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Pericolo: privatizzazione dell'acqua come nel sud del Mondo

Post n°139 pubblicato il 03 Aprile 2006 da Boycott
 

   Più del 100%. Questi i rincari delle bollette per il consumo d’acqua potabile per molti dei cittadini di 77 comuni, distribuiti tra le province di Padova e Vicenza.  Così fa il suo esordio ETRA (Energia Territorio Risorse Ambientali) S.p.A., il nuovo gestore unico del servizio idrico integrato nell'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) del Brenta. La multiutility che attualmente è a capitale interamente pubblico (detenuto dai 77 comuni interessati) prevede presto l’ingresso anche di capitale privato. E se l’affare sarà sufficientemente ghiotto, come sembra, non mancherà chi si fa avanti.
   Etra opera in due grandi settori di intervento: servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) e ambiente (raccolta e smaltimento rifiuti). È  il quinto operatore nel Veneto tra le società che operano nel ciclo idrico, con un valore di produzione di 100 milioni di Euro, a copertura di un'utenza di circa 600 mila abitanti.
   Sono sempre più frequenti i casi di ingresso nella gestione dei servizi idrici di gruppi privati (italiani o multinazionali), in cordata fra loro o in partnership con società multiutility nate dalla fusione di ex-aziende municipalizzate. 

   L’avvento di ETRA era stato salutato pochi mesi fa dalle amministrazioni dei comuni interessati come un’opportunità per migliorare l’efficienza e l’ottimizzazione del servizio idrico integrato . E subito era stata annunciata la “possibilità” di far entrare il capitale privato, importante per poter realizzare i necessari investimenti di ammodernamento della rete. L’ingresso di capitale privato nella gestione di un servizio pubblico dovrebbe però insospettire: il privato, se investe, lo fa per profitto e non per filantropia… dovrebbe essere un’ovvia e scontata deduzione, ma non è così. Per fortuna che dai verbali della seduta consiliare del Comune di Rubano (i nomi di certi comuni dovrebbero far riflettere a priori) del 3 maggio 2005 leggiamo che l’ing Zanetti -presidente di Se.T.A.- promette: "Per quanto riguarda Se.TA, non ci saranno aumenti relativamente alla tariffa unica." Bella promessa, peccato faccia a pugni con i numeri che sono apparsi sulle bollette ricevute dagli utenti .

 Il Mattino di Padova (30 marzo 2006, pag. 33) ha pubblicato altri approfondimenti, tra i quali figura uno schema che riassume gli stipendi del CDA, resi noti dal sindaco di Camposampiero (Volpato). Le cifre sono state approvate da 75 sindaci dei comuni membri dell'ATO Brenta (importi annui lordi in euro):

120.000 amministratore delegato, 2 posti
36.000 presidente, 1 posto
18.000 vicepresidente, 1 posto
12.000 consigliere, 10 posti

Sono stati decisi anche dei trattamenti di fine mandato.

   Riccardo Petrella (vedi foto)-presidente del Comitato Italiano del Contratto Mondiale dell'Acqua- mette in guardia sulla "petrolizzazione" e la "coca-colizzazione" dell'acqua, sotto forma di privatizzazione della gestione dell'acqua, di PPP (partnenariato pubblico-privato) e di generalizzazione del ricorso all'acqua in bottiglia come “acqua per bere”, che rischiano relegare al campo della pura retorica l'obiettivo del diritto all'acqua per tutti e la gestione dell'acqua come “bene comune pubblico”.

La possibilità di un intervento di privati nella gestione delle risorse idriche è quindi ipotizzabile solo in presenza di forme efficaci, trasparenti e consolidate di controllo democratico, e fuori da ogni situazione di monopolio o oligopolio. Per queste ragioni, va contrastato il processo di privatizzazione "selvaggia" delle risorse idriche così com’è in atto nei Paesi del Sud del mondo e ora anche da noi.

