LA VOCE DI KAYFA

SPIRITUALISTI FAI DA TE, GLI SCHIAVI DELLO GNOSTICISMO

Da quando, circa ventisei anni fa, mi sono (ri)avvicinato alle discipline ermetiche, uno degli aspetti che mi ha sempre affascinato è lo gnosticismo, ossia la possibilità dell’individuo di poter raggiungere la realizzazione spirituale mediante lo studio delle “cose” sacre senza l’intermediazione di figure terze quali ad esempio quella di un sacerdote o di un maestro.

Il pensiero di potermi elevare al di sopra della materia studiando da autodidatta testi che richiedono particolari conoscenze per la loro comprensione letterale e esegetica era in totale sintonia con la mia insofferenza atavica verso qualsiasi figura che richiamasse alla lontana quella di un professore o di un tutore. Non mi rendevo conto che, per quanto “alti” fossero gli ideali che alimentavano in me tale concezione, pormi in questi termini nei confronti di argomenti che dovrebbero approcciarsi con rispetto e cautela, faceva di me un presuntuoso.

Convinto che bastasse studiare da sé qualunque testo finalizzato all’elevazione spirituale dell’individuo – Vangelo, Bibbia, Corano, Zen, Tao, Buddha… - senza preoccuparmi della sua derivazione storico/culturale, per elevarmi nel tempo al Cielo, in oltre vent’anni di studi in cui ho conosciuto e mi sono confrontato con tante persone che come erano alla ricerca della via giusta per il paradiso,  mi sono perso in mille amenità intellettuali che in quel momento soddisfacevano la mia indole interiore facendomi sentire bene con me stesso e di riflesso con gli altri.

Constatare che le mie parole sortivano un effetto terapeutico su chi mi ascoltava parlare di anima, reincarnazione, reminiscenze karmiche, spiritualità mi induceva a ritenere che ero sulla strada giusta per la conquista dell’illuminazione. Nemmeno per un momento venivo sfiorato dal dubbio che non ero io ad aver raggiunto un livello tale di realizzazione spirituale al punto da potermi “atteggiare”  a maestro bensì erano gli altri ad essere a un livello talmente basso di concezione spirituale per cui, qualunque cosa dicessi, bastava che soddisfacesse le loro lacune e paure interiori per essere accolta con sommo stupore perché allontanava da sé i fantasmi di una vita insignificante fatta di stenti e senza futuro anche dopo la morte.

È stato necessario che rileggessi, dopo circa dieci anni, un testo filosofico sui tarocchi - MEDITAZIONI SUI TAROCCHI di autore anonimo - perché finalmente comprendessi i pericoli racchiusi nello gnosticismo. Se infatti è vero che qualsiasi individuo può, studiando da sé, elevarsi spiritualmente, è altresì vero che ponendosi da autodidatta sulla via iniziatica, senza l’ausilio di un maestro che gli indichi, in rapporto alla qualità della propria natura interiore, quali testi leggere, come interpretarli e come comportarsi, altissimo è il rischio che si sbagli via, ponendosi su quella errata seppure i segnali iniziali facciano intendere il contrario. Come qualunque individuo che, vivendo per se stesso e da solo, raggiunge la convinzione che qualunque cosa dica o faccia è quella giusta - non avendo né termini di paragone con cui relazionarsi e confrontarsi, né chi gli faccia capire in un sano contraddittorio che la sua visione è distorta o addirittura errata rispetto alla realtà dei fatti – intraprendere il cammino gnostico significa correre seriamente il rischio di incamminarsi su un sentiero che alla fine condurrà al cospetto di un burrone perché spesso gli gnostici o presunti tali, senza accorgersene, diventano  schiavi della presunzione e camminano ciecamente verso il nulla tronfi di se stessi: l’unica verità che conoscono e riconoscono è la loro, tutto il resto è da aborrire perché allontana dalla Via…

Mi si obietterà: ma come si fa, in tempi come questi in cui la materialità ha quanto mai il sopravvento sulla spiritualità, trovare o riconoscere un maestro che possa darci le giuste indicazioni per incamminarci sulla strada giusta? La risposta è una verità che in ambito iniziatico si sussurra da sempre: il maestro appare quando l’allievo è pronto, non c’è altra spiegazione!

È giusto che ognuno, in rapporto al proprio stato di coscienza, e dunque alle proprie necessità interiori del momento, cerchi ciò che più lo appaga interiormente per stare bene con se stesso, fosse una religione, una concezione filosofica o uno stile di vita.

Quel che in ogni caso bisognerebbe tenere presente è che, come accade per qualsiasi contesto “fai da te”, anche per quanto concerne la realizzazione spirituale, (sarebbe più corretto dire, “soprattutto per quanto concerne la realizzazione spirituale”), malgrado uno possa presumere d’essere ferrato in materia perché sente in sé un’irresistibile spinta verso l’alto - la cosiddetta “chiamata” - c’è sempre bisogno di chi dia le indicazioni giuste per cominciare e ci corregga quando operiamo in maniera errata.

L’entusiasmo è una bella cosa purché arrechi dolci frutti.

Molte sono le persone che in campo spirituale perdono la trebisonda in quanto, per svariati motivi, man mano che proseguono negli studi spirituali in maniera autonoma, senza essere affiancate da qualcuno che spieghi loro esattamente come stanno le cose e come vanno interpretate, vengono colte dal virus della santità, ovvero si auto-convincono di essere delle alte entità spirituali incarnate in quel corpo mortale rappresentato dalla loro personalità e iniziano a vivere e a parlare come se davvero fossero quel che credono di essere, seppure dicono e fanno cose del tutto in contraddizione con la Via Iniziatica. (la via iniziatica impone di Tacere, Pregare e Operare. Queste persone tutto fanno tranne che Tacere perché trovano il loro appagamento proprio nel mostrare agli altri ciò che presumono di essere…).  Esse si riconoscono facilmente in quanto nei loro discorsi abusano in maniera preponderante di vocaboli quali amore e spiritualità; mescono il sacro con il profano senza alcun problema; spaziano dal cristianesimo al buddismo alla new age con tale facilità dando ad intendere che siano la stessa cosa mentre invece non è affatto così!

Queste persone sono schiave dello gnosticismo: convinte che la via dei cieli sia alla loro portata solo perché conoscono a memoria il Vangelo o quant’altro, parlano di Dio come se fosse un loro parente; si riferiscono a Gesù come se ci parlassero tutti i santi giorni, citano la Madonna e i Santi come se fossero gente comune. Non rendendosi conto di essere invece vittime della megalomania che coglie chiunque, vivendo solo per sé, si erga al centro di un contesto sociale a mo’ di sole assumendo carattere egocentrico divenendo egoisti!

La via iniziatica è facile da praticare per quanti sono chiamati a solcarla; è un ginepraio, un labirinto senza uscita per chi invece si azzarda a praticarla senza avere alle proprie spalle una guida che gli tenda il filo di Arianna e lo srotoli man mano che avanza nel dedalo affinché non si perda lungo la Via!