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Messaggi di Novembre 2005

Zoro, un comportamento da Boycott

Post n°28 pubblicato il 30 Novembre 2005 da Boycott
 
Tag: Sport
Foto di Boycott

L'episodio che da domenica scorsa sta facendo discutere gli illustri personaggi del calcio è certamente quello che ha visto protagonista il terzino (termine nostalgico di un calcio che non c'è più per indicare il difensore esterno) del Messina Zoro.
   Stufo di sentire i "buuu" di una parte dei tifosi avversari nei suoi confronti, Zoro a preso la palla in mano e se ne stava andando negli spogliatoi...
    La gente allo stadio, quando ha capito il motivo del suo gesto, si è alzata ed ha iniziato ad applaudire il giocatore coprendo così le urla razziste.
    Il applicare il boicottaggio significa fare come Zoro: punire con la propria astensione il comportamento incivile. Se la partita fosse stata sospesa come si sarebbero sentiti quei tifosi dei "buuu"? e la gente che ha pagato un biglietto che si vede interrotta la partita per quei deficienti?Sarebbe stata una vera lezione di stile!
    Adriano e Martins, invece di dar sostegno alla protesta del collega, lo han invitato a riprendere il gioco. Ha dichiarato il messinese: "Mi aspettavo più solidarietà da loro, invece sembravano più preoccupati dell'esito della partita!"
    L'europa ci insegna:
- Novembre 2004 l'Uefa punisce la Lazio con una giornata a porte chiuse per gli ululati razzisti nei confronti di Emeghera, difensore nigeriano del Partizan Belgrado
- Febbraio 2005 Eto'o esulta dopo il gol facendo l'imitazione della scimmia, visto che come tale era trattato dai tifosi avversari
- Febbraio 2005 l'arbitro sospende la partita per i "buu" razzisti nei confronti di Kameni, portiere dell'Espanyol

   I tifosi si difendono:"Fischiamo non per razzismo, ma per innervosire l'avversario". Allora perchè non innervosiscono anche gli avversari bianchi? Ma soprattutto se hannno bisogno di infastidire l'avversario significa che ritengono la propria squadra non in grado di vincere con le proprie forze?

Zoro, siamo con te e appoggiamo il tuo comportamento da vero Boycott!

 
 
 

Cardinal Tonini al JOB&Orienta

Post n°27 pubblicato il 29 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Nei giorni 24, 25 e 26 Novembre si è svolta alla Fiera di Verona la XV edizione del JOB & Orienta. Stando al sito ufficiale il JOB&Orienta è la “mostra-convegno nazionale dedicata alla scuola, all’orientamento, alla formazione, al lavoro”. Addirittura il giornale locale “L’Arena” l’ha definito “una serie ricchissima di opportunità di incontro tra studenti e aziende” che coinvolgono “da una parte docenti e studenti e dall’altra le imprese”.

            Ebbene, quali erano le imprese presenti al JOB? A parte Calzadonia e Valtur, erano presenti solo banche! La giornalista Alessandra Galetto, per scrivere queste cose era presente?  Mah! Chi scrive ci è rimasto per ben 15 ore nell’arco dei tre giorni e ha potuto constatare che negli stands erano presenti per la maggior parte solo Università e scuole superiori di ogni genere! Erano presenti anche associazioni di Volontariato, Polizia Municipale, Carabinieri, Croce Verde (gruppo di volontari), l’Esercito, CGIL, CISL, UIL. E le imprese?! Questo convegno sembra quasi comunicare ai giovani che non ci sono scelte…o università o il settore pubblico o volontario! Se proprio vuoi lavorare l’unico sbocco è la banca! Tra le quali erano presenti quelle che finanziano il traffico di armi in zone di guerra …bella prospettiva di futuro!

            I giovani poi, portati lì dai professori con l’intento di illuminarli sul loro futuro, sono ovviamente attratti dal bancone del Cono-pizza e dagli istituti di moda, di fotografia o di design che fanno sfilare le loro modelle  per far comparire sui visi degli studenti rigagnoli di sudore i fili di bava  in modo da rimbambirli facendoli credere che tutti posso diventare stilisti o indossatrici. 

            Per fortuna ad illuminare le menti dei giovani è intervenuto il Cardinal Tonini  che così si è espresso: “Appropriarsi della realtà significa conoscerla: ma come diceva Aristotele, l’etica è l’architettura delle scienze. Senza un’architettura la costruzione non si può fare”. Inoltre Tonini sottolinea che ai giovani manca un modello di riferimento: “Io vi propongo quello kantiano: Kant diceva che l’uomo è dignità  e questo convincimento, che l’uomo sia fine e non mezzo, è appunto il principio sul quale fondare l’etica di sempre”.

            Visto che questo blog fa dell’etica la sua colonna portante (o almeno tenta di farlo) apprezza enormemente le parole del cardinale e lo invita a diffondere il concetto di uomo = dignità anche per quanto riguarda il consumismo visto che tra un po’ inizia la corsa ai regali di Natale.

 
 
 

Dura ammissione:impariamo dallo sport americano...

