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Tutti al Brico! (o almeno chi vuole...)

Post n°116 pubblicato il 18 Marzo 2024 da Silentvoid

Come mi ero in qualche modo impegnato a fare, riprendo i temi dei due post precedenti, che cosa significhi capire e cosa significhi essere qualcun altro.

Insomma, giusto per stare in tema, parleremo dell'orgasmo.

Pensiamo all'orgasmo femminile.
Argomento delicato...anzi, delicatissimo. Proprio così. Ma mi addentrerò lo stesso per un po' nel merito di questo argomento perché tante volte a chiunque di noi è capitato di vivere situazioni frustranti e mortificanti sotto le lenzuola.
Il sesso è un’esperienza che ci vede particolarmente vulnerabili, anche se a qualcuno e qualcuna magari piace pensare che tutto si basi su rapporti e volontà di potenza. Molto semplicemente non è così.
Desidero parlare delle donne non per galanteria, ma perchè io sono un uomo, e quindi il fattore comprensione diviene incredibilmente evidente e cruciale.
Se io osservassi il corpo di una donna a partire dal primo momento dell’eccitazione sessuale e continuassi a osservarlo durante tutto il percorso che segue quel primo momento fino al raggiungimento del piacere, noterei sicuramente alcuni cambiamenti sia fisici, sia emotivi.
Sì, lo so, faccio tanti giri di parole, ma sto banalmente parlando della risposta sessuale femminile, che ha un fondamento biologico – ovvero è legata a ciò che accade al vostro corpo – ma che di solito è vissuta in un contesto personale, relazionale e culturale che può fare la differenza, in positivo o negativo.
Il che significa che anche se il tuo organismo funziona perfettamente, e anche se “tecnicamente” è in grado di eccitarsi e godere di tutte le sensazioni sessuali a tua disposizione, se è inserito in una relazione malsana o insoddisfacente, in un contesto poco eccitante, non potrà esprimere tutte le sue potenzialità.
Prima ho scritto "Se io osservassi il corpo di una donna a partire dal primo momento"...beh, volendo proprio partire dal primo istante sono consapevole che il desiderio sessuale, cioè la voglia di impegnarsi in un’attività sessuale, è l’aspetto più misterioso e il più difficile da descrivere in modo oggettivo. Quindi, se vi sta bene, abbiate pietà di me e diciamo che tutti capiamo di cosa stiamo parlando.
Così possiamo passare all'eccitazione, dove la respirazione accelera, si fa più intensa, il cuore comincia a battere più rapidamente e alcune parti del corpo entrano in tensione, altre si scaldano e cambiano colore come risultato del maggiore afflusso di sangue in quella zona. Altre cose accadono in questa fase nell'anatomia femminile, ma credo che ci siamo intesi su quale sia questa fase.
E visto che ci siamo intesi, ci intendiamo anche sul graduale aumento delle sensazioni piacevoli, che dipendono anche dalle trasformazioni fisiche di cui abbiamo parlato.  Aumento che culmina nell'orgasmo, il punto più alto dell’eccitazione sessuale. È una sensazione di benessere esplosiva e passeggera che coinvolge tutto il corpo per alcuni secondi. Insomma, è quando il cuore ci batte ancora più forte, avete presente?
Sono andato bene fino a qui? Non lo so, non importa, perché ecco il vero tema...quello che ho scritto sopra è la teoria, l'anatomia,e possiamo darla per scontata immagino, qualunque adulto dovrebbe sapere almeno cosa accade al corpo del partner quando si è così vicini, anche se i discorsi da spogliatoio maschile sono un po' scoraggianti in questo senso, e non conosco i discorsi da spogliatoio femminile.
Ma cosa capisco veramente io, del corpo e del piacere di una donna? O meglio ancora, cosa è possibile realmente capire?
Posso immaginare di capire il piacere, per analogia con la mia esperienza di esso,ma posso capire come sia il piacere non solo attraverso un'altra psicologia, un'altro vissuto, ma addirittura attraverso un'altra biologia?
Posso essere te?
Non lo so, ma ho un'idea degli attrezzi che ci servono se vogliamo almeno provarci, almeno in quegli istanti in cui siamo così intimi, ad essere un tutt'uno, a capire, a comprendere. Attrezzi unisex.

