitaria negli individui ipogonadici o malnutriti. Alla luce di queste ed altre evidenze la medicina è stata in grado di formulare diverse ipotesi circa le cause dell’osteoporosi. Si da molta importanza all’azione della calcitonina, in quanto i livelli di questo ormone nella donna sono più bassi. Altra ipotesi è quella determinata dagli estrogeni in quanto la terapia con questi ormoni tende a rallentare il riassorbimento osseo nella donna riducendo l’ipercalcemia nel caso dell’ eccessiva secrezione di paratormone; ovvero, Iperparatiroidismo. Nelle donne che sono andate in menopausa precocemente a seguito di isterectomia totale, si apprezza una comparsa precoce di osteoporosi.

Altra causa, va vista a seguito di prolungate terapie con Cortisone

E per ultimo vale la pena ricordare che una dieta eccessivamente ricca di proteine, quindi acida, potrebbe condurre a demineralizzazione dell’osso.

NOI MANGIAMO E DIGERIAMO NELL’INTESTINO MA…..SOLO GRAZIE AGLI ENZIMI PANCREATICI.

isole di Langherans | Prosit!

Ecco un’altra ghiandola, o organo importante che è in continua attività sin da quando siamo nati e che lavora  giorno e notte. Ogni volta che mangiamo, il Pancreas “Esocrino”; cioè, la parte endocrina che riversa direttamente nel sangue il prodotto delle sue secrezioni. Ebbene, rappresenta la parte principale degli Enzimi digestivi( amilasi, lipasi, tripsina ), che come detto sopra, è pur verso che digeriamo nell’intestino, ma solo grazie a questi enzimi del Pancreas “esocrino”. C’è poi, la parte Endocrina del pancreas, ed è la parte più importante laddove, le cosiddette “Cellule del  “Langerhans”, che sono cordoncini di cellule “alfa” “beta” e “gamma”, deputate alla produzione di ormoni che controllano il tasso di zucchero ( glucosio ) nel sangue. Il Glucosio, che è la molecola più importante come fonte di disponibilità energetica e che attraverso la “Glicolisi”( un processo metabolico ) e la respirazione cellulare, viene scisso, liberando energia e consente  la produzione di ATP ( adenosintrifosfato ); ovvero, la molecola che fa funzionale tutte le attività cellulari che richiedono energia. Quindi, il Cervello ha bisogno di zuccheri, ma un livello eccessivo di zucchero-glucosio nel sangue, è veleno che danneggia   le cellule della parete dei vasi, producendo danni. Quindi, questi livelli nel sangue deve essere adeguato e costante. Questo equilibrio avviene grazie all’intervento dell’Ormone-Insulina prodotto dalle cellule “beta” di quelle isole del “Langerhans. Quando ci mangiamo una bella fetta di torta, i livelli di glicemia salgono vertiginosamente, quindi, ecco l’Insulina, che fa riassorbire questo Glucosio da parte delle cellule del fegato, delle cellule di grasso ( adipose ) e delle cellule muscolari. Se il livello di Glucosio nel sangue scende molto i danni saranno peggiori; cioè, se nel caso dell’Iperglicemia il processo è parecchio dannoso, nel caso dell’Ipoglicemia i danni possono essere mortali; collasso, morte. Ecco che a questo punto, interviene un ormone Antagonista prodotto dalle cellule “alfa” delle isole del “Langerhans” che è il Glucagone( quindi beta Insulina, alfa Glucagone ) il quale fa si che il Glucosio accumulato dentro il Fegato, dentro le cellule adipose ( grasso ), dentro le cellule muscolari, viene ad essere rilasciato nel sangue che riporta la Glicemia ai valori normali.

Come si vede, è tutto un gioco di molecole.

Abbiamo 100.000 miliardi di cellule.

Globuli Rossi: cosa sono, quanti sono e a cosa servono?In qualche articolo precedente ho fatto cenno su questo incredibile patrimonio ricevuto in dote dal Creatore.

Di seguito, porrò solo una piccola curiosità per gli amanti delle statistiche.