Post n°26 pubblicato il 28 Novembre 2005 da Boycott
 
Tag: Sport
Foto di Boycott

Riporto (dopo averne ricevuto autorizzazione dalla diretta interessata) un articolo scritto da gamzatti.vm sul suo blog, dove esprime in maniera schematica il suo disappunto sulla situazione del mondo del calcio.
   Gamzatti.vm  è una ragazza campana molto in gamba che mi ha colpito anche per altri articoli riportati sul suo blog...non tutto quello che scrive è di interesse comune, ma alcuni articoli del blog ti incollano al computer...

"17 motivi sparsi per cui amo gli sport americani

(ebbene sì! E comunque non c'è gara!)

1. Durante i contenitori sportivi USA, il tempo è equamente diviso tra i 4 sports principali (football, baseball, basket NBA e hockey NHL).

2. Loro non hanno Galliani, Moggi, e neanche Preziosi (dici niente!).

3. Nelle leghe “pro” dei 4 sports suddetti vige un sistema che tende al riequilibrio tra le squadre, alla non stratificazione e all’integrità finanziaria e commerciale dei vari team.

4. Ogni anno, in quei campionati può succedere di tutto. Da noi, al massimo che se non vince la Juve, vince il Milan...

5. Tutte le squadre hanno pari dignità (persino i Miami Dolphins…).

6. Nell’inglese parlato dagli americani, il termine “tifoso” non esiste. Esiste, invece, il termine “supporter”.

7. Quando per un anno il campionato di hockey si è ignobilmente fermato, in Canada, dove l’hockey è cultura e religione, nessuno ha incendiato i cassonetti e bloccato le autostrade.

8. Hanno le cheerleaders, uomini vestiti da gorilla che girano in moto sui campi da basket, mascotte che ti vendono la Pepsi, il concertone del Superbowl, e canestri che s’illuminano. Devo aggiungere altro?

9. Non esiste il Tar del Lazio.

10. Il massimo di accuse che si scambiano i tifosi di squadre avversarie è:”Non vincerete mai!”. Non pervenute robacce implicanti madri, sorelle, minacce di morte etc.

11. I bambini possono andare allo stadio a vedere i Red Sox senza paura di beccarsi un petardo in testa, o di tornare a casa orfani di uno dei genitori.

12. Il peggior tafferuglio che possa avvenire è Jack Nicholson che rovescia Coca Cola sul campo, mentre guarda i Lakers.

13. La figura mitologica del “quarterback” della scuola che porta al ballo la “homecoming queen” del paesello non è esattamente paragonabile a Buffon e alla Seredova.

14. Le ragazze pon - pon dei Dallas Cowboys hanno abiti con paillettes blu da fare invidia alla Carrà dei tempi d’oro.

15. La squadra arrivata ultima durante il campionato avrà poi il diritto di scegliere il giovane migliore tra quelli che passano al professionismo. E' come se la Pistoiese potesse permettersi Gilardino…

16. Meglio morire “naif”, piuttosto che morire “furbi che si credevano intelligenti”.

17. Non c’è un equivalente di Enrico Varriale sulla ESPN."

 
 
 

La Padania difende l'italianità!

Post n°25 pubblicato il 27 Novembre 2005 da Boycott
 
Tag: Sport
Foto di Boycott

''Undici giocatori, undici stranieri: l' Inter che ha giocato la sua partita di Champions contro l'Artmedia è il fallimento del calcio'': così Gianluigi Paragone, direttore del quotidiano leghista La Padania, comincia un editoriale pubblicato in prima pagina sotto il titolo ''La babele del calcio e' la fine dello sport'' e nel quale definisce ''una vergogna l'Inter in campo con 11 stranieri titolari''. Secondo Paragone ''undici stranieri in campo significa ammettere che non esistono giocatori italiani buoni e degni di vestire la maglia di titolare"

Innanzitutto ricordo al direttore della Padania che Vieri (italiano) ha preferito andar a far la quarta punta al Milan piuttosto di giocar titolare o quasi nell'Inter...
   Comunque sono completamente d'accordo che ci vogliono più giocatori italiani nel nostro campionato, sono convinto che tanti giocatori stranieri siano alla pari dei nostri giocatori e soprattutto i nostri giovani sono i migliori al mondo visto che la nostra Under 21 vince quasi sistematicamente il titolo europeo ogni volta ...però che a diffendere l'italianità sia La Padania che l'Italia la vuole dividere è il colmo! Proprio i "padani"difendono l'italianità quando fino all'altroieri il loro motto era: "Con il tricolore mi ci pulisco il culo!" , parole dette dal leader Umberto Bossi (in foto). 

Oppure rappresenta una svolta del giornale di matrice leghista!  ...non più contro i meridionali, ma contro gli stranieri...infatti il direttore Paragone scrive: "godo per i capricci di Cassano: meglio questo simpatico terroncello combinaguai (lo dico con affetto) piuttosto che Recoba"!  
Se fosse così, faccio i miei complimenti a Paragone!

Importiamo solo i giocatori stranieri che sanno fare la differenza...

 
 
 

Oggi giornata del non acquisto e sciopero generale!

