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LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Febbraio 2018

ARRENDETEVI, A SANREMO NON SI SFUGGE

Post n°1872 pubblicato il 08 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

 

Lo confesso, anch'io appartengo a quella schiera di milioni di italiani che, pancia in dentro petto in fuori, con orgoglio dichiarano di rifiutarsi di seguire il festival di Sanremo, ritenendolo uno spettacolo indegno per una nazione civile. Senza rendersi conto che invece, vivendo nell'epoca del multimediale, il festival, loro malgrado, sono costretti a seguirlo. Con una differenza abissale tra sé e chi invece, dopo cena, si siede convintamente sul divano o in poltrona davanti al televisore per seguirlo semplicemente perché gli piace, lo rilassa.

Sì, anch'io appartengo a quella schiera di milioni di illusi che, resi ciechi dalla propria spocchia, non si rendono conto che al festival di Sanremo è impossibile sottrarsi. Che una simile convinzione è una tacita ammissione di idiozia in un mondo dove la gente giunge a farsi i selfie perfino mentre è sulla tazza del cesso per poi pubblicarli real time sui social affinché tutti sappiano che in quel preciso istante sta cagando.

A meno che non vivi in un luogo isolato, disperso tra le montagne o in un deserto, oppure in un convento dove, per garantire il silenzio necessario alla beatitudine spirituale, è escluso ogni mezzo di comunicazione e di distrazione, sebbene diluito a “gocce”, Sanremo te lo devi sciroppare.

Se durante la settimana della kermesse canora dovessi prendere i mezzi pubblici, argomento di discussione tra la gente assiepata alle fermate o costretta nei mezzi pubblici è Sanremo. Idem a lavoro, a scuola, al mercato, in qualsiasi luogo pubblico. Se per andare a lavoro sei poi costretto a dover prendere l'auto, se non vuoi sentire parlare del festival e ascoltarne le canzoni, devi solo portarti un cd musicale o non accendere affatto l'autoradio. Diversamente, anche se ti sintonizzassi su Radio Maria, dall'etere ti giungeranno le note delle canzoni e i commenti su come fosse impacciato il presentatore, su come fosse scollacciata la presentatrice, su come fosse vestito quel cantante.

Per non parlare della famiglia: tu il festival non vuoi seguirlo? Padronissimo di farlo! Tua moglie, i tuoi figli, se non entrambi, se ne fregano dei tuoi ragionamenti intellettuali con cui cerchi di evitare che guardino il festival e sintonizzano il televisore, gli smartphone, i Pc su Sanremo, tanto oggi grazie a internet la televisione ti arriva direttamente sul cellulare o sul computer.

In ufficio peggio che andar di notte: sui vari social, sulle sezione online dei quotidiani, sulle svariate homepage dei browser è un susseguirsi di link, discussioni, articoli, foto che rimandano al festival tanto che, se durante la pausa pranzo o mentre stai lavorando, vuoi lanciare uno sguardo alla rete, Sanremo è lì che ti sorride sarcastico qualunque click fai!

Insomma, alla fine, non ti restano che due alternative: o durante la settimana del festival di Sanremo ti fai ibernare, lasciando detto che ti sbrinino il lunedì seguente; oppure ti arrendi all'evidenza e, seppure a malincuore, vivi controvoglia la realtà sanremese.

Alla fine ammettendo a te stesso che a Sanremo non si può sfuggire; che chi pensasse di farlo o è un illuso o, peggio, un ignorante che non conosce come è strutturata la società in cui vive!

 

 
 
 

L'ELETTORATO E' SEMPRE PIU' ESIGENTE

Post n°1871 pubblicato il 06 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

voto

“L'elettorato è diventato più esigente rispetto ad anni fa e quindi è da comprendere nelle prossime settimane come e se si tradurrà il valore delle promesse in termini di voto, soprattutto per quei profili elettorali che vogliono riconoscersi in scelte razionale e realizzabili”. Così chiude il suo pezzo di questa mattina su Il Fatto Quotidiano il sondaggista Antonio Noto parlando di Renzi, quantizzando la percentuale di credibilità che le sue promesse elettorali susciteranno fino al 4 marzo nell'elettorato di centrosinistra per poi trasformarsi in voti.

Ovviamente l'esigenza dell'elettorato, ai cui occhi i politici tendono a perdere sempre di più credibilità, non può e non deve restringersi unicamente a Renzi bensì va estesa indistintamente a tutti i leader politici. Nessuno escluso.

A rendere poco credibili i leader dei vari schieramenti sarebbero proprio le promesse e gli impegni che stanno facendo e assumendo in campagna elettorale. Comportandosi verso l'elettorato come se si trovassero al cospetto di un branco di illusi che pende dalle loro labbra. Anziché una platea tendenzialmente smaliziata, anche grazie ad internet e ai social che, per quanto se ne possa dire il peggio del peggio, hanno l'indiscusso merito di aver creato un'alternativa di informazione rispetto a quelle classiche – giornali, televisioni e radio – sempre più sottomesse ai partiti, e per questo sempre meno credibili agli sguardi di un'ampia fascia di elettori.

