Lunedì mattina mi reco in banca...
La racconto così come l'ho sentita.
E' il mio turno e mi accosto allo sportello. L'impiegato, una brava persona sempre sorridenti e cordiale, è stranamente scazzato. Gli faccio: "dai non te la prendere, lascia correre. A volte non serve a nulla ad incavolarsi con i clienti".
Mi risponde: "No, non è per questo è che oggi ti svegli e non hai più certezze, la famiglia, i figli, il posto di lavoro, la pensione...Vivi in un'angoscia continua. Sabato sera, hai sentito, c'è stata l'ennesima strage. Un auto con a bordo dei ragazzi che tornavano dalla discoteca si è schiantata...Il contachilometri si è fermato a 190 Km orari, ma la polizia ha detto che probabilmente andavano a 220. Qui il problema non è più la droga, l'alcool...qui il problema è un altro...è che manca la gioia della vita. Se uno corre a 200 all'ora è perchè la vita non ha più senso, non ha più valore, non dà più emozioni...Mancano le sicurezze...Una volta c'era il vicino di casa che, quando non c'eri o partivi, ti guardava la casa e tu facevi lo stesso con lui...Oggi ti devi guardare dal tuo vicino di casa. Non si può più vivere così. Non si lavora più tranquilli. Non sai se domani sarai ancora qui adesso che c'è la nuova proprietà. Non c'è più la certezza del lavoro".
Volevo rispondergli che io la certezza del lavoro non l'ho mai avuta e che ogni giorno il lavoro me lo devo cercare, creare con le mie mani, ma ho taciuto. Abbozzando un sorriso e stringendogli la mano gli ho detto che questi sono i tipici pensieri del lunedì mattina e anche della domenica sera...Non gli ho confessato che da otto anni a questa parte, ossia da quando ho iniziato a lavorare, la domenica notte ho gli incubi e il lunedì mattina mi alzo con l'angoscia addosso. Questa angoscia adesso cominciano ad avvertirla anche i bancari, quelli del posto fisso, della tredicesima e quattordicesima, della pensione privilegiata a 55 anni.
Le parole dell'amico (da oggi lo considero tale anche se l'ho sempre stimato come persona) bancario le voglio commentare non con le mie personali considerazioni, ma con i versi di una nota canzone...
"Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già
dentro le notti che dal vino son bagnate
dentro le stanze da pastiglie trasformate
dentro le nuvole di fumo
nel mondo fatto di città
essere contro od ingoiare
la nostra stanca civiltà.
È un Dio che è morto
ai bordi delle strade, Dio è morto
nelle auto prese a rate, Dio è morto
nei miti dell'estate, Dio è morto.
M'han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede
nei miti eterni della patria e dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità
le fedi fatti di abitudini e paura
una politica che è solo far carriera
il perbenismo interessato
la dignità fatta di vuoto
l'ipocrisia di chi sta sempre
con la ragione e mai col torto.
È un Dio che è morto
nei campi di sterminio, Dio è morto
coi miti della razza, Dio è morto
con gli odi di partito, Dio è morto.
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi
perché noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore è per tre giorni
e poi risorge.
In ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto".
(Francesco Guccini)
Inviato da: alessio_17a
il 10/11/2008 alle 12:09
Inviato da: Bridigala
il 04/11/2008 alle 13:04
Inviato da: PierGiorgio18091969
il 04/11/2008 alle 12:58
Inviato da: Bridigala
il 04/11/2008 alle 11:19
Inviato da: sandy762
il 29/10/2008 alle 14:18