Creato da magdalene57 il 25/05/2005

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ciò che si vede, è, ciò che è?

 

 

23 set. 2024: terme di Cacheuta

Post n°2913 pubblicato il 20 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Terme di Cacheuta

Ieri per salutare l Argentina abbiamo trascorso una giornata alle terme di Cacheuta.

Si è a tu per tu con le Ande, la direzione è quella per il Cile, le vasche in pietra colme di acqua bollente temperano il vento forte e a tratti gelido. Dicono che sia piovuto non distante da qui, e che se il vento è così forte al mattino, lo sarà per tutto il giorno. Ci si sveglia presto per prendere uno dei pulmini prenotati che raccoglie decine di persone. Le terme sono una delle tante mete amate dalle famiglie: ci sono vasche dove anche i bambini sotto gli otto anni possono andare, altre in cui l ingresso è loro interdetto. Comunque non possono infastidire con spruzzi o tuffi e i guardiani, tutti giovani, sono molto scrupolosi. Poi, ovviamente, c è più in basso una grande piscina rotonda con tanto di toboga e lì si che si possono scatenare.
La gente è cordiale, scambia battute col vicino, ti aiuta se hai difficoltà a scendere i gradini dentro l acqua. Si cuoce... letteralmente.. e quando esci dopo aver fatto l'idromassaggio naturale, e bollente, le gambe fan fatica a sorreggerti.
Pausa pranzo in una delle tante trattorie del luogo: rustiche, ma con ottimo vino, servizio gentilissimo, carne strepitosa e chitarrero che non disdegna il vino offerto da noi.

Stamattina dovevo comprarmi una giacca, la mia l ho regalata ad una nipote... e indovinate un po' oggi è " il dia del comercio" .. tutto serrado.... niente, nemmeno i cinesi hanno aperto "El feriado es sacro!!!"

Adios, Argentina.... saludos queridos...

 
 
 

21 set. 2024: il giorno dei fiori gialli

Post n°2912 pubblicato il 20 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Primo giorno di primavera

Oggi, 21 settembre, da queste parti si festeggia l'inizio della primavera. E in effetti fa decisamente più caldo rispetto alle notti passate, non un refolo di vento, nulla... solo il passare delle moto e delle auto in un sabato notte normalmente movimentato. I nipoti sono a feste da questo pomeriggio, io comincio a organizzarmi per la prossima tappa del mio viaggio. Questa mattina la città era colorata di giallo. Mentre mi facevo mani e piedi in uno spettacolare centro estetico (spendendo l equivalente di 34 euro per entrambi, massaggio e gel compresi), vedevo girare uomini con grandi mazzi di fiori gialli, sembrava un S.Valentino in giallo. Ho chiesto spiegazione a mia nipote che mi ha raccontato una leggenda: Una giovane pastorella orfana e povera un giorno incontrò un giovane, altrettanto orfano e più povero, nonché fratello maggiore di un numero non precisato di bambini in tenera età. Fa freddo, siamo in inverno, i due cominciano a nutrire un sentimento non dichiarato. Finché un giorno, finalmente, al risveglio il campo è pieno di fiori gialli meravigliosi.. E il giovine che si vergogna di non aver nulla da donare alla fanciulla, può raccogliere finalmente un enorme mazzo di fiori gialli, e dichiararle il suo amore: era, ovviamente, il primo giorno di primavera. Ma non crediate che sia l unico giorno che gli argentini festeggiano. Sono talmente sentimentali che trovano mille motivi e occasioni per festeggiare: la mamma, il papà, i nonni, il cane, il gatto, la vittoria della squadra del cuore e la primavera.... Molte di queste ricorrenze le festeggiamo sbuffando pure noi, Loro no. Per loro sono sacre e i rituali vengono tramandati da generazione a generazione, come le tecniche per fare l asado, o l amore per l Italia. Si, perché, su dieci persone che incontrerete, otto avranno cognome italiano, a cinque brillaranno gli occhi citando Roma, Venezia Firenze,.. in sei vi chiederanno se c è lavoro in Italia e com è la vita nella vostra città, ma tutti, e proprio tutti vi chiederanno come avete trovato Mendoza... se vi è piaciuta... e lo faranno con la speranza che anche voi l amiate come l amano loro. Che è un modo molto diverso da come amiamo noi le nostre città.