Post n°24 pubblicato il 25 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

"Si tratta di una Finanziaria che ancora una volta, con pervicacia, tende a colpire i lavoratori ed i pensionati senza offrire per contro risposte efficaci ai numerosi problemi in cui si dibatte nel Paese.
   Tagli ai servizi, ed il lento ma inesorabile smantellamento dello Stato sociale, sono gli unici obiettivi concreti. L'occupazione, la formazione, gli investimenti nella scuola, nella ricerca, nella sanità sempre più alla deriva, risultano assolutamente insufficienti.
   Nessuna risorsa viene destinata agli ammortizzatori sociali e lo stesso Sud d'Italia, viene letteralmente abbandonato.
   Mancano proposte concrete di rilancio dell'economia, della produzione ed a sostegno di nuovi progetti.
   Si tratta in estrema sintesi dell'ennesima Finanziaria senza prospettive, utile solo a chi vuole navigare a vista, ma senza una strategia precisa.
   Le parti sociali risultano assenti dal confronto e se non vi sarà una pronta inversione di rotta, lo sciopero appare evidentemente, l'unica arma utilizzabile."

Secondo voi chi scrive queste parole? La Sinistra? Rifondazione Comunista? I Ds? La Margherita? Prodi? Fassino? I Dissobbedienti? Celentano? Benigni? Qualche toga rossa? Un catto-comunista?
No, la Federazione Autonoma Bancari Italiani Ed invitato tutti ad aderire allo sciopero...

Ma oggi è anche la giornata del non acquisto.  Per un'intera giornata alla Bottega del Mondo di Via Pallone a Verona non potrai comprare oggetti, ma solo informazioni e relazioni. Potrai conoscere il commercio equo e realtà vicine, come il turismo responsabile, la cooperazione allo sviluppo, ecc.

E' il Fair Trade, cioè Commercio Pulito!

   "Vogliamo per un giorno fermarci e dare più spazio alla relazione, all' informazione sulle alternative sostenibili, eque e solidali,al come coniugare economia con solidarietà, sviluppo con sostenibilità. Tutto questo in una giornata conviviale in cui lo spazio delle
botteghe sarà dedicato ad un momento di pausa e di approfondimento bevendo un caffè o un tè e scambiandoci idee e messaggi."

Approfitto per complimentarmi e dare il mio piccolo appoggio alla candidatura a sindaco di Milano per Dario Fo.
Spero abbia il coraggio di proporre tanta ecologia nella città più grigia d'Italia


  

 
 
 

Nestlè, non serve piangere sul latte versato...e noi non lo compriamo!

Post n°23 pubblicato il 24 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

(ANSA)-ZURIGO,23 NOV-La Nestlè comunica di aver concluso a luglio un accordo con Ue e ministero della Salute italiano per smaltire il latte con tracce d'inchiostro. Ciò fino a esaurimento dei lotti per poi cambiare il processo di produzione delle confezioni, dice il presidente e dg della multinazionale svizzera, Brabeck. Immediata arriva la smentita del dicastero della Salute italiano che liquida le dichiarazioni della Nestle' definendole 'completamente false'. Storace annuncia:'Brabeck sarà querelato'.

Ma questa è solo l'ultima marachella che la Nestlè combina!
Una delle ultime azioni contro tutti noi (esclusi gli azionisti Nestlè) è stato quello di far passare la possibilità di etichettare come cioccolato, prodotti fatti anche senza il cacao , quindi sempre più da un lato cibo uscito dai compilatori di materia e dall'altro un nuovo mezzo per far ribbassare i prezzi ai contadini del sud del mondo produttori di cacao. 

Inoltre, il peggio lo combina nel Sud del mondo. Come ripetutamente segnalato dall'UNICEF la Nestlè viola il codice internazionale redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla stessa UNICEF, che proibisce la promozione dell'uso di latte in polvere per l'alimentazione dei neonati . L'uso di tale latte, in sostituzione a quello materno, fornito gratuitamente negli ospedali nei primi giorni di allattamento, crea nel lattante disaffezione al latte materno. Ciò ha causato e causa la morte di un altissimo numero di bambini nei primi mesi di vita , poichè nel terzo mondo il latte in polvere viene preparato con acqua spesso malsana. Fonti dell'UNICEF parlano di più di 1.000.000 neonati morti all'anno nel Sud del mondo perchè non più nutriti al seno.

Non contenta di tutto ciò Nestlé batte cassa in Etiopia esigendo 6 milioni di dollari come risarcimento dal paese più affamato del mondo!

Perchè in televisione e sui giornali non si dicono queste cose?
   Perchè Nestlè ha un giro d'affari di circa 52 miliardi di dollari...con un budget pubblicitario di circa 8 miliardi di dollari all'anno!

Per fortuna nostra c'è la Rete Italiana Boicottaggio Nestlè!

 
 
 

Chi è stato condannato via dal Parlamento! Non ci può rappresentare! 

