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Messaggi del 27/04/2021
Piccola semplice regola di sopravvivenza: stare vicino a chi ti trasmette energie positive e lontano da chi te le toglie. Con questo metro di giudizio non si sbaglia mai. |
Post n°1180 pubblicato il 27 Aprile 2021 da Signorina_Golightly
Alice: Pesci (altroché vergine!) CC: Capricorno (altroché leone!) Arthur: Sagittario (altroché ariete!) Marco: Bilancia Lara: Acquario Paolone: Toro Ambra: Leone Yukino: Acquario |
"“costringere” la nostra mente a guidare la nostra mano non dominante in un compito come la scrittura, lepermette di utilizzare sinapsi normalmente ben poco utilizzate: andremo dunque ad attivare aree cerebralisolitamente poco attivate, a tutto beneficio della loro funzionalità e, quindi, delle prestazioni mnemoniche" "Usiamo quasi sempre la vista per conoscere la realtà: sforziamoci regolarmente di utilizzare il tatto, ad esempio,o l'udito, o l'olfatto, quest'ultimo senso potentissimo ma ormai scarsamente utilizzato dall'uomo moderno. Prendete un oggetto qualsiasi e osservatelo... a testa in giù! Cercate di guardarlo con occhi nuovi, come se non loaveste mai visto. Obbligate la vostra mente a “leggerlo” come fosse la prima volta: scoprirne le peculiarità, lecaratteristiche, ipotizzarne la funzionalità in base a ciò che vedete, immaginare anche usi diversi rispetto a quelliabituali" "esercitarsi nei ricordi:prendete una foto e cercate di ricostruire il contesto del ricordo che vi suggerisce: deve essere quanto piùparticolareggiato possibile. Colori, dettagli, particolari, ma anche profumi, odori, sensazioni fisiche... l'obiettivoè quello di immergersi mentalmente in quel mondo parallelo, passato, nel tentativo di riportarlo in vita" "memorizzare ogni giorno qualche nuovo dato (anche solo un numero di telefono) o di effettuare a menteoperazioni con numeri a doppia cifra.Nuova parola inglese" "La fluidità e la flessibilità mentale sonocaratteristiche tipiche delle menti più brillanti e di chi possiede un'elevata integrazione tra le funzioni dei dueemisferi. Proprio come Leonardo. Impegnarsi a svolgere azioni con la mano non dominante non è solo un fantastico modo per potenziare memoriae facoltà mentali; fare cose tipicamente “da emisfero sinistro”, come ad esempio scrivere, con la mano nondominante, stimolerà l'attività dell'emisfero opposto in quanto ogni emisfero è connesso con l'attività motoria della parte opposta del corpo. Forzare il cervello autilizzare un emisfero per compiti inusuali è come obbligarlo a fare “ginnastica”: l'attività cerebrale nuova potràfavorire lo sviluppo di nuove connessioni e, in ultima analisi, anche di nuove idee. Il modo migliore per allenare il nostro cervello a utilizzare entrambi gli emisferi è quello di scombinarglicostantemente le carte in tavola. Variate le vostre letture, spaziando tra generi" "utilizzate il canale visivo per impararequalcosa (video, documentari) invece che leggere; cimentatevi nello studio di uno strumento. Talentuosi si nasce, questo ormai l'abbiamo appurato: la cosa difficile è rimanere creativi e “immaginifici” comeeravamo da bambini" "Esistono certamente molti modi di stimolare e sviluppare sia la creatività sia l'immaginazione. Vediamone alcunitra i più potenti. Novità: la prima regola fondamentale per assicurarsi una mente creativa è quella di dare in pasto costantementenovità al nostro cervello. E con “costantemente” intendiamo che deve proprio diventare un'abitudine" "Passare del tempo all'aria aperta e a contatto con gli elementi naturali stimola i sensi, che a loro volta stimolanoil cervello, e ci permette di staccare la spina dalla mente razionale. Può essere molto importante fare ciò, soprattutto se ci si sente particolarmente bloccati" "se ci vengono nuove idee mentre siamo nella natura sarà meglio avere con noi un taccuino e una penna... spessole intuizioni