 
 
 

20 set.2024: Mendoza

Post n°2911 pubblicato il 20 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Le strade di Mendoza

Camminare per Mendosa vuol dire anche inciampare nei suoi marciapiedi: non ce n è uno uguale all altro, pavimenti con artistiche decorazioni simbolica prolungamento del pavimento di casa, o terreno sconnesso pieno di buche o sassi, l uno al fianco dell altro, senza interruzione di sorta. Questo perché, mi spiega una dei nipoti argentini, ad ogni proprietario di casa spetta la creazione e gestione del marciapiede antistante l intera sua proprietà. E così vedi chi esce e spazza via le foglie e lava le ceramiche, e chi, al contrario, non raccoglie nemmeno le cacche dei cani, che qui sono numerosi e hanno il permesso di girare anche da soli e vi assicuro stanno proprio benone. I mendosini amano i cani, li vedi ovunque, al parco, liberi di correre , per strada, liberi di gironzolare lungo i marciapiedi, per strada non vanno, il traffico è intenso. Nel contempo in tutti questi giorni ho visto solo un gatto... strano, no? Altro grande amore degli argentini in genere è l asado: cucinano ogni parte della mucca (a me è toccato mangiarne la mammella e l intestino ...) del maiale e del pollo. Lo fanno ovunque, e ovunque sono predisposte postazioni per la cottura della carne. Nei negozi limitrofi troverai pure la carne e la legna per le braci e mentre sorseggi il tuo mate la giornata passerà all insegna della cordialità. Il mate probabilmente sapete cos è, è la bevanda tipica a base di infusione di erbe, bevuta dalla cannuccia nel suo tipico e specifico contenutore bombato. Altri sono passati ai moderni thermos che hanno il pregio di mantenere il calore a lungo. Comunque, alla bisogna, trovi chi ti vende l acqua calda.... e allora vedi gente passeggiare con un cestino in legno rettangolare diviso in due scompartimenti: da un lato il contenitore dell acqua calda, dall altro il contenitore per l infusione. È uno degli oggetti più proposto nei negozi di artigianato andino, insieme alle sciarpe e cappelli di lana d alpaca. I colori bellissimi e la morbidezza di questi indumenti li rendono senz altro degni delle valige dei viaggiatori. (Spero non mi facciano pagare un penale al ritorno per il peso...)

 
 
 

13 set. 2024: Mendoza

Post n°2910 pubblicato il 20 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Mercato general de Mendoza

Oggi compere per pranzo al Mercato generale, proprio com'era un tempo il nostro mercato coperto della Ghiaia. Tanti banchi di carne, dolciumi,vini, frutta e verdura... La carne la fa da padrona, il suo odore acre, a cui non siamo abituati, ci accompagna per tutto il percorso. Troviamo con soddisfazione il parmigiano reggiano (ho promesso di fare le lasagne per tutti) e il salame, il prosciutto "tipo Parma", ce lo propongono.. decliniamo sorridendo, veniamo da Parma....

Il vino te lo fanno assaggiare e poi lo compri ... perché il Malbec è spettacolare.. !! esiste pure il sale al Malbec, per condire la carne, ovviamente già in valigia. La frutta e la verdura sembrano belle, ma non san di niente, e a ben guardare son pure malmesse. Dentro al mercato si può ovviamente mangiare seduti a tavoli di legno e l atmosfera è quella di tempi ormai passati. Se si chiede un insalata, vi porteranno insalata, formaggio, pomodori, carota, prosciutto cotto e uova. Se chiedete una milanese (cotoletta), vi arriva con sopra l uovo.... se chiedete chorizo vi porteranno carne spettacolare... con sopra un uovo...Tutto accompagnato da patatine. Scusate se è poco. p.s.: 7.500 pesos, costo di un kg di carne spettacolare, equivale più o meno a 6,00 euro

 
 
 

13 set.2024: Puente del Incas

Post n°2909 pubblicato il 20 Ottobre 2024 da magdalene57
 

El Puente del Incas

Una delle mete proposte per i viaggiatori (odio essere considerata o chiamata turista), è uno dei siti archeologici più affascinanti in assoluto: El puente del Incas.