Abbiamo detto che un uomo di 30 anni, di Kg.70 e di buona salute possiede in totale qualcosa come 100.000 miliardi di cellule. Bene. Questa persona, che rappresenta ciascuno di noi, possiede circa 80 grammi di sangue per ogni chilo di peso, quindi, un uomo di Kg.70 possiede 5-6 litri di sangue; le donne un po’ meno. Ora, se prendiamo una goccia di sangue; ovvero,  1 millimetro cubo e contiamo quante cellule ci sono; e ce ne sono di vari tipi, ma la più numerosa è il famoso “Globulo Rosso”, in 1 millimetro cubo, ne troviamo 5 milioni, quindi, per fare 1 litro, di millimetri  cubi, ce ne vogliono 1 milione, quindi, in 1 litro di sangue ci sono 5 mili miliardi di queste cellule, noi ne abbiamo 5-6 litri, che moltiplicati per 5 mila miliardi, significa 30.000 miliardi. Se noi prendiamo 30.000 miliardi di globuli Rossi e li mettiamo uno dietro l’altro in fila,  veniamo a coprire quasi per intero i Chilometri che ci separano dalla Luna, cioè, circa 350.000 Km. Si badi bene, stiamo parlando di un colo tipo di cellula di un solo individuo.

E abbiamo altre due ghiandole molto importanti….I SURRENI

 

CorporeSano - Food&Training System: Fitness, bodybuilding e nutrizione |  Testosterone e fisiologia dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene-gonadi (I  parte: Asse Ipofisi-surrene)

Abbiamo il Surrene che come dice lo stesso termine è rappresentato da 2 piccole ghiandole a forma di cappuccio che  sormontano la parte apicale dei reni. I Surreni sono ghiandole molto importanti nella nostra vita di relazione che producono tutta una serie  di Ormoni, ma soprattutto sottolineo l’importanza della parte centrale che è detta la “midollare” dentro cui ci sono le cellule che producono Adrenalina e Noradrenalina. L’Adrenalina è uno dei protagonisti della nostra vita quotidiana. Chiunque ha fatto esperienza di questo ormone. Ad esempio, quando ci siamo trovati davanti al nostro docente esaminatore, ci sentivamo in tensione, sotto stress e che ci sentivamo più reattivi. Perchè ? E’ dovuto al Surrene che era entrato in azione rilasciando Adrenalina mettendola in circolo. Ma su quale bersaglio agisce ? Sul cuore, senza dubbio. Le cellule del cuore hanno i recettori per l’Adrenalina e fanno si da stimolare le cellule cardiache a contrarsi più rapidamente, quindi, il cuore a pompare più velocemente per portare più Ossigeno al cervello, quindi, farlo reagire più prontamente, e pure i muscoli-scheletrici. Un esempio per concludere. Se voi vedete passare una pecora, è ovvio che non ci sarà alcuna scarica di Adrenalina, ma se invece, passa una pantera, l’istinto trova due vie, o che rimaniamo paralizzati dalla paura, oppure, a gambe levate fuggire, quindi, mettere in funzione tutto l’apparato muscolo- scheletrico.

Un  articolo brevissimo e leggero.

Il fascino delle ghiandole endocrine

Cos'è una ghiandola endocrina? A che servono gli ormoni ed il sistema endocrino? | MEDICINA ONLINE

