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Post n°106 pubblicato il 08 Agosto 2006 da Silentvoid
Foto di Silentvoid

THE EYES OF THE DEVIL

Un paio di notti fa, vedete, ho baciato il diavolo.
Sognavo, ed era a terra, soffriva.
Bellissima, i capelli dalle spalle, a terra, era così bella…
E quando sono caduto le ho chiesto se mi sarebbe stata vicina, se non mi fossi rialzato.
E così ci siamo stretti, a terra, e ci siamo baciati, forte, sulla bocca.

E poi…

Poi ha aperto gli occhi, gli occhi che erano nei miei occhi, la sua bocca premuta sulla mia.
Ed era il diavolo. No no, non scherzo.
E mi ha terrorizzato. Non lo ricordavo così feroce e violento. Non lo ricordavo così capace di VEDERE.
E non riuscivo più a staccarmi, e lui mi guardava. Per farmi male.
Per uccidermi. Per eliminare ogni equilibrio. Niente più patti di non interferenza.
E poi, mi sono trascinato brutalmente via, e non potevo parlare. L’ agghiacciante afonia.
Devo urlare e non posso. Non ho bocca.

E rientro, a ritroso, prendo il tempo e lo torco, lo stringo e piego, e torno nel ventre, a cercare un aiuto che non posso chiedere, non ho la bocca e devo urlare.

Con un unico grido, il mio risveglio. E gli occhi del diavolo, nei miei.

Ricordo la cattiveria con la quale ha piantato i chiodi del suo sguardo nelle mie pupille.

E magari fosse una cosa che scrivo per parlar d’una donna…
Magari è che invecchio e reggo meno le emozioni tachicardiche…
Ma gli occhi del demonio, piantati nei tuoi, ad un centimetro…

Fa paura.

Fa paura solo pensarci.

Ma io torno qui dopo tre quattro vite e dico queste cose, sono proprio sgarbato…

Chissà se ancora sarete qui, dopo tanta scortesia, e se ci troveremo, vicini, a vedere i vostri visi bellissimi…

Si dice che il sogno dell’uomo
Fa sì che il proprio domani
Sia senza il calar del sole

 
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