Post n°22 pubblicato il 23 Novembre 2005 da Boycott
 
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Ieri 22 Novembre 2005 Beppe Grillo  ci è riuscito! Il comico genovese ha cercato in tutto il mondo un giornale che pubblicasse i nomi di alcuni nostri parlamentari che sono stati condannati in via definitiva...nessuno ha voluto farlo!  Questo per dire quanto l'informazione sia legata alla politica...la carta stampata serve per non farci sapere le cose che interessano veramente, così non ci incazziamo e stiamo buoni e tranquilli ad ascoltare le promesse fatte da chi la giustizia ha condannato! 
   Solo l' International Herald Tribune ha accettato un compromesso  : non ha pubblicato i nomi dei parlmentari, ma ha pubblicato l'home page del blog di Grillo ed ha invitato i suoi lettori a vedere chi sono questi politici con la coscenza sporca...
   Boycott per voi vi dice chi sono!

   Il nostro paese è proprio strano: pensate che se una persona qualunque viene condannata per reati gravi e il giorno dopo gli arriva l'amnistia, non si fa neanche un giorno di carcere e ha la fedina penale sporca (perchè non è stato assolto,ma il reato è stato commesso ed è stato giudicato colpevole!) che gli impedisce di accedere ai concorsi per gli impieghi pubblici come il bidello, il pompiere, lo spazzino,ecc ...però se vuole candidarsi per far il parlamentare se non addirittura il Presidente del Consiglio può farlo!

Cosa ridete! So che sembra incredibile, ma è vero!
Italiani, gente per bene, andate sul blog di Grillo e spedite un'email al presidente del Parlamento Europeo affinchè cambi la legge!

 
 
 

Solidarietà per i bambini da McDonald's?

Post n°21 pubblicato il 22 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

In questi giorni ho visto l'ultimo spot della più famosa catena di fast-food del mondo dove dice che nei giorni del 22 e 23 Novrembre per ogni acquisto da McDonald's si aiuta a costruire un ospedale per i bambini.
   L'iniziativa è lodevole, ma credo che questa catena di fast-food, se proprio vuole essere solidale ricordo che la solidarietà si fa nel silenzio  e non si sbandiera ai quattro venti e se  vuole sembrare attenta alle malattie di cui i bambini sono afflitti, farebbe meglio a cambiare  il menù che propone, in quanto non è per niente salutare...
   Mcdonald's è solita ad investire in immagine per coprire quello che fa...è ormai diventato famoso il volantino:"
Cosa c'è che non va con McDonald's?"che riporta tutto quello che la pubblicità non dice...
   L'anno scorso McDonald's pubblicizzava che chi acquistava nel fast-food del pagliaccio Ronald aiutava a diminuire la fame nel mondo  
   Nel 2003 "Il 20 novembre da McDonald's: segnatevi l'appuntamento per aiutare i bambini del mondo": recitava così lo slogan della campagna aziendale per la promozione della Giornata Mondiale del Bambino.

  
È difficile capire esattamente che cosa McDonald possa fare per i bambini bisognosi di tutto il mondo dalla propria posizione ideale, forte di 30.000 ristoranti in più di 100 paesi, a parte metterli sulla buona strada per l'obesità.
Un  manager McDonald's, Ken Barun (presidente e CEO di Ronald McDonald's House Charities, l'ente beneficiario di tutti i fondi raccolti con l'iniziativa di cui parliamo), dimostrando un rapporto conflittuale con il concetto di relazione di causa/effetto, afferma in un documento aziendale per la proporzione dell'iniziativa che "la bellezza della Giornata Mondiale del bambino è nella semplicità con cui la gente in ogni angolo del mondo può aiutare i bambini bisognosi. Basta recarsi nella data stabilita in un ristorante McDonald's che partecipa all'iniziativa e acquistare i prodotti suggeriti per aiutarci a continuare la nostra missione di migliorare direttamente la salute e il benessere dei bambini del mondo."

Non spaventatevi. Avete letto bene. Si parla della "nostra missione di migliorare direttamente la salute e il benessere dei bambini del mondo." Purtroppo per McDonald's, sono moltissimi gli esperti di salute infantile che non concordano con le suadenti dichiarazioni del signor Barum. Lo scorso anno, un gruppo di più di 50 docenti universitari e professionisti della salute di tutto il mondo hanno pubblicato una lettera aperta all'UNICEF, chiedendo all'organizzazione di togliere il proprio patrocinio alla giornata sponsorizzata da McDonald's,  fermando che tale associazione era fondamentalmente contraria ai supporti obiettivi dell'organizzazione sopranazionale:
    McDonald's è il leader mondiale nella commercializzazione di quel tipo di alimento che sta producendo crescenti tassi di incidenza dell'obesità e del diabete tipo 2 nei bambini , e che sta distruggendo i modi tradizionali di preparazione degli alimenti nelle famiglie e nelle comunità. È veramente difficile capire come questa associazione con il marchio McDonald's possa essere considerata coerente con l'obiettivo dell'UNICEF di promuovere 'un'alimentazione sana' per tutti i bambini del mondo. Come dovreste sapere, McDonald's commercializza esattamente quel tipo di alimenti ad elevato contenuto di grassi animali e a elevato contenuto di zuccheri aggiunti che mina alla radice la salubrità dell'alimentazione dei bambini del mondo.

