La difficoltà che si incontra nel descrivere gli aspetti dell’invecchiamento a livello dei vari apparati deriva da quella di distinguere gli effetti dell’invecchiamento da quelle delle malattie. Per alcune di queste il rischio aumenta durante l’arco della vita in modo lineare, con effetto cumulativo; per altre di queste in modo accelerato o addirittura con andamento esponenziale, similmente a come avviene per i carcinomi.
Nel primo caso si tratta di malattie che si possono verificare indifferentemente in qualsiasi età della vita, e la cui probabilità complessiva aumenta con la durata di questa stessa; nel secondo caso, delle cosiddette malattie senili. E’ stato calcolato che a 65 anni siano presenti mediamente 3-4 malattie nosologicamente definibili; numero che sale a 6 nei ricoverati in istituti geriatrici. E’ ovvio, quindi, che il quadro anatomo-clinico della vecchiaia normale, debba essere osservato in quei vecchi che, al limite della variabilità, non hanno nessuna malattia, o estrapolato come comune denominatore della situazione anatomo-clinica di tutti i vecchi, ognuno con le sue proprie malattie.
L’aspetto più caratteristico dell’invecchiamento del sistema nervoso centrale è l’atrofia cellulare. Per le altre funzioni ricordo come caratteristica della vecchiaia la minore incidenza del controllo extrapiramidale della motilità; ovvero riferito alle vie nervose fugali provenienti da porzioni della neocorteccia motoria non appartenente al tratto cortico-spinale, quindi l’aumento dei tempi di reazione; la diminuzione della capacità di attenzione e di concentrazione, e della memoria recente; o memoria a breve termine, e buonissima conservazione di quella a lungo termine, e ancora la conseguente diminuzione della capacità di apprendimento, nel campo della affettività la tendenza alla depressione del tono dell’umore, e la facilità al pianto. Gli anziani febbricitano( febbre) meno facilmente e sono più esposte alle patologie di calore o da perfrigerazione. Per quanto riguarda gli organi di senso, frequente è l’ipoacusia e la presbiopia; ovvero la diminuita capacità di accomodazione.
Per conclusione non si può tacere, a proposito della presbiopia che i primi sintomi della deficienza fisiologica senile di accomodazione inizia puntualmente intorno al 45° anno di età.
Nel sistema osteoarticolare, l’alterazione più tipica della senescenza è l’osteoporosi. Il sistema cardiovascolare fa apprezzare una diminuzione di volume del cuore; detta atrofia bruna già a partire dei 30 anni, di circa lo 0.7% per anno. Più importante le alterazioni delle arterie. L’apparato urinario per certi aspetti non subisce particolari scossoni, in quanto nell’età avanzata la funzione renale resta adeguata alle necessità dell’organismo. Si eccettua la ghiandola prostata che aumenta di volume per ipertrofia della stessa.
Nella senescenza si apprezza la fisiologica atrofia delle gonadi. Si sa bene che nell’ovaio il numero di ovociti va diminuendo col progredire dell’età, fino alla cessazione dell’ovulazione che segna l’inizio del climaterio femminile. La diminuita produzione di estrogeni induce atrofia secondaria delle mammelle e dell’utero. Nonostante che, di per sè, l’atrofia dell’ovaio non modifichi l’aspettativa di vita. Molto discusso è il problema del CLIMATERIO maschile: l’atrofia del testicolo procede in modo molto più lento di quello dell’ovaio nella donna ed è più variabile nei diversi individui, sia per quanto riguarda la spermatogenesi che la produzione di testosterone. Non è un caso se uomini in età avanzata mantengono la fertilità.
