Lisa

.. per tutti quegli incroci nessuna indicazione..

Ecco, non so bene come cominciare, ma so dove voglio andare a parare, quindi provo a mettere due parole in fila.

Io lo so, lo so bene, che la vita ti porta esattamente dove devi essere, che spesso dovremmo solo limitarci a vivere, anziché stare lì a farci duemila (milioni di) paranoie tipo "e se faccio questo succede questo..", "e se faccio quest'altro succede quest'altro.." però non è mica sempre facile facile..

Cioè, a volte ti trovi in una situazione e senti che vorresti tanto fare qualcosa, perché tutto ti porta in quella direzione (o ti sembra che ti ci porti, perché anche lì bisognerebbe distinguere se quello che realmente vedi è quello che vuoi vedere o se è la realtà) e allora ti dici: "Forse allora è giusto che lo faccia, perché lo sento e perché la vita mi ci sta portando per mano..", però andare in quella direzione comporterebbe necessariamente un salto nel buio (in perfetto stile chi lascia la via vecchia per la nuova…) ed una serie di conseguenze dirompenti a catena dalle quali non si torna indietro, e allora ti dici "Ma allora forse non devo farlo, devo mantenere la razionalità e fregarmene di dove sembra che la vita mi voglia portare"… ma poi stai lì e pensi che se non lo fai te ne pentirai, perché tu, dentro di te, vuoi proprio farlo!

Che si fa presto a dire meglio i rimorsi dei rimpianti, avrei potuto scrivermelo in fronte per quanto ne sono sempre stata convinta, ma a volte è dura…

Ecco, non ne esco: avrei tanto, ma proprio tanto, ma proprio tantissimo, bisogno di un segno, perché stavolta non so cosa fare!

Lo so che non avete capito nulla se non il concetto generale, e me ne scuso, ma avevo bisogno di esprimere questi dubbi ed ho tanto bisogno di un segno (l'ho forse già detto?? ), ma mi sarebbe tanto utile anche sapere cosa ne pensate voi, così, al buio!!

.. monto con il lego uno scherzo di futuro che il futuro è fuori garanzia..

No, ma scusate: vogliamo parlare ancora dell'art. 18?

No, ma davvero questi pensano di continuare a ciurlare nel manico in questo modo? Pensano di continuare a prenderci in giro con 'ste riforme che altro non sono che: dobbiamo cambiare tutto per non cambiare niente, ma facciamo finta di fare grandi stravolgimenti, in modo che tutte voi pecore pensiate che ci stiamo dando taaaanto da fare e ci facciate continuare a fare il porco comodo nostro??

Scusate, ma io sarei anche moderatamente stufa, eh!

Ma davvero volete farci credere che il punto centrale del mercato del lavoro sia questo benedetto art. 18?? Articolo che le aziende di tutti i tipi e dimensioni hanno sempre bellamente aggirato con manovre quali cessioni di ramo d'azienda, fallimenti e chi più ne ha più ne metta, tornando poi sul mercato con un altro nome, dopo essersi liberati dei dipendenti?

L'art. 18 non serve a nulla, mi dispiace, l'ho provato sulla mia pelle (e sulla pelle di tanta gente che conosco): è solo un pretesto, possibile che ancora ci facciamo prendere in giro così??

Perché non ci concentriamo invece sulle forme di contratto, ad esempio, che sono quanto di più vessatorio esista al mondo, che permettono al datore di lavoro di sfruttare le persone che vogliono solo lavorare onestamente, togliendo loro la possibilità di progettare un futuro, che è la cosa più grave che si possa fare a qualcuno?

Ci troviamo davanti a persone di tutte le età che hanno un orizzonte temporale massimo di sei mesi/un anno, quando va bene.. e come fanno a progettare una vita, che so, prendere un mutuo (che naturalmente le banche non gli darebbero, ma era per dire..), fare un figlio, insomma quelle cose normali alle quali uno aspirerebbe nella vita?

Ci hanno tolto il futuro, è quello il problema, non l'art. 18.