Tutti al brico allora, ecco una prima lista di ciò che ci serve, a mio parere:

Serve gentilezza,serve attenzione, serve cura, serve pazienza,serve un tipo di pensiero lento,che si dilati fino a racchiudere ogni istante e a scorporarlo dal flusso temporale,dalla sequenza meccanica degli eventi. Serve presenza. Serve ascolto. Serve parlarsi, chiedersi, confidarsi ciò che più piace, indagare e indagarsi con i gesti e con le parole.
Più tantissimo altro. Tutte cose che servono anche al di fuori del sesso, tra l’altro.
Diverrà comprensione tutto ciò? Potremmo dire di capire ciò che prova la persona con la quale siamo e ci stiamo fondendo, o con la quale stiamo anche solo parlando?

Potrò essere te?

Potrai essere me?

Non vi posso rispondere, per ora. Sono al brico.

Ma mentre aspetto che sia il mio turno in cassa, questa cosa ve la voglio sussurrare all'orecchio..

Io vedo un’umanità pesta, abbruttita, imbarbarita,stanca, esausta, incattivita, spaventata...eppure nei secoli,nei millenni,le persone si sono sfiorate,si sono toccate,si sono amate,e qualcosa passa, qualcosa è passato.
Moriamo, soffriamo,moriamo a milioni,a miliardi,ma qualcosa è passato,e i balzi di questo qualcosa sono quasi invisibili ma sempre più audaci.
Amiamo qualcuno che è molto lontano,amiamo qualcuno che è morto molto tempo fa.
Ci emozioniamo per arte creata da persone vissute secoli fa, non c'è più nemmeno la loro polvere, e loro sono comunque qui, in qualche modo.

Qualcosa è passato, tra di noi.

È lieve pensare che continueremo a passare questo testimone non visto, magari nemmeno capito, eppure evidente.

Come un' onda placida e gentile.

Come amarsi.

Mi piacerebbe foste qui con me.

Mi piacerebbe essere lì con voi.