Mi ci vedo dentro fino al collo. L’età non posso nasconderla. Due sono le domande a cui tengo la risposta:1-Noi donne siamo vulnerabili alchè ad una certa età, perdiamo gli ormoni sessuali. Bene, ma che conseguenze si hanno ?2- E di quelle famose e odiose caldane cosa nascondono in realtà, oltre all’evidente sudore e calore ? Grazie in anticipo
Questa fisiologica perdita, ovviamente avviene in epoca menopausale nella donna. Questa assenza ormonale consegue a sintomatologie, appunto, legate agli sbalzi ormonali che manifestano le ben note e antipatiche( per voi donne) vampate di calore, sudorazione in particolare la notte, insonnia, dolori alle spalle, cefalea, indebolimento della memoria…e la sfera sessuale viene interessata nella secchezza vaginale, calo della Libido. E questo per quanto riguarda, appunto la sfera sessuale. Vi sono sintomatologie ulteriori che interessano la qualità della vita. Qualche dettaglio per chiarezza. Ogni singola cellula, è sotto l’azione trofica degli ormoni, e non soltanto da quelli sessuali, ma anche, dall’Ormone Insulina, ormoni della tiroide, dei Surreni. Se prendi il Progesterone esso è strettamente legato alla gravidanza, mentre Estrogeni e Testosterone li possiamo considerare la coppia ormonale vincente in diversi sedi. Una loro carenza colpisce il cervello. Ciao Rosina
Che macchina complicata che siamo noi donne. Però sulle vampate non mi ha dato una spiegazione circa eventuali conseguenze…se ce ne sono.
Oh, ti chiedo scusa..o le chiedo scusa. Non so più se darti/le del tu o del lei. Comunque sia, un tempo questo fastidioso fenomeno era soltanto legato alla mancanza di produzione estrogenica. Oggi, sappiamo che è una sorta di marcatore che segnala la vulnerabilità dell’attività cerebrale verso un invecchiamento più spedito. In questi casi il medico del settore suggerisce la TSO purchè non prescritta molti anni dopo l’inizio della menopausa. In verità, fra voi donne c’è molta diffidenza verso la TSO, per cui, sempre su consiglio del proprio medico, vanno bene anche gli Isoflavoni della Soia capaci di ridurre l’attività vasomotoria su base neurovegetativa, nonchè un importante aiuto a rafforzare il sistema nervoso centrale. Buon pomeriggio
Ma perché giri quel maledetto kriss malese in una ferita che sanguina da tempo? Io sono un ragazzo anziano, ma non merito questo trattamento da te!!!!!!! Vile, tu uccidi un uomo morto!!!!
Buona sera Doc.
Carlo, sbaglio o sei un maschio come me ? Hai letto bene sul climaterio maschile che in fondo in fondo siamo messi non…male ?
Giusta la frase di Carlo , anche se tu hai cercato di consolarlo… Io la ripeterei al femminile ma non lo faccio, perchè morta non voglio sapermi fino a quando non lo sarò veramente e ,nonostante i mali che mi affliggono, il mio essere di carattere combattivo non me lo permette. Ok, la vecchiaia è una carogna!…Ma è talmente comune che ci si abitua e amen.
Ma età senile non vuol dire essere “morti”- per carità-I malanni sono ormai i nostri fedeli compagni di viaggio, e quando ci soffermiamo sulla teoria della senescenza questa è legata a tutta una serie di mutazioni del nostro corpo, e analogamente dei nostri geni strutturali. Una teoria Immunitaria dell’invecchiamento che è basata su considerazioni casuali riconoscibili nel nostro organismo. Questi sarebbero due; e cioè, le mutazioni somatiche delle cellule e quelle limitate al sistema Immunocompetente cosiddetto( non fare caso a questi termini ). In altri termini, la senescenza deriverebbe dall’interazione di due processi. Poichè la ghiandola Timo, che sta posizionata nel torace, proprio davanti la Trachea, che ha un ruolo fondamentale nel sistema Immunitario, è definita la ghiandola dell’entusiasmo in eta giovane, dell’ilarità, della poesia e fantasia. Purtroppo, fisiologicamente questa ghiandola tende ad atrofizzarsi fino a scomparire, sin dall’età adolescenziale, che è l’età in cui iniziano le responsabilità sociali, ma anche familiari. E tuttavia, questa ghiandola se in una persona sana e Timo in buona funzione, fornisce alla persona senso di positività, gioia, e voglia di vivere. Beh, ci sarebbe tanto altro da dire, ma ti stancherei. Ti basta sapere, che sei una giovane donna, coi suoi acciacchi, ma stupendamente piena di vita.