.. ci pensa la vita mi han detto così...

Buongiorno amici!

Come state?

Io, dopo un fine settimana con un po' di nuvole, ma per fortuna anche parecchio sole (e un'afa che neanche il 15 agosto....), ho registrato una giornata pessima al lavoro, ma oggi c'è il sole, e voglio essere fiduciosa che si riuscirà a risolvere tutto per il meglio!

Come ho detto diverse volte, qui le cose stanno per cambiare, anche se nessuno sa per certo come e nemmeno quando, quello sul quale possiamo mettere la mano sul fuoco è che i cambiamenti avverranno e sono alle porte, e la giornata di ieri ce lo ha confermato.

Abbiamo saputo che, nonostante la gestione economica delle persone (persone tra le quali ci sono anche io, eh, così, per dire...) del mio capo e mia sia molto oculata, il nostro budget per il prossimo anno verrà ridotto, senza possibilità di ripensamenti (almeno al momento), per cui le persone che lavorano qui non potranno essere tutte mantenute, ed è una cosa che, naturalmente, mi provoca un grandissimo dispiacere, perché conservo l'illusione che le cose belle possano durare per sempre.

Ho cambiato diversi lavori nella mia vita, ma devo dire che questo è in assoluto l'ambiente più sereno e rilassato nel quale sono mai stata, tanto che sono sempre contenta, contentissima di venire al lavoro, l'unica cosa che cambierei taaaanto volentieri è il tragitto in autobus: roba che se potessi lavorare nel palazzo di fronte casa mia, non vorrei altro dalla vita (o quasi......)!!

Nemmeno il fatto di avere un contratto a progetto che mi mette a rischio ogni tot (a volte un anno, a volte sei mesi, a volte anche meno) mi demotiva: qui si sta benissimo ed io non lo cambierei con niente altro! Per cui vivo piuttosto male le minacce a questo equilibrio così perfetto, soprattutto quando sono concrete come quella di ieri.

Ma voglio essere fiduciosa perché, quando ad esempio ho perso il mio precedente lavoro, ho avuto paura che non sarei più riuscita a ricominciare, a ritrovarne uno, ed invece, magicamente, tutto è andato a posto, proprio come i pezzi di un puzzle, e la vita mi ha regalato questo lavoro perfetto in un ambiente perfetto.. Quindi, ancora una volta, voglio avere la certezza che, qualunque cambiamento mi metterà davanti la vita, alla lunga mi porterà cose belle, che neanche avrei potuto prevedere.

.. e poi non cambio mai mi cambio tutti i giorni...

Le scuole sono ricominciate e, se non ci avessero bombardato tutti i tg parlando del primo giorno di lezione (e dell'orsa e del referendum in Scozia...), avremmo potuto capirlo lo stesso dal livello di traffico cresciuto in maniera più che esponenziale e dal caos disumano che regna di nuovo sugli autobus.. non che prima si stesse larghi, eh, ma almeno si respirava; ora siamo tornati a fare il tetris con individui con i quali, sinceramente, avrei taaaaaanto preferito non avere nulla a che fare!

Come al solito mi perdo, il primo giorno di scuola, dicevo: io i miei primi giorni di scuola me li ricordo tutti nitidamente (salvo alle medie, non so perché, ma i miei ricordi di quel periodo sono molto confusi e frammentari. Paradossalmente ricordo molto meglio le elementari.. c'è per caso uno psichiatra in sala che possa spiegarmi questo strano fenomeno???), dall'asilo all'università. Se è per questo mi ricordo benissimo anche i primi giorni di lavoro nei vari posti, a volte ricordo anche come ero vestita!! Comunque, in quei primi giorni, la costante per me era l'ansia (e te pareva...) e l'aspettativa, in senso positivo, di qualcosa di nuovo che mi aspettava, che avrebbe certamente cambiato la mia vita e che sicuramente mi sarebbe piaciuto!