   Ci sono molti fast-food nel mondo, ma solo McDonald's risulta che propone del cibo non salutare, infatti non si sta criticando la mayonese, le cose condite, le bevande gassate, ecc. Anzi uno dei miei posti preferiti nella mia Verona per mangiare un ottimo panino con la salssiccia  è il chiosco Illusione  difronte alle scuole Ferraris!...infatti certe cose:"SUCCEDONO SOLO DA MCDONALD'S!"

 
 
 

Pubblicità:anima del commercio o mazzata per i nostri risparmi?

Post n°20 pubblicato il 21 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Si dice che la pubblicità sia l'anima del commercio...ma è proprio vero?
   Forse sì...per chi possiede un'azienda e riesce con la pubblicità a indirizzare gli acquisti dei consumatori sui propri prodotti. Ma per il consumatore la pubblicità è un bene?
Innanzitutto la pubblicità per un'azienda rientra alla voce "costi", quindi in qualche modo deve rientrare di una spesa sostenuta. Come? Aumentando il prezzo del prodotto venduto!  
Più un'impresa spende per pubblicità, più aumenta il prezzo per il consumatore!
Di quanto? 
   Beh, aziende come McDonald's, Nike, Unilever, Coca-Cola, Barilla, Adidas investono in pubblicità il 30% del proprio fatturato...cosa vuol dire? che per ogni 10 euro spesi per queste aziende 3 vanno in pubblicità!
Quindi
la pubblicità la manteniamo noi!
   Anche le televisioni commerciali e parte di quella pubblica le manteniamo comprando i prodotti che fanno pubblicità in televisione!
Eppure la maggior parte delle persone dichiara che preferirebbe vedere un film o leggere una rivista senza esser interrota dalla presenza della pubblicità!

Negli spot risulta sempre che il prodotto reclamizzato sia migliore di quello non reclamizzato...ma se così fosse, perchè c'è bisogno di condizionare la scelta del consumatore spendendo tanti soldi in spots?!
Se il prodotto è migliore degli altri il consumatore lo capisce e addirittura lo consiglia lui stesso ad altri senza esser pagato dall'azienda produttrice per parlar bene di quel prodotto...oppure, al giorno d'oggi, i prodotti si assomigliano così tanto che la differenza tra le diverse marche è impercettibile e allora si spendono ingenti somme di denaro per
condizionarci?

La pubblicità è il programma televisivo più trasmesso. Nel 1987 si calcolò che erano passati sul video oltre 600.000 spot, per un totale di 5.000 miliardi di vecchie lire di investimenti. Nel '97 la cifra degli investimenti per la tv ha superato i 6.200 miliardi.

Praticamente 200 giorni all'anno sono occupati dalla tv solo per trasmettere pubblicità. Lo spettatore che siede anche solo due ore al giorno davanti al video, è raggiunto da almeno 40 messaggi pubblicitari.

Quindi la pubblicità, oltre a costarci un sacco, ci tormenta e ci perseguita nel quotidiano!

Che fare?
Semplice:orientiamoci il più possibile verso i prodotti non pubblicizzati...conseguenze:
- soldi risparmiati
- le televisioni si farebbero concorrenza sulla qualità e non sugli stipendi degli showman
- programmi e film non interrotti da pubblicità
- verrebbero premiate le aziende che fanno un buon prodotto e non quello meglio venduto

Più avanti scriverò anche quanto e come la pubblicità nasconda le ipocrisie delle proprie aziende, ma con il post che ho scritto sulla Coca-Cola ne abbiamo già un esempio 

  

 
 
 

Telefonare gratis con i cellulari si può!

Post n°19 pubblicato il 20 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Vi riporto questo articolo...

"Ebbene sì, una rivoluzione è possibile: telefonare gratis con i cellulari . Può sembrare un'utopia. E' come annunciare l'invenzione del motore ad acqua. Tenetevi forte perché questo è il futuro.

La fattibilità
   Fin da ora si possono salutare  Tim, Omnitel, Wind e Tre e telefonare senza fili sfruttando la connessione wi-fi. Quella di cui ci accingiamo a parlare è un'intersezione delle tecnologie come Skype  con le tecnologie "wireless", ossia senza fili, senza prese elettriche, senza prese telefoniche. Ciò significa di fatto la fine del monopolio della telefonia mobile (addio Tronchetti Provera  !) basata su Gsm, Gprs e Umts, e l'inizio di una nuova comunicazione cellulare più economica, più veloce, più flessibile, più creativa, più socializzante e più ecologica. In una parola: più libera.

Come si fa questa rivoluzione?
   Occorre un cellulare che sia dotato di modulo wi-fi. Occorre poi una connessione Adsl wi-fi. Occorre infine dotare il cellulare di un software per telefonia gratuita. Attualmente esiste il software Skype. Ma si può telefonare gratis anche con altri software. Sono tutti gratuiti. Andiamo per gradi e immaginiamo che a Taranto, Roma e Londra, in tre scuole diverse, vengano installate tre connessioni wi-fi. Tali connessioni (che da ora in poi chiameremo "hotspot") diffondono in un raggio di alcune centinaia di metri la connessione Adsl. Alla stessa connessione si possono collegare in contemporanea decine di studenti e insegnanti. Come? Con computer portatili dotati di un modulo elettronico wi-fi. E il costo degli hotspot? Una ventina di euro al mese, più una spesa di 70 euro per installare un'apposita antennina.