Le ghiandole endocrine le paragono a un’orchestra con tanti orchestrali che suonano e tanti suoni che vengono emessi, non in maniera scoordinata, caotica, ma in modo  da formare una perfetta Sinfonia. Ma chi è il direttore d’orchestra ? Beh, sarebbe la madre di tutte le ghiandole endocrine, cioè, L’Ipofisi, una piccola ghiandolina situata sulla cosiddetta sella turcica dello Sfenoide( osso  che sta alla base del cranio ), e che si trova in una zona inaccessibile del cranio, tant’è che i cosiddetti tumori dell’Ipofisi, sono tra i  peggiori; non per gravità, ma proprio perchè molto difficili da raggiungere. Quindi, la madre di tutte le ghiandole. Tuttavia, anche l’Ipofisi è subordinata a ulteriori informazioni che le provengono  dal cervello, e precisamente da una struttura nervosa che è il centro di raccolta di segnali; è L’IPOTALMO, il quale, ricevute informazioni dall’ambiente esterno e dalla rete neuronale; per capirci, quella rete di neuroni del cervello che è sede della nostra capacità della comprensione dell’ambiente e dei suoi mutamenti, quindi che fornisce le risposte adattative calibrate su esigenze che si vanno presentando. L’Ipotalamo, una volta ricevute queste informazioni rilascia degli ormoni veri e propri, chiamati “Fattori di rilascio ipotalamici”. Questi ormoni, informano l’L’IPofisi, la quale, a sua volta, in risposta, con tutte le  sue cellule produce tutta una serie di Ormoni che distribuisce nel sangue, e ognuno di questi Ormoni, andrà ad influenzare un’altra Ghiandola endocrina; quali Fegato, Surrene, Pancreas, Timo, Gonadi ( testicolo e ovaio ), e questi, a loro volta, una volta informate  producono Ormoni che andranno ad influenzare  i vari organi mettendoli in condizioni di funzionare perfettamente. Il corretto funzionamento degli organi, determina  dei segnali che l’Ipotalamo riceve; come dire:” ho ricevuto!”, per cui si regola autonomamente; diciamo un circuito a Feedback; il cane che si morde la coda, insomma; l’Ipotalamo, informa l’Ipofisi, L’Ipofisi, informa le ghiandole endocrine, le Ghiandole endocrine regolano  tutti gli organi  del cui funzionamento viene informato  L’Ipotalamo.

Dal punto di vista della loro organizzazione le ghiandole si dividono in 4 categorie: a Cordoni ( Ipofisi, Epifisi, Surreni, Paratiroidi ) a Follicoli( La Tiroide ), Isolotti ( Pancreas endocrino ), Interstiziali ( testicolo e ovaio ).

Passo per concludere alla struttura dell’Ipofisi, molto complessa che produce tutta una serie di ormoni, ognuno dei quali influenza una ghiandola. La domanda è:”Ma come fa l’ormone a sapere quale ghiandola deve influenzare ?”  Semplice. Le cellule delle ghiandole endocrine, dispongono di recettori deputati a rispondere a quel determinato Ormone. Ad esempio, l’Ipofisi, fra la miriade di ormoni che produce, fa il TSH( ormone tireostimolante ), il quale va ad agire sula Tiroide, e se questa, sta producendo ormoni in carenza, l’Ipofisi, dice alla Tiroide:” Ei, guarda che stai facendo pochi ormoni!”, quindi le invia il TSH affinchè il soggetto non vada in Ipotiroidismo. Mi fermo e capisco chi dovrà leggere.

Della morte ci facciamo un’idea molto limitata.

Il corpo umano, una macchina da 114 mila euro - La Stampa

Qualcuno potrebbe dire:”ma questo non sa fare altro che parlare di cose tetre ?”

Assolutamente NO. Parlo di fisiologia umana, e credo sia di interesse collettiva.

Inizio col dire che non può mai esistere un organismo complesso che non abbia una “porta”, un sistema di comunicazione che mette in contatto il mondo interno col mondo esterno attraverso cui i gas possono entrare e uscire; quindi l’Ossigeno che entra e l’Anidride carbonica che esce, quindi bisogna inventare qualcosa  che chiameremo APPARATO RESPIRATORIO, ttraverso il quale i gas possono scambiarsi.  Non può esistere un organismo  pluricellulare che non abbia l’Apparato Respiratorio  che permette a questi gas utili(Ossigeno ) di non venire mai meno e che permette ai gas tossici( anidride carbonica ) di non accumularsi mai in eccesso. Immaginiamo dunque, l’apparato respiratorio, quindi una cellula del  torace e una cellula del nostro calcagno tutte e due hanno bisogno di Ossigeno, ma è chiaro che quella del Torace è più vicina alla porta di entrata dell’OSSIGENO, mentre quella del calcagno è più distante, quindi, più svantaggiata. Ebbene, non è pensabile che un organismo che non metta le sue cellule nelle stesse condizioni: un organismo per esistere deve fare in modo che tutte le cellule  abbiano le stesse probabilità di ricevere ciò che serve e di buttare fuori ciò che non serve. E’ facilmente comprensibile che se questo apparato  si ferma si muore perchè è chiaro che tutte le cellule non sono più  nelle stesse condizioni e viene meno questo equilibrio che chiamiamo “VITA”.