si manifestano proprio così, improvvisamente e fugacemente, e dobbiamo fare del nostro meglio permetterle nero su bianco. Perché poi passano. Oltre al fatto che la scrittura manuale permette di tenere in allenamento aree cerebrali di estrema importanza" "Pensiero divergente: un fantastico modo per mettere il turbo alla vostra immaginazione è quello di allenarevolontariamente il pensiero divergente. Uno può essere quello di scegliere due parole a caso dal dizionario – proprio aprendo le pagine in manieracausale – e costringervi a scrivere una breve storia al riguardo: scrivere vi porterà a immaginare un mondo chenon esiste nella realtà, e a definirlo con dettagli e particolari. Un altro modo è quello di scegliere un oggetto diuso comune (la cucina è sempre un buon “magazzino” di spunti), immaginarlo nella vostra mente per qualche secondo e poi immaginare che possa trasformarsi in un altro oggetto, plasmarsi in qualcosa d'altro: immaginatedi piegarlo, torcerlo, ricombinare le sue parti... non ponete limiti alla vostra fantasia e sforzatevi di immaginaredieci “nuovi” oggetti che derivano da quello che avete immaginato in primis" "le mappe mentali? Sono vere e proprie mappe per la mente, che aiutano il nostro cervello a muoversi tra concettie informazioni, allo scopo di comprendere, memorizzare e ricordare più velocemente. La prima caratteristica fondamentale di una mappa mentale è dunque quella di essere artigianale. Dovrete prendere carta e penna – anzi, penne. E' importante che la mappa mentale faccia uso di colori: essi servono per distinguere o accomunare idee econcetti, fare risaltare quelli principali e rendere più dettagliate le immagini. Come riempire il foglio bianco? Ilsistema è semplicissimo. Al centro del foglio va disegnato l'argomento della mappa. Dal centro si diramano i vari rami principali: ogni idea o concetto correlato all'argomento principale loscriveremo in fondo a uno dei rami. È importante che questi concetti siano brevi e densi di significato: leclassiche parole-chiave. Una volta ottenuta la nostra ramificazione, è il momento di trovare collegamenti e associazioni: le varie parole chiave possono essere collegate tra di loro in maniera orizzontale, tramite frecce colorate" |
Post n°1178 pubblicato il 27 Aprile 2021 da Signorina_Golightly
Mille anni fa, ero una ragazza di venticinque anni, come sempre più immatura della mia età o comunque con meno esperienza, approdai qui su libero, senza sapere nulla di come funzionasse questo mondo. Mi mancava l'informazione principale: essere dei nickname non corrisponde automaticamente ad essere delle persone. Iniziai entusiasta a scrivere il mio primo blog, da allora ne ho aperti e chiusi a bizzeffe, a visitare quelli degli altri ed accogliere con gioia i commenti sul mio. Credevo che i commentatori assidui fossero miei amici e mi volessero bene. Non ci volle molto perché il più simpatico di tutti, quello che aveva il blog umoristico (c'è sempre questo tipo di blog ogni n blog generici), ci provò con me, ed io caddi nell'errore che credevo non avrei commesso mai (e che commisi di nuovo poi): credetti di essermene innamorata. Così, senza neppure esserci incontrati. Soltanto per la suggestione dei nostri scambi di messaggi e di telefonate. Scordai che per piacersi bisogna conoscersi, annusarsi, vedere come l'altro guarda noi e le persone che passano, come inarca le sopracciglia quando pensa, come si posiziona quando ci cammina accanto. Scordai che per piacersi ad un grado più profondo bisogna conoscere davvero la persona e non quel che lei dice di sé. Ma non è neanche che lo scordai: non lo sapevo proprio. Ignoranza dell'argomento. Il tipo non voleva storie reali, io questo non l'avevo capito pure se ce l'aveva scritto in fronte considerando che scappava dai blog suoi e di tutte le donne che aveva illuso. Io fui un'eccezione: con me si volle