È ovvio che siamo ben lontani dalle ricchezze del nostro paese, ma la suggestione, la bellezza e particolarità di questo luogo, ne fanno una meta molto apprezzata.
Tre ore di strada verso il confine col Chile, fra montagne che cambiano continuamente colore e tipo di roccia, risalendo il corso del Rio Mendoza, si possono apprezzare la grandezza delle strade (larghe come una nostra autostrada), e la bellezza dei panorami. Purtroppo kilometri di camion fermi ai lati delle strade, o in moto in abo i sensi di marcia, ci fanno capire che il commercio su gomma è vivo e vegeto, al di là di svanire. In Argentina non esistono più le ferrovie, ma persistono le antiche rotaie e i ponti di ferro, e foto dei primi del secolo raccontano di un turismo d alta quota in treno.
Abbiamo noleggiato un auto, che guido io, una chevrolet ultimo modello, molto comoda e di poco consumo: 40.000 pesos per 500 km di benzina verde, 50.000 pesos di noleggio auto per un giorno... direi che non è male e si può sopravvivere.
Noi usiamo sempre gli Uber per muoverci, comodissimi e non cari, oppure uno dei 500 autobus che viaggiano anche di notte e che passano a tempi molto ravvicinati. Altro mezzo di trasporto i taxi, ma costano di più e sono vecchi.. e pure i conducenti!!
Le montagne, parliamo delle Ande, cambiano continuamente aspetto: a volte sono rosse e di roccia friabile, altre bianche con venature grige marroni, altre lisce come sabbia, spoglie, con qualche cespuglio di spine qua e là... dicono che qui piove poco ma la neve arriva e scompare, riempie do il corso d acqua che ci accompagna fin sotto l Aconcagua, lo stesso usato fin dall antichità per le comunicazioni e i commerci, ed il punteggio altro non è che una costruzione dell acqua che scavando la roccia ha prodotto questo passaggio. Ha un colore particolare questo ponte: giallo, arancione, bianco... sono i colori rilasciati dall acqua... una meraviglia.
Non ci sono molti insediamenti lungo la strada, non dev essere facile vivere da queste parti. L esercito argentino, fanteria e montagna, ha vari e vasti insediamenti, ville disseminate fra boschetti e campi d addestramento. Dalla strada vedi tutto, vorrei anche fotografare, ma a me l esercito argentino mi ricorda i terribili anni del golpe, e vederli tutti vestiti di nero, o in mimetica, lungo la strada, mi procura molta ansia.
Avvicinandoci all Aconcagua troviamo stazioni sciistiche con la presunzione di ricordare quelle svizzere: case in legno, tetti a punta, hotel e negozi di noleggio abbigliamento da neve.. Ma al puente dell inca, dove fino alla prima metà del 900 era presente un hotel e terme, ora distrutti per una frana, troviamo negozietti di artigianato e ristoranti per turisti: cari.
Percorrendo quella strada, un unica grande strada, mi sentivo un eroina dei libri dei grandi romanzieri: ragazze, qui se volessimo far perdere le nostre tracce sarebbe facilissimo.. chi ci trova? Oltretutto, se ci venisse sete, troveremmo disseminati lungo il percorso degli altarini, attorniati da cumuli di bottiglie di plastica con acqua: u a leggenda narra di una giovane India che col suo neonato stava attraversando le montagne. Il caldo soffocante mise in serio pericolo la vita del bambino che riuscì a sopravvivere solo grazie al latte della donna. Da allora la gente lascia bottiglie d acqua a favore degli assetati... (in realtà non si trovano molti bar o chioschi... quindi, vale pane partire attrezzati).
Per ultimo cito i camion: sembra di essere sul Brennero, centinaia di camion da e verso il Chile, una era tortura per chi vuole andare a velocità di crociera, e guai a sorpassare...ti potresti trovare in un sequel di Duel , il che non è affatto carino.
Comunque anche questa è andata!
 
 
 

10 set.2024 : Parco S. Martin

Post n°2908 pubblicato il 09 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Parco S.Martin

Mendoza è una città con tanti parchi, ne trovi ovunque, e i mendosini li vivono proprio. Capita di vederli con tavolini e sedie portatili consumare il loro cibo e prendere il sole. Ragazzi che chiacchierano in ogni dove, bambini che giocano su tante installazioni in legno e plastica che mi hanno ricordato i parchi gioco in Trentino. Non si vedono poliziotti, oppure sono molto ben camuffati, e l unica limitazione è il consumo di alcool al di fuori dei bar o chioschi disseminati qua e là. Sconsiglio vivamente la sosta ai bagni pubblici se non avete la copertura per il tetano. Diciamo che è così in ogni dove, ma quando scappa, scappa!! Il parco San Martin vale proprio una gita, tantissime piante secolari, un lago dove si effettuano gare di canottaggio con relativa sede di un grande club privato, edificio enorme che domina il lago costruito proprio per poter far divertire i patiti di questo sport. Il cancello monumentale vale la visita in notturna, tutto illuminato trasmette il senso della maestositàdel parco: peccato, forse, che al suo interno sia permesso il transito a qualsiasi mezzo, probabilmente a causa della sua vastità che rende impossibile raggiungere i vari punti a piedi. Comunque se uno vuole si possono noleggiare biciclette abbastanza moderne, per un percorso più ecologico.. Ahh, dimenticavo... ovunque si respira profumo di marijuana... in Argentina è liberalizzata e, insieme al mate, consumata ovunque, ad ogni ora, con sommo piacere. Pare che sia venduta con prescrizione medica per indicazioni terapeutiche: o sono tutti malati, o nessuno ci bada più. Propendo per la seconda.

 
 
 

8 set.2024 la città di Mendoza

Post n°2907 pubblicato il 08 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Mendoza oggi

Come ogni luogo al mondo anche questa città ha le sue peculiarità. In lei convivono tante etnie diverse, con una prevalenza italiana e spagnola. Viaggiando sulle sue strade (gli spostamenti per noi sono su uber o taxi), quel che vedi sono parchi in ogni dove, bencurati e pieni di gente ad ogni ora. Come sono animati ad ogni ora i bar e i chioschi dove si vende cibo di ogni genere, ma in prevalenza pollo e carne cotta sul luogo, in verticale, appesa, mica come la facciamo noi poveri gligliatori della domenica!!! La gente è particolare: rilassati nei movimenti, coordiali,

ti trasmettono una tranquillità contagiosa, l unica cosa veloce è la parlata, ma poi nemmeno tanto se confrontata ad altre che ho cercato di decifrare in questi giorni e che sentirò nei prossimi. Comunque sorridenti e i più s'emozionano quando, a domanda: ¿donde viene?, rispondiamo : Parma, Emilia Romagna, Italia

