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Un blog creato da neimieipassi il 05/01/2015

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Messaggi di Aprile 2017

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Post n°348 pubblicato il 29 Aprile 2017 da neimieipassi

La luna stanotte era davvero tonda, e si vedeva tutta, anche se ne era illuminato solo un quarto. Mentre chiudevo la finestra l'ho notata, il cielo limpido e lei che si mostrava nella sua completezza, anche nel suo lato buio.

Oggi è una bellissima giornata di sole e in casa resta ancora il profumo delle spezie tandoori masala, e il loro colore rosso che ha dipinto ogni cosa. 

Quanto mi piace aprire gli occhi e sentire la tua presenza, essere distratta la sera dalle mie letture perché arrivi tu, sposti il piumone e mi strapazzi con quel tuo modo di darmi la buonanotte che mi entra dentro e lì rimane fino alla mattina, e io scivolo nel sonno cullata dal tuo abbraccio. Quanto mi piaci, ragazzo, forse ancora non l'hai ben capito.

Ho messo i puntini al posto del titolo.

Ri_equilibrio?

 

-Neimieipassi-

xx

 

Me la sono cantata in macchina per mezz'ora. Metal... <3

 

 
 
 

Dis_equilibrio

Post n°347 pubblicato il 23 Aprile 2017 da neimieipassi

Sono stabile sulle mie zampe, lo sono abbastanza, lo sono quasi sempre. 

Quasi. 

Poi inciampo in una buca, e saltello per non cadere. 

Cheppalle. 

C'è chi ha fiducia cieca in me, non so come faccia. Non ce l'ho io.

Forse è per questo, la buca, ecco: ora ho capito. 

Perché impari a ricambiare la stessa sua cieca fiducia. 

Ma come si fa? E le paure i dubbi i fantasmi le seghe mentali, dove faccio sparire tutto questo?

Ho sotterrato tutto mesi fa e sto da Dio. 

Ma ogni tanto rispuntano. 

C'è chi, da lontano, mi sente e mi abbraccia forte, anche se forse non sa il motivo.

Del dis_equilibrio. 

Domattina sarò stabile di nuovo, domattina sarò stabile di nuovo. 

Intanto ho capito perché quella buca si è infilata nel mio cammino. 

Lo sapevo che dovevo scriverne. 

 

Sto mettendo i titoli ai post. Mah. 

 

-Neimieipassi-

xx

 
 
 

Il dentista

Post n°346 pubblicato il 23 Aprile 2017 da neimieipassi

Dovrei fare ben altro, invece di starmene qui sul divano sotto al plaid a girellare su Libero. Ho una casa inguardabile, il programma di stamani era di riprendere pennello e vernice e continuare a imbiancare l'ingresso, così da finire questo piano e salire con calma le scale verso la mansarda. Ma, mentre mi fumavo la sigaretta dopo colazione, ho notato una cosa che mi ha un tantino innervosita (e nervosetta lo sono ancora, ma più tardi ci sentiremo, io e la Moon, e conto sul suo potere di farmi vedere sta cosa sotto una luce diversa), quindi, per distrarmi, sono venuta qui a farmi un giretto. E sono incappata in una serie di dentisti. 

Ora, io credevo che solo il mio fosse... così, dato che ne ho cambiati quattro dopo che mi sono trasferita, anni fa, e ho dovuto abbandonare il dentista belloccio che avevo. Non era pittoresco come il mio, quello di Noriko e quello di Je, ma era belloccio davvero, e almeno lo guardavo mentre si avvicinava e bzzzzz cominciava a tormentare il dente dolorante. Lo guardavo e pensavo ad altro e mi pareva che la paura si attenuasse. Va da sé che il dentista belloccio non mi abbia mai vista se non come una delle tante pazienti, forse anche una delle più noiose dato che era tutto un chiedere ma sentiró male? 

Ho il terrore dei dentisti, sempre avuto, e non so perché. Quindi, cambiata casa, la mia preoccupazione più grande è stata trovarne uno adatto a me. Sì, perché dal belloccio non potevo più andarci. Dopo quattro tentativi sono incappata in questo, ci sono andata la prima volta quando proprio il dente non ne poteva più e io avevo provato tutti i rimedi naturali e innaturali pur di evitare la temuta poltrona. 

La conversazione è partita dal mio ciuffo colorato, due parole sul mio dente e poi tutt'altro. Sono rimasta lì seduta per almeno mezz'ora e per la prima volta non ho stritolato i braccioli dove avevo artigliato le mani, e alla fine le mascelle mi facevano male ma solo per aver dovuto trattenere le risate. Sono uscita così elettrizzata che l'ho osannato alla segretaria mentre pagavo il conto, sembrava che avessi trovato l'uomo della mia vita. Eh, lui è così, mi dice quella, non per niente l'ho sposato...

 

-Neimieipassi-

xx

 

 
 
 

Rebecca

Post n°345 pubblicato il 21 Aprile 2017 da neimieipassi

Adesso sei fra le margherite. Avvolta da un plaid di pile, che tu hai sempre freddo e ancora non è arrivato quel caldo che ti piace tanto. Col plaid starai al calduccio anche ora che la mattina fa ancora tre gradi. Ti ho vista, sai, per un istante ma ti ho vista, camminavi e mi sorridevi, dove sono finite tutte le tue certezze, io sto bene e lo sai. Lo so, certo che lo so, ma sai piccola mia, noi siamo umani ed è inevitabile che si soffra del distacco, basiamo un sacco di cose sul contatto fisico e quando all'improvviso questo ci è negato, allora è il momento delle lacrime. Perché noi piangiamo, piangiamo sempre, per la gioia e per la tristezza. Smetterò, ancora un momento e poi smetto, promesso. Se hai deciso di partire, non sarò certo io a protestare. Era il tuo momento. 

Resterai con me, tu e i bocconcini golosi che mi rubavi ogni volta che distoglievo lo sguardo. L'ho sempre saputo che sapevi che lo facevo apposta. 

 

-Neimieipassi-

xx

 
 
 

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Post n°344 pubblicato il 17 Aprile 2017 da neimieipassi

Mi son sempre piaciuti, gli adolescenti. Con tutti i loro problemi, con tutta la loro spensieratezza, alla scoperta di se stessi e di tutto ciò che la vita può offrire. Si riempiono la testa di un turbinio di pensieri, si innamorano ed ogni volta è quella decisiva, hanno il cuore infranto, non ameranno mai più: tutto è assoluto, e tutto, allo stesso tempo, è relativo. Sono esplosioni di colori di emozioni di vita, tengono il mondo in un pugno, sono immortali, sono invincibili.

Mi è sempre piaciuto guardarli, parlarci, ascoltarli. Lasciarli liberi di esprimere ciò che sono, osservare la loro pienezza di sé senza dire una parola. Tutti intorno alla mia tavola stasera, la pizza preparata al volo ma è venuta buona lo stesso, e se ne sono spolverati quattro teglie, erano solo in cinque. Poi squilla un telefono, in un attimo sono tutti in piedi, i piatti che atterrano nell'acquaio che, per fortuna, è sulla via della porta per uscire di casa, e li sento per strada dalla finestra aperta, è una serata tiepida e loro, come i gatti, vanno incontro alla notte 

 

-Neimieipassi-

xx

 
 
 
 

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