Lo zibaldone

PROCESSO PARTECIPATIVO: DI CHI HA PAURA IL PD?

Come le anatre che volando in formazione, aumentano l'autonomia, coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono,  piu' rapidamente e facilmene, perchè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.

Quando la prima anatra si stacca, si sposta lateralmente e un'altra anatra prende il suo posto alla guida. Così nessuno si sente primo come nessuno ultimo.

----------------------------

DI SEGUITO, L'INTERVENTO DI ANDREA DI NATALE SU FACEBOOK RELATIVO AL PROCESSO PARTECIPATIVO IN ATTO A SIGNA. TALE ARGOMENTO ERA GIA' STATO TRATTATO IN QUESTO BLOG:

http://blog.libero.it/SIGNA/10418538.html UNA CITTA' PER DUE COMUNI
http://blog.libero.it/SIGNA/10442337.html FRA IL SERIO ED IL FACETO
http://blog.libero.it/SIGNA/10496453.html STORIA DEL PROGETTO DI PATRIZIA FALLANI

E' del 16 agosto, questo insipegabile intervento del consigliere del PD Andrea Di Natale che su FB attacca coloro che si stanno dimostrando troppo "intraprendenti", come al solito generalizzando, senza fornire risposte a chi come Patrizia, chiede delucidazioni in merito. Patrizia Fallani, e le persone che insieme a lei si sono prodigate per svegliare un'amministrazione dormiente (la legge scade nel 2012 e si trattava dell'ultima opportunità), hanno un diritto riconosciuto dallo stesso progetto allegato alla richiesta di sostegno inviata alla Regione: QUELLO DI ESSERE INSERITE NEL COMITATO DI GARANZIA. Da subito Patrizia ed insieme a lei Paola, avrebbero dovuto essere chiamate a collaborare. Ciò per il momento non è avvenuto e per questo evidentemente reclamano il loro diritto ad esprimersi.

Il processo partecipativo ha dunque una sola madre, la cittadinanza di Signa e Lastra. Dal punto di vista politico, il programma amministrativo fu sottoscritto da PD, IDV, una lista che faceva riferimento a SEL ed una Lista Civica: mi sembra scorretto arrogarsi la paternità politica del progetto.

Sotto, l'intervento di Di Natale su FB seguito da quello di Patrizia Fallani e dal mio

---------------------------------------

Il Processo di Partecipazione sulla viabilità e la vivibilità tra Le Signe

pubblicata da Andrea Di Natale il giorno martedì 16 agosto 2011 alle ore 20.05

La vivibilità e la viabilità nel nostro Comune e nelle aree limitrofe, come ben sappiamo, rappresenta un tema molto sentito e sempre attuale per i cittadini, coinvolgendo una comunità che va ben oltre i confini di Signa, una comunità fatta di intrecci e relazioni storico-sociali che nel fiume Arno e nella zona del Ponte dovrebbero trovare più un fulcro che un limite. Ecco perché le Amministrazioni di Signa e Lastra a Signa hanno deciso, insieme, di dare il via al progetto di democrazia partecipativa denominato "Una Città per due Comuni: viabilità e vivibilità nelle Signe". Il progetto, finanziato dall'Autorità Regionale della partecipazione della Regione Toscana ai sensi della Legge Regionale 69/2007, permetterà ai cittadini e alle associazioni delle Signe di apportare, grazie alla guida di esperti nei processi partecipativi, contributi concreti nelle decisioni che riguardano il futuro dell'assetto di questo territorio, così complesso nel raggiungimento di un equilibrio ottimale tra gestione idraulica, urbanistica, funzionale e logistica. La prima fase del progetto, già in atto da Giugno, prevede l'ascolto del territorio tramite interviste rivolte a cittadini volontari o estratti casualmente dalla popolazione in un campione rappresentativo. Le fasi successive prevedono invece mostre, confronti e laboratori in cui verranno elaborate e discusse le proposte, che verranno infine raccolte e presentate alle Amministrazioni. Ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito www.lesigne.it e sul profilo di Facebook "Le Signe", che vi invitiamo a consultare.

In questa sede preme invece dare più spazio all'aspetto politico dell'iniziativa. Il PD di Signa, tramite l'Amministrazione, ha da sempre sostenuto la necessità di un coinvolgimento diretto dei cittadini nelle decisioni citate poc'anzi, prevedendola già nel Programma di Governo con cui si presentò alle ultime elezioni amministrative.

Le ragioni preminenti che, a mio avviso, sottolineano la necessità di un percorso partecipativo possono essere riassunte in due punti.

