Lo zibaldone

Il prossimo 3 settembre, inizia la MOSTRA ITINERANTE DEI PROGETTI SUL FUTURO DELLE SIGNE; si potrà vedere quali sono i progetti sul futuro del territorio, chiedere spiegazioni e lasciare i nostri progetti e i nostri commenti. Il tutto è meglio specificato nel sito internet appositamente creato http://www.lesigne.it/ 

Fra i vari progetti, figurerà, finalmente, quello del tunnel. Perchè finalmente? Non perchè credo ciecamente in tale ipotesi, ma perchè ritengo DOVEROSO che una pubblica amministrazione, effettui studi di fattibilità a 360°, non escludendo a priori nessuna ipotesi.  

L'argomento era già stato trattato "fra il serio e il faceto" nel post n. 13 del 22 luglio scorso, alla notizia che la Procura della Repubblica stava indagando sui quasi 29 milioni di euro stanziati per la Bretella e mai impiegati anzi, finiti nei conti correnti dei privati http://blog.libero.it/SIGNA/10442337.html  Per maggiore chiarezza, occorre ricordare che tale cifra, od una cifra di pari entità, era stata destinata alla viabilità locale di Signa e Lastra, qualora la Bretella non fosse stata effettuata.

Ma torniamo a noi, quando nacque l'idea del tunnel?

Giovedì 17 dicembre 2009, ci fu un'assemblea pubblica a Lastra a Signa con tema la viabilità nei quartieri di Ponte a Signa e La Costa. L'assemblea rientrava nei programmi previsti dal progetto INTEGRARSI AL (M)ARGINE, all'epoca in atto a Lastra a Signa, grazie al protocollo firmato dal suddetto comune con la Regione Toscana e che aveva permesso di attingere ai fondi previsti dalla L.R. 69/2007, per lo studio della viabilità/vivibilità del quartiere di Ponte a Signa. Erano presenti i sindaci dei due comuni interessati, i rispettivi assessori ed alcuni tecnici. Dopo aver reso noto che durante la mattinata vi era stata una riunione con esponenti della Provincia conclusasi con l'impegno di giungere ad un protocollo d'intesa fra i tre enti, erano state esibite alcune ipotesi di varianti per giungere all'unico ponte esistente; sul lato Lastra l'ipotesi più accreditata è la costruzione di una rampa in alveo da via di Sotto, che diminuisca l'afflusso di veicoli al semaforo con la via Livornese; tale ipotesi, risultava fattibile, sia pure in concomitanza con la variante di Stagno.  Ben più complicata la situazione sulla sponda di Signa. Tre i progetti esibiti ed un quarto ipotizzato ma non fattibile, poiché andrebbe ad incidere sull'esistenza stessa dello stadio di calcio. Per tutti i progetti, è previsto il sottopasso della ferrovia da parte di via Arte della Paglia che poi proseguirebbe fino al ponte o nuovamente mediante tunnel oppure, in sopraelevata, in alveo del Bisenzio e dell'Arno; tutti i progetti come comprensibile, hanno un notevole impatto ed un costo elevato, quantizzato dallo stesso Sindaco Cristianini, in circa 16 milioni di euro (per la sola parte di Signa). Questo quanto presentato dalle autorità e dai tecnici presenti; gli interventi effettuati sia dai cittadini di Signa che di Lastra, non portavano nuovo materiale agli argomenti già trattati nelle precedenti assemblee. Al termine della serata, con fare modesto ma allo stesso tempo dando contezza delle proprie affermazioni,  prendeva la parola  un cittadino, l'Ing. Ciampi Alberto. Questi, sottolineando quanto già affermato dagli stessi amministratori, ovvero che la Bretella avrebbe distolto dall'area solamente un 20-25% del traffico, indicava la necessità di un nuovo attraversamento ed esponeva l'ipotesi di una soluzione adottata in numerose situazioni simili, in altre paesi europei, Germania in testa: quella di un tunnel  sotto il fiume Arno, che presentava un alveo di molto inferiore a quello della stragrande parte dei fiumi tedeschi. Il Ciampi, indicava tale soluzione quale la meno devastante e la più fattibile, in quanto non trattasi del superamento di un fiume in aperta campagna, ma del superamento di due fiumi  (Arno e Bisenzio) e di due linee ferroviarie, in pieno centro abitato. Dava inoltre brevemente indicazioni sulle modalità con cui tali opere vengono messe in opera.

Dopo un lungo silenzio, i due sindaci si tiravano fuori dalla discussione; l'ing. Massimo Ferrini riferiva che se ancora venivano costruiti ponti, evidentemente qualche motivo doveva esserci, ma non entrava in argomentazioni tecniche; solamente un altro tecnico del  Comune di Lastra a Signa, poneva prima la problematica delle pendenze e conseguentemente degli spazi, problematica che il Ciampi chiariva subito dimostrando di avere piena conoscenza dell'argomento e della geografia del luogo. L'assoluto silenzio che seguì l'intervento del Ciampi, denotò una cosa gravissima: nessuno aveva mai preso in considerazione tale ipotesi!!! Per quale motivo? Per ottusità mentale? Per incapacità  progettuale?  O cos'altro? Nei giorni successivi, il comunicato stampa emesso dagli organizzatori non faceva mensione di tale intervento e così nessun organo di stampa trattò la cosa che pure non passò inosservata ad un gruppo di cittadini presenti e che da subito, si misero a lavoro.

