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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
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Incurante delle inclementi condizioni meteo, colmo d'entusiasmo, mercoledì mattina mi sono recato a L'Aquila in compagnia di L., il mio primogenito, per ritrirare Lo Zirè D'Oro conferitomi per essermi classificato secondo nella sezione poesia dialettale dell'omonimo Premio Letterario con la poesia 'A MARUNNELLA. Fino a Roma abbiamo viaggiato sotto una pioggia scosciante che a tratti si è tramutata in grandine.
Giunti sull'A24, ad un certo punto siamo stati letteralmente avvolti dalla neve e dalla nebbia. Per tutto il tragitto abbiamo viaggiato con la radio sintonizzata sulle frequenze di ISORADIO, un'esperienza che non rifarò più perché è angosciante ascoltare contignui aggiornamenti sulle pessime condizioni del tempo relitive al tragitto che devi fare, quasi quasi torneresti indietro.
Giunti finalmente a L'aquila, prima di uscire dall'autostrada, ci siamo fermati in un'aerea di servizio per fare rifornimento e bere un caffè. Al nostro arrivo, in città non nevicava ancora, ma poco dopo, mentre giravamo come matti per il centro alla ricerca dell'albergo dove avremmo pernottato, un'abbondante nevicata ha iniziato ad imbiancare la città più fredda d'Italia, aumentando la mia inquietudine per il ritorno a casa. Pur essendo munito di catene a bordo, non avendole mai usate, preferivo evitarmi questa prova, non fosse altro perché ero in compagnia di mio figlio e non volevo rischiare più di quanto non avessi già fatto.
Finalmente in camera, come si conviene a dei veri poeti, ci siamo concessi un sano panino con prosciutto cotto e mozzarella, bevendo acqua minerale leggermente frizzante, gondendo del tepore dei termosifoni che riscaldava la stanza mentre fuori imbiancava.
La premiazione si è svolta nel Teatro San Filippo, situato in un vicolo adiacente Piazza Duomo. La sala era colma di gente, molte le personalità politiche e dello spettacolo presenti in platea. Anche se non era la prima volta che mi fosse conferito un premio per la mia arte, l'emozione è stata grande. Soprattutto perché tra il pubblico vi era mio figlio, autore del reportage fotografico che state vedendo.
Come spesso accade tra padre e figlio, anche tra me e L. spesso sorgono grossi contrasti relazionali. Io che vorrei si comportasse in un certo modo, lui che invece, giustamente, (ma è meglio non farglielo sapere altrimenti ne approfitta), vuole fare di testa sua per dare sfogo alla propria personalità. In tutte le cose bisogna trovare un equilibrio perché esiste, anche nel rapporto tra genitori e figli. L'essere stati insieme da soli ha improvvisamente, ma, penso, inevitabilmente, abbatutto le barriere che L. aveva posto nei miei riguardi e vi assicuro che in questi due giorni siamo stati benissimo, più che padre e figlio eravamo due complici che si divertivano come matti in una situazione per loro insolita. Quel fetente mi ha anche preso a pallettate di neve... Infondo ai ragazzi basta poco per essere felici. In particolare gli basta sentirsi trattati per quello che sono, uomini e donne in erba e non semplici ragazzini, creta da plasmare a nostro uso e consumo per dare corpo attraverso di loro a ciò che noi avremmo voluto fare da grandi ma non siamo riusciti a realizzare. Come per noi alla loro età, i nostri figli hanno i loro sogni e desideri da coltivare e in questo vanno sostenuti e non inibiti, altrimenti da grandi diverranno degli insicuri colmi di complessi. Putroppo di tutto ciò spesso ce ne dimentichiamo!
Terminata la premiazione, organizzatori, giurati e premiati tutti insieme ci siamo recati a Ristorante per apprezzare una squisita e luculliana cena a base di prodotti tipici abruzzesi, come non si conviene a dei poeti...
Nell'ultima foto L. ed io posiamo felici e orgogliosi mostrando Lo Zirè.
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