 
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Commenti al Post:
nel.silenzio.di.noi
nel.silenzio.di.noi il 18/03/24 alle 16:44 via WEB
Credimi, ti devo fare i complimenti, perchè hai fatto un post ad hoc.. senza essere volgare. Ci sono persone e le avverto, che lo sono anche con poche parole. Tu no, non sei volgare. no. Ci tengo a precisare, che sono all'antica, non mi piace la promiscuità, che c'è oggi giorno, e la voglia smodata di fare sesso, per arrivare all'orgasmo, fine a se stesso. Nell'orgasmo ho un coinvolgimento emotivo, sono "presa" dall'uomo che mi regala tutto questo, star bene, ma non fine a stesso, comunque. Poi ne parleremo ancora
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 18/03/24 alle 16:53 via WEB
Ti ringrazio per i complimenti che non merito,ma che ricevo lo stesso con gratitudine. E sì,mi sa che avremo modo di (ti)parlarne, perché stavolta ho scritto sulle donne,ma ho più che una mezza idea di scrivere qualcosa di analogo anche sugli uomini,con che registro stilistico ancora non lo so,ma lo scopriremo! :)..un caro saluto a te
(Rispondi)
nel.silenzio.di.noi
nel.silenzio.di.noi il 18/03/24 alle 20:16 via WEB
Eccomi.. Oggi andavo di fretta, ma non ho saputo rinunciare al piacere di leggerti. Ti raggiungo al Brico, e compro attenzione, tanta. Il carrello lo hai già riempito tu. Un post per la donna, un post su come ogni donna vive una situazione importante. In questo caso stiamo parlando della sensazione più bella che esista in natura. Vivo l'orgasmo dapprima nella testa, nel cervello. Poi tutti i sensi sono coinvolti... e tutto il corpo risponde a questo piacere. Se pensiamo che una volta la donna si credeva non provasse tutto questo, ne abbiamo fatta di strada.. oggi, c'è curiosità, intorno all'orgasmo femminile. Ciao, carissimo, buona serata, e lascio aperto il mio dialogo con te
(Rispondi)
cassetta2
cassetta2 il 18/03/24 alle 20:59 via WEB
Dopo i 50 anni il sesso lo dovrebbe passare la mutua.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 19/03/24 alle 10:30 via WEB
Se un girno dirigerai l'INPS, ricordati che hai fatto delle promesse quando eri solo un blogger...;)
(Rispondi)
bubriska
bubriska il 18/03/24 alle 23:38 via WEB
Tutti gli attrezzi che hai messo nella lista del Brico li lascerei lì alla cassa. Perché la fila è molto lunga, la respirazione accelera ed il cuore comincia a battere più rapidamente, troppo forte, mi lascerei travolgere dal sentimento. All orgasmo femminile serve immaginazione, serve fantasia e serve attrazione, un’attrazione che va oltre le mille e complicate parole, oltre il corpo fisico e ciò che indossa, oltre la mente e le sue infinite paure. Serve fidarsi ed affidarsi, serve fiducia reciproca, serve sentire con il cuore per riuscire a trasformarsi e fondersi nel potrò essere te, potrai essere me. Penso solo se riusciremo ad aprirci ad una sincera e complice intimità, al vero corpo nudo (che non vuol dire corpo spogliato) forse saremo capaci di comprenderci, emozionarci, amarci creando quell’arte da lasciare domani a qualcuno che verrà . Nell’evidenza tangibile che qualche essere umano sia riuscito nell’intento dell’amore. Notte Silent
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 19/03/24 alle 10:21 via WEB
Cara Bubriska, come posso ringraziarti per le tue parole? Perchè a quanto vedo avevo probabilmente sbagliato negozio, e comunque la mia lista era di cose che servono non solo per quel tipo di piacere.. Grazie a te e a quello che hai intensamente scritto e descritto possiamo rendere la nostra "cassetta degli attrezzi" emozionale e sensuale ancora più ricca, sempre più completa, sempre più attenta alle sfumature, ai dettagli imprescindibili. Sono molto felice che a tuo modo di vedere esista una via per arrivare così vicini da essere l'uno l'altra. Immagino di pensarlo anche io, in fondo.. Credo di capire cosa intendi per "corpo nudo", ed arrivare a quello stato d'essere è probabilmente una delle condizioni sine qua non per poter sperare di comprendere, di fondersi, di amare forse, amarsi così tanto da lasciarne evidenza tangibile, come la descrivi perfettamente tu. Di nuovo grazie per le tue vibranti parole, Un abbraccio, e un augurio di una buona giornata
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acquasalata111
acquasalata111 il 19/03/24 alle 08:39 via WEB