Bene, è Impensabile  che un condominio formato da 10.000 miliardi di miliardi di cellule  muoiono nello stesso istante: moriranno chi prima, chi dopo naturalmente in funzione  della loro capacità  di sopravvivere alla mancanza di OSSIGENO. Quelle che hanno più bisogno di più Ossigeno moriranno prima quelle che invece avranno più capacità  di resistere all’Ossigeno  moriranno dopo. Cosa vuol dire questo ? Che la morte non è un “ISTANTE” ma una distribuzione nel tempo di cellule che si spengono.

Quindi, quando  il medico deve dichiarare la certezza di decesso; ad esempio, le cellule delle unghie moriranno qualche giorno dopo; l’individuo è già seppellito e per qualche giorno ancora le unghie crescono perchè hanno un bassissimo consumo di ossigeno. Allora, la vita e la morte non possono essere di tutti, perchè troppo distribuito nel tempo imprevedibile, troppo difficile da quantificare .

A questo si è rimediato in modo semplice. Noi siamo vivi o siamo morti se è vivo o è morto  il nostro cervello, cioè, quel Kg. 1,500 su un corpo di Kg 70. Se i  10.000 miliardi di miliardi di cellule sono vive, noi siamo vivi, anche se le gambe non funzionano, ma se il cervello funziona la persona è Viva.

Se il cervello muore, anche se il cuore  batte, il Fegato funziona ecc. ecc. la persona è morta. Tant’è, che il medico può tranquillamente firmare il certificato, e disporre per l’espianto degli organi .

In conclusione, in questo Mega condominio,  c’è una regola precisa e banale: 3 apparati di comunicazione; RESPIRATORIO, DIGERENTE, RENALE che permettono l’entrata di gas utili e d l’uscita di gas non-utili associati all’apparato circolatorio che permette continuamente di  muovere il sistema e fare arrivare a tutti ciò che serve e buttare via  quello che non serve. Tutto quà, anche se una domanda è:” Per fare un uomo bastano questi elementi ?” Non è così semplice, ma non vado oltre.

L’immagine indica un “Gozzo semplice diffuso”

وجود هرگونه ضایعه درتارهای صوتی موجب اختلال صوت می‌شود/ گرفتگی صدا نشانه  رایج اختلالات حنجره‌ای - ایمنا

L’immagine  ci  offre  un  caso  di  Gozzo  semplice  diffuso,  che  rappresenta,  in  genere,  un  fenomeno  di  adattamento  ad  una  carenza  cronica  di  Iodio,  oppure  ad  un’alterazione  della  biosintesi  ormonale, causata  da  un  difetto  enzimatico  congenito.  Molto  raro  il  gozzo  causato  da  sostanze  gozziggene  naturali;  quali  verze,  cavoli  ecc.  di  origine  medicamentosa (PAS,  sali  di  litio,  fenilbutazone,  che  è  un  antireumatico),  o  da  processi  patologici  della  Tiroide;  quali,  ad  esempio,  Tiroidite  autoimmune o  di  Hashimoto,  o  Tiroidite  sub  acuta)

In  recente  passato, la  carenza  di  Iodio  negli  alimenti di  alcune  regioni   alpine  ha  rappresentato  una  vera  calamità  sociale  provocando  un’endemia  di  gozzo  e  cretinismo.  L’aggiunta  di  Iodio  nel  sale  ed  in  alcuni  alimenti  ha  risolto   il  problema  del  gozzo  come  fenomeno  endemico,  almeno  in  Italia.

Il  gozzo  da  disturbo  della  biosintesi  ormonale  ha  una  netta  impronta  familiare :  si  tratta  in genere  di  forme  in  cui  il  difetto  enzimatico  congenito  ha  parziale  espressività  e  il blocco  della  biosintesi  ormonale  è  incompleto.

