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NEVRALGIA DEL TRIGEMINO
Post n°318 pubblicato il 24 Maggio 2015 da un_uomonormale
Come tutti i nervi sensitivi il nervo del trigemino risponde ad una lesione o ad una aggressione meccanica con una nevralgia. La malattia compare nella seconda metà della vita: tre volte su quattro il dolore si avverte per la prima volta dopo i 50 anni; un inizio ancor di più più tardivo dopo i 65 anni o i 70 anni, si verifica di frequente; per contro, all'età di 20 anni lo si definisce per certi aspetti eccezionale. La donna pare sia colpita più frequentemente dell'uomo; diciamo 3 : 2. Molto rara è la familiarità, ma nel caso ciò si verifichi inizia in età precoce e che a differenza delle forme comuni unilaterale, inizia bilateralmente. Il dolore della nevralgia trigeminale è a carattere discontinuo. Si avverte spesso come una scossa elettrica, latrimenti come una pugnalata, come uno strappo o una lacerazione. Nel corso dell'attacco il paziente è costretto ad interrompere qualsiasi attività, cessa persino di parlare e la sua mimica denuncia una estrema sofferenza. Una cosa strana, ma non troppo, in quanto è proprio da questo dato che in anamnesi si capisce se il malato soffre della nevralgia del trigemino è, l'incapacità di descrivere con distacco l'esperienza dolorosa vissuta prima, quindi, chi riesce a descriverlo con distacco è segno che non è affetto da nevralgia del trigemino. Ad essere interessato in questa affezione è il nervo mascellare e prende inizio dal labbro superiore, dall'ala del naso o dalla gengiva superiore. Quando è interessato il nervo della mandibola il dolore è molto minore e il dolore inizia dal mento o dalla gengiva inferiore. Il coinvolgimento della branca oftalmica è molto raro, se non in casi eccezionali. La nevralgia del trigemino evolve in modo discontinuo, alternando periodi dolorosi a fasi di remissione spontanea. In genere i primi periodi dolorosi sono di breve durata, dell'ordine di qualche giorno, separati da fasi di remisisone prolungate che possono durare mesi o anche anni. Col tempo però, la malattia tende ad aggravarsi, e le fasi di remissione si distanziano; sono più brevi, e tendono persino a scomparire. Nondimeno occorre notare che, persino nelle forme gravi, la nevralgia è compatibile col sonno. Il trattamento della nevralgia trigeminale fino a qualche tempo fa era neurochirurgica e si basava sulla neurotomia; ovvero nell'asportazione del tratto del tronco nervoso stesso. Oggi si dispone di un trattamento medico efficace per questa affezione, e in certi casi le crisi possono essere controllati bene dalla Fenitoina sodica(Dintoina); sfortunatemente l'effetto è assai incostante ed occorre elevare la posologia che spesso è poco tollerata dal paziente. Molto efficace si è rivelata la Carbamazepina, nella dose media di 3-4 compresse da 200 mg al giorno. Nella maggioranza dei casi, quando viene raggiunta la soglia dell'efficacia l'effetto è notevole e i parossismi dolorosi scompaiono del tutto. Se di contro, la posologia viene ridotta sotto la soglia i dolori ricompaiono. Ebbene, solo dopo aver esaurito queste diverse possibilità terapeutiche, si prende in considerazione il trattamento neurochirurgico. |
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il 12/08/2020 alle 17:42
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il 08/05/2016 alle 18:02
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il 22/02/2016 alle 22:37
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il 30/08/2015 alle 16:59