FOSCO

Perché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose...

 

 

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Volevo scrivere un post....

Post n°67 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da fosco6

Volevo scrivere un post simpatico, leggero, magari divertente, ma gli ultimi avvenimenti che nulla hanno di sportivo, ma sono solo l'espressione della più becera violenza, della imbecillità umana più aberrante, di una mancanza insopportabile delle più elementari regole di convivenza civile, mi hanno costretto a parlare d'altro, a dire quello che penso, anche se nessuno dovesse condividerlo:

  • BASTA, con queste scene di ordinaria follia, fuori ma anche dentro gli stadi, BASTA con questa violenza che non ha nessun senso e che tanto meno può essere giustificata dalla passione  sportiva, BASTA con le lacrime di coccodrillo di tutti gli Enti corresponsabili e dei Mass-Media. BASTAAAAAAA!
  • Io sono uno che ha giocato un po' a pallone, fin che ha potuto, fino a che un brutto strappo muscolare lo ha costretto a rinunciare al gioco che preferiva. Mi è rimasta però un minimo di passione sportiva che non è fanatismo, nè cieco fideismo, è solo amore per lo sport ed in particolare per il gioco del Calcio....Tutto quello che è accaduto pertanto mi deprime, mi amareggia, mi sconvolge in modo particolare, pensando che una vita umana di un padre di famiglia è stata spezzata solo perchè faceva il suo dovere, e per poche lire.
  • Ciononostante voglio ricordare che altri carabinieri  e poliziotti, pompieri, volontari, sono morti nell'esercizio delle loro funzioni, perchè il loro mestiere a volte è rischioso, e quando fatto scrupolosamente e coraggiosamente può portare a incrociare le armi con mafiosi senza scrupoli e delinguenti più o meno aggressivi. Non ci sono morti di seri A e di serie B...il morto utilizzato dai Media per farsi belli non vale meno del morto dimenticato, non vale meno di coloro che muoiono perché un imbecille in strada gli va addosso per incapacità alla guida o per ubriachezza o per incoscienza, non vale sicuramente meno delle migliaia di coloro che muoiono sul lavoro, in silenzio, senza che si colpisca mai veramente i responsabili o che si provveda a far rispettare le regole che ci sono o a scriverne di più severe....Anche  in tutti questi casi ci sono state famiglie distrutte, famiglie che hanno pianto, e che per la maggior parte non hanno avuto neanche alcun conforto dalle Istituzioni o dalle Tv e dai Giornali.
  • Oggi c'è scappato il morto, negli incidenti fuori dallo stadio, ma chissà quante volte, nelle strade, nelle fabbriche, sui lavori all'aperto, si è rischiato il morto perchè non si sono presi i provvedimenti giusti, perché non si sono rispettate le regole. Quando accadono incidenti cone quello di Catania l'eventualità che ci scappi il morto sono altissime ed è un miracolo che solo raramente ciò sia avvenuto....quindi non si può dire che non si sapeva, perché tutti sapevano che prima o poi poteva accadere qualcosa di grave  e nessuno è mai intervenuto.
  • DOVE era lo  Stato che pur anche ultimamente ha promulgato leggi ancor più severe intorno al calcio. DOVE erano dirigenti e funzionari che dovrebbero far rispettare le Leggi dello Stato Italiano, che dovrebbero prevenire e controllare e poi magari punire severamente chi sbaglia. DOVE erano le società di calcio che conoscono benissimo i facinorosi, e che invece di isolarli talvolta ne sono conniventi...DOVE erano tutti questi Enti preposti e tutte queste persone...quanto e cosa vigilavano?
  • I ragazzi fautori di questa violenza (peraltro interclassista), di questa stupida aberrante violenza, vanno puniti con il massimo del rigore, con punizioni esemplari, nel rispetto della Legge, che servano da deterrente per episodi futuri, ma coloro che indirettamente sono responsabili per quanto avviene ed è avvenuto, debbono essere rimossi dai loro incarichi anche troppo ben pagati, debbono esssere puniti per quanto non hanno fatto e invece potevano fare, debbono essere dichiarati colpevoli di non aver preteso l'osservanza delle leggi e dei regolamenti, così come le società di calcio debbono essere dichiarate colpevoli di non averle fatte rispettare.
  • L'ISTERIA collettiva animata dai Mass-Media non serve. Non serve sospendere il campionato (ad eccezioni di oggi per testimoniare il lutto e la solidarietà del Paese alla famiglia del poliziotto così duramente colpita), non serve giocare a porte chiuse, questo è solo una risposta emotiva ad un problema che invece va affrontato con calma e con rigore, ma anche con razionalità e buon senso, perché così si penalizzano solo tutte quelle persone, tutti quei tifosi, e sono la stragrande maggioranza, che credono ancora nei valori dello Sport, che vanno alle manifestazioni e allo stadio per passare una domenica serena per amore della loro squadra e per amore dello sport in generale. In questo modo mi sembra che si fa il gioco solo di chi non ama il calcio e l'utilizza solo come pretesto per sfogare il proprio stupido istinto violento. In questo modo si passa un spugna emotiva sulle colpe e sulle inadempienze di chi per anni ha chiuso un occhio, ha lasciato fare, o ha fatto addirittura comunella con questi mascalzoni. Troppo facille chiudere le porte quando ormai il ladro è scappato. Troppo facile, troppo comodo e troppo falso.
  • Oggi, nell'ora delle partite che non ci sono state, ne ho approfittato per camminare sul piccolo prato davanti alla mia abitazione, diviso in due da una breve viottolo che collega il cancello all'ingresso di casa. Non ero di buon umore, non per la mancanza della diretta sportiva, ma per la rabbia che non si riesca ancora a fermare simili atti di inciviltà (non solo naturalmente nello Sport), ma anche in particolar modo per la sofferenza di una famiglia ingiustamente colpita...mentre camminavo pensieroso ho scorto sul prato ancora un po' selvaggio, una piccola margherita nel settore destro e una nel settore sinistro. Due fiori spontanei, che nonostante il clima rigido, ma non proprio invernale, hanno impreziosito quel pratino così brullo. Ed allora ho pensato che forse se noi tutti ricreiamo le condizioni per un viver civile, se noi tutti  ci decidiamo a rispettare la legalità e a farla rispettare, se noi tutti  insieme aiutiamo lo Stato ad isolare i violenti e i mascalzoni, se noi tutti pretendiamo a gran voce che questo avvenga, forse c'è un futuro, forse anche l'Italia sarà un Paese dove nonostante tutto torneranno a rinascere le Margherite della civiltà.
 
