TRACCE DI MAJORANA AD ARENZANO

Passeggiando sulla spiaggia dei Bagni Miramare di Arenzano, una mattina piuttosto afosa di questo mese di luglio infausto per il nostro  Paese, non immaginavo di incontrare un giovanissimo studente milanese, accompagnato da alcuni famigliari prossimi, che riteneva di dovermi una qualche riconoscenza per un modestissimo suggerimento da me datogli l’estate precedente, stessa spiaggia stesso mare, come il fa il motivo di una canzone per l’estate di anni addietro.

Il giovane studente ANDREA BOSELLI, una catena di voti superlativi, in tutte le materie del Liceo Scientifico, Istituto “Madre Annunciata Cocchetti” di Milano, nell’estate del 2016 si preparava ad affrontare l’ultimo anno prima dell’esame di maturità e, con elogiabile predisposizione a programmare per tempo le cose da fare, cercava già l’argomento da sviluppare nella tesina da presentare alla Commissione di Esame.

Non che Boselli avesse dei problemi a trovare la materia e l’argomento nel suo armamentario ben fornito, ma, con la sottile curiosità che caratterizza giovani di questa intelligente volontà, aspettava forse l’imbeccata di un anziano ad indirizzarlo su una figura, su uno studioso del quale potesse provare il fascino  anche per le vicende drammatiche  della sua vita.

Il suggerimento ci fu: quello di ETTORE MAJORANA, fisico-matematico siciliano di straordinaria bravura, collaboratore dei Ragazzi di via Panisperna a Roma, gruppo prestigioso guidato dal Prof. Enrico Fermi, Prof. di fisica all’Ateneo di Napoli, scomparso, lasciando un grosso interrogativo sui motivi, nel marzo del 1938.

Chi diede nel 2016 il suggerimento fu sicuramente fortunato perché il BOSELLI ha preso, sicuramente come suo solito, l’argomento, abbastanza complesso, sul serio, costruendo una tesi di tutto riguardo per completezza dei dati storici, di quelli letterari sul Majorana e di quelli fisico-matematici della fisica moderna. Al punto che di fronte alle equazioni esposte che dimostrano come la materia possa nascondere quantità enormi di energia se sollecitata opportunamente devo dichiarare la mia assoluta incompetenza e semmai prendere atto come il Majorana avesse ben capito, come altri d’altronde, l’uso distruttivo che delle reazioni prodotte in laboratorio si potevano fare.

Proprio questa la ragione sostanziale, anche secondo il giovane Boselli, di una crisi di identità dello scienziato Catanese che alla prosecuzione degli studi in campo atomico preferisce sparire. In tal senso anche l’interpretazione di Leonardo Sciascia della quale tiene logicamente conto lo studente milanese, oltre che di un’ampia bibliografia citata nella tesi-opuscolo.

E’ un peccato che non si possa esporre un documento così articolato nel blog <Vallescrivia-libero.it. Esso è comunque disponibile per chi volesse consultarlo presso il titolare del blog medesimo-BALBI CARMELO

TRACCE DI MAJORANA AD ARENZANOultima modifica: 2017-07-24T11:02:40+02:00da balbicarmelo