Hotspot e centri di aggregazione
   Questa rivoluzione dell'Adsl wireless consente la creazione di comunità virtuali nei luoghi di aggregazione . Se una libreria o un pub volessero spendere una ventina di euro al mese per distribuire ai passanti una connessione gratuita Adsl wireless, il luogo diventerebbe frequentato ad esempio da giovani che comprerebbero qualche libro o boccale di birra in più! Le tre scuole di cui parlavamo prima - che abbiamo immaginato a Taranto, Roma e Londra - potranno telefonarsi gratis collegando cuffie e microfoni ai portatili. Una telefonata wireless può avvenire anche fra tre, quattro, dieci o più portatili in contemporanea . Essa può diventare una "teleconferenza" fra Taranto e Roma o fra Taranto, Roma e Londra in lingua inglese.

Palmari per telefonare
   I portatili in connessione telefonica senza fili possono essere sostituiti da "palmari" del peso di un etto: e qui sta la rivoluzione. Basta che abbiano il modulo wi-fi che li colleghi all'hotspot, il software per la telefonata gratuita e la cuffia (o l'auricolare) con il microfono . I software di telefonia gratuita per palmare stanno uscendo in questi mesi.

Voip e cellulari
   Secondo passo della rivoluzione: già da ora è possibile progettare cellulari classici dotati di modulo wi-fi. Quanto costerebbe? Una ventina di euro in più. Già il cordless Aladino della Telecom  (si vende a meno di 70 euro) è dotato del modulo wi-fi. Incorporare il wi-fi nei cellulari costa decisamente poco e potremo disporre di normalissimi telefonini con modulo wi-fi a costi di circa 70-80 euro, dotati di software sufficientemente ergonomico da effettuare ricerche in automatico delle connessioni hotspot."

Alessandro Marescotti
presidente di
PeaceLink 

 
 
 

Casini e l'immigrazione

Post n°18 pubblicato il 19 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Tutti i giornali di oggi riportano nelle prime pagine la strage di immigrati cladestini avvenuta in Sicilia con nove affogati.
Immediatamente si apre tra le due fazioni politiche un battibecco già visto : l'Unione (chissà quando sarà tale...) dice che la politica della legge Bossi-Fini è fallita e il Governo si difende.

Tra tutte le dichiarazioni prendo quella rilasciata dalla terza carica del nostro stato che precisa che la strada da seguire sono:
     "Accordi bilaterali stretti, come con la Tunisia, che hanno bloccato questo fenomeno di esportazione della tragedia. Noi dobbiamo continuare con i Paesi arabi e africani in un contatto continuo e non dobbiamo demoralizzarci" anche davanti a questa tragedia che suscita sentimenti di tristezza e pietà"

Tristezza e pietà vengono se si sentono questi discorsi! Ma possibile che si continui a credere che una legge, qualunque essa sia (bossi-Fini, Turco-Napulitano o Accordi Bilaterali), possa fermare l'immigrazione clandestina?Ma secondo voi i clandestini arrivati e sopravvissuti l'altra sera sanno dell'esistenza di queste leggi?

Penso che se si vuole fermare questo continuo esodo (che non è quello estivo come dicono i giornalisti della nostra informazione!) bisognerà andar alla radice del problema e chiedersi: perchè queste persone lasciano la loro terra per venir da noi e perchè spendono tutti i loro risparmi e affrontano un pericolosissimo e duro viaggio pur di lasciar la loro terra?

La risposta è semplice: perchè da noi si sta meglio che da loro. Ma ne crea un'altra: perchè da loro non si sta bene?
Questo i telegiornali non lo dicono, ma in Africa, per esempio, ci sono attualmente 15 guerre in corso combattutte con le armi che le nostre banche (Banca di RomaGruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare Antoniana Veneta su tutte) forniscono ai paesi confinanti nazioni in conflitto.
   Altre volte i clandestini provengono da paesi dove alcune nostre aziende riducono i lavoratori locali alla miseria e questi, se riescono a scappare dalla sorveglianza militare corrotta dalle aziende estere come le nostre,vengono da noi a cercar un lavoro con i diritti che in decenni di storia ci siam conquistati.

Se vogliam fermare i clandestini dobbiam far in modo di non dar loro motivo per scappare!Costruiamo aziende italiane all'estero che paghino un salario dignitoso ai lavoratori locali, così si costruiscono scuole, ospedali, case e possono star là!
Poi, chi vuole venir da noi lo stesso deve esser accolto bene, ma questo è un'altro discorso...

 
 
 

Acqua: un diritto e un risparmio per tutti 

Post n°17 pubblicato il 18 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Qualcuno sa quanto costa l'acqua del rubinetto?
Ve lo dico io: da 0.26 a 0.52 euro/m3...il prezzo varia a seconda della provincia e del comune.
L'acqua del rubinetto inoltre è controllata ogni giorno per legge!

