Creato da angeligian il 13/09/2007

UNA DONNA PERDUTA

chissà dove l'avro' messa.....

Messaggi di Ottobre 2015

Buon appetito!

Post n°796 pubblicato il 31 Ottobre 2015 da angeligian

Il fatto di mangiare insetti, scorpioni e vermi mi alletta davvero poco. E non sono nemmeno sicura che siano più salutari di una bistecca di manzo o di un panino alla mortazza, cose che ho mangiato sempre fino a qualche anno fa sentendomi in piena salute. Adesso che evito la carne rossa e gli insaccati, sarà un caso, ma mi cicciano dolori da tutte le parti. Il pallino di sostituire la carne con i bacherozzi l'Europa ce l'ha da un bel po' di anni, al punto di "premiare" con 3 milioni di euro quei paesi che vogliono adottare questo tipo di alimentazione. Ma io dell'EU, dell'ONU, dell'OMS (l'organizzazione che pretende l'educazione sessuale gender già negli asili) non me ne fido neanche un po' e mi chiedo cosa ci sia dietro a quest'altra bella pensata. Per gli insaccati è facile immaginare che vogliano favorire il processo di islamizzazione già in attuazione in tutta Europa, ma per le carni rosse cancerogene non so che pensare. Se la carne di manzo è tanto cancerogena, perché invece di abolire la carne non eliminano gli ormoni, gli antibiotici, gli anabolizzanti, i pesticidi che inzeppano in quelle povere vacche?

C'è da dire però che di schifezze ne mangiamo tante pure noi e nessuno si scandalizza, vedi ad esempio, le lumache, le rane, i formaggi con i vermi, le interiora e ci metterei pure i molluschi. Insomma, questa Europa nemica del buon senso e dei cittadini, ha deciso per il novel food e dunque: cioccolato senza cacao, formaggio senza latte, porci senza ali e OGM.

 
 
 

Succede anche questo

Post n°795 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da angeligian

La notizia è stata riportata, proprio in queste ore, dall’agenzia ANSIA. La storia di eroismo civile arriva da Cazzate sul Meno, un serioso paesino in provincia di Italietta. La scorsa notte, come riportato dai Carabinieri, Martino Poveracci, 65 anni, originario di Mannaja, nell’entroterra siculo, avrebbe compiuto un gesto di rara civiltà. Intorno alle 3.42 di notte, Martino e sua moglie Franca Amarezza, 48 anni, si sarebbero accorti che sul balcone, al primo piano, due malviventi stavano per forzare la serratura della graziosa portafinestra che da accesso proprio alla loro camera da letto. L’uomo, senza desistere e coraggiosamente, ha estratto da un cassetto la sua calibro 38 regolarmente detenuta e si è recato alla finestra aprendola, permettendo il comodo ingresso dei tre ladri nella sua abitazione. Successivamente, secondo la ricostruzione dei fatti, Poveracci si sarebbe recato al pian terreno della sua villetta a schiera ed avrebbe aperto la modesta cassaforte di famiglia contenente il suo diploma, la foto della sua Comunione, una pizza, un mandolino e un paio di baffi neri, oltre a una discreta quantità di preziosi. Sarebbe stato a quel punto che Franca Amarezza, insospettita dall’accaduto, avrebbe tentato di chiamare i Carabinieri. Mentre i due extracomunitari, con alle spalle una lunga sequela di furti e rapine ed un ordine di allontanamento coatto dal territorio di Cazzate, si apprestavano ad andare in cucina per gustare ‘u pane ca’ salama precedentemente affettato per loro da Poveracci, l’uomo avrebbe fatto fuoco contro la moglie colpendola alla spalla destra ed impedendole di avvisare per tempo le forze dell’ordine. Comunque giunte sul posto, dopo aver chiamato i soccorsi, hanno tratto in arresto la moglie di Martino Poveracci per illegittima difesa, nel tentativo estremo di aver fatto desistere il marito nel coadiuvare i malviventi durante la loro azione. Per lei, il magistrato, avvisato entro le ventiquattro ore dell’accaduto, parla di 6 anni di reclusione. Per Poveracci, come ovvio, un bagno di solidarietà dalle istituzioni, che già propongono un encomio al loro coraggioso concittadino. “Ho soltanto cercato di fare il mio dovere. Non potevo rischiare di essere arrestato per il reato di legittima difesa, avrei gettato la vergogna sulla mia famiglia, non avrei mai potuto permettermi di passare per razzista”. Un plauso anche dal Premier Gianmatteo Senzi, che, saputo dell’accaduto, avrebbe detto: “Dopo numerosi casi di cittadini che hanno tentato di difendere, addirittura con armi regolarmente detenute, la loro famiglia, la loro casa, la loro dignità da malviventi notturni, ecco un esempio di alto senso civico, pacifico”. (Il Giornale)

