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« Ce l'ho, ce l'ho ... mi manca | A Mari', ma vatte a ripone » |
Post n°749 pubblicato il 21 Febbraio 2015 da angeligian
Anzi avevo detto che i greci, votando Tsipras, si erano dimostrati anche più cretini degli italiani Dalla rivoluzione all'accordicchio di Bruxelles. Quattro mesi di ossigeno per la Grecia di #Tsipras e in cambio una sostanziale resa. Niente elettricità gratis per i poveri,niente aumento degli stipendi minimi, niente fitto degli alloggi equi. Niente assunzioni dei licenziati. Insomma una resa su tutto il fronte. E a proposito delle riforme chieste da #Bruxelles e dalla #Merkel proprio ieri, per ironia della sorte, l'Ocse nel suo rapporto annuale ha informato che la Grecia è il Paese che è in testa nelle riforme invocate da Berlino e Bruxelles e dai banchieri della #BCE. Il risultato è stato disastroso persino il debito è passato dal 120% al175%. Il reddito delle famiglie è stato ridotto del 40%, i poveri sono aumentati di oltre un milione. E lo Stato nega qualsiasi assistenza sanitaria a oltre un milione di persone. Se non fosse per la chiesa ortodossa che assicura pasti caldi e un minimo di assistenza sanitaria con il suo volontariato avremmo un 18% di cittadini greci ridotti in una condizione di estrema miseria, sostanzialmente sconosciuta nella storia europea. Naturalmente la classifica dei Paesi che hanno attuato le sciagurate riforme imposte dal #Fondo monetario, dalla Bce e dall'Europa è guidata da Grecia, Portogallo e Spagna, i Paesi che disciplinatamente hanno immiserito il loro popolo e disintegrato la loro economia. Ad Atene la delusione degli elettori di Tsipras è enorme :"avevano promesso l'addio all'austerity e alla Troika. Non hanno ottenuto nessuno dei due impegni elettorali", ripetono in queste ore un po' tutti. Senza riconquistare la sovranità monetaria è puramente velleitario tentare di resistere a una mostruosa macchina da guerra come l'Europa mondialista. D'Altronde il ministro greco dell'economia, lo scamiciato Varoufakis, ripete da mesi che la sinistra in Grecia ha una sola missione, impedire che i fascisti di Alba Dorata con la loro avversione totale all'Europa e il loro nazionalismo possano approfittare della situazione. Varoufakis sostiene anche che la sinistra non deve opporsi al capitalismo, ma lo deve solo razionalizzare. Perché fino ad ora le uniche esperienze di fuoriuscita dai sistemi capitalisti che sono riuscite sono quelle dei regimi fascisti e nazisti. Con queste premesse ideologiche, comuni al grillismo, non poteva che finire così. (Emiddio Novi) Veronica Braccini E lo sapevo che si sarebbero calati le brache. Del resto, Tsipras è l'emulo greco di Grillo, ovvero due sepolcri imbiancati dietro cui si nascondono l'Europa, l'America e la Troika. Purtroppo insieme con Grillo e Tsipras, cioè con i traditori mascherati, ci sta anche Nigel Farage (che mi piaceva tanto). E' una lotta impari e per noi fatale Il caso Grecia dimostra come il rito del voto sia oramai del tutto superfluo. Come ha ben sintetizzato Wolfang Schaeuble, nazifascista abituato a parlare chiaro,“chiunque vinca le elezioni comandiamo sempre noi” . Siamo in dittatura...
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Buona domenica Angela, M@.
Non che Tsipras sia di quella genìa (non lo credo) ma che, in qualche modo e al momento, mi pare tenda a fare .. l'andreottiano (tiri a campare).. ehehehe ..
Tra quattro mesi vedremo se è stato sul serio un bluff oppure e per lo meno ci ha provato a risolvere i problemi greci, oppure avrà ottenuto qualcosa di accettabile. Certo che un paese statalista come la Grecia, in mano a un governo di sx, quando riuscirà a venirne fuori dando spazio all'impresa privata .. beh .. non lo so proprio. Sarà tenuta in vita "artificialmente" per non provocare un rovinoso effetto domino che toglierà "linfa" alla Troika, in particolare all'arrogante Germania? A luglio lo sapremo ma che la Ue sia pane per i denti di una sordida guerra fra super logge massoniche in cui prevalgono quelle americane, questo lo hanno capito tutti tranne i BB "fiorentini"..