Questa  affezione  mostra  una  ipersecrezione  di  TSH   che  viene  in  genere  considerata  il  comune  denominatore  di  tutte  le  forme  di  gozzo  semplice  diffuso.  Questo  ormone  TSH  aumenta  in  risposta  alla  ridotta  produzione  degli  ormoni  della  Tiroide;  Ft3, Ft4, e  questo  meccanismo;  detto  tur-over  intratiroideo  dello  Ipodio  provoca  un  aumento  del rapporto T3/T4  nel  secreto  tiroideo,  in  modo  tale  che  la  concentrazione  di  T3  in  circolo  rimane  nei  limiti  di  norma.  Questi  pazienti,  pertanto  sono  clinicamente  eutiroidei;  ovverosia,  con  Tiroide  normalmente  funzionante,  grazie  alla  ipersecrezione  di  TSH  ed  alla  iperplasia( aumento di dimensioni )  della  ghiandola  Tiroide. 

All’esame  clinico  la  Tiroide  si  osserva   di  volume  aumentato,  talora  assai  cospicuo,  sia  pure  in  assenza  di  segni  clinici  di  “Ipo”  o  di  “Iper”.  Il medico  palpa  la  sede   e  apprezza  una  consistenza  tumefatta  diffusa  di  conseguenza  parenchimatosa;  ovverosoia  dai  caratteri  simili  al  tessuto  tiroideo.

Agli  esami  ematochimici,  i  livelli  di  Ft3  ed  Ft4   circolanti  sono  nella  norma,  come  pure  il  TSH;  tuttalpiù  lievemente  aumentato.

In  conclusione,  diagnosticare  un  gozzo  semplice  non  presenta  particolari  difficoltà  sul  piano  clinico.  Tutti   gli  esami  ormonali  sono  necessari  per  escludere  un’iperfunzione  o  un’ipofunzione  della  ghiandola,  e  un  esame  ecografico  ad   evidenziare  eventuale  presenza  nodulare.

 

Se le Ghiandole Paratiroidi funzionano poco….

Tetania - Wikipedia

 Di seguito, parlerò della condizione clinica causata da carenza di paratormone, ovverosia, IPOPARATIROIDISMO.  Mentre nel caso di iperparatiroidismo si apprezza un aumento di calcemia in questo caso specifico, si apprezza, sul piano biochimico una condizione di ipocalcemia e aumento di fosfatemia; ovvero iperfosfatemia, nonchè, sul piano clinico una sintomatologia caratterizzata da fenomeni muscolari e depositi  di sali di calcio a livello dei tessuti.

Le condizioni patologiche capaci di interessare le paratiroidi provocando una distruzione del tessuto della ghiandola paratiroide di entità tale da causare una ridotta produzione di paratormone(PTH) sono poche e rare, ad esempio, cause da farmaci(iatrogeno) che includono asportazione della tiroide, asportazione delle paratiroidi a motivo di iperparatiroidismo, nonchè neoplasie, oppure, per processi infiltrativi,  emocromatosi, amiloidosi, oppure ancora, per carenza di magnesio di natura funzionale. Molto più frequente invece, è l’ipoparatiroidismo post-chirurgico causato da interventi al collo, in particolare sulla Tiroide. La Tiroidectomia totale è gravata da ipoparatiroidismo per accidentale asportazione delle paratiroidi o per lesioni di origine vascolare. Di sovente l’ipoparatiroidismo post-chirurgico tende a correggersi spontaneamente nel giro di qualche settimana o più. Ebbene, questi soggetti possono sviluppare ipocalcemia e Tetania a distanza di tempo, quando si è in una condizione di maggiore richiesta di calcio, come ad esempio, durante la gravidanza e l’allattamento.

Si conosce inoltre l’ipoparatiroidismo idiopatico; ovvero a cause sconosciute, ma è una condizione rara, talora a carattere familiare, e la causa viene vista in un difetto genetico della sorveglianza immunitaria. Frequente è l’associazione  con la Candidiasi e il morbo di Addison.

Una condizione di ipoparatiroidismo funzionale può realizzarsi in situazioni caratterizzate da cronica carenza di Magnesio(Ipomagnesiema). Come già detto una normale concentrazione di Magnesio è necessaria perchè il Paratormone sia prodotto in quantità fisiologiche; infatti nei pazienti con carenza di Magnesio  si rilevano livelli estremamente bassi di Paratormone e di Calcio. Alchè, un trattamento con sali di Magnesio determina  un rapido aumento di Paratormone nel sangue e successiva conseguente normalizzazione di Calcio.