 
 
 

Mi piace sempre ... o quasi

Post n°794 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da angeligian

Da tempo ci permettiamo di segnalare il fenomeno dei Gay Invaders, le storie omosessuali e transessuali che s’intrufolano in ogni fiction, in ogni reality, in ogni trasmissione tv. Oggi come oggi se un contenitore pomeridiano non ha almeno la testimonianza in diretta di un uomo che è diventato donna e si è sposato con una donna che è diventata uomo, non va nemmeno in onda. La teoria del gender impazza in tutte le scuole. Vietato dire che esistono azzurro e rosa, bambini e bambine: siamo tutti neutri. E vietato dire che le specie animali si moltiplicano dalla notte dei tempi accoppiando maschi e femmine. Ormai a scuola si insegna che i bebè li porta la Cicogna Provetta, magari scovandoli sotto il cavolo di un laboratorio. In Francia hanno appena proposto di mettere al bando le favole come Cappuccetto Rosso e Cenerentola perché sarebbero sessiste. A Napoli è stato iscritto nell’anagrafe comunale il primo bambino italiano che ha due mamme. Queste ultime, naturalmente, si sono subito concesse alle telecamere per dire quant’è bello che un piccolo cresca senza avere come riferimento una figura maschile. Una meraviglia, infatti: perché non ci abbiamo pensato prima? Anzi: perché non ci ha pensato direttamente la natura? Fino a poco tempo fa a tenere il punto c’era la Chiesa. Adesso anche lì si percepiscono sbandamenti pericolosi. «Chi sono io per giudicare?», si è chiesto il Papa. E così un pezzo della curia si è subito messa al lavoro per sancire la svolta gay friendly del Vaticano. Per portarsi avanti sono partiti gli outing dei cardinali omosessuali, poi quelli dei preti omosessuali, l’intera Santa Sede è stata fatta passare per una mini-succursale dell’Arcigay. Però, ecco, mi basterebbe che qualcuno provasse ancora a difendere la famiglia. Ha presente quella vecchia cosa: una mamma, un papà, i figli che nascono dal parto? Oggi si ha quasi paura a farlo. Ci si sente soli. E c’è subito qualcuno che ti accusa di omofobia… di Mario Giordano

 
 
 

Funziona cosi'

Post n°793 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da angeligian

In tempi come questi di assenza di valori e di sbando sociale, io credo che coloro che amministrano la giustizia dovrebbero essere particolarmente severi contro chi delinque. E invece si verifica il contrario, la giustizia è lasca, sbrindellata, nell'ottica sinistra di "non toccate Caino (ma ammazzate pure Abele)". Quest'uomo, anziano e senza una gamba, non stava difendendo i suoi beni (roba di poco valore), ma il suo futuro, il frutto dei suoi sacrifici e soprattutto il suo diritto a vivere senza l'angoscia della preda di fronte al branco di lupi, come sto vivendo io costretta a lasciare la mia bella villa per infognarmi in una cella cementizia di città. Andrà in prigione per cinque anni e dovrà risarcire gli zingari ladri con 135.000 euro.

Ricordo un amico di Magistratura Democratica (DEMOCRATICA!!!) quando cercava di convincermi che la prigione non serve. Eh, no, amico mio, la prigione serve eccome. Serve a me e alle persone come me per vivere e faticare in pace, per togliere le mele marce dal cesto, per ridare dignità a un popolo di ladri, corrotti, pedofili, stupratori, spacciatori, sfruttatori e magnaccia. Solo per gli assassini la prigione non serve, per loro serve Mastro Titta ...