In primo luogo, la partecipazione dei cittadini permetterà loro di riscoprire la propria identità, di riacquistare la consapevolezza ed il legame con il proprio territorio, elementi che anche (e forse soprattutto) nella società signese sono spesso andati perduti, complice la sensazione di distacco e di impotenza alimentata, dobbiamo dirlo, anche dalla carenza di risposte che la politica ha saputo offrire al problema della viabilità che affligge da decenni le aree signesi, con conseguente degrado estetico, urbanistico ed infine sociale. Il primo passo per risolvere i problemi è conoscerli, e vale anche per i cittadini, oltre che per gli amministratori. Il percorso partecipativo si configura in questo senso come una sorta di percorso interiore verso una maggiore consapevolezza del proprio territorio.

In secondo luogo, il percorso partecipativo può supplire, se correttamente seguito, alla sempre più scarsa fiducia nella politica e nella democrazia rappresentativa cui assistiamo in questo tempo; permetterà cioè ai cittadini di riacquisire responsabilità nel ruolo di artefici del proprio territorio, aiutando ed integrando la funzione della classe politica chiamata ad amministrare, senza sostituirne il compito di governo della città. L'intero processo necessita quindi di essere attentamente seguito, sia politicamente che tecnicamente, da tutti i soggetti coinvolti, in primis dalle Amministrazioni Comunali, in un delicato equilibrio che preservi l'autonomia, la concretezza e la fattibilità delle proposte e che al contempo eviti strumentalizzazioni da parte di soggetti, politici e non, in cerca solo di occasioni per accrescere la propria visibilità agli occhi dell'opinione pubblica. Se così sarà, il processo potrà veramente rappresentare uno strumento utile, e in un certo senso rivoluzionario, nelle mani dei cittadini e delle amministrazioni. Il PD di Signa farà la sua parte, apportando proposte ed invitando tutti i cittadini, le associazioni e gli altri partiti ad informarsi e a partecipare.