incontrare. Non facemmo nulla di che: qualche bacio al parco e qualche paciugamento da ragazzini. Ovviamente non ci fu un secondo incontro. Figuriamoci, per lui fu strano perfino averne fatto uno. Mi 'mollò', non mi filò più sul blog e iniziò a provarci sotto i miei occhi di blogger ormai ossessionata con un'altra e poi con un'altra (e negli anni con un'altra, con un'altra etc...). Con questa divenni amica. Lì per lì mi sembrò più fortunata di me che fui liquidata in due settimane e senza grandi parole d'amore. Con lei andò avanti un anno e più, tra struggimenti, poesie dedicate in mondovisione etc... Ma, c'è un ma grande come una casa, non si incontrarono mai, perché lui non volle. E continua ad accadere, ai ventenni come ai sessantenni. C'è questo disagio per cui non si cerca un confronto vero ma nebuloso, un'evasione dalle proprie vite morte e fasulle. Costoro credo non si sentano mai se stessi, né a casa né qui. Io li guardo come si guarda una specie strana. Comprendo il loro meccanismo ma non potrebbero essere più diversi dal mio che preferisco una vita rotta, pungente e difficile ma vera a due distinte finte vite. Pure volessi farmi uno sposato (non sono moralista) me lo farei per davvero e non certo a parole su libero. Almeno sarebbe vero, e lo sbaglio totale e senza sconti. Perché io non dimentico che sono una donna in carne e ossa e non un fantasma. Per quello ci sarà tempo poi, casomai. |
Post n°1177 pubblicato il 27 Aprile 2021 da Signorina_Golightly
Io comunque adoro quando un uomo che mi incontra per la prima volta mi dice che sono stupenda. Vanità? Mi sa di sì. (Aggiungo alla lista dei difetti) |
Siamo entrambi tori di aprile, entrambi con Mercurio (intelletto) in ariete, entrambi con Luna forte a Urano (stranezze), entrambi abitudinari e attenti al nostro corpicino bello. Gente, è ufficiale, io sono un Leonardo che non ce l'ha fatta! |
"è la sua propensione a “spaccare il capello in quattro” a conferirgli una marcia in più" "l'opera era tesa all'indagine della realtà, a scoprirne i meccanismi per poterli divulgare, più che al raggiungimento di una gloria personale. Che difatti Leonardo non cercò mai e questo potrebbe essere una prima spiegazione delle sue molte opere incompiute: egli, semplicemente, non lavorava per la fama o per la gloria, e pur avendo dei committenti e dovendo guadagnarsi da vivere, l'unico potere in grado davvero di assoggettarlo era quello della conoscenza" "Leonardo viveva per conoscere: la sua sete di sapere era insaziabile ed è ciò che gli ha permesso di raggiungere le vette che ha raggiunto" "Pensare come Leonardo significa allora anche saper seguire con sicurezza il proprio istinto: credere nelle proprie idee e perseguirle, a costo di commettere qualche errore. Sano, sanissimo secondo l'ottica leonardiana, in quanto in grado di farci capire dove sbagliamo, permettendoci in futuro di non sbagliare più. È il caso, emblematico, dell'affresco de l'Ultima Cena". "Credere nelle proprie idee e soluzioni può significare anche questo: andare in direzione opposta rispetto alla massa. Leonardo credeva nelle proprie idee ed ebbe sempre il coraggio e la forza intellettuale per farlo" “La sapienza è figliola dell'esperienza” scriveva Leonardo "Mai si vergogna di non sapere. Non sapere per lui non è un limite, bensì un'opportunità". "quanto sia stato equilibrato. Genio e sregolatezza, siamo abituati a pensare: dovremo allora rivedere i nostri preconcetti se ci accingiamo a capire i segreti di Leonardo. Che sregolato non era" "Scegliendo l'equilibrio, Leonardo rompe i canoni: rifiuta la specializzazione e i suoi linguaggi in favore di una multidisciplinarità inclusiva. Egli non si sente mai inadeguato perché non specialista in una disciplina; non si ferma dal praticare questa o quell'arte perché non ne conosce il linguaggio, usa gli strumenti che ha e dove questi gli mancano, li inventa" "Il