Rispondi al commento:
lupo_cattivo2
lupo_cattivo2 il 09/02/07 alle 17:15 via WEB
Ciao fosco, ogni tanto vengo a leggere il tuo post e lo trovo interessante sia per gli argomenti trattati che per la forma. In questo caso specifico concordo pienamente con ciò che scrivi e mi riferisco in particolare al diverso trattamento riservato alla scomparsa del poliziotto di catania rispetto ad altre morti di tutori dell'ordine che giornalmente, drammaticamente avvengono. Sono profondamente scosso da questa assurda morte e non nascondo che seguendo in TV la Messa ho versato qualche lacrima ascoltado le parole in ricordo del padre lette dalla figlia quattordicenne. Questa morte però credo abbia svegliato da un assurdo torpore, le Istituzioni che con tremendo lassismo tolleravano le violenze di alcuni delinquenti che sfogavano le loro repressioni negli stadi, sui treni e negli autogrill delle autostrade. Ogno domenica il rischio morte è altissimo ed è un puro caso che in passato si siano registrati pochi casi di decessi tra le forze dell'ordine o tra il pubblico. La sicurezza negli stadi deve essere garantita dalle società di calcio e non capisco perchè il costo sociasle debba essere a carico della collettività. Gli stado devono essere messi in sicurezza e non solo la domenica ma ogni giorno. Tutte le armi entrano in curva non la domanica ma in settimana. I controlli ai varchi esistono e sono garantiti dalle forze dell'ordine che perquisiscono e aprono zainetti all'entrata. Come fanno ad entrare tofosi con spranghe e manganelli, vuol dire che li portano nei giorni precedenti la partita. Un ultima considerazione, molto personale, il calcio non credo si possa considerare più come SPORT. Troppi interessi economici girano intorno a questo giocattolo. Troppi caso di corruzione, delinquenza, violenza anche tra giocatori si verificano ogni domenica. Troppi scandali, troppo di tutto. Da ragazzo, parlo di 30 anni fa, praticano con passione uno sport "povero" di quelli solo sudore e qualche medaglietta di latta. L'ho praticato fino a 18 anni, poi ho dovuto pensare al lavoro ed ho abbandonato anche se i buoni risultati mi incoraggiavano a continuare. Già da allora non vedevo di buon occhio il calcio, non per il lato sportivo ma per il clamore che vi girava intorno. Non mi piaceva la disparità di condizioni tra sportivi di discipline diverse. Noi eravamo costretti a autotassarci per comprare qualche attrezzatura e loro guadagnavano anche da giovanissimi, cifre altissime. Va beh...... forse ho divagato un po' troppo. Per concludere..... io sono di natura ottimista e sono convinto che il buon senso alla fine prevale e le margherite della civiltà continuano a fiorire nei prati. Non sarà un manipolo di scellerati a cancellare le cose belle che ancora oggi ci sono. Un caro saluto. mario
 
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