Allora è tutto un ricordare con orgoglio le proprie radici italiane fatte di nonni, zii, parenti ancora vivi ma mai conosciuti e che un giorno vorrebbero conoscere.. è commovente percepire questo legame, mi chiedo se c'è lo meritiamo tanto amore incondizionato.. Percorrere le sue strade è anche percorrere la sua evoluzione. Dalle case ad un piano, piccole villine, tante proprio malmesse, alle finestre ed alle porte inferriate, agli edifici inizi '900 con caratteristiche molto europee, ai condomini alti che, come tutti i condomini nulla o poco hanno di bello e sono di fatto estranei all'architettura del luogo. Mica sono i grattacieli in vetro che dominano e svettano fra le tante case antiche di mattone rosso di Buenos Aires, quelli suscitano stupore, questi altri ci ricordano le periferie delle nostre città... penso che in qualche modo Mendoza abbia abbandonato una sua peculiarità, le case basse e bianche, per adeguarsi ad idee a lei estranee ma convenienti (speriamo). Persistono nonostante quindici anni siano passati dal mio primo viaggio, i canali aperti lungo i marciapiedi, veri e propri pericoli per pedoni. li hanno rivestiti di cemento e servono a far defluire le acque piovane che nel periodo delle piogge scendono copiose. Oggi gita al parco San Martin che, per intenderci ha un perimetro di 6 km... ed un cancello monumentale fatto arrivare apposta nell'800 dall architetto che ha progettato il parco: ricorda il cancello di Buckingan Palace... e scusate se è poco... Asta luego!!!
p.s.: per colpa del jet lag, io e la mia compagna di viaggio, abbiamo dormito dodici ore secche....

 
 
 

6 set.2024 L'aereoporto

Post n°2906 pubblicato il 08 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Aereoporto

Cosa si può fare in aereoporto quando le soste diventano tante e lunghe ?... si scrive e si mangia. Gli argentini,e gli spagnoli,amano mangiare a qualsiasi ora del giorno, e senza particolari problemi sul cosa (almeno in aeroporto). Di conseguenza noi viaggiatori ci adeguiamo con dedizione per immergerci fin da subito nella cultura del luogo, d'altronde il cibo è proprio buono, persino il pane, una piacevole ed inaspettata scoperta .. per non parlare dell'aspetto dei dolci, invitanti, lucidi, grandi.. Ora (sono le 16,20 ora argentina) mi trovo nel secondo aereoporto di Buenos Aires, quello con vista mare per intenderci, ma confesso di non saperne il nome ... il fatto che io sia qui lo devo ad una protesta attuata da AirArgentinas che mi ha cancellato non uno, non due, ma tre voli, dirottandomi qui noncurante delle proteste gesticolate in puro italiano incazzoso fin dal primo tentativo di check in delle 9, a cui ne sono seguiti altri due. Dire che ho avuto a che fare con facce di bronzo è un eufemismo... il detto "rangiot" bene si confà all esperienza odierna che però ha avuto il pregio di far riaffiorare l'assopita indomita ragazza di un tempo: sono qua, sono rilassata, di tempo ne ho e questi contrattempi non hanno il potere di rovinare le mie giornate. Ora mi godo il piatto di quelle che credevo fossero polpette per via di una traduzione sbagliata del castigliano in uso a Buenos Aires, e che invece mi sembrano patate dolci piccanti. Aspetto l'annuncio del mio imbarco: sul bigletto consegnatomi due ore fa l'orario di partenza son le 18, sul tabellone, le 18,45... che ci vuoi fare, gli argentini sanno prendere la vita per il verso giusto... e chi sono io per non adeguarmi... rilassiamoci!!!

 
 
 

6 set.2024, Mendoza (Argentina)

Post n°2905 pubblicato il 08 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Parliamone...
Quindici anni fa viaggiai verso Buenos Aires con AerArgentinas, e il viaggio fu piacevole, a tratti indimenticabile (come l'atterraggio all'albra ascoltando un tango sopra una Buenos Aires illuminata, immensa). A quel tempo la fila vicino ai finestrini contava due poltrone sufficientemente larghe per dare conforto ad una formosa come me. Volando con AerEurope, e mi son pure comprata il posto corridoio per stare comoda, ho avuto la sensazione, e con me i miei tre vicini di viaggio, di essere sardine in una scatola di latta. Oltretutto la passeggera davanti a me, ha pensato bene di reclinare il sedile dalle 24 alle 7,incastrandomi di fatto al mio posto passeggero. Ho pure rovesciato un bicchiere di vino tinto addosso alla gentilissima giovane signora seduta accanto a me, durante un cena consumata in precarietà grave; senza il pane cadutomi fra i piedi.. Per non parlare del fatto che, pur avendo richiesto per ben due volte alla stessa hostess un bicchiere d'acqua, ho dovuto io stessa scavalcare il bracciolo della poltrona, zigzagare fra piedi altrui maleodoranti e gomiti a mano morta, per raggiungere le cabine hostess, farmi dare l acqua e tornare al mio posto rovesciandone almeno un terzo per onde sussultorie che turbavano la stabilità dell aereo. E niente tango o bolero o musica evocativa. Comunque, arrivare a Buenos Aires, sono arrivata! E ho pure fatto un giretto al paese del Bengodi alias duty free....affollatissimo come i centri commerciali di domenica.. Ma le traversie non sono finite...