Erano armati di spranghe e lo avevano minacciato. Mattioli, subito dopo l'evento, spiegò così al Gazzettino la sua vicenda: "I nomadi mi rubavano anche il pane, le biciclette. Cosa dovevo fare? Subivo e lasciavo perdere". Poi aggiunse: "Era notte, erano armati di spranghe. Ho avuto paura. Quando uno di loro mi ha detto minaccioso 'stai zitto!', mi sono sentito davvero aggredito, anche psicologicamente. Ho premuto il grilletto. Ho capito che avevo sparato quindici colpi quando il caricatore si è svuotato. Spero che quei ragazzi se la cavino". Ma il giudice ha deciso che è colpevole. Cinque anni e quattro mesi per duplice tentato omicidio dei nomadi Blu Helt, allora 28enne, e Cris Caris, 22 anni nei giorni degli eventi. Ma non solo. Perché il Tribunale ha anche stabilito che dovrà risarcire i rom con 135mila euro di provvisionale. Ermes Mattielli si è sempre considerato un perseguitato dalla giustizia. Voleva difendere i suoi beni, anche se l'accusa ha sostenuto che "non avevano valori paragonabili alla vita di due persone". Oltre al danno, la beffa. Anche Matteo Salvini si è espresso sulla questione: "Ermes Mattielli - scrive su Facebook - commerciante e invalido civile, sparò e ferì due NOMADI che erano entrati, spranghe in mano, nel suo magazzino per rubare. È stato condannato a 5 anni di GALERA per tentato omicidio e a risarcire i due ladri (condannati a 4 mesi...) con 135.000 euro. PAZZESCO! Come Lega faremo il possibile per aiutare questo commerciante. Come cittadino, sono schifato da questa "giustizia". Io sto con Ermes". (Il Giornale)

 
 
 

Non so quando l'ho scritto, ma va bene anche adesso

Post n°792 pubblicato il 03 Ottobre 2015 da angeligian

Cari Fratelli Immigrati, davvero credete di essere arrivati nell’Eldorado, nel paese di Bengodi, dove tutto vi è dovuto e voi niente dovete, dove potete essere nutriti, alloggiati, curati a spese dei lavoratori italiani? Ebbene, vi do una ferale notizia: non è così. I lavoratori italiani stanno diventando una razza in via d’estinzione e tra esodati, precari, disoccupati, inoccupati, licenziati e suicidi il loro numero sta diminuendo drasticamente. E se non lavorano non magnano, ma se non magnano loro non magnate neanche voi. Potreste forse pensare di sostituirli voi stessi con le vostre scarse capacità e inesistenti qualifiche e con il linguaggio primitivo attraverso il quale vi esprimete? Sarà divertente scoprire, adesso che siete stati ammessi a concorrere ai posti pubblici - dove avrete sicuramente la priorità come del resto l’avete già nelle case, nelle scuole e negli ospedali - che tra il secondino del Congo ‘Ndrio Telopongo e l’evasore rumeno Ciau Esku ogni comunicazione è di fatto impraticabile, così come lo sarà tra il conducente di autobus siriano e la zingara borseggiatrice di linea o tra l’impiegato Inps proveniente dal Ghana e il pensionato italiano proveniente da sotto i ponti. Sarà un disastro e ne abbiamo avuto già qualche esempio nelle persone di Cécile Kyenge e Khalid Chaouki, ex clandestini dis-integrati e inetti, figure fittizie di un parlamento presunto. Davvero credete, quando il momento verrà (e verrà) di essere in grado di gestire e portare avanti un paese come l’Italia e di poterlo fare meglio degli italiani che per esso hanno sputato sangue, hanno combattuto, hanno studiato, hanno scritto, hanno sudato? Conoscete la nostra storia? No, voi pensate che la Storia non serva e allora vi regalo un’altra chicca: un paese senza storia è un paese senza futuro e un popolo senza memoria storica è una batteria di polli ammassati e pronti per il forno e per le tavole dei signori. Noi siamo passati attraverso lo sbarco dei Mille, l’Unità d’Italia, le Guerre mondiali, il Terrorismo. Abbiamo dato i natali a Dante e Petrarca, a Leonardo e Michelangelo, a Verdi e Vivaldi, a Versace e Valentino, abbiamo inventato la mozzarella in carrozza e i bucatini alla gricia. E voi? Conoscete il nostro Inno? No, senza una patria a che serve un inno come hanno ampiamente dimostrato quei quattro deficienti che l’hanno fischiato allo stadio. Conoscete la legge? No, la Legge è per gli italiani cretini che vi mantengono, voi ne siete al di sopra.

In conclusione, quando quasi tutti gli italiani rimarranno senza lavoro, quando quasi tutte le imprese chiuderanno, quando avrete devastato quel che resta dell’Italia, quando avrete trasferito qua la vostra sporcizia, inciviltà, malattie e culture primitive e voi non sarete più mantenuti a vita, né saprete gestire il paese, allora che ne sarà di voi? Ma soprattutto, che ne sarà stato di noi?

 
 
 

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