  Tutte le acque superficiali e sotterranee, sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà. Questo è il presupposto che ha portato il Legislatore a riformare l'intero settore delle risorse idriche attraverso l'approvazione della legge 36 del 1994, nota come legge Galli.

  L’acqua non è un servizio. L’acqua è un bene comune, un diritto inalienabile di ogni essere umano che non può essere assoggettato alle leggi del mercato. Rivendichiamo tutti a gran voce questo diritto o presto qualcuno proverà a venderci anche l’aria che respiriamo.

Commenti al Post:
Boycott
Boycott il 03/04/06 alle 11:30 via WEB
Insomma, vogliamo difenderci? Come? Con i riduttori di flusso in primis...in secundis facendo pressione ai politici locali che non privatizzino la gestione dell'acqua pubblica!!!
 
dott.mordicchio
dott.mordicchio il 03/04/06 alle 12:44 via WEB
ci si avvale del privato per rendere più efficiente il servizio pubblico. Non ho mai capito una cosa... il settore pubblico non è in grado di rendere più efficienti i servizi che offre? oppure per rendere più efficienti i servizi servono investimenti che lo stato non può permettersi? il fatto che si privatizzi come avviene nel terzo mondo, sta a significare che anche l'Italia sta per essere annoverata ai paesi appartenenti al terzo mondo?
 
 
Boycott
Boycott il 03/04/06 alle 12:59 via WEB
Stiamo regredendo proprio come l'Argentina che era nei 10 paesi più ricchi del mondo qualche decennio fa...
 
sir_ovix
sir_ovix il 03/04/06 alle 13:43 via WEB
Egregio Boycott, io penso che sia sempre necessario e doveroso il porre una chiarissima linea di demarcazione fra cio' che e' un interesse pubblico e cio' che non e'. L'acqua E' di interesse pubblico, la CocaCola no. Ecco perche', a mio avviso, la privatizzazione di risorse vitali di pubblico interesse e' sbagliata a priori. La massimizzazione del profitto NON e' di pubblico interesse (scusate le continue ripetizioni). Come dice giustamente il dott.mordicchio, bisogna per forza privatizzare per ottenere un servizio efficiente? Ed efficiente per chi soprattutto??? Chiedetelo agli inglesi, dopo la privatizzazione delle reti ferroviarie... Saluti
 
martimcfly
martimcfly il 03/04/06 alle 14:19 via WEB
E' vero, non è necessario che il servizio (il servizio, non l'acqua) sia privato perchè sia efficiente. Ma la nostra storia ha dimostrato che (bisogna dirlo) quel che è pubblico non è di nessuno, anzichè essere di tutti, e via ad approfittarsene!! Basta aver a che fare un pò con un ufficio pubblico per rendersene conto... Con questo non voglio dire che tutto quel che è privato luccica! Le Ferrovie italiane dopo la privatizzazione sono anche peggiorate (se era possibile)... ma almeno questa volta i responsabili hanno un nome e un cognome. Le Autorithy dovrebbero controllare prezzi e livelli qualitativi... ma non lo fanno! E si torna al punto di partenza... non siamo capaci di autogovernarci!
 
 
dott.mordicchio
dott.mordicchio il 03/04/06 alle 14:24 via WEB
purtroppo marty ha ragione... in Italia vige questo concetto: il "pubblico" anzichè essere di tutti è di nessuno... è un problema anche della nostra mentalità... sir ovix penso che possa confermare...
 
   
Boycott
Boycott il 03/04/06 alle 14:40 via WEB
A proposito di servizio pubblico efficiente...ricordo un certo Signor Mattei anni fa che era così bravo a gestire il settore energetico in Italia che ha dato fastidio ai potenti e come premio gli hanno fatto saltare l'aereo...non nel senso che nn è riuscito a prenderlo, ma nel senso che è saltato lui insieme al suo aereo...non si seppe mai nulla neanche del giornalista che indicava sulla morte di Mattei...Adesso al posto di Mattei all'Eni ci sono delle persone che mi fanno piangere...
 