Andrea Di Natale

Responsabile Assetto del Territorio PD Signa

• Patrizia Fallani Parla di strumentalizzazioni politiche e non, può essere più preciso .22 ore fa · 
• Alessandro Mori Andrea, non dimenticare che il Programma Amministrativo fu sottoscritto da una coalizione e non è prerogativa del PD. Non vedo personalismi nelle discussioni ad oggi fatte, se non una legittima richiesta di partecipazione di quelle che erano le due capofila del gruppo di cittadini che proposero la raccolta delle firme: Patrizia Fallani di Lastra a Signa e Paola Cecconi di Signa. E' grazie a loro che abbiamo potuto attingere ai fondi regionali e che per favorire il processo, hanno fatto un passo indietro dopo che Cristianini, durante il consiglio comunale del 2 luglio 2010, assicurò di sottoscrivere il protocollo d'intesa. Lo stesso punto 9 del progetto approvato, riconosce la necessità di inserire 2 rappresentati dei cittadini che hanno proposto la raccolta di firme, nel Comitato dei Garanti. Chi meglio di loro che, al di fuori di organizzazioni politiche e istituzionali, hanno perso il loro tempo partecipando a convegni e incontri sull'argomento? O forse ti riferivi ad altro?16 ore fa · 
• Andrea Di Natale Gentilissima Sig.ra Fallani, caro Alessandro,
• vi ringrazio innanzitutto per il tempo e le energie che dedicate a questa iniziativa, e secondariamente per l'attenzione che avete posto alla mia nota. Vorrei rassicurarvi sul fatto che nessuno intende precludere la partecipazione di nessuno, tantomeno le Amministrazioni o i partiti che le esprimono (in tal caso, semplicemente, i Comuni non si sarebbero impegnati per dare il via ed il sostegno al processo nei confronti della Regione). Il Programma, che certamente non è un'esclusiva del PD ma dell'intera coalizione, prevedeva chiaramente un percorso partecipativo; il nome di diversi amministratori, tra cui quello del sottoscritto, compare tra quelle 650 firme (Alessandro, io firmai proprio su tua richiesta). A onor del vero, la frase completa era "l'intero processo necessita quindi di essere attentamente seguito [...] in un delicato equilibrio che preservi l'autonomia, la concretezza e la fattibilità delle proposte e che al contempo eviti strumentalizzazioni", intendendo quindi la strumentalizzazione (o, parimenti, la mancanza di autonomia o di concretezza) come eventualità del tutto ipotetica, come rischio da evitare con tutte le forze, che per adesso non si è verificata (e credo non si verificherà, vista la professionalità di chi segue il processo e la buona volontà dei promotori). Sono però rischi verosimili, non ritengo sia eccesso di zelo considerarli ed operare affinché non si verifichino (sarà deformazione professionale da ingegnere, ma le opere umane dovrebbero essere pensate per funzionare nelle condizioni più sfavorevoli). Non ritengo di offendere nessuno, visto che si tratta di una costatazione del tutto teorica, tantomeno quei cittadini che si danno tanto da fare credendo nella cosa pubblica. Se ci fossero ancora dubbi, vorrei che questa precauzione non fosse vista come mancanza di fiducia nella partecipazione, che se - appunto - è ben operata, non degenera in una vuota demagogia.
  Spero di incontrarvi presto e di condividere con voi questa bella occasione che ci è stata data.
  Distinti Saluti,
  Andrea15 ore fa ·
• Alessandro Mori Andrea, la tua risposta non fa che confermare i miei dubbi: di chi o cosa hai paura. Lasciamo che il progetto faccia il suo corso, in caso di felici soluzioni, sarà la vittoria di tutti, cittadini ed istituzioni.14 ore fa · 
• Andrea Di Natale I rischi da cui stare in guardia sono chiaramente scritti nella risposta, nè più nè meno. Il mondo è già abbastanza complicato di suo, evitiamo di costruire castelli sul nulla con i processi alle intenzioni. A questo punto però la domanda la rigiro io: di chi o cosa hai paura tu?14 ore fa · 
• Alessandro Mori Andrea, l'articolo l'hai fatto tu, le allusioni sono tue. Da parte mia nessun timore, se solo saranno i cittadini a proporre; in caso contrario, la Bretella a 41 milioni di euro a Km per un progetto disastroso e paesaggisticamente devastante, è storia attuale e se permetti qualche paura me la pone, come cittadino. Ripeto, andiamo avanti e facciamo fare agli esperti chiamati ad attuare il programma il loro lavoro. Per non sciupare il giocattolo, lasciamo fuori i partiti14 ore fa · 
• Patrizia Fallani Da cittadina firmataria,, mi sente obbligata ai dire che la peggior "strumentalizzazione" che ci possa essere, è quella di tralasciare il capitolo forse più importante di questo percorso, la raccolta delle firme, per l''estattezza 650 che ha contribuito affinchè questo processo di partecipazione, finanziato dalla L.R. 69/2007 potesse attivarsi, così come è anche riportato nell'articolo 8 lettera B.6 ore fa ·
• Patrizia Fallani Nell'articolo 8 lettera b del progetto approvato dal Garante della Partecipazione della Regione Toscana. Questa è una realtà, e da cittadina che ha seguito in prima persona l'evolversi della situazione, sono chiamata a raccontare. Le supposizioni o le probabilità, non rientrano nella mia cultura, e mi baso solo di certezze, quindi l'unica cosa che Le consiglio è quella di vivere questo percorso di partecipazionne con ottimismo, proprio tenendo presente la buona fede dei cittadini che l'hanno proposto ed il grande aiuto che troveremo nell Prof. Massimo Morisi, garante della comunicazione della Regione Toscana.6 ore fa ·
• Patrizia Fallani Alessandro, perchè deinire la partecipazione "giocattolo",?Credimi almeno per quanto riguarda i cittadini proponenti che ripeto in buona fede sono arrivati a questo , e che certamente non intendono utilizzare questo meccanismo per altri fini ma esclusivamente per poterne parlare(, considerando che in questi anni le varie amministrazioni che si sono succedute non hanno saputo o potuto trovare delle soluzioni )direi che si tratti di opportunità per poter esprimere le loro opinioni che devono portare a delle scelte di democrazia partecipata, quindi i firmatari e non solo sono chiamati proprio sulla base della L.R. 69/2007 a far si che ciò avvenga.4 ore fa · 
• Alessandro Mori era un modo di dire, sostituisco immediatamente con "processo (partecipativo)". Credo che tutti abbiano capito le tue intenzioni, occorre dare fiducia e lasciar lavorare. A settembre i primi risultati. Spero inoltre che voi promotori della raccolta firme, possiate avere un incontro con chi è stato chiamato ad attuare il progetto, in maniera tale da poter chiarire di persona eventuali divergenze.circa un'ora fa ·
• Patrizia Fallani ce lo auspichiamo, non le chiamerei divergenze, semplicemente una formulazione di una richiesta alquanto legittima che tenga in considerazione i 650 cittadini firmatari e tutti coloro che intenderenno essere presenti nella fase 2 laboratori viabilità.circa un'ora fa ·
• Patrizia Fallani Quindi la libertà di partecipazionecirca un'ora fa ·