"L'Europa scivola verso la recessione, e Mario Draghi è contento: vede «buoni segnali», beato lui. E impazzito? Tutt'altro: si limita a constatare che l'inaudito piano di sequestro della sovranità nazionale dei paesi europei a beneficio delle potentissime lobby finanziarie di Bruxelles procede a tappe forzate. Prima mossa: dare ossigeno alle banche ma non alle aziende, per indebolire l'Europa del Sud. Seconda: impedire agli Stati, attraverso il «Fiscal Compact», di spendere a deficit per i propri cittadini, rilanciando l'occupazione. Obiettivo finale, testualmente: «Riforme strutturali per liberalizzare il settore dei beni e dei servizi e rendere il mercato del lavoro più flessibile». L'unica soluzione parrebbe dunque la privatizzazione dei beni comuni: quelli che gli italiani hanno tentato di difendere coi referendum del giugno scorso. Il declassamento dello Stato, secondo l'uomo che la Germania ha voluto alla guida della Bce, darebbe più «equità» al sistema, aprendo spazi meno precari ai giovani attualmente privi di garanzie: per Draghi, la causa della disoccupazione non è la crisi mondiale della crescita, ma l'eccesso di tranquillità di chi invece il posto fisso ce l'ha (e se lo tiene stretto). Tutto da rifare: «II modello sociale europeo è oggi superato» , dice il superbanchiere di Francoforte. In un'intervista al «Wall Street Journal», l'ex dirigente strategico della Goldman Sachs getta alle ortiche oltre mezzo secolo di pax europea, cresciuta al riparo del miglior sistema mondiale di welfare. La pace è finita, è come se annunciasse Draghi: d'ora in poi, ciascuno dovrà lottare duramente per sopravvivere, perché gli Stati — in via di smantellamento, neutralizzati con l'adozione della moneta unica da prendere in prestito a caro prezzo dalla Bce - non potranno più garantire protezioni sociali: attraverso il «Fiscal Compaci», i bilanci saranno prima validati a Bruxelles e, dal 2013 in poi, nessuno Stato potrà più investire un euro per i propri cittadini, al di là della copertura del gettito fiscale. [...]
La ricchezza prodotta nell'eurozona si ridurrà dello 0,3 per cento rispetto all'anno scorso, mentre la Uè nel suo complesso andrà incontro alla piena stagnazione centrando un perfetto 0,0 per cento.
In sintesi, ben 9 paesi subiranno una crescita negativa, la Repubblica Ceca sarà in stagnazione e a crescere saranno 17 Stati membri, tra cui la Polonia e i piccoli paesi baltici come Lituania e Lettonia. Calerà l'inflazione, e in Grecia l'effetto recessivo sarà talmente forte da produrre un calo dei prezzi. [...] Anche se la Commissione non lo dice, spiega Matteo Cavallito sul «Fatto Quotidiano», per ridurre la tensione sui mercati - ben rappresentata dall'esplosione dei differenziali di rendimento tra i titoli sovrani dei paesi più solidi (la Germania) e di quelli più a rischio (tra cui Italia e Spagna) — la Bce ha sbloccato la sua liquidità offrendo agli istituti di credito circa mezzo trilione di euro di prestiti all'I per cento. «L'obiettivo, ovviamente, era di indurre le banche a investire nei titoli di Stato delle grandi economie in crisi, sfruttandone rendimenti medi attorno al 5-6 per cento. Un affare molto conveniente, che infatti si è materializzato». Solo che, di fronte a questa opportunità, «l'erogazione di prestiti ai privati e quindi all'economia reale si è ridotta ulteriormente, perché giudicata meno conveniente e in definitiva decisamente più rischiosa». Ecco dunque l'effetto collaterale: «Si riduce la tensione sulla finanza pubblica, si favorisce la recessione». Lo schema, aggiunge Cavallito, non funziona solo sul fronte dei prestiti: «Per contenere il proprio debito, infatti, i paesi della periferia hanno dovuto aumentare la pressione fiscale, ma così facendo hanno ridotto il reddito disponibile dei cittadini e con esso la loro capacità di consumo».
Fenomeno evidente dall'Italia in giù: in Grecia, il Pii 2011 si è contratto del 6,8 per cento contro il -1,5 per cento del Portogallo. È la spirale del rigore, predicata da Mario Monti e denunciata da un Premio Nobel come Paul Krugman: sarà un suicidio garantito, una «cura» che avrà l'unico effetto di stroncare il malato.
L'intervista di Mario Draghi non lascia nessuna speranza: per il presidente della Bce, gli Stati dovranno consolidare le proprie finanze «puntando sulla riduzione della spesa pubblica», come se le amministrazioni pubbliche fossero aziende private, giustamente preoccupate dai passivi di bilancio, e non erogatori insostituibili di servizi essenziali, orientati da una «ragione sociale» che non è il profitto ma il benessere.
Un'epoca è finita per sempre, sembra dire Draghi: tanto vale prepararsi al peggio, come dimostra il dramma di Atene, che rende addirittura surreali i toni dell'intervista al «Wall Street Journal»: «Sono rimasto sorpreso dal fatto che non ci sia stata euforia dopo l'approvazione del piano di salvataggio per la Grecia», dichiara l'ex governatore di Bankitalia. «Ciò significa probabilmente che i mercati vogliono vedere le misure applicate.»
A proposito di euforia: quella del popolo greco l'ha misurata direttamente la polizia antisommossa di Atene. I greci sono inferociti, e Draghi si preoccupa, naturalmente a modo suo: «II rischio è la mancata attuazione degli impegni assunti dal governo di Atene», anche se resta la «fiducia» nel fatto che «i programmi saranno adottati sia dalla Grecia che dagli altri paesi rischio», come il Portogallo e l'Irlanda. Poi — sottinteso — potrebbe toccare a noi."