Sicuramente, quando guardo alla me di allora, vedo che tante cose non sono cambiate, che sono sempre la stessa ragazzina insicura, timida, sognatrice e cicciottella di allora, anche se forse (senza forse, dai) ora lo maschero meglio e lo combatto di più (i sogni no, quelli non li combatto! ).

Quello che certamente è cambiato, è dovuto cambiare, sono le aspirazioni, quello che mi aspettavo di fare nella mia vita, quella che pensavo sarei diventata: ad esempio da bambina immaginavo che sarei diventata un po' come mia madre (che ora, al solo pensarci, mi vengono i capelli dritti!!), che ha sempre avuto come unica ragione di vita la famiglia. Addirittura, ma qui è colpevole "La famiglia Bradford", non so se ve lo ricordate, il telefilm basato sulla vita di una famiglia numerosissima, volevo un numero esagerato proprio impossibile di figli: 7!!! Mia madre mi diceva sempre: "vedrai che dopo il primo cambi idea"... ecco, non è servito neppure il primo!!

E' evidente quindi che la vita ti cambia, per certi versi, ma per altri non ce la fa, e resti la stessa di quando avevi 10 anni... e a voi la vita in cosa ha cambiato? 

... c'è chi ha perso una brutta partita però forse una fiche gli è restata e può darsi ci sia un altro giro di ruota..

Buongiorno amici!

Come state?

Il we è appena passato ed io sto già facendo la bocca a quello che arriverà: gli amici meteorologi dicono che siamo in procinto di assistere ad una rimonta dell'anticiclone africano che, da venerdì, porterà l'estate vera e propria sul nostro Paese: meglio tardi che mai!!

Ma naturalmente non mi sono fatta mancare il mare anche nel we appena trascorso e, ve lo dico in confidenza, come estate mi andava benissimo anche quella!!

In ogni caso, sono stata coinvolta in una discussione interessante, che ora naturalmente vi racconterò, perché un'amica single sta per compiere quarant'anni (argh!) e la sta prendendo parecchio male: si sente come se si fosse giocata male un'occasione, se da adesso in poi una parte della vita le fosse preclusa (l'orologio biologico ticchetta già da un po' e, effettivamente, il problema figli esiste, non si può negare!) e si sta infilando in un circolo vizioso che la metà basta per deprimersi alla grande!

Ora non voglio dire che compiere quarant'anni sia una passeggiata, perché, almeno a me, ha fatto un certo effetto; se poi, come lei, hai l'aspirazione di costruirti una famiglia, dei figli ed è qualche anno che sei single ed il panorama maschile che hai riscontrato è assolutamente desolante, non è facile. Anche dal punto di vista del lavoro non ha alcuna tranquillità, perché è una libera professionista e, soprattutto di questi tempi, sta vivendo momenti difficili. Nonostante tutte queste difficoltà oggettive, che esistono, c'è poco da fare, ho cercato di concentrare la sua attenzione su quello che va e non su quello che non va e sul fatto che, volente o nolente, i quarant'anni arriveranno, e lei potrà anche sprecare tutto il suo tempo a deprimersi per questo fatto, ma alla fine non potrà farci niente! Quindi, se la prende in questo modo, se si butta giù, si sente una fallita e si convince che la sua vita sia finita così, che ormai quel che è fatto è fatto, altro non farà che permettere che sia proprio così! Invece deve ringraziare per come è arrivata a quest'età, perché fortunatamente si tiene in forma, perché ha una casa, un lavoro che, anche se difficile, c'è, e tanti amici che tengono a lei: ha senso deprimersi per quello che non c'è? Per carità, è giustissimo notare quello che manca e cercare di ottenerlo, non bisogna mai smettere, ma entrare nella spirale dell'autocommiserazione è proprio il modo migliore per non raggiungere mai quello che desidereremmo, secondo me!

E allora la soluzione è vivere, ogni momento, prendersi tutto il bello, senza paura, senza paranoie, senza circoli viziosi, essere grati per quello che si ha e goderselo, certi che solo chi crede nella magia potrà vederne capitare una!

E voi che ne dite?