Presso l'Accademia del Coccio di Lastra a Signa, iniziarono delle riunioni e si formò un comitato "SIGNE D'ARNO". Di tale comitato facevano parte gli ingegneri Alberto Ciampi e Roberto Batisti ed un gruppo di cittadini di entrambi i comuni. Personalmente partecipai a tutte le riunioni del comitato, pur non facendone parte in quanto al tempo ero consigliere comunale e, unitamente all'alltro consigliere Tozzi di Lastra a Signa, ci eravamo proposti (vanamente) di portare l'argomento negli organi istituzionali. 

Dopo un breve ma intenso lavoro, fu redatto un primo progetto di fattibilità che, in data 12 febbraio 2010, fu trasmesso ai due sindaci interessati, alla Provincia di Firenze ed al coordinatore del progetto Integrarsi al (M)Argine.

Questa la relazione descrittiva che accompagnava il disegno:

La proposta di collegamento viario Signa - Lastra a Signa con circonvallazione in tunnel sotto il Fiume Arno, appare come naturale prosecuzione di Via Arte della Paglia nel Comune di Signa. Essa prende avvio in corrispondenza del ponte sul Fiume Bisenzio mediante il quale si accede al Parco dei Renai. In tale punto si prevede uno svincolo a rotatoria per consentire l'accesso al Parco dei Renai ed eventualmente per innestare un ulteriore ramo viario che potrebbe ricongiungersi a Via Matteotti e/o a Via Santelli per il collegamento al centro di Signa.

Dalla rotatoria il tracciato ricalca planimetricamente l'ultima parte di Via Arte della Paglia con un profilo discendente avente pendenza pari a circa il 7%, in modo da guadagnare la quota necessaria a sottopassare in sequenza il Fiume Bisenzio, la vecchia linea ferroviaria Pisa - Firenze, il Fiume Arno e la nuova linea ferroviaria Pisa - Firenze.

Infine l'ultima parte prevede un profilo ascendente, con pendenza ancora del 7% circa, per ritornare alla quota del piano di campagna e ricollegarsi, mediante ulteriore rotatoria, alla variante alla SS n. 67, prevista dal P.R.G. Comunale, nel territorio di Lastra a Signa.

Lo sviluppo della circonvallazione in questione è di circa 1400m di cui 1200 in tunnel.

La sezione stradale ipotizzata è del tipo a carreggiate separate con due corsie per senso di marcia. La corsia di sorpasso ha una larghezza di 3.00m mentre la corsia di destra ha una larghezza di 3.50m per consentire il transito degli autobus. Al margine della carreggiata si prevede anche un ampio marciapiede per il transito dei pedoni.

La galleria artificiale è costituita pertanto da due canne di circa 10m di larghezza per 5m di altezza separate da un setto continuo. Si è ipotizzato che la galleria possa essere realizzata in calcestruzzo armato con una delle tecnologie oggi disponibili.

Nel profilo longitudinale compare una stratigrafia della zona da interpretarsi in maniera puramente indicativa. Il dato fondamentale, comunque, è che i terreni interessati dovrebbero essere di tipo alluvionale.

Il progetto, ebbe un ottimo riscontro sugli organi di stampa, ed i componenti del Progetto Integrarsi al (M)Argine che da subito accolsero favorevolmente l'idea di questa nuova ipotesi, o almeno  ne capirono la necessità di parlarne, collaborarono con il  Comitato Signe D'Arno che proseguì nello studio di fattibilità. L'assessore Giorgetti della Provincia di Firenze, durante un'assemblea elettorale del PD svoltasi il 25 febbraio 2010 e relativa alla viabilità di Signa e Lastra, asserì di aver ricevuto altri progetti (chiaro riferimento a quello del comitato) e che si riservava di approfondire in seguito. Dal Comune di Signa, mai nessun interessamento all'ipotesi e/o risposta al comitato.

In data 1 aprile 2010, l'Ing. Silvio Schmalzbauer, del colosso tedesco Herrenknecht (www.herrenknecht.com ), uno dei maggiori esperti al mondo di tunnel, contattato dal Ciampi, si portò a Lastra a Signa, dove era atteso da Mirko Catalano del Progetto (M)Argine e dall'architetto Taddei del Comune di Lastra a Signa; a questi si aggiunse il Direttore Generale dello stesso comune, Dr. Capecchi.  Il comitato non si è basato su una scelta qualunque, ma si è rivolto immediatamente su Schmalzbauer, conosciuto come il mago delle gallerie. Una delle ultime opere della Herrenknecht, è stata il tunnel che attraversa Madrid; la società è attualmente impegnata con la "talpa" più grossa mai costruita, nella Variante di Valico dell'A1, in opera 24 ore al giorno per sette giorni la settimana, denominata TBM (Tunnel Boring Machine).  Dal 26 marzo 2010, evidentemente soddisfatti di quanto operato sotto Madrid, gli spagnoli hanno commissionato una nuova Talpa della Herrenknecht, questa volta lunga "solamente" 105 metri e del diametro di 11,5 metri, che ha iniziato la perforazione di un tunnel di 5,1 Km tra Sants e La Sagrera, per un investimento di 179,3 milioni di euro (circa 35 milioni al km).