Infine, c’è l’ipoparatiroidismo di origine disembriogenetica; ovvero, mancato sviluppo dell’apparato branchiale che comporta l’assenza; per mancato sviluppo embrionale delle paratiroidi e della ghiandola Timo. Il chè, provoca alterazioni immunologiche e anomalie cardiovascolari.

Cosa comporta una carenza di paratormone ?

Intanto una riduzione dei processi di rimodellamento delle ossa con ridotta cessione di calcio nel sangue e conseguente aumento della densità ossea. Inoltre una ridotta eliminazione con le urine dei fosfati con conseguente iperfosforemia; inoltre, ancora, la diminuita formazione di Vitamina “D”.

Le manifestazioni cliniche dell’Ipoparatiroidismo sono in gran parte correlate all’entità e alla rapida insorgenza di  abbassamento di calcio(ipocalcemia), condizione in cui predomina la Tetania(vedi figura), quando si manifesta in forma acuta, mentre nelle forme croniche o parziali, in cui la ipocalcemia è meno grave si può instaurare in un lasso di tempo più lungo.

Nella forma acuta, la contrattura spatica dei muscoli si caratterizza, come detto, con la Tetania che rappresenta la manifestazione più evidente dell’ipoparatiroidismo. Le manifestazioni motorie della tetania sono in genere precedute da disturbi  consistenti in formicolii e parestesie agli arti, e alla lingua. La contrazione spastica interessa inizialmente i muscolo carpo-podale con spasmi. Le mani, sotto l’effetto spastico assumono la caratteristica posizione “da mano di ostetrico” Possono essere interessati i muscoli della laringe con spasmo del glottide e dispnea durante la inpsirazione.

Percuotendo leggermente il nervo facciale subito sotto l’arcata zigomatica, o tra questo arco e l’angolo della bocca, si osserva una contrazione spastica dei muscoli da esso innervati che costringe il paziente ad esprimere una smorfia. Questa manovra si chiama” segno di Chvostek. Un’altra manovra è quella di trousseau. Consiste nel posizionare lo sfigmomanometro al braccio, che va tenuto per 3 minuti ad una pressione di 20mmhg rispetto alla pressione max. Ebbene, questa manovra provoca il tipico spasmo carpale, con mano da Osterico.

Le indagini di laboratorio sono caratterizzati da Ipocalcemia( bassi livelli di calcio ) ed iperfosforemia ( alti livelli di Fosforo ). 

L’aumentata mineralizzazione del tessuto osseo che l’ipoparatiroidsimo ha provocato può essere evidenziata solo nei casi gravi tramite esame Radiologico dello scheletro, dove si apprezza, appunto un aumento della densità ossea. All’elettrocardiogramma si apprezza un prolungamento dell’asse Q-T.

La terapia è finalizzata a normalizzare la concentrazione di calcio nel sangue con costanti somministrazioni di dosi di calcio e vitamina “D”, in forma di Colecalciferolo oppure calcitriolo. Per ciò che riguarda le crisi tetaniche l’intervento deve essere rapido somministrando calcio per via endovena; e questo per evitare un eventuale laringospasmo o scompenso cardiaco.

QUELL’ETA’……SENILE !

L'ETA SENILE su SENZA TITOLO

La  difficoltà  che  si   incontra  nel  descrivere  gli  aspetti  dell’invecchiamento  a  livello  dei  vari  apparati  deriva  da  quella  di  distinguere  gli  effetti  dell’invecchiamento   da   quelle  delle  malattie.  Per  alcune  di  queste  il  rischio  aumenta  durante  l’arco  della  vita  in  modo  lineare,  con  effetto  cumulativo;  per  altre  di  queste   in  modo  accelerato  o  addirittura  con  andamento  esponenziale,  similmente  a  come  avviene  per   i  carcinomi.