pensiero di Leonardo forza qualunque regola si trovi sul proprio cammino. Pensiero laterale potremmo definirlo oggi, e in effetti in parte lo è: egli è maestro del pensare, come dicono gli inglesi, “out of the box”. Questo non sarebbe possibile senza una ben nutrita autostima. Credere in sé stessi è fondamentale per intraprendere qualsiasi percorso, personale o professionale: Leonardo crede fortemente in sé stesso perché si fida della Natura e delle capacità dell'uomo di leggerla, interpretarla, capirne le regole e il funzionamento. Egli sa che la risposta è da qualche parte, dunque il viaggio di scoperta lo esalta, lo incoraggia, invece che preoccuparlo o impensierirlo" "Affrontare le questioni scientifiche con la mente aperta del creativo e dedicarsi all'arte con approccio scientifico" "A quanto le cronache riportano, Leonardo non ebbe una vita sentimentale" "non si tratta di nascere con la fortuna di un singolo straordinario talento, si tratta di saper coltivare, durante la vita, i molteplici talenti che ognuno di noi possiede, per applicarli poi ai campi che più ci interessano" "Eppure da piccoli siamo tutti dei geni in miniatura. Siamo dei geni perché ci esprimiamo liberamente. E creativamente. Cosa che Leonardo riuscì a fare per tutta la sua vita: ecco il segreto della sua straordinaria e prolifica opera. Da bambini siamo incoraggiati alla libera espressione, la nostra mente è ancora priva di regole, dogmi, condizionamenti; abbiamo dunque l'opportunità di esplorare la realtà circostante e il nostro approccio ad essa in maniera creativa. Diventa allora molto importante chiedersi: cosa mi piaceva fare da bambino? E anche: in che cosa eccellevo? Cosa amavo fare da bambino? In cosa ero il più bravo?" "In quale attività mi perdo senza accorgermi del tempo che passa? Quale attività mi fa stare bene e mi fa sentire pieno di energie?" "La psicologia ha successivamente in parte sconfessato il concetto di quoziente intellettivo, proponendo diversi modelli sostitutivi come indici dell'intelligenza di una persona. Gardner. Egli teorizzò il concetto di intelligenze multiple, in opposizione a quello imperante di quoziente intellettivo. Una rivoluzione: non più una sola, granitica intelligenza, misurabile con una scala di punteggio, bensì tante forme diverse di intelligenze, ognuna relativa a un preciso ambito dell'esperienza umana. Sino ad allora la misurazione dell'intelligenza prendeva in considerazione esclusivamente due ambiti: quello linguistico e quello logico-matematico. A ruota, la scuola: gli studenti sono sempre stati valutati in base alle loro competenze di linguaggio o di pensiero logico-matematico. Se il talento di una persona ricadeva al di fuori di questi due ambiti, era alta la possibilità di perderselo per strada durante gli anni di formazione scolastica. Gardner teorizzò l'esistenza di sette tipi di intelligenza, a cui in un secondo momento ne aggiunse due: intelligenza linguistica, logico-matematica, spaziale, cinestesica, musicale, intrapersonale, interpersonale; aggiunse poi la naturalistica e la esistenziale" "La più pura espressione del genio, ovvero la capacità di spaziare tra un ambito e l'altro e soprattutto di saper tirare fuori il meglio dal proprio cervello" "la chiave del successo nella nostra professione potrebbe trovarsi in quelle competenze che abbiamo sempre ritenuto secondarie, e invece potrebbero fare la differenza" "Avere una mente aperta non significa tanto essere propensi a cambiare idea, quanto essere in grado di captare suggestioni provenienti da ambiti differenti" "Per prima cosa, dunque, se vogliamo stimolare il nostro senso artistico “immergiamoci” per così dire nell'arte. La conoscenza verrà dopo, per iniziare è sufficiente mettersi nell'esperienza, darsi modo di provare delle sensazioni e di lasciar correre pensieri e connessioni. Allo stesso modo, per capire meglio la