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LA CONTRACCEZIONE NELLE DONNE 40ENNI
Post n°364 pubblicato il 16 Luglio 2015 da un_uomonormale
La richiesta di contraccezione, in donne 40enni, trova tutta una serie di motivazioni di carattere personale, sociale e medico, che si possono riassumere nelle conseguenze psicologiche di una gravidanza che insorge in età avanzata; non solo, ma pure in certe interferenze della gravidanza che insorge in un momento in cui esiste ormai una stabilità sia sociale, sia familiare. Altra motivazione, che induce una donna 40enne a utilizzare il contraccettivo è il rischio di incorrere; appunto causa l'età, a malformazioni fetali e neonatali. Dal punto di vista medico, questo periodo della vita della donna si associa ad un aumentato rischio di certe patologie(trombotiche, cardiovascolari, neoplastiche ecc.) di cui bisogna tenere conto quando si deve fare la scelta contraccettiva. Questi rischi vedono innalzarsi il rischio se è soggetto fumatrice; oltre 15 sigarette al giorno) Pertanto la contraccezione in questa fase della vita pone specifici problemi. La pillola offre in questo periodo il vantaggio di un'apparente regolarizzazione del ciclo mestruale e di una contraccezione sicura. E tuttvia, bisogna considerare l'aumentato rischio vscolare legato all'età e alla contemporanea presenza di altri eventuali fattori negativi comportamentali(fumo) o medici(obesità, ipertensione, ecc.), che contribuiscono sull'incidenza rischio. Tuttavia i rischi derivnti dall'associazione età/ uso estroprogestinici sono abbastanza rassicuranti, e data l'elevata mortalità materna; circa 27/100.000 associata con la gravidanza in questa età, oggi non si ritiene di dover sconsigliare l'uso della pillola, a patto che accettino di sottoporsi ai necessari controlli almeno ogni 6 mesi, e che utilizzino pillole a basso dosaggio. Tra le possibili forme di contraccezione ormonale si deve annoverare la minipillola,; ovvero, pillola nel cui contenuto non ci sono estrogeni, ma solo progestinici; quasi priva di effetti collaterali a livello cardiovascolare, e per la sua accettabile efficacia, tenendo conto anche della diminuita fertilità che subentra dopo i 40 anni. Il limite principale della minipillola, è rappresntato, come già detto, dalle irregolarità mestruali che dtermina, con frequenti sanguinamenti intermetsruali e post- coito. Poichè in donne oltre i 40 anni si apprezzano sanguinamenti con frequenza causate da cause organiche, è facile dedurre come si rivela necessario in queste done sottoporsi a periodiche isteroscopie di controllo ed esami della cavità uterina che finiscono col rendere questo metodo inaccettabile. Tra i metodi non-ormonali, quello con dispositivo intruterino è di certo il tipo contraccettivo più popolare in questa fascia di età. E' questa, una tecnica che offre molti vantaggi: elevata efficacia a causa della fisiologica declinante fertilità; inoltre la praticità; dopo l'applicazione assenza di effetti collaterali sistemici( metabolici, cardiovascolari, ecc., bassa incidenza di espulsione. Gli effetti collaterali più temibili di questa tecnica, sono meno frequenti, mentre d'altro canto le contrindicazioni sono talora più numerose se c'è presenza di fibromi, menometrorragie disfunzionali. Il principale inconveniente, ed al tempo stesso il motivo per cui molte donne di questa fascia di età abbandonano questa metodica è dovuto lle alterazioni del ciclo mestruale di tipo emorragico. In questi casi, si ricorre al Pap-Test,alla colposcopia, all'isteroscopia e l'esame del canale delcollo uterino al fine di escludere che l'ipermenorrea o la metrorragia siano dovute a forme neoplastiche. |
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