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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
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Dopo aver ascoltato per ben quattro anni la stragrande maggioranza dei nostri politici inveire contro i demagoghi e i populisti in politica, leggi M5S, mettendo i cittadini in guardia contro di loro, auspicando che non vincessero mai le elezioni per evitare che il paese andasse allo sfascio, (oddio, viste le condizioni drammatiche in cui versa da anni l'Italia, soprattutto per quanto concerne la disoccupazione, giovanile e non, sorge il dubbio che negli ultimi 25 anni, ossia da quando, a seguito di mani pulite, è iniziata la Seconda Repubblica, a governarla siano stati proprio quegli stessi populisti oggi avversati dai "vecchi" partiti), a seguito anche dell'appello del Presidente della Repubblica durante il discorso di fine anno in cui invitava i partiti ad impostare la campagna elettorale su "proposte adeguate - proposte realistiche e concrete", in molti immaginavamo, quanto meno speravamo, che la prossima campagna elettorale si sarebbe caratterizzata, almeno quella dei partiti "capaci", con proposte "realistiche e concrete". Quando poi ascolti Renzi segretario del PD affermare di voler abolire il canone RAI che lui stesso, all'epoca in cui era Premier, inserì nella bolletta dell'ENEL riducendolo a 90 euro, affinché lo pagassero tutti; o l'uscente Presidente del Senato Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, annunciare di voler abolire le tasse universitarie, proposte tra il controverso - quella di Renzi - e il populismo - quella di Grasso. Non trascurando Salvini della Lega che vorrebbe modificare o addirittura abolire la Legge Fornero, senza però spiegare esattamente dove prenderebbero poi i soldi per compensare il gettito mancante che tali soluzioni produrrebbero nelle casse dell'erario - per la RAI Renzi propone l'abolizione del tetto pubblicitario, cosa che la renderebbe alla stregua di una televisione commerciale, con conseguente calo della qualità del prodotto a danno degli spettatori. Per quanto concerne l'abolizione delle tasse universitarie, secondo esperti del settore, paradossalmente a beneficiarne sarebbero i ceti più abbienti. Riguardo l'abolizione della legge Fornero essa significherebbe per lo Stato rinunciare a 350 miliardi di euro di risparmi sino al 2060, con un buco nel decennio 2020-2030 di circa un punto Pil ogni anno, ovvero 17 miliardi di euro all'anno. Una vera mazzata per l'economia del nostro paese. Ascoltando tali sirene è impossibile non cadere preda dello scoramento. Sono per lo meno 23 anni, ossia da quando Berlusconi vinse per la prima volta le elezioni, che puntualmente in campagna elettorale sentiamo in maniera trasversale, da destra a sinistra passando per il centro, la proposta/promessa di riduzione drastica delle tasse e aumento dei posti di lavoro, dei salari e delle pensioni. Dal 1994 la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, seppure in maniera altalenante, è cresciuta con picchi preoccupanti negli ultimi 10 anni. Facendo registrare negli ultimi anni il fenomeno dei giovani italiani che espatriano alla ricerca di lavoro, a conferma che, contrariamente a quanto sostengono i vari partiti in campagna elettorale, nessuno di loro possiede la ricetta giusta per risolvere i problemi del paese. Oppure nessuno di loro è in grado di realizzarle. E qui cadrebbe il mito dei capaci al governo rispetto agli incapaci che potrebbero governarlo, ovvero i populisti. Diversamente, da tangentopoli in poi saremmo dovuti diventare un paese virtuoso, partendo dalla pubblica amministrazione dove invece tuttora si annida il cancro della corruzione. Sarebbe il caso che i nostri governanti in pectore, nessuno escluso, si mettessero bene in testa che, più che non pagarle, gli italiani le tasse vorrebbero pagarle, come del resto fa la stragrande maggioranza di loro che se le vedono detratte a monte dalla busta paga o dalla pensione, ricevendone in cambio i servizi pubblici per cui le pagano. Pagare le tasse e poi essere costretti a iscrivere i propri figli nelle scuole private per confidare che ricevano un'istruzione adeguata al mercato del lavoro; dover ricorrere alle cliniche private per curarsi visto i ciclopici tempi di attesa per effettuare un qualsiasi esame o intervento in una struttura pubblica non è certo da paese civile! Anziché fare proclami populistici contro i populisti, i nostri politici iniziassero a essere più realistici e concreti. Molti italiani sono stanchi di sentirsi raccontare le favole ogni volta che si apre la campagna elettorale. O almeno sono stanchi di sentirsele raccontare dalle solite voci oramai stonate! |
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