 
 
 

5 set.2024. Parto. Sono agitata dentro. Sono una vecchia imbranata sentimentale

Post n°2904 pubblicato il 08 Ottobre 2024 da magdalene57
 

Ho fatto un lungo viaggio, è durato un mese. Ero nell'altra metà del mondo. Credo che proverò a ricominciare da quello...:


Avete presente l idea che avevamo noi, quelli della mia età, delle hostess di volo? Bene, dimenticare tutto, fare un bel reset e constatare che: sono stati abbassati notevolmente i limiti di altezza (sono basse come me...); il corpo da modelle è solo un vago ricordo: gambe tornite non lunghe, sedere tondo, maniglie dell amore. Insomma, esseri normali che vestono uniformi a seconda del loro paese. Beninteso, parlo di ciò che sto ammirando a Malpensa. Più tardi, a Madrid, e domani a Buenos Aires sarò in grado di fare valutazioni più accurate. Una delle domande che ho sentito fare tra colleghe: Come mai sei qui, che turno fai? Smonto alle 14, siamo in poche...


Ecco, l'eterno problema del servizo per il pubblico in Italia!!

 

 
 
 

santa Pillola!

Post n°2903 pubblicato il 24 Febbraio 2024 da magdalene57

Pillola ai miei tempi era sinonimo di anticoncenzionale. Altrimenti dicevi: Aspirina
Cominciai a prenderla subito, solidale con mamma che, dopo sei figli, aveva deciso di prendere le sue personali precauzioni.

I progressi fatti dalla ricerca farmaceutica sono enormi, e, grazie al cielo, tutti possiamo usufruirne: a questo serve la ricerca. Mamma è allergica a molti medicinali che contengono sostanze calmanti, abbiamo scoperto che scaternano stati d'inquietudine, vaneggiamenti, isteria..
Per caso, e sottolineo per caso, la dottoressa le ha cambiato un farmaco, una pillola per l'appunto, e la sua vita è cambiata, e anche la mia. Non del tutto, ma abbastanza.

A volte sento dire: io preferisco non prendere farmaci. Sono abbastanza daccordo, anche se da trent'anni prendo medicinali di ogni tipo... ma  questi mi permettono di avere una qualità di vita all'altezza delle mie aspettative, con alti e bassi, certo, ma assolutamente gestibili.

Quindi mi vien da dire: dio salvi la ricerca farmaceutica!
CUM GRANO SALIS .. ovvio...

 
 
 

mi fermo un attimo..

Post n°2902 pubblicato il 09 Febbraio 2024 da magdalene57

Avevo bisogno di forza e potevo trovarla solo nel silenzio. Dovevo riavvolgermi su me stessa e affrontare la realtà.

Faccio fatica. Mamma è il banco di prova, ed ogni giorno lei sottolinea la mia inadeguatezza nel prendermi cura di lei.
Ma la realtà è che sono la sola a farlo. Nonostante tre fratelli ed una sorella.
E io avevo in mente una famiglia unita, distanti, ma sempre pronti.
Scema.

Comunque, grazie per la vostra presenza e le vostre parole.

Andiamo avanti....

p.s.: ricordavo in queste sere il giochino divertente l'anno scorso a commentare Sanremo... anche questo aiuta.

 
 
 

bilancia

Post n°2901 pubblicato il 31 Gennaio 2024 da magdalene57

La verità è che lei pensava di avere la forza di sopravvivere. Questa strana idea le era balenata nella mente dopo anni di cadute e rinascite, tutto oltre il limite che altre donne le raccontavano. Da ciò, pensava di essere predestinata: a sopravvivere comunque; a sorridere in ogni circostanza; ad accettare e capire per amore,.

Improvvisamente, e con sgomento, quasi incredulità, s'era trovatacon le stesse fragilità di tutti. Niente più, e niente meno.
Tramortita dalle allucinazioni, sopraffatta dalla consuetudine priva di colpi di scena, balenii di vitalità.
Quando era arrivata sua nipote, s'era persa nella stanchezza. Aveva sognato quei paradisi lontani, che non esistono, solo soltantro inferni con altre forme.

Qualche volta pensa che o poi tutto cambierà: ma non sa se avrà la forzae la determinazione di cambiare il corso della sua vita. Ci sta lavorando.

Aveva incontrato qualcuno che profumava di pane, di casa...
A volte, non sa perché, se ne fa un cruccio, come se le mancasse l'aria. o la terra sotto i piedi: si sottrae a lei, senza spiegazioni, in silenzio.