Carissimo Amico parto dal "cappello" del tuo post. Tu scrivi: Come mi ero in qualche modo impegnato a fare, riprendo i temi dei due post precedenti, che cosa significhi capire e cosa significhi essere qualcun altro. Insomma, giusto per stare in tema, parleremo dell'orgasmo. Bene ora la mia opinione è questa. Per "capire" e per "sapere chi siamo" l analisi dell'orgasmo non è il sentiero giusto. Il tuo post mi ha fatto sorridere riportando alla memoria la lettura di una forma di manuale semplicistico per ragazzi sull'argomento eccitazione, un manuale riduttivo di istruzione sessuale per adolescenti alle prime armi. Ed infine i suggerimenti o consigli materni spesso inascoltati che vengono proposti ai figli (il Brico). Vedi Caro Amico l orgasmo femminile di cui parli, sia esso individuale e raggiungibile attraverso la masturbazione o in coppia, non si può "Capire" e neanche attraverso esso possiamo capire chi siamo. Ho l impressione che tu parli di orgasmo femminile della coppia, ebbene in quel caso, a mio parere, non c'è un orgasmo femminile o maschile c'è solo un orgasmo sublime quando non è sesso ma atto d'amore. Quando due persone si amano profondamente l'orgasmo è solo il risultato di un grande atto d'amore di un magico momento SACRO. Per sacro intendo la parola latina sacrum che significa fare qualcosa di NON ordinario qualcosa che va oltre il materiale. Ed ecco che l'estasi diventa momento eterno al di là di spazio e tempo. Per cui non si può PARLARE dell'orgasmo sia maschile che femminile perché esso appartiene alla sfera metafisica e quindi va oltre le parole .....va oltre lo "spiegare". L'orgasmo sublime può essere solo reciprocamente VISSUTO! Un caro saluto.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 19/03/24 alle 10:28 via WEB
Cara Amica, grazie per ciò che scrivi, i temi che sollevi sono centrali nel merito dell'argomento di cui ho parlato nel post! Partendo dalle cose meno importanti e cercando di andare via via verso il cuore di ciò che sostieni: quanto riguarda la forma semplicistica e riduttiva della descrizione che faccio siamo più che d'accordo, l'intento era proprio quello; l'ottenere un effetto quasi comico giocando con i registri stilistici: la freddezza quasi clinica (ma senza esagerare nei dettagli anatomici) della descrizione è costantemente intervallata da elementi che vogliono trasmettere una specie di insicurezza nel trattare la cosa (i vari "ci intendiamo, ci siamo capiti, abbiate pietà di me, etc.."). Aggiungo che fin dall'inizio del post speravo di riuscire a creare un sottofondo ironico che mi permettesse di tenermi leggero su temi che possono essere sensibili, la maggior evidenza di questo intento è nell'iniziale "giusto per stare in tema, parleremo dell'orgasmo", che nelle mie intenzioni doveva risultare spiazzante rispetto all'introduzione e un po' comico. Quelli che tu liquidi come "consigli materni" sono invece a quanto pare un pieno fallimento del mio intento autoriale; infatti è proprio in quella "lista del brico" che si trova uno dei due nuclei centrali di tutto il post, ovvero il mio non rassegnarmi all'impossibilità di capire e capirsi e alcune proposte (da sviluppare singolarmente in seguito) su come poterlo fare. La scelta delle parole, l'ordine in cui ho deciso di scriverle, e soprattutto l'accenno al "pensiero lento", in contrapposizione al pensiero veloce, tutto in quel periodo tende da un lato ad esprimere ciò che effettivamente per me è necessario alla reciproca comprensione in qualsiasi ambito...(e in questo senso sono molto poco materno; i consigli materni solitamente si interessano del bene della propria prole, più che del bene in generale), dall'altro lato prelude e contrasta col secondo nucleo significativo del post, ovvero lo sgardo ad un'umanità che è sostanzialmente agli antipodi rispetto a quello che invece sarebbe necessario ad una maggiore comprensionedi sè e degli altri. Tutto quello che ho scritto fino a qui, mia preziosa Amica, spero si capisca che non è una difesa di ciò che ho scritto o di come l'ho fatto...volevo solo farti vedere i retroscena della mia scrittura, i dietro le quinte stilistici, gli artifici retorici, gli "effetti speciali"...mi faceva tanto piacere portarti a fare un giretto per vedere almeno un po' come ho lavorato su questo scritto. Ora però esprimo quello che è forse il punto di massima distanza tra l'idea che propongo nel post e l'idea che esprimi nella tua bellissima risposta ad esso. Per me la metafisica è insoddisfacente, in tutte le declinazioni in cui l'ho approcciata lungo la mia vita, dalla teologia medievale alle filosofie orientali, prima o poi si finisce sempre per dover avere il requisito dell'atto di fede. Ovvero credere senza conoscere, senza capire, abbandonando anche l'intento di farlo. Il fatto che ci siano cose che non si possono spiegare a parole, non significa che ci sia inibita la possibilità di capire ugualmente. Per me la metafisica è attraente, è affascinante, è seducente, ma non orgasmica, si potrebbe dire così. Mi scuso per la brutalità della sintesi, non intendo certo liquidare così un argomento tanto vasto, ma devo prima o poi arrivare anche alla fine di questa risposta... devo ma non vorrei. Tali e tanti sono gli stimoli che hai offerto con il tuo commento, che ne parlerei per giorni...ma siccome non possiamo, concludo citando la settima proposizione del Tractatus di Wittgenstein, che immagino ci veda d'accordo, anche se forse da posizioni differenti... "Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere" Grazie di cuore, un sorriso ed un carissimo saluto!