E siamo giunti al nocciolo: il costo.

Nessuna persona di media intelligenza, avrebbe mai potuto dubitare sulla fattibilità di un'opera del genere sul nostro territorio; la tecnologia già da anni permette tali escavazioni sia nella modalità del tunnel che della trincea, in ogni tipologia di terreno. Ricordo che nella riunione del 17 dicembre 2009, l'ing. Ciampi dichiarò che occorreva valutare il rapporto costo/beneficio ed a questo dobbiamo sempre fare riferimento. Bene, grazie all'attività dell'Integrarsi al  (M)Argine e del comitato Signe d'Arno, si è in grado di definire il costo di massima dell'opera. 

Passiamo adesso brevemente ad elencare per punti, la determinazione del costo, come emersa dal sopralluogo del 1 aprile.

1.    Il costo è direttamente proporzionale al volume asportato dalla Talpa;

2.    Il costo per ogni metro cubo scavato, è nella fascia da Euro 185,00 a 200,00;

3.  Anche con lunghezza inferiore a 2 Km, per motivi di ammortamento della macchina, il costo non varia, quindi la cifra di seguito calcolata, si rifà ad un tunnel più lungo di quello prospettato che prevedeva 1,2 Km; con gli 800 mt in più, l'innesto potrebbe essere previsto all'altezza dei Macelli, dopo l'Argine Strada, evitando così l'intero centro abitato di Signa;

4.    Il volume asportato è quello di un cilindro: V= Area di base x altezza;

5.    Con una talpa di 12 metri di diametro, avremo diametro interno = 11 mt, (spessore dei conci di circa 50 cm) per una carreggiata di due corsie e marciapiedi o quant'altro previsto dalla normativa; in base a questa infatti, sarà determinato il piano stradale e la sua quota (corda della circonferenza);

6.    Per la formula di cui al precedente punto 4), il volume scavato e relativo ad un tunnel di mt 2.000, sarà così determinato: 3,14x36x2000=226.080 metri cubi. Il costo del tunnel a euro 185,00/metro cubo = Euro 41.824.800; con ipotesi peggiore a euro 200,00/metro cubo = 45.216.000

7.    Alle cifre sopra indicate e relative al solo scavo, occorre aggiungere il costo per il piano stradale ed accessori vari (illuminazione, areazione, sensori e quant'altro) per un totale ad opera finita di 60-65 milioni di euro con un costo di 30 - 33 milioni a Km.

La cifra non è certo bassa ma, come dicevo prima, occorre valutare il rapporto costo/beneficio. In tre mesi, il progetto (M)Argine ed il Comitato Signe d'Arno, hanno svolto il loro compito, mettendo a disposizione delle amministrazioni pubbliche uno studio di fattibiltà senza nessun costo per la comunità. Preme infatti ricordare, che nel 2005 il Comune di Signa, commissionò per 65.000 euro, lo stesso studio di fattibilità per giungere all'attuale ponte, con la redazione di tre progetti, ritenuti oggi dalla stessa amministrazione e da quelle superiori, non fattibili per l'impatto sul paesaggio e sulle norme idrauliche. Aspettiamo adesso di poter valutare all'interno del processo partecipativo, tutte le ipotesi possibili, considerando che il futuro della Bretella è sempre più incerto ed i suoi costi (41 milioni di euro a Km!!) ben superiori a quelli del tunnel (fino a prova contraria). Giunge inoltre voce che lo stesso Shmalzbauer ritenga utilizzabile, sia pure con leggere modifiche, la Talpa attualmente in uso per la Variante di Valico e quindi, se non un ulteriore abbassamento dei costi, questo farebbe sperare in un non "lievitare", fermo restando che in quel caso le dimensioni cambierebbero rispetto al progetto di massima prodotto dal comitato. Il tunnel quindi non più ai soli fini della viabilità locale, ma in sostituzione anche parziale, della Bretella, con impatto paesaggistico pari a zero. Non dimentichiamo che, nonostante sia scomparsa la centralina di via Roma, vi è da ritenere che Signa e Lastra continuino a rappresentare i paesi con peggiore indice di PM10 della Provincia e quindi, vi sono tutte le prerogative affinchè l'opera che incide drasticamente in senso migliorativo per la mobilità, l'ambiente e l'economia di un vasto territorio, possa ricevere quei contributi europei a ciò stanziati. Ed è qui che veramente si valuteranno il peso politico e le capacità dei nostri amministratori comunali, provinciali ma soprattutto regionali, nel saper reperire quei fondi che altrimenti prendono strade diverse!