E come una bilancia, valuta, pesa quel che ha ricevuto e quel che le viene negato: nella pratica è a credito. Nel sentimento, a debito

 
 
 

VIVERE

Post n°2900 pubblicato il 09 Gennaio 2024 da magdalene57

La vera questione è che io non so che cosa dire, o meglio, scrivere. Mi sento come se avessi detto tutto e immancabilmente mi trovassi a ripetere le stesse cose: noia-silenzio-mamma-malessere.

Le giornate sono tutte uguali, potrei fare un calendario dove i giorni non hanno nome o numero: sono solo "giorno".  E per fortuna che a mobilitare questa tempo infinito ci sono le notti. Notti troppo brevi, ma solo perché, invece di dormire, mi metto a giocare coi numerini. Mi sembra divertente, ma poi il tempo vola e quando decido di dormire gli occhi non vogliono chiudersi, la mente non vuole svuotarsi ed il letto mi pare ostile.
Ancora devo riprendermi dagli impegni natalizi, i preparativi, le sedute a tavola interminabili, le boccate d'ossigeno tardive, le pulizie improrogabili, e da sabato di nuovo in pista: arriva una delle nipoti argentine. Sono almeno trentanni che non ci vediamo, e l'impegno sarà non piccolo...

Mamma ogni giorno cede, a volte sembra che sia quella di prima, camminare non cammina quasi più, e la tentazione di spostarla solo con la sedia a rotelle è tanta, ma di certo non aiuta a mantenerla vigile e presente. Vedere questo decadimento fisico e mentale fa male. Intorpidisce i miei sensi, la mia capacità reattiva. Spegne il desiderio di socializzare. Niente, oltre il silenzio, nemmeno il tic tac di un orologio, niente accompagna i lunghi pomeriggi.

Presto sarà il compleanno di mia figlia, ormai è grande, i suoi figli sono grandi, e il ricordo dei bambini che sono stati mi accompagna. Dicono che da vecchi si torna bambini. In un certo senso si, hai bisogno degli altri, dipendi da loro, fai i capricci, non vuoi o non riesci a dormire, piangi, ti arrabbi, e piangi... come i bambini..

Le carezze fanno bene. Fanno bene a tutte le età: alla mia, a quella di mamma, ai miei nipoti adolescenti, ai miei figli adulti.. Sante carezze che sanno donare un poco di pace, ti fanno sentire amato. Niente è più rassicurante di una mano che accarezza la tua pelle e stabilisce un contatto che sa di dolcezza e protezione.

Protezione ... è di gran lunga la cosa che più ho desiderato nella vita.
la verità è che non mi sono mai sentita protetta

 

 

 
 
 

Vorrei leggerti fra un anno...

Post n°2899 pubblicato il 31 Dicembre 2023 da magdalene57

avevo scritto un post 

Si è cancellato

Se sentite delle parole fra un bicchiere e una forchetta, forse son le mie

Oppure quelle della vicina di tavola..

Niente paura.  Ci ritroveremo ...

Buon anno!

 
 
 

AvventoCovidNatale

Post n°2898 pubblicato il 21 Dicembre 2023 da magdalene57

Sto sdraiata, occhi che non resistono a fissare lo schermo. Narici vhe pizzicano, testa che scoppia ... gola  che brucia.

Ascolto i rumori della casa. L arrivo di teresa segna l inizio della nostra giornata, la parte più elaborata. 

Dal mio letto capto le voci, riesco quasi a capire se sarà una buonagiornata, dipende dall intonazione delle voce di entrambe..

Per domani devo essere in forma: arrivano le ragazze abruzzesi. Son cinque anni che non le vediamo, dalla morte di mio fratello. Per mamma è un momento importante: la piccola, Cristina ora ha sei anni.. l ultima volta mamma la teneva on spalla cullandola. Caterina è un'adolescente, con tutti gli annessi e connessi.

In alcuni momento mi si chiudono gli occhi, la.mente si resetta e mi cade dalle mani il telefono. Invece di parole compaiono lettere e numeri.. forse è meglio se mi rimetto a dormire.

Devo frequentare il meno possibile le due signore del piano di sotto, prendere il Brufen, e mettere una mascherina.

Queste le indicazioni: ho il COVID 

È la mia ultima settimana d'Avvento. Gli ultimi giorni.. 

Poi, finalmente sarà  NFzle

Natale@

 

 

 
 
 

vita spericolata

Post n°2897 pubblicato il 14 Dicembre 2023 da magdalene57

Ieri sera sono uscita a cena. Il ritrovo nel vecchio borgo dove abbiamo vissuto per dodici anni, ormai completamente cambiato dai quei primi mesi estivi che ci vedevano profughi dalla campagna, aria aperta, gente gentile ma schiva. Nel borgo, tutto un colonnato del '600, da cui Borgo delle Colonne, è oggi tutto un fiorire di locali: pub, un'osteria storica, bar, ristoranti.. insomma un posto veramente in.