     
martimcfly
martimcfly il 03/04/06 alle 14:44 via WEB
...azz! Questo si che è un argomento tosto! non quello dei siti per scambisti della settimana scorsa... :-)
 
     
Boycott
Boycott il 03/04/06 alle 14:50 via WEB
Avete sempre sottovalutato quel post...Cmq a volte nel settore pubblico ci sono uomini con i controco***oni, vedi Mattei, ma anche Petrella (messo a controllare l'acquedotto per la regione Puglia), Caselli (giudice che dopo le morti di Falcone e Borsellino ha avuto il coraggio di chiedere di esser trasferito a Palermo per indagare sulla mafia), e altri ancora...magari ne parlerò in un post + avanti
 
     
dott.mordicchio
dott.mordicchio il 03/04/06 alle 14:57 via WEB
caro boycott, mattei è una figura molto ambigua... sicuramente una delle figure di spicco del settore energetico italiano, sfrontato, arguto, ma lui stesso diceva che i partiti per lui erano come i taxi, una volta pagata la corsa scendeva... mattei è stato anche un grande tangentista... figura dalle mille luci e dalle mille ombre, comunque unica...
 
martimcfly
martimcfly il 03/04/06 alle 14:34 via WEB
Io penso che solamente quando saremo usciti da questa mentalità del "metterceloinculoavicenda" potremo finalmente metterci ad un tavolo e dire: "ragazzi, per il bene di tutti è buona cosa che facciamo questo questo questo anzichè questo e quest'altro". Concedetemi un P.S. nella Repubblica Veneta la terra era gestita dai contadini in comune, solo il Regno Sabaudo l'ha venduta ai nobili per pagare le spese militari.
 
 
willirilli
willirilli il 03/04/06 alle 20:54 via WEB
Caro Marty, mi hai rubato le perole di bocca, io nei miei sporadici interventi faccio sempre riferimento a sodomizzazioni sessuali e, quindi, anche ora posso dire che se è vero che nel servizio pubblico le cose non vanno bene perchè la tendenza è di "metterselo nel culo" a vicenda, è vero anche che privatizzando un servizio diventa uno solo che lo "mette nel culo" a tutti gli altri. Per rispondere al tuo P.S. Nella Republica Veneta, la terra era gestita dai contadini in comune mentre i profitti che derivavano da tale gestione erano un'esclusiva dei proprietari della terra (che generalmente non erano i contadini).
 
new_old_boy
new_old_boy il 03/04/06 alle 17:50 via WEB
Se continuiamo così tra un pò ci privatizzano anche l'ossigeno.
 
 
Boycott
Boycott il 03/04/06 alle 18:57 via WEB
Tu lo dici per scherzo, ma con la scusa che l'aria è sempre + inquinata ci sono aziende che vendono ossigeno per chi vuole respirare sano in casa propria...il muro l'è cascà par niente ^_^
 
grechu
grechu il 03/04/06 alle 18:11 via WEB
Bisogna imparare dalla Argentina,sta rinazionalizando tutto,lo ha fatto con l'acqua e adesso va per i telefoni.Basta privatisazioni.Basta col neoliberalismo.
 
 
Boycott
Boycott il 03/04/06 alle 19:01 via WEB
E' da un po' che penso di andarci con una Ong o un'associazione no-profit per cooperare allosviluppo, ma ho come l'impressione che se sto là 2 o 3 anni poi torno in Italia per aiutare gli italiani a risollevarsi dalla crisi...
 
navaspa
navaspa il 04/04/06 alle 08:38 via WEB
Ce la faremo mai?
 
 
Boycott
Boycott il 04/04/06 alle 09:28 via WEB
Già il fatto che ce lo chiediamo significa che c'è voglia di farcela...dai,forza ragazzi!
 
   
martimcfly
martimcfly il 04/04/06 alle 09:36 via WEB
Nooo, dovevi scrivere: ragazzi, forza! Sì, avete letto bene.
 
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Un blog di: Boycott
Data di creazione: 14/11/2005
 

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