realtà circostante occorre farne esperienza attraverso i sensi. Siamo ormai, purtroppo, abituati a svalutare l'importanza dell'esperienza sensoriale: in epoca di smart working e di virtualizzazione, del resto, possiamo ormai fare tantissime cose direttamente dal divano! Ma ciò non elimina la necessità di uscire fuori e fare esperienza del reale. Perché la realtà è la migliore maestra, a volte unica" "persone avide di conoscenza, di esperienza, curiose della vita e del reale. Molti manager di successo eccellono in ambiti che nulla hanno a che fare con quello lavorativo: molti suonano con profitto, ad esempio, alcuni scrivono grandi libri, altri praticano discipline sportive a livello quasi professionistico. Eppure dovrebbero essere le persone con meno tempo a disposizione per poter far pratica di cose diverse dal loro lavoro!" "arrivati all'età adulta non ci sentiamo astri nascenti in nulla? Bel problema, verrebbe da pensare. E se invece fosse una fantastica opportunità? Nessuno di noi nasce privo di talenti, semmai ne viene privato durante la crescita, o meglio durante la formazione. Se il nostro obiettivo è dunque riscoprire questi talenti, non sarà un problema se non ci sentiamo dei veri geni in nessuna materia in particolare. Leonardo ci ha insegnato con il suo esempio, di vita e di opera, che la multidisciplinarità è una vera ricchezza" "Non è avvantaggiato chi già sa, è avvantaggiato chi sa di non sapere e ha la voglia di colmare le proprie lacune, di apprendere, di capire: chi sa e resta fermo, sarà presto superato da chi non sa e procede spedito spinto dal desiderio di riuscire. La formazione continua riveste un'importanza fondamentale nella parabola di Leonardo e anche nell'ottica di liberarsi delle proprie debolezze" "partite sempre dalle debolezze che volete eliminare e vagliate le proposte che il mercato offre. Non è nemmeno necessario iscrivervi a costosissimi corsi: scegliete una singola competenza, valutate il grado in cui la possedete e appuntatevi tutto ciò che avete fatte e che avete ancora intenzione di fare per aumentarla. Datevi un orizzonte personale e aggiornate periodicamente questa mappa, scoprirete che è un modo efficacissimo per rendere concreti degli obiettivi di miglioramento che possono sembrare un po' “astratti”. "Pensate in maniera divergente: prendete il vostro problema e pensate a tutta una serie di soluzioni alternative a quella che attualmente esiste, e che non vi soddisfa. Allontanatevi dal problema: una fase fondamentale del processo creativo è quella in cui si sposta la mente dal problema. Rilassatevi, fate altro, lasciate sedimentare i pensieri e le idee prodotte" "Pensate in maniera convergente: è la fase di sintesi, in cui prendete le idee che avete selezionato nella fase creativa e divergente e vi sforzate di applicarle al problema. Ciò vi permetterà di scontrarvi contro ostacoli e limiti a cui trovare una soluzione" "C'è un momento fondamentale nel processo creativo è quello in cui si mette in dubbio la conoscenza appresa relativamente a un dato argomento, le certezze possedute. Il nostro orizzonte cambia repentinamente: ci accorgiamo che qualcosa può essere diverso. Ciò non sarebbe possibile se non fossimo abituati a mettere in dubbio le conoscenze che abbiamo. Il dubbio come metodo" "Leonardo, che si esprimeva in un affascinante paradosso: era estremamente sicuro di sé ma al tempo stesso rimetteva le sue stesse conoscenze continuamente in discussione. Questo equilibrio è quello che ogni buon pensatore dovrebbe aspirare a trovare" "è proprio la profonda sicurezza nei propri mezzi ciò che permetteva a Leonardo di dubitare costantemente delle conoscenze a cui era pervenuto: egli sapeva di poter trovare una soluzione a qualsiasi problema gli si fosse presentato. La soluzione c’è, basta osservare attentamente per trovarla" "Il pensiero divergente. Esso punta a creare