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Il mondo di Chia

Dolce danza di anime

 

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Post n°793 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da mullerina

Mi sento vulnerabile, davanti alle coltellate delle vite altrui. 
Seduta, muta, accolgo le parole di chi incontro.
In pochi giorni sono riuscita a ridere molto e a trattenere per un pelo i singhiozzi, spontanei e pungenti, arrivati alle porte degli occhi, lasciando la gola secca.

Non c'è niente di più difficile di trovare parole che non esistono.
A volte confortare è davvero difficile.
Per questo ho lasciato la mano scivolare su quel maglione verde, infilato nei pantaloni.
Accanto a quel Padre divelto da una notizia arrivata da troppo poco tempo, per trovare chi potesse accogliere il suo dolore. 
Come si resiste ad una diagnosi di morte fatta al proprio figlio? Se non si hanno scudi... si crolla davanti alla prima ragazza che ti viene incontro.
Mi sono resa conto di quanto questo ruolo mi esponga profondamente dal punto di vista emotivo. Chi ascolta e si apre all'altro non può restare indifferente. 

- Non c'è un corpo senza anima e non c'è un'anima senza corpo - Edith Stein, ed è proprio vero che ogni volta che tocchiamo un corpo, lasciamo un segno nella sua anima, per questo dobbiamo avere cura in ogni gesto.

C'è una salvezza per resiste ad ogni dolore accolto, per non crollare, per avere la forza di sostenere l'altro e per affrontare altre situazioni delicate.
Sto lavorando per trovare la mia salvezza, che sia una risposta o una spinta interiore, non l'ho ancora ben capito. Una cosa è certa, non posso e non voglio chiudermi agli altri, rischierei solo di non riuscire a comunicare come vorrei...

La vicinanza emotiva cambia profondamente l'animo di tutte le persone coinvolte, sia di chi racconta, sia di chi ascolta. E la mia anima muta ogni minuti, ad ogni sguardo oltre che ad ogni parola.

 

 
Rispondi al commento:
mattia.101
mattia.101 il 15/10/14 alle 20:50 via WEB
Penso che non ci sia alternativa ad accogliere questo continuo movimento che la nostra anima - esposta - subisce. Penso sia un po' come guidare un aereo in mezzo a un temporale, bisogna cercare di tenere la rotta tenendo d'occhio le poche cose che ci siamo portati dietro. La sensibilità, tra queste. Il rispetto infinito per il dolore degli altri. La serenità, la misura nelle parole, nei gesti. La disponibilità, nei limiti del possibile, e anche oltre qualche volta. Il tatto nel scegliere lo strumento con cui comunicare...gli occhi, la mano, la vicinanza fisica. In quel frangente sei un punto di riferimento, le parole possono non essere necessarie. E comunque, penso sia bene non smarrire anche l'amore per se stessi. Proteggere un poco l'anima, magari quando la giornata finisce...penso sia positivo per te ed anche per riprendere bene il giorno successivo.
 
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