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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
Messaggi del 18/07/2014
Post n°1555 pubblicato il 18 Luglio 2014 da kayfakayfa
È dal 1947, cioè da quando, finita la seconda guerra mondiale, l'Assemblea delle Nazioni Unite con la risoluzione 181 decise la partizione della Palestina per la costituzione di due stati indipendenti - quello appunto palestinese e quello ebraico - che Israele periodicamente, da cielo e da terra, attacca i palestinesi per sottrarre loro parte del territorio allo scopo di estendere i propri confini.
Questa è l'unica realtà con cui l'uomo della strada, abituato a misurare gli eventi in rapporto ai fatti, riesce a spiegarsi le cause che alimentano da decenni l'eterno conflitto tra israeliani e palestinesi.
Com'è possibile, si chiede sempre l'uomo della strada, che un popolo vittima dell'orrore dell'olocausto, qual è quello ebraico, possa a sua volta rendersi responsabile di periodici genocidi. Ufficialmente per difendersi dai terroristi, ma in realtà alimentando la sensazione che l'utilizzo delle armi nei confronti dei palestinesi sia finalizzato per procacciarsi sempre più territorio su cui estendere i propri confini e procacciarsi acqua a scapito dei palestinesi.
Di tutto il resto l'uomo della strada - per quanto lo si possa tacciare di ignoranza perché ragionando così dimostrerebbe di non conoscere la storia, o di nutrire un odio precostituito nei confronti di Israele - se ne frega in quanto, proprio in virtù della sua presunta ignoranza, l'uomo della strada sa che la storia, quella ufficiale che ci fanno studiare a scuola o ci raccontano sui libri e in televisione, è scritta dai vincitori o comunque dai più forti – Israele è una tra le prime potenza mondiali sia economica che militare, nonché fido alleato degli USA. Questo condizioni determinano a monte uno sbilanciamento della verità a favore di Israele omettendo quelle che sono le verità del popolo palestinese il quale da circa settant'anni si vede defraudato dei propri territori.
È vero che da quando è scoppiato il conflitto israelo/palestinese si sono susseguiti un'infinità di summit tra i diversi leader degli opposti schieramenti nel vano tentativo di trovare finalmente un accordo di pace che metta tutti d'accordo. Ultimo quello di alcuni mesi fa organizzato a Roma dal Papa. Tutti si sono dimostrati infruttuosi. Secondo Israele per colpa dei palestinesi, secondo i palestinesi per colpa di Israele.
All'uomo della strada non interessa sapere per colpa di chi questi colloqui di pace puntualmente falliscono. Quello che l'uomo della strada sa è che, poco dopo ognuno di questi incontri, puntualmente si verifica un evento drammatico che vede coinvolte vittime civili israeliani o palestinesi che dà il pretesto a una delle due parti di mandare a monte la tregua per impugnare le armi e tornare ad alimentare il conflitto. Così è successo anche ora con il rapimento e l'uccisione di tre ragazzi israeliani cui è seguito il rapimento e l'uccisione di un ragazzino palestinesi. Episodi che hanno riaperto le ostilità belliche tra israeliani e palestinesi tuttora in corso.
Tutto ciò all'uomo della strada puzza di marcio tanto da alimentare nella sua mente lo spettro di un complotto internazionale ordito chissà da chi alle spalle degli israeliani e dei palestinesi affinché in Terra Santa non via sia mai la pace. Troppi sono gli interessi in gioco - dalla vendita di armi, all'approvvigionamento di acqua, all'espansionismo territoriale, al petrolio – perché l'uomo della strada possa credere davvero che la colpa di quest'infinito conflitto sia esclusivamente degli israeliani e dei palestinesi!
Tuttavia in questa vicenda l'uomo della strada vede anche lontane analogie con quel che fecero i coloni britannici all'epoca in cui sbarcarono sulle coste del nuovo mondo: pionieristicamente si spinsero sempre più nell'entroterra per espandersi, depredando, man mano che avanzavano, gli indigeni di quelle che da sempre erano le proprie terre, sterminandoli e segregando i superstiti nelle riserve. Grazie prima al sostegno della letteratura e successivamente del cinema, gli europei sbarcati in America riuscirono a alterare la realtà convincendo l'opinione pubblica mondiale attraverso la creazione di eroiche figure di carta e celluloide che loro, gli invasori, erano i buoni mentre i pellerossa, gli occupati che lottavano a denti stretti per difendere quello che era un loro sacrosanto diritto naturale, erano i cattivi.
L'uomo della strada che galoppa troppo con la fantasia spera tanto che tra Israele e Palestina non finisca così. Sarebbe umiliante per un popolo vittima del genocidio nazista trasformarsi da vittima a carnefice, seppure in nome della libertà! |
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