Non basta certe urlare “al lupo, al lupo” - in questo caso il lupo sarebbero le cosiddette fake news, notizie false, che verrebbero diffuse in rete da ipotetiche spectre straniere per orientare il voto verso una determinata forza politica a loro cara - a dissuadere gli elettori dall'informarsi anche in rete.

Per quanto la rete sia un mare magnum dove si può trovare di tutto e di più, sia nel bene che nel male, ad essa va riconosciuto il merito di aver concesso l'opportunità di far sentire la propria voce a quanti fino a ieri non riuscivano a comunicare con l'esterno perché esclusi dal range dell'informazione classica cui si accedeva solo se si apparteneva o si era sponsorizzata da una determinata elite.

Per quanto oggi le voci siano molteplici al punto da confondersi, l'esigenza crescente di una buona fetta di elettorato nei confronti della politica nasce proprio dalla pessima abitudine di quella stessa politica di trattare l'elettorato come un branco di pecore pronte a seguire il pastore.

Oggi sempre più elettori, seppure a malincuore, non danno più credibilità ai propri leader in quanto delusi dal loro comportamento. Sarebbe questo il caso di Renzi, sempre più inviso agli operai perché con le sue politiche sul lavoro li ha privati dell'articolo 18 e grazie al Jobs Act ha aumentato il precariato.

Dopo anni di promesse da marinai propinate dai politici ai cittadini per migliorare il paese e la loro condizione, cui al netto stona la disastrata realtà nazionale, è ovvio che una grossa fetta di elettorato non dia più credibilità ai politici. Addirittura nei loro confronti si mostra quanto mai esigente.

Lunghi anni di prese per i fondelli da parte dei politici hanno forgiato in una buona fetta di italiani una spessa protezione alle loro balle che difficilmente i comizi pubblici e le comparsate televisive possono penetrare. Anzi, non si può escludere che la rafforzino!

 
 
 

MEZZA MARATONA DI NAPOLI, SEMPRE PIU' IN ALTO!

Post n°1870 pubblicato il 05 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 
Tag: RUNNER

 

Fino a pochi anni fa non vi era runner napoletano o campano che non lamentasse l'incapacità degli organismi regionali FIDAL e delle autorità  cittadine, Comune in primis, di organizzare in una città di livello internazionale qual è Napoli un evento podistico che fosse in grado di competere con quelli collaudatissimi di altre città italiane tipo Roma, Firenze, Milano, Venezia, dove migliaia sono i partecipanti. Per diciotto edizioni a Napoli si è organizzata la maratona e ogni edizione era come se fosse la prima vista l'assoluta inconsistenza organizzativa che determinava il calo di iscrizioni per l'anno successivo fino a decretarne la scomparsa.

Ci è voluto prima la tenacia e l'esperienza di Benny Scarpellino e successivamente la fondazione della Napoli Running perché Napoli entrasse di prepotenza nell'elite del podismo mondiale organizzando una mezza maratona che nel giro di un triennio, da poco meno di duemila partecipanti, superasse i seimila iscritti, di cui circa 700 stranieri e oltre 2000 provenienti dalle altre regioni italiane.

Sono questi gli incredibili numeri registrati dalla Napoli Half Marathon svoltasi domenica 4 febbraio. Un successo senza precedenti che grazie all'impeccabile organizzazione e al circuito quanto mai veloce come quello disegnato quest'anno, certamente per l'edizione del 2019 porterà a sfiorare i diecimila iscritti. Se non addirittura a superarli...

Un successo quella della mezza maratona di Napoli, non solo in termini sportivi ma prima di tutto sociali se si considera che, nonostante l'innata ritrosia dei napoletani verso il blocco, seppure parziale, delle auto, ieri fino al termine della competizione, le strade cittadine deputate a campo di gare erano sgombre da veicoli. Ciò è stato possibile grazie all'impeccabile servizio d'ordine della polizia municipale che, in sinergia con le centinaia di volontari sparsi sul percorso, ha assicurato la neutralità del campo di gara dai veicoli.

Ieri Napoli ha vinto prima di tutto in termini sociali e turistici: la presenza in città di migliaia di runner provenienti da ogni dove ha favorito a livello di immagine la città e economicamente l'intero indotto che gira intorno a un evento del genere simile rappresentato da alberghi, ristoranti, pizzerie, musei e quant'altro.

L'impeccabile organizzazione sportiva certamente determinerà per il prossimo anno un ulteriore incremento di partecipanti da cui ne trarranno benefici non solo la gara in sé ma l'intera città.

Inoltre, sulla scia del successo della mezza maratona, il 2019 dovrebbe essere finalmente l'anno della maratona. Una sfida nella sfida.

Un augurio agli organizzatori.

Buona corsa a tutti!

 
 
 

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