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acquasalata111
acquasalata111 il 19/03/24 alle 10:45 via WEB
Grazie per la spiegazione del tuo post che ho davvero apprezzato! E mi complimento con il 'narratore', ti sorrido per l'abilità e l'impegno che ci ha messo per trattare un argomento così delicato attraverso una sorta di leggerezza! Bravo! Il confronto è costruttivo ed educativo quando soprattutto si hanno visioni differenti della realtà. Accetto la tua idea di metafisica. E concludo dicendo che al razionale al "capire' io interpongo il 'sentire" che ancora una volta non fa parte del mondo materiale ma di quello spirituale. Grazie di tutto!
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misteropagano
misteropagano il 19/03/24 alle 21:55 via WEB
))) oggi mi è stato ricordato che non basta raccontare una scoperta ma trovare anche una storia da raccontare. Così al "brico" del fare funzionale, mettersi piuttosto in un altro è un processo talmente ancestrale che si deve abbandonare la meccanicità. Questa la scoperta E la storia? Tutta da creare ...
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 20/03/24 alle 03:06 via WEB
Il buon vecchio storytelling non perde occasione per far parlare di sé. Mai come in questo momento storico nulla funziona o coinvolge appieno senza che vi sia una narrazione che dia un contesto,un qualche sapore teleologico, dei tasti emotivi premuti e spremuti dentro le persone. E il più veloce possibile,baby. Ho come l'impressione che in questo scenario l'ancestrale sia divenuto (anche) meccanico. Ma non il mettersi in un' altro. Quello è ancora una sorta di artigianato dello spirito. Piuttosto e anzicheno'. Buon mattino a te...
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misteropagano
misteropagano il 20/03/24 alle 14:36 via WEB
::probabile questione di aumento di accessi all'istituto, come accennavo. V'è da vedere dove porterà spremere tasti. Credo inoltre che ogni qualvolta un pensiero arriva come scoperta ad un solo singolo, è una notizia in più diffusa. buon20, giornata della felicità___^
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hesse_f
hesse_f il 20/03/24 alle 16:14 via WEB
“se osservassi il corpo di una donna a partire dal primo momento..” ti leggo e arrivata a metà post sento che manca qualcosa. Come avessi saltato un passaggio per me fondamentale: lo sguardo; che non potrei mai definire in questo contesto osservazione. Un uomo mi deve avvinghiare al suo desiderio e intrecciarlo al mio, guardandomi negli occhi. Le mani, le parole arriveranno piano piano al momento giusto e nei posti giusti se già ci si è letti dentro con lo sguardo. Il crescendo che poi seguirà, parte da lì. Quale migliore intesa del regalare a qualcuno la chiave di lettura del tuo desiderio, della tua forza, della tua vulnerabilità . Come si può immaginare un proseguimento tra sconosciuti o conosciuti, e in questo caso mi sembra ancora peggio, che si toccano, se pur nei punti giusti senza essersi interessati di quel che provi e di cosa hai bisogno in quel momento? Di solito quell’introduzione, per chi se la sa concedere, dice tutto e non permette doveri o finzioni.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 20/03/24 alle 18:39 via WEB
Cara Hesse, segnali con le tue attente parole una delle innumerevoli parti mancanti di ciò che nel post viene descritto. Non c'è alcun dubbio che con lo sguardo, e attraverso di esso, si crei una profondità di legame senza eguali, ci si compenetri l'animo l'un l'altra. Hai fatto bene a sottolineare questa mancanza. Nel ringraziarti per averlo fatto, ne approfitto per rimettere a fuoco quello che è l'intento di ciò che ho scritto, ovvero descrivere una delle innumerevoli situazioni in cui i temi della comprensione e dell'immedesimazione, della stessa possibilità di esse, diventano cruciali per l'esperienza stessa. Come hai già ben capito, non si trattava nè di un "manuale clinico", nè di un goffo libretto di istruzioni, nè di quella che è la mia personale esperienza dell'intimità. Ho voluto sperimentare un testo in cui convivessero vari registri trattando un argomento molto difficile e delicato, calcando la mano proprio su ciò che NON conta davvero in quel tipo di condivisione profonda e di esperienza intensa. Il punto è poi parlarne, capire cosa pensiamo, e grazie al tuo contributo c'è una chiara chiave di lettura, se ben interpreto, che sta proprio nell'intreccio di sguardi inteso come passaggio che ci porti, se non ad essere l'altro, ad essere dentro l'altro, nel suo desiderio, nel suo intimo. E' qualcosa difficile da descrivere, ma la cui esperienza lascia profondamente toccati. E anche di questi sguardi che ci intrecciano ad altre persone che parlo nel finale del post, quando acceno a quel "qualcosa" che tra di noi umani passa. Posso solo ringraziarti ancora per ciò che hai scritto, ti auguro una buona serata
(Rispondi)
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