Le bottiglie di acqua minerale che compriamo al supermercato, invece, costano molto di più e sono controllate, quando siamo fortunati, qualche anno prima del momento del consumo!
Inoltre è sufficeinte lasciare una bottiglia al sole per qualche minuto che la plastica rilascia nell'acqua sostanze che è meglio non  ingerire!
Insomma, l'acqua da sempre è fonte di vita e noi la conteniamo nella plastica, cioè petrolio che una vera fonte di morte!

Pensate cosa è successo negli Stati Uniti:
   La
fonte è sicura. La CocaCola ha dovuto ammettere che nelle sue bottiglie di acqua minerale Dasani commercializzate in Inghilterra non c'era altro che acqua di rubinetto: prelevata dall'acquedotto pubblico della contea del Kent e venduta a un prezzo 3.166 volte più elevato. Una truffa. Per la multinazionale di Atlanta è una figuraccia mondiale. Ma è un'altra la vera notizia: l'acqua prelevata dall'acquedotto e imbottigliata con il marchio Dasani è buona (se non fosse che per «purificarla» è stata addizionata con bromato, una sostanza cancerogena , e quindi clamorosamente ritirata dal mercato). Morale: mediamente, e non solo nel Kent, gli acquedotti forniscono un «prodotto» che non ha nulla da invidiare alle acque minerali più fashioned!!!

Allora perchè continiuamo a comprare l'acqua al supermercato e non beviamo quella del rubinetto?!

Una volta capito che l'acqua è un bene prezioso, in quanto tale è meglio risparmiarne il più possibile.
E' possibile risparmiare il 50% di acqua del rubinetto per usi domestici grazie ai
riduttori di flusso , semplicissimi aggeggi dal costo minimo che permettono al nostro rubinetto di far uscire una miscela di acqua e aria. La differenza nell'uso è impercettibile, ma nella bolletta è molto evidente!
Il sottoscritto li usa da qualche anno e sono un grande risparmio...anzi un investimento!

Se riducessimo gli acqusti di bottiglie d'acqua, pensate quanti vantaggi avremmo:
- soldi risparmiati per comprare quello che ci piace
- meno traffico in quanto meno camion di acqua minerale per la strade
- meno smog
- meno  plastica, quindi meno guerre

Quindi, cominciamo a cambiare le nostre malsane abitudini per migliorare un po' questo nostro pazzo mondo?




 
 
 

Il Calcio nelle "balle"

Post n°16 pubblicato il 17 Novembre 2005 da Boycott
 
Tag: Sport
Foto di Boycott

Juventus, Milan, e Inter incassano ogni anno di diritti tv ben 232 milioni di euro. Le altre 17 squadre, tutte insieme si fermano a 192. In queste condizioni lo squilibrio sarà sempre più evidente e le classifiche sempre meno eccitanti.
  
Da dieci anni il calcio si vende come spettacolo. Non è più una partita di poker che si può giocare anche da soli contro tutti. Nel calcio c’è due volte bisogno dell’avversario, chiunque sia.
- Una volta per dare vita a una partita
- Un’altra volta per fare quello spettacolo senza il quale una partita non basta a farsi pagare.

Ma se questo è vero, le partite non possono essere quelle di adesso. Spettacolo significa incertezza, quindi distribuzione della ricchezza fra tutte le società. Per quale ragione una squadra più debole deve farsi battere regolarmente da una più forte sapendo anche che perdendo accredita di più ricchezza l’avversario? E’ un circolo vizioso che va interrotto altrimenti si fisserà ancora più di adesso e renderà il calcio un gioco di sperimentazioni e di motivazioni periferiche. Il punto è, come fare? La prima risposta è collettivizzazione dei diritti televisivi. Non è vero che tutti devono prendere gli stessi soldi, ma non è possibile che ci siano squadre che prendono trenta-quaranta volte meno di altre! 
  
Tuttavia il conflitto di interessi forse meno noto ma più insidioso per la credibilità dei risultati sportivi è quello incarnato da una società di procuratori, la Gea World, che rappresenta almeno 150 calciatori, molti dei quali di primissimo piano. È nota per essere stata promossa da un gruppo di rampolli famosi: tra i suoi fondatori, nel 2001, c'erano anche Francesca Tanzi e Andrea Cragnotti, vi ha operato Chiara Geronzi, figlia di Cesare, presidente di Capitalia; ma soprattutto la Gea è presieduta da Alessandro Moggi, uno dei manager di riferimento per importanti giocatori. Alessandro è figlio di Luciano, discusso direttore generale della Juventus, a sua volta fino a qualche anno fa uno dei procuratori più influenti del calcio italiano.

 In Inghilterra queste commistioni familiari non sono permesse, l'agente della Fifa (la federazione mondiale) Vincenzo Morabito, in recenti interviste le ha definite "uno scandalo"!

