Creato da ZimoPotterComesBack il 27/08/2007

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La Vendetta di Cesidio

 

 

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Post N° 66

Post n°66 pubblicato il 15 Novembre 2008 da ZimoPotterComesBack
 

Guarir non si guarisce, ma proviamo a riderci su...

Ieri sera ero al concerto degli Haggard a Roma. Mentre si cazzeggiava con la Cacciatrice, Andre, sig.Triskele e cinque vichinghi ubriachi che non dormivano -ma bevevano- da 106 ore (non sto a sindacare sulle scelte della Caccia a proposito di frequentazioni, ma, puttana eva, la prossima volta che mi viene a dire che ha la calamita per gli psicopatici le scatarro in un occhio) mi è venuta in mente una persona, una paziente, che un pò mi ricordava uno dei presenti, non dico chi, e raccontavo a sig.Triskele di lei.

Ora, bisogna fare una premessa per capire di chi o COSA parlo.
La paziente in questione io l'ho già nominata in un post, tempo fa, con il nomignolo di PENSA PENSA. E come chiamarla diversamente? Il suo vocabolario composto da circa 15 termini scarsi di italiano e altri 30 di dialetto montesperdutese le consentiva di comprendere solo una piccolissima parte dei discorsi che io, disperata dal silenzio opprimente che cadeva tra noi ogni volta che le andavo a fare terapia, facevo da sola per i 45minuti prescritti dalla asl. Quarantacinque lunghissimi minuti di soliloquio in cui le uniche parole che ogni tanto la signora pronunciava erano "pensa, pensa".
"Sai, A., sono stata alla sagra della castagna"
"pensa pensa"
...
"Sai, A., ho comprato la macchina nuova"
"pensa pensa"
"Risparmio proprio tanto rispetto a quella vecchia col metano!"
"pensa pensa"
...
Forse sono noiosa io? Ok, mi informo un pò, scopro che è una fan scatenata di Geova. Riparto all'attacco, certa che sarei riuscita a farla parlare un pò.
"A., insomma tu frequenti le adunanze dei testimoni di Geova? Sai che ne conosco parecchi?"
"pensa pensa"
"Nella..."
"."
"Sandra..."
"."
"Domenica..."
"."
"Sai, A. l'altra sera sono stata ad un concerto a Roma e tornando mi sono fatta un megacannone e sono svenuta sulla pontina. Ho fatto tutto il ritorno ad occhi chiudi sulla corsia opposta"
"pensa pensa"

Lì ho capito che non avevo speranze.
Ho continuato i miei monologhi per un lungo, faticoso, straziante anno, poi la asl mi ha trasferito da Montesperduto a Indeterminatepiaggie e la signora Pensa Pensa ha cambiato terapista. Non nascondo il mio sollievo, in quel momento, ma ogni tanto in questo tempo in cui non l'ho più rivista (figuriamoci sentita per telefono* ahahahah), ho pensato a lei e a quanto è assurda.

Due settimane fa, l'incontro con due suoi conoscenti.
Stavo facendo terapia al lui di una coppia e mi dicono, chiacchierando, che sono testinomi di Geova. Quando mi accorgo che stanno iniziando il loro lavoro di convincimento, con le palle che sgrattuggiano per terra, cambio immediatamente discorso e dico: "Ah, io ho molti pazienti della vostra comunità, dove andate alle adunanze?"
"Montesperduto", mi rispondono.
"Ah, ma io conosco A., lì! Sapete come sta?"
"A.? Ahahahahha... ma chi l'ammazza, quella? E' un personaggio... hai visto che non parla mai?"
"Eh, si povera, con l'ictus..."
"Ma che ictus, noi la conosciamo da che era sposina ed è SEMPRE stata così"
Cristo benedetto, com'è possibile?
Ho sempre pensato che fosse svalvolata perchè le è scoppiata una vena in testa, ma non può esistere una che è nata così. Rivedo davanti ai miei occhi le immagini delle foto che A. tiene in camera di lei in abito bianco, al braccio del marito, due nani da giardino circondati da parenti ancor più bassi di loro (il più lungo avrà sfiorato appena il metro e 55), con la faccia che guarda per terra, senza sorriso, e l'aria della rassegnazione.
E cominciano a raccontarmi un pò di lei.

A. non manca mai ad un'adunanza del regno di Geova da 40 anni. E da altrettanto tempo non parla con nessuno. Prima arrivava a piedi, si sedeva, restava seduta anche dopo la funzione e, quando tutti avevano finito di fare le loro chiacchiere a cui lei non partecipava, tornava a casa. Poi, col tempo, i "fratelli" (loro si chiamano così) hanno preso ad avvicinarsi a lei ed hanno capito che tipo è, così hanno iniziato ad andarla a trovare e a proporle dei passaggi in auto anche se comunque non ricevevano in cambio nemmeno una parola. Con gli anni, poi, un aiuto le è diventato necessario. Loro la vanno a prendere senza telefonare. Lei si prepara senza avere la certezza che qualcuno andrà perchè ormai sa che da anni non hanno mai mancato l'appuntamento. La portano in sala. Funzione. Poi loro chiacchierano** a volte per ore, lei resta seduta e fissa nel vuoto. Dopo un pò qualcuno le si avvicina e le dice "A., sei stanca?". "Si". "Vuoi andare a casa?". "Si". E la riportano via.

Una volta succede esattamente questo. Le chiedono se vuole andare a casa e lei dice di si. Allora un gentile signore si offre di portare lei e altre tre nonnette alle loro dimore. Fa il suo giro, le scarica una per volta, torna finalmente a casa propria, mette la macchina in garage, esce, la chiude a chiave, sta per abbassare il portellone del garage quando in un attimo, una luce illumina una crestina di capelli bianchi dietro il sedile del guidatore. Si avvicina. Guarda dentro. C'è Pensa Pensa. S'è dimentocato di portarla a casa. E dallo specchietto, lì dietro di lui, così bassa, non la vedeva. Lei non ha detto nulla. Le fa: "Tu qua stai?". Lei: "eh...". Silenzio per due minuti. "Mi potevi dire che m'ero dimenticato". Silenzio. "Vuoi andare a casa?". "Si". E ve la porta.

Io non so cosa passi (o non passi) nella testa della piccola cara Pensa Pensa, so per certo che ha figliato tre logorroiche incallite. E che il marito è morto giovane. Forse di noia.
E come stupirsene?


* Quando le facevo terapia, è capitato alcune volte che abbia ricevuto le telefonate di una delle sue figlie. Il meccanismo era questo: l'apparecchio squillava, lei tirava su la cornetta, emetteva un muggito tipo "eeeuh", dall'altra parte si sentiva qualcuno parlare e poi mettere giù. Allora A., senza proferir altri suoni, metteva giù anche lei. Questa la loro comunicazione.
**Mi hanno spiegato, anche, che A. è andata qualche volta con loro a fare il servizio, cioè giro delle case per romper cogl... ehm... portare la lieta novella ai fratelli nel mondo, ma mentre l'altro della coppia fermava la gente, presentava le riviste, parlava con le persone, rispondeva alle domande e, insomma, teneva banco, Pensa Pensa si limitava a dire a intervalli regolari "Geova ti salverà!", indisponendo l'interlocutore. Perciò non l'hanno più portata.

 
 
 
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