Quando arrivammo era abitato da qualche parmigiano "del sasso", prostitute nostrane e straniere, e comunità di albanesi, nord africani e calabresi. Gli albanersi e i calabresi per lo più impiegati nell'edilizia, i nord africani nell'accompagnamento delle prostitute sui luoghi di lavoro. C'era anche un luogo di preghiera per musulmani, che poi venne smantellato per sospetti varti. Nel giro di pochi anni, complice il terremoto che costrinse moti ad abbandonare case fatiscenti, tutto venne ristrutturato e ben venduto, e la strada, il borgo, divenne il gioiellino che è oggi: meraviglioso, ma invivibile.

Perché?

Perché non trovavi un parcheggio dodici anni fa, e non lo trovi nemmeno ora. E non dico un parcheggio sotto casa, quello è miraggio, ma nel giro di tre isolati.. Niente, nisba!
E così io ieri sera ho deciso di abbandonare l'auto in prossimità di un passo carrabile. Non in mezzo, no! ... appena di lato, dieci cm.... che mi son costati un centinaio di eurini, e molti neuroni, quando, dopo una serata deliziosa coi figli e nipotini, mi son decisa a tornare a casa... L'auto trascinata via da un carro attrezzi era parcheggiata in un isolatissimo parcheggio vicino all'autostrada. E' tornata di mia proprietà dopo aver pagato il dovuto al prelevatore. La multa va da se..

Bene, ecco la conclusione di una giornata di compleanno, di quelle che non scorderai mai.... per fortuna i carabinieri posteggiati all'ingresso del paese si stavano dedicando ad un altro automobilista.... sarebbero stati cazzi amari!!!

 
 
 

Santa Lucia

Post n°2896 pubblicato il 12 Dicembre 2023 da magdalene57

La domanda era: verrà Santa Lucia? 

Da giorni le nostre letterine erano in giacenza in un simulacro di posta, il nostro camino, in attesa di essere lette dalla ".Santa dei doni" per antomasia. Solo in epoca successiva, in pieno boom economico, capimmo che quel che non era arrivato dalla santa, lo avrebbe portato Babbo Natale. Lui partiva dopo, i regali erano più disponibli.

Le letterine erano particolari: scritte in calligrafia perfetta, con florilegi di polvere brillantinata d'oro e d'argento (era il nostro modo d'omaggiare la Santa che, seppur cieca , ci vedeva), iniziavano con l'introduzione convenuta e di prassi: 

"se tu ritieni... se pensi che... mi piacerebbe.. mi attengo al tuo giudizio, e al tuo buon cuore..."

La norma, il buon senso, l'educazione, ci inducevano a chiedere sommessamente e solo nel caso che..., 

Avevamo timore che una richiesta, troppo spavalda, con presunzione , potesse inficiare un anno di buona condotta .. non erano tempi in cui mercanteggiare.

I miei genitori, mia madre in particolare, erano maestri nella scenografia del rituale.

Avevamo una grande cucina, con un enorme tavolo, in dieci i commensali (retaggio della famiglia del nonno). E sopra, e sotto, quel tavolo, in tempi di semi benessere, non mancarono mai giochi, mandarino, noci e, ad onor del vero, regali particolari per me.

Che in quel giorno compivo gli anni. L'unica a cui fu concesso un regalo cumulativo. Una specie di festa. Che agli altri non è che fu negato.. semplicemente non c'erano mezzi e idee per compleanizzare.

Ed i miei figli hanno avuto in retaggio quest'uso. I miei nipoti, per fortuna, no.

Tornando alla notte di Santa Lucia, ricordo con uguale eccitazione l'allestire del tavolo: latte, pane raffermo, una carota, un goccio di vino per scaldarsi dal freddo...e per imbonirsi la generosità della Santa. E poi, tutti a letto presto, e senza fiatare!!.. un grande risultato per chi, ogni sera, lottava per farci addormentare..

La sveglia era verso le cinque del mattino (dipendeva dal primo che doveva far pipi, e che andava in avanscoperta): poi, era lì'apoteosi della felicità!

Immaginate sei bambini al culmine della loro gioia, eccitazione, felicità, riuniti in una grande stanza, attorno ad un grande tavolo, pieno di giochi e mandarini, e noci, e datteri... qualcosa di inimmaginabile quando si è figli unici, quando si ha tutto e sempre.

Questi ricordi restano nella mia memoria indelebili atteraverso i decenni. 

I miei figli hanno ricevuto una parte di essi, i miei nipoti, altrettanto.

Ho un grande debito di gioia e d'amore verso Camilla ed Armando, perchè in questi momenti si sono superati, in tutto e per tutto

E grazie a loro, nelle generazioni, riusciamo a trasmettere lo stesso spirito ai nostri figli/nipoti.

E grazie, mamma e papà, per questo dono di esserr nata in questo giorno "dei doni".

