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« Messaggio #99 »

Post N° 100

Post n°100 pubblicato il 13 Marzo 2006 da Silentvoid
Foto di Silentvoid

MINUETTO VIII I MISS YOU ALL

È tempo per me.
Forse presto sarò andato, passato come un soffio tra i tuoi capelli.
Il mio canto, una canzone per dirti addio.

Forse presto ogni mio tocco, ogni parola che abbiamo scambiato, i sorrisi, le lacrime, forse presto saranno sempre, non più legati ad una presenza.

O forse no, forse non è ancora tempo.

Ma la pressione su di me aumenta, il tremito che annuncia la terra che si spacca, la morte di coloro che amo, il mio guardare te e vedere dentro te.

Non vi ho mai parlato con parole e parole sole.

E di quante cose abbiamo parlato, per paesaggi strani e cangianti passeggiando, io e te, io e voi, noi noi noi.

Sbaglio tutti i tempi, sono sempre sfasato. A dire il vero, il tempo è in continua torsione, me ne accorgo.

Di quanto forse, attraverso queste infinità, abbia compreso l’importanza di un tocco, uno sguardo. Leggero, intenso.

E ognuna di voi, e ognuno di voi, ringrazio sempre, in ogni gesto, in ogni cosa che sfioro, la presenza di coloro che qualcosa mi hanno dato, insegnato, trasmesso, fatto provare, è come una fragranza, un profumo che percepisco, sottile danza del mio animo.

Osservo il comportamento della gente. Sono assolutamente ricettivo, immobile. Ne ascolto i corpi. Ne colgo i dettagli. Essi hanno molto da dire e manifestano le loro volontà che in taluni casi differiscono dalle volontà di coloro che in quei corpi abitano.

Una dei problemi della definizione di essenza è che è necessario darne una definizione senza utilizzare la nozione di essenza stessa, ci pensavo qualche tempo fa…

Io disperdo molto mentre parlo, pur faticando molto per contenere le dispersioni, perché ogni parola mi apre una o più porte che sono interi modi o passaggi o scorciatoie verso mondi. In un certo senso, ogni volta che utilizzo il linguaggio, mi metto in viaggio.

Io e te, abbiamo parlato di quasi ogni cosa, dalla fisica quantistica all’amore, dalla pispola al pesce che diviene anfibio, passando per l’orgasmo femminile e quanto venga poco compreso, senza dimenticarci dell’amore, e del linguaggio, e del gatto di schrodinger. Siamo stati a chiacchierare con Zenone.
E un sacco di altre cose. È incredibile, in quanti posti siamo stati, che dici?

Per me, lo è…

E sai, credo che in molti altri posti andremo, e cammineremo in equilibrio sull’azzurro dell’alba, a rotolarci nelle fiamme del tramonto, e saremo feroci immersi nel sangue di crepuscoli ramati dove ci guarderemo negli occhi per ferirci, e faremo l’amore avvolti dal velluto di notti scure e dense. Ognuno con ognuno.

Dono, a te, perché è probabile che io e te ci conosciamo, o magari no, una lacrima. La lascio stillare, con dolcezza dalla punta del mio indice…se la segui, vedrai ciò che i miei occhi hanno visto, e la mia bocca pronunciato, in un altro tempo, in un luogo dove chi c’era non c’è più, e sempre esiste, e sempre cambia. C’è ora, ci sono ora, sono qui con me.

E chissà dove sono io…

Sei rimasta intrappolata, la tua libertà è stata annullata. Le tue ali sono state mozzate.
Solo le cose si possono possedere, mai le persone. Come puoi possedere una persona? Come puoi dominarla? Come puoi renderla una proprietà? Impossibile!
Eppure, è quello che il marito sta tentando di fare con la moglie, la moglie con il marito, i fidanzati e le fidanzate, i genitori con i figli, perfino tra amici, perfino tra amiche.
Vedo spesso conflitto, l’essere distruttivi l’uno con l’altra.
Di fatto, quando possiedi una persona odi, distruggi e uccidi, divieni un assassina. Sei un assassino. L’amore è libertà. Renderà l’amato sempre più libero, darà ali all’amata, l’amore aprirà un cielo sconfinato.
Non può trasformarsi in una prigione, in una gabbia.
Ma tu non conosci quell’amore, quasi mai.
E questo vale per molte cose che facciamo. Anche se provi a fare qualcosa di buono, farai del male. E allora sarari frustrato, e soffrirai, e te la prenderai con te stessa, e avrai poca fiducia, o magari un ego che si gonfia dismisura, nel terrore sopito che spunti un ago abbastanza appuntito e lo faccia scoppiare…
I vostri templi, le vostre chiese e moschee si sono tutte macchiate di peccato nei vostri confronti, perché vi vorrebbero dominare.

Ma fa nulla.

Basta pensare, fallo come fosse un gioco. Perché, vedi, per TE c’è spazio, nel momento presente, ma non per i pensieri, quelli hanno bisogno di un passato e di un futuro
Seduta accanto all’amato, mano nella mano, semplicemente esisti. E quando esisti con chi ami, figlio, amico, marito, animale, collega, moglie, chiunque, chiunque tu ami, quando esisti con chi ami si verifica un dialogo particolare, entrambi siete diventati uno…

Ma fa nulla…

La lacrima è caduta.

Ed io, beh, chissà dove sono ora…

 
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