Nel  primo  caso   si  tratta  di  malattie  che  si  possono  verificare  indifferentemente  in  qualsiasi  età  della  vita,  e  la  cui  probabilità  complessiva  aumenta  con  la  durata  di  questa  stessa;  nel  secondo  caso,  delle  cosiddette  malattie  senili.  E’  stato  calcolato  che  a  65  anni  siano  presenti  mediamente  3-4  malattie  nosologicamente  definibili;  numero  che  sale  a  6  nei  ricoverati  in  istituti  geriatrici.  E’  ovvio,  quindi,  che  il  quadro  anatomo-clinico  della  vecchiaia  normale,  debba  essere  osservato  in  quei  vecchi  che,  al  limite  della  variabilità,  non  hanno  nessuna  malattia,  o  estrapolato  come  comune  denominatore  della  situazione  anatomo-clinica  di  tutti  i  vecchi,  ognuno  con  le  sue  proprie  malattie.

L’aspetto  più  caratteristico  dell’invecchiamento  del  sistema  nervoso  centrale  è  l’atrofia  cellulare.  Per  le  altre  funzioni  ricordo  come  caratteristica  della  vecchiaia  la  minore  incidenza  del  controllo  extrapiramidale  della  motilità;  ovvero  riferito   alle  vie  nervose  fugali  provenienti   da  porzioni  della  neocorteccia  motoria  non  appartenente   al  tratto  cortico-spinale,  quindi  l’aumento  dei  tempi  di  reazione;  la  diminuzione  della  capacità  di  attenzione  e  di  concentrazione,  e  della  memoria  recente;  o  memoria  a  breve  termine,   e  buonissima  conservazione   di  quella  a  lungo  termine,  e  ancora  la  conseguente  diminuzione  della  capacità  di  apprendimento,  nel  campo  della  affettività  la  tendenza  alla  depressione  del  tono  dell’umore,  e  la  facilità  al  pianto.  Gli  anziani  febbricitano( febbre)  meno  facilmente  e  sono   più  esposte  alle  patologie  di  calore  o  da  perfrigerazione.  Per  quanto  riguarda  gli  organi  di  senso,  frequente  è  l’ipoacusia  e  la  presbiopia;  ovvero  la  diminuita  capacità  di  accomodazione.

Per  conclusione  non  si  può  tacere,  a  proposito  della  presbiopia   che  i  primi  sintomi  della  deficienza  fisiologica  senile  di  accomodazione  inizia   puntualmente  intorno  al  45°  anno  di  età.

Nel  sistema  osteoarticolare,  l’alterazione  più  tipica   della  senescenza  è  l’osteoporosi.  Il  sistema  cardiovascolare  fa  apprezzare  una  diminuzione  di  volume  del  cuore;  detta  atrofia  bruna  già  a  partire  dei  30  anni,  di  circa  lo  0.7%  per  anno.  Più  importante  le  alterazioni  delle  arterie.  L’apparato  urinario   per  certi  aspetti  non  subisce  particolari  scossoni,  in  quanto   nell’età  avanzata   la  funzione  renale  resta  adeguata  alle  necessità  dell’organismo.  Si  eccettua  la  ghiandola  prostata  che  aumenta  di  volume  per  ipertrofia  della  stessa.

Nella  senescenza  si  apprezza  la  fisiologica  atrofia  delle  gonadi.   Si  sa  bene  che  nell’ovaio  il  numero  di  ovociti  va  diminuendo  col  progredire  dell’età,  fino  alla  cessazione  dell’ovulazione  che segna  l’inizio  del  climaterio  femminile.  La  diminuita  produzione  di  estrogeni   induce  atrofia  secondaria  delle  mammelle  e  dell’utero.  Nonostante  che,  di  per  sè,  l’atrofia  dell’ovaio   non  modifichi  l’aspettativa  di  vita.  Molto  discusso  è  il  problema  del  CLIMATERIO  maschile:  l’atrofia  del  testicolo   procede  in  modo  molto  più  lento  di  quello  dell’ovaio  nella  donna  ed  è  più  variabile  nei  diversi  individui,  sia  per  quanto  riguarda  la  spermatogenesi  che  la  produzione  di  testosterone.  Non  è  un  caso  se  uomini  in  età  avanzata  mantengono  la  fertilità.