 
 
 

Lasciati andare, baby

Post n°2895 pubblicato il 06 Dicembre 2023 da magdalene57

Quotidianamente ci si pongono problemi, e noi pensiamo di essere bravi nel risolverli, e ci aspettiamo che come dopo ogni tempesta torna il sereno, anche il nostro quotidiano sereno torni.
Se abbassi la guardia succede che ti trovi impreparato di fronte all'ultimo affondo, esponi il fianco senza sape che proprio da li, da chi pensavi alleato, arrivi il fendente che ti farà più male.

Ho sempre amato, anzi, idolatrato i miei fratelli. Per me, ma anche a detta di tutti, erano bellissimi, e speciali, Ognuno di loro con talenti più o meno messi a frutto, ma, comunque, diversi, a tratti geniali, insomma, persosne di cui andare fiera.
Per anni girando per la città appena dicevo il mio nome subito mi chiedevano: ma sei la sorella di A.? Sei la sorella di O.?
Ed io ero orgogliosa e felice di essere riconosciuta tale.

Poi ci fu il periodo del Lago Santo. I loro amici venivano, spesso formavano con noi una brigata gioiosa che affrontava le giornate di lavoro ridendo e scherzando. Quando mancavano era un mortorio, difficile sopravvivere allo stress. Mio padre stesso, burbero preso dal lavoro, con loro si scioglieva, si lasciava andare, e tutti ne eravamo grati.

Abbiamo attraversato tante tempeste, e crescendo le differenze si sono accentuate. Ma come sempre è proprio nelle difficoltà a lunga durata che le persone mostrano la loro indole, i loro grandi difetti, i loro specifici pregi.

E la grande difficoltà è oggi rappresentata dalle condizioni di mamma.
Io ho scelto di vivere con lei per poterla accudire, dettando però delle condizioni. Volevo del tempo per me, i fine settimana, pensando che in tre potessero gestire a turno l'impegno che io gestisco cinque giorni su cinque. 
Niente di più sbagliato.  Mi ritrovo a discutere sulla fattibilità o meno di tutto ciò, e continuo a ripetere: parlatene fra di voi, io per quello che è il mio impegno mi sento assolta dal fare turnazioni.

E ieri, il mio grande dolce paziente fratello A. mi ha spiazzata con ragionamenti al limite della farneticazione... E io sono rimasta li, ferita colpita, tramortita.
Di tutto, quella per cui soffro di più è mia madre. Accetterà tutto, ma, poi, se ne starà con gli occhi persi nel vuoto, lucidi, e scaricherà la sua rabbia su di me.

 
 
 

senza equilibrio

Post n°2894 pubblicato il 01 Dicembre 2023 da magdalene57

Sto aspettando che passi. Questa volta è proprio pesante. Forse è l'avvicinarsi del Natale (l ho sempre amato, oggi è come un macigno).

Trascinarmi lungo le giornate non è mai stata la cifra della mia vita. Quando faccio scelte sbagliate pensando di essere in grado di gestirle, ne subisco le conseguenze.

Da giorni il mio stomaco reclama pace e serenità.

Stanotte ho sognato che mio figlio moriva, il cuore cedeva durante una partita a rugby, nel paese dov'è nato, dovce abitano i suoi parenti, la famiglia del padre.
Nessuno mi avvisava... e lo scoprivo per caso.
Faticavo a raggiungerlo.

Ma sempre, in questi sogni, c'è un uomo che mi da conforto, mi sorride, mi accoglie.

Niente. I sogni son solo sogni.

A presto

 
 
 
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EPISTOLARI AMOROSI

Si parlava con alcuni amici di aprire un blog  di lettere d'amore dall'altisonante nome:

EPISTOLARI AMOROSI

Non ho ben chiaro se intendessero lettere  nuove, o lettere scritte in passato, anche da altri. 
Forse, basta che siano lettere d'amore, nell'accezzione più ampia del termine, penso.

biancapellegrini

 

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 Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
le considerazioni filosofiche
non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.

(R.J.W)



DESIDERIO

VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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L'ANATEMA DEL DAMA, DAMINA E
DAMIGIANA

'Per ora mando neve e tempesta
ma una salvezza soltanto vi resta:
organizzate un altro ritrovo
e il Cavaliero invitate di nuovo.
Voglio vederli pur'io stucchi e specchi,
basta carretti di robivecchi!
Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
che non possiate mai più godere
del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
facit'ampressa, e organizzate!

 

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You are The Lovers

Motive, power, and action, arising from Inspiration and Impulse.

The Lovers represents intuition and inspiration. Very often a choice needs to be made.

Originally, this card was called just LOVE. And that's actually more apt than "Lovers." Love follows in this sequence of growth and maturity. And, coming after the Emperor, who is about control, it is a radical change in perspective. LOVE is a force that makes you choose and decide for reasons you often can't understand; it makes you surrender control to a higher power. And that is what this card is all about. Finding something or someone who is so much a part of yourself, so perfectly attuned to you and you to them, that you cannot, dare not resist. This card indicates that the you have or will come across a person, career, challenge or thing that you will fall in love with. You will know instinctively that you must have this, even if it means diverging from your chosen path. No matter the difficulties, without it you will never be complete.

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