LA VOCE DI KAYFA

IL FATTO, BERLUSCONI E QUEL DILDO POCO EDIFICANTE

Che in Italia l'informazione, o almeno una buona parte di essa, sia schiava del sistema, assecondandone esigenze e capricci, non lo scopriamo certo oggi. Molti giornali e telegiornali spesso alterano la realtà, presentandola in modo completamente diverso da come realmente è. O addirittura non la considerano affatto, tacendola del tutto impedendo così all'opinione pubblica di venire a conoscenza di fatti che, se fossero resi noti, avrebbero la forza di alimentare nell'animo dei cittadini sentimenti di avversione verso personaggi che fino e a quel momento amava; orientandone, nel caso tali personaggi fossero dei politici, le tendenze elettorali in maniera completamente diversa da quelle originarie non condizionate dalla conoscenza della, presunta, verità.

È quando sta accadendo per il processo Ruby ter in cui l'ex Premier e ex cavaliere Silvio Berlusconi, insieme ai suoi legali, è accusato di induzione alla falsa testimonianza delle testimoni, le cosiddette olgettine, le ragazze che partecipavano alle feste eleganti organizzate a Arcore da Berlusconi alle quali, secondo l'accusa, in cambio di testimoniare il falso il leader di FI avrebbe pagato cifre enormi tra assegni, appartamenti e regali attraverso il ragionier Spinelli.

Sia oggi che nei giorni precedenti IL FATTO QUOTIDIANO ha pubblicato alcuni estratti del diario di Iris Berardi, una delle olgettine, la cui lettura, per i particolari piccanti riferiti con minuzia di particolari, farebbe arrossire il peggiore dei libertini.

In particolare lo stralcio in cui si riferisce della sodomia che la stesa Iris avrebbe praticato al cavaliere mediante un dildo, un pene di gomma, con annessi commenti del sodomizzato che chiede di fare "piano" durante la penetrazione. Proseguendo narrando altri fatti pruriginosi che sarebbero avvenuti durante quelle “cene eleganti” con protagonista Nicole Minetti e altre ragazze. (Il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2015, pag. 8).

Nell'editoriale di questa mattina su Il Fatto il direttore Marco Travaglio rispondendo ai colleghi di altre testate i quali si chiedevano perché Il Fatto avesse deciso di pubblicare gli stralci del diario di Iris visto che ciò ha indotto Berlusconi a denunciarlo al Garante della Privacy, fa presente che essendo il diario tra gli atti depositati del processo, quindi di dominio pubblico, compito di chi fa informazione è informare anziché insabbiare.

E infatti di tutto ciò non si fa il minimo accenno né sul formato cartaceo né sul sito del Corriere della Sera di oggi, così come nessun accenno se ne fa sul formato online di Repubblica e de La Stampa, su quello cartaceo di entrambi i giornali non so.

Mentre presumibilmente in qualunque altro paese dove esiste la libertà di stampa, Italia inclusa come recita la Costituzione, un simile scoop avrebbe trovato ampio spazio, seppure con le dovute cautele - non si può escludere che quando verrà il momento di dibattere la questione davanti ai giudici la Berardi non ritratti tutto oppure non dia una spiegazione diversa da quella che al momento appare con evidenza allucinante – in Italia, oltre a Il Fatto, che io sappia nessuno ne fa mediaticamente menzione.

Molto probabilmente il punto chiave che differenzia il modo di fare giornalismo de Il Fatto dagli altri giornali è dovuto al fatto che mentre Il Fatto, scusate il gioco di parole, si finanzia da solo attraverso gli abbonamenti e le donazioni dei lettori, e dunque non deve dare conto a nessuno ma solo ai lettori di ciò che scrive, tutti gli altri giornali ricevendo finanziamenti pubblici, seppure sulla carta si dicono liberi, alla fine sono comunque moralmente succubi del potere politico per cui non si può escludere che temendo un ricatto in termini di ritiro dei finanziamenti se divulgassero una notizia che chi comanda non vuole sia diffusa preferiscono tacerne del tutto come se non esistesse, privando l'opinione pubblica di notizie che invece sarebbe giusto fossero divulgate per informare la gente, e dunque andando contro la Costituzione.

Non dimentichiamoci che FI dovrebbe re-allearsi con la Lega di Salvini per cercare di arginare il PD alle prossime politiche. E certo ai leghisti che ci tengono tanto all'onestà e alla morale non farà certo piacere ritrovarsi come alleato un partito il cui leader oltre ad essere stato pubblicamente riconosciuto frodatore fiscale, potenzialmente, stando a quanto appare nel diario di Iris, sarebbe un uomo con uno stile di vita alquanto discutibile per chi si pone alla guida di un partito o addirittura di una nazione nonché ideatore del family day. Senza dimenticare l'invio che Berlusconi fece nel 2001 a milioni di italiani in vista delle elezioni di un volume dal titolo UNA STORIA ITALIANA in cui, con l'ausilio di centinaia di fotografie, raccontava la propria epopea di imprenditore di successo e di padre e marito felice al fine di far brecce nelle simpatie elettorali degli italiani.

Oggi, se quanto scritto da Iris corrispondesse al vero, a quelle foto bisognerebbe aggiungere quella meno edificante di un dildo.

Ma tant'è, questa è l'Italia!