All'oggi mi pare che il "programma di smantellamento delle sovranità nazionali, specie nel S.E. non abbia avuto interruzione e qui da noi c'è un wannabe "attaccato" al predetto banchiere che aspira, aspira moltissimo a "scalare"..
Con le nostre chiappe, naturalmente!
Hanno deciso, immagino, di creare un'etnia più malleabile e, se non succede qualche cosa di eclatante, lo faranno.
A meno che i soliti BB, che pendono dalle labbra del wannabe toscano, non si sveglino da questo letargo in cui l'ammaliatore, preceduto da due soporiferi come Monti e Letta, li han fatti sprofondare.
Sarà difficile che ciò avvenga, fino a quando anche loro non inizieranno sul serio ad ingurgitare m.......
Un po' come si sta rivelando un flop Tsipras, gran chiacchierone che pare non abbia mantenuto nulla delle promesse fatte a chi gli ha dato il voto. Si ritroveranno, con tutta probabilità fra quattro mesi con il cetriolo in .... e questo grazie al loro capetto doppiogiochista. Ma non so: dopo quei quattro mesi potrebbe stringere accordi con la Russia o con la Cina. Potrebbe essere e questo di sicuro risolleverebbe il morale ai suoi elettori..
Certo che una figura più 'e mmmmm.. che sta facendo ora con quelli che gli hanno dato fiducia "Tsi" (mi verrebbe voglia di chiamarlo tzé tzé) non poteva fare.
Ma c'è uno che lo supera in Europa: fa il ganzo, lo strafottente, pare di vedere il marchese del Grillo quando cammina e quando squadra chi gli sta di fronte con aria di sufficienza, il finto antagonista della Troika di giorno, ma di notte si appecorona più di quanto non si potesse immaginare..
E non dico chi è: scoprilo, dai *___^
Chi si candida alla guida di uno stato democratico può essere eletto solo se ottiene la maggioranza, e siccome la maggioranza della pololazione di solito è formata da sfigati senza soldi e senza lavoro, è normale che in campagna elettorale si sbraccia con promesse di mare e monti.
Qui da noi, per esempio, sta emergendo il secondo matteo il cui cavallo di battaglia è porre un freno all'immigrazione.
Ecco, se quello che penso e vero, quando sarà eletto farà esattamente il contrario di quel che dice ed aprirà le porte a milioni e milioni di profughi.
Del resto è risaputo che l'africa è già stata conquistata dai cinesi (che ci hanno costruito intere città in cui mancano solo gli abitanti) e non c'è più posto per chi ci abitava prima.
Chiunque, se vuole, può organizzarsi in piccole comunità (per esempio condominiali) e riprendersi quell'antica sovranità monetaria, coniando una sorta di moneta condivisa nello stabile.
Purtroppo a tutt'oggi non ho mai saputo di un condominio in cui tutti i proprietari vadano d'amore e d'accordo...
E' evidente, quindi, che il problema non è la sovranità monetaria, ma il diritto di PROPRIETA', che dovrebbe essere del tutto abolito.
Se nessuno al mondo sarà più proprietario di niente, la moneta non serve più...
Senza il diritto di proprietà non possono certo intestarsela, né depositarla da qualche parte...
Tutt'al più possono far valere il possesso, ma devono sempre star li a far la guardia a tutto perché come la perdono di vista un minuto chiunque ha il diritto di riprendersela.
Al contrario delle derrate alimentari, di denaro se ne può accumulare in grandissime quantità per un tempo pressoché illimitato e senza pericolo che vada a male (specialmente oggi che si crea con un click), per cui, chi lo detiene fa il brutto e cattivo tempo, potendo acquistare e rivendere qualsiasi cosa e specularci su senza sforzo alcuno.
Senza denaro e senza proprietà privata, invece, gli scambi non possono che essere alla pari e la produzione quella strettamente necessaria a soddifare esigenze contingenti, per cui se uno se ne sta tutto il giorno sbragato a prendere il sole, quando gli viene fame avrebbe da offrire come controprestazione solo la visione di una smagliante abbronzatura (tutt'al più potrebbe ricevere in cambio una bella grossa banana...)
La società di oggi è il risultato di milioni di anni di prove e di tentativi vari che quelli prima di noi hanno fatto da quando è incominciata la nostra storia qui sulla Terra.
Meglio di così, evidentemente non abbiamo saputo fare e se nonostante tutto questa nostra civiltà è ancora così aspramente criticata da tutti le cose sono due:
o siamo patologicamente incontentabili e a questo non c'è rimedio, oppure siamo completamente incompetenti e neppure a questo c'è rimedio.
Poiché in tutti questi milioni di anni non siamo riusciti neppure ad autodistruggerci, è chiaro che questo posto non può essere altro che il temuto e famigerato INFERNO.
Dall'INFERNO si potrà uscire almeno dopo morti?
Non lo so, chi morrà vedrà...