soluzioni alternative, è possibilista, è multidirezionale; se ci pensiamo bene però, è anche distruttivo, in quanto non si fa problemi a distruggere i vecchi schemi allo scopo di trovarne di nuovi" "La routine letto-lavoro-divano non è amica della creatività" "Era un uomo di bell’aspetto, ben tenuto, che aveva in grande considerazione il suo fisico e che era un gran lavoratore. Si era creato delle abitudini fortissime. Per lui la stessa osservazione approfondita della realtà era un’abitudine. Una mente ingabbiata in una routine malsana non potrà mai produrre idee innovative, semplicemente perché sarà schiacciata dai risvolti negativi di quelle routine che ci condizionano la vita stessa. La buona notizia è che le abitudini possono essere cambiate. In modo abbastanza scientifico, dunque a prova di errore: se volete un dato, vi basti sapere che bastano in media 21 giorni, ovvero tre settimane, per creare una nuova abitudine positiva" "costruire un rituale mattutino che stimoli la creatività e l'intelligenza durante la giornata" "il genio di Vinci era un metodico stacanovista, per così dire, ovvero metteva molta disciplina e altrettanta autoregolazione nelle sue attività. Non sarebbe altrimenti arrivato dove è arrivato" "il primo passo per impostare una “routine per la creatività” è quello di trattare la nostra mente con i guanti, per così dire, nelle prime ore della giornata. Primo consiglio: dite addio alle notifiche dello smartphone. La prima ora della giornata - le prime due, o la prima mezz’ora, dipende tutto dal tempo che avete a disposizione - deve essere priva di ogni fonte di stress. Appena alzati dal letto potete dedicarvi a una di queste attività: lettura, meditazione, esercizio fisico, pianificazione della giornata" "I benefici della meditazione. Il suo potere di spegnere la mente razionale e stimolare l’attività dell’emisfero destro del cervello. Bastano dieci minuti a inizio giornata per dare una bella rinfrescata alle idee. Questo è anche un ottimo modo, tra l’altro, per staccare la spina quando ci si sente senza forze mentali: se la soluzione non arriva, se non riusciamo a risolvere un rompicapo, la cosa migliore da fare è mettere momentaneamente su “OFF” la nostra mente razionale" "L’esercizio fisico di prima mattina permette al corpo di ossigenare i tessuti e gli organi, tra cui quello che ci interessa di più nell’ambito di questo libro: il cervello. Nella vostra routine mattutina non dovrebbe mancare un momento di pianificazione della giornata: ovviamente riguardo ai compiti più importanti per voi (non è necessario stabilire quando andare in tintoria a ritirare le camicie!). Fissatevi un obiettivo per la giornata. Qualcosa di semplice, che può essere raggiunto entro sera" "Uno dei modi migliori per stimolare l'attività mentale e migliorare la memoria è quello di scrivere con la mano non dominante" |
Questa sigla da bimba mi incantava. E pure adesso. |
Post n°1173 pubblicato il 27 Aprile 2021 da Signorina_Golightly
Il mio ex-ex ne sapeva a pacchi di musica. Va be, ne sapeva a pacchi e basta chè sembrava si fosse mangiato un'enciclopedia intera... Comunque era un grande esperto di musica oltre che pianista lui stesso. Un giorno mi disse una cosa per cui rosico ancora. Non è vero che conosci tanta musica. La tua fortuna è che hai un dannato buon gusto, e quella che ti piace la conosci bene. Ma appena si esce da quell'ambito sai poco o nulla. Per esempio non sai quasi niente di classica e world music. Me le ricordo ancora quelle parole. Mi diedero un fastidio boia perché le sapevo vere. Come mi beccava in castagna lui nessun altro. |
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 10:43
Inviato da: cassetta2
il 12/02/2024 alle 10:20
Inviato da: jigendaisuke
il 11/02/2024 alle 20:44
Inviato da: Signorina_Golightly
il 11/02/2024 alle 20:00
Inviato da: Signorina_Golightly
il 11/02/2024 alle 19:59