L'esplosione dei costi ha fatto saltare l'equilibrio competitivo. Dal '99 i proventi televisivi non sono più distribuiti collettivamente e ogni società contratta la sua quota. Risultato: è difficile poter sostenere che la Reggina, che incassa 7 milioni di euro di diritti tv, possa competere con la Juventus, che ne incamera 54, oppure che il Modena (10) possa validamente opporsi al Milan (49). L'intero fatturato del Chievo, 21,7 milioni, potrebbe a malapena bastare per gli ingaggi di due primedonne come Vieri e Del Piero.

Solo pochissimi possono partecipare alla folle spirale dei costi e assicurarsi i giocatori più forti; infatti dal 1993, anno di ingresso della tv a pagamento nel calcio, gli scudetti sono stati vinti solo da 4 squadre che hanno speso somme monumentali (Milan, Juve, Lazio e Roma), e 8 titoli su10 li hanno conquistati bianconeri e rossoneri, i veri e unici vincitori della fase no limits del calcio.

D'altra parte, se il calcio è considerato un mercato, come ripetuto infinite volte dai suoi massimi dirigenti, deve andare incontro alla preferenze dei propri clienti, che sono i tifosi. E in Italia la polarizzazione del tifo è molto più forte. Secondo un'indagine della Doxa pubblicata nel 2003,il 31% degli appassionati tifa Juventus, il 22,2% Inter, il 16,4% Milan, lontanissime tutte le altre. Insomma, gli italiani stanno con chi vince. E un campionato che vedesse lottare ai primi posti club che non vantano grande seguito fra i tifosi registrerebbe un netto calo di interesse che spianerebbe la strada a un disastro economico-finanziario.

Quindi, se navighiamo in queste acque, LA COLPA è ANCHE DI NOI STESSI!

Vediamo di cercar di cambiare per rendere più bello lo sport più bello del mondo!

 

 
 
 

Anche Torino vota contro la Coca-Cola

Post n°14 pubblicato il 16 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Domanda: andreste a comprare il pane da un panettiere che nel retro bottega compie attività illecite, fermo restando che il suo pane è buono?
La maggior parte delle persone dice "NO!"
Ora, lo stesso ragionamento bisognerebbe fare per tutte le cose che consumiamo,soprattutto per le cose che mangiamo e beviamo.
Una di queste è la Coca-Cola. La bevanda in questione è una multinazionale che possiede anche altre bevande tra cui Fanta, Sprite, LemonSoda, Oransoda, ecc.
Da anni questa multinazionale è boicottata e c'è un grande movimento come il Reboc (Rete Boicottaggio della Coca-Cola) di cui i telegiornali e la stampa non parlano perchè Coca-Cola li mantiene con i soldi degli spazi pubblicitari.

Ora, perchè Coca-cola è boicottata?
Perchè dal 1989 ad oggi il sindacato colombiano  SINALTRAINAL ha subito decine di sequestri, torture,
minacce di morte, sfollamenti forzati, montature giudiziarie da parte di questa azienda. 
8 leaders sindacali sono stati assassinati!

Finalmente una decisione importante:
 
Consiglio comunale DI TORINO la notte scorsa (14 NOVEMBRE) ha approvato un ordine del giorno in cui auspica l' esclusione delle bevande prodotte dalla Coca Cola dai distributori automatici.

Voi, ora che sapete, dareste i vostri soldi a gente che non esita ad uccidere i propri sindacalisti?Finanziereste, continuando a comprare coca-cola, questa azienda? 

Non si deve leggere questa presa di posizione contro la coca-cola come di un'azione anti-americana! Perchè che questa azienda sia americana o meno non importa! è come si comporta che crea fastidio e quindi prese radicale di posizione...non il fatto che sia americana...poteva essere italiana, inglese, cinese, sudafricana, senegalese che si sarebbe boicottata ugualmente   

 
 
 

L'azione pacifica del boicottaggio

Post n°11 pubblicato il 15 Novembre 2005 da Boycott
 
Foto di Boycott

Il termine "boicottaggio" deriva dal nome del capitano Charles Boycott (quello nella foto), un inglese della fine dell'ottocento, proprietario in Irlanda di molte terre, noto per la sua prepotenza.
All' epoca, i contadini irlandesi subivano molti sprusi da parte dei proprietari inglesi: le terre venivano confiscate, le case distrutte, i salari erano da fame. Nel 1878, durante una carestia, si ebbe un aumento degli sfratti contro cui i contadini si organizzarono nella "Lega della terra". Nell'estate del 1880 il capitano Boycott mando' i suoi affittuari a mietere l'orzo, ma invece di offrire la paga regolare di 62 centesimi al giorno, ne offri' 32. Gli affittuari si rifiutarono di lavorare e la famiglia Boycott tento' di mietere il raccolto essa stessa, con l'aiuto dei propri domestici. Dopo poche ore, tuttavia, la signora Boycott imploro ' gli affittuari di rimettersi al lavoro. Questi accolsero la richiesta, ma contemporaneamente ricevettero l'avviso di sfratto.
La reazione fu immediata: in una riunione convocata d'urgenza, tutti decisero di interrompere le prestazioni per la famiglia Boycott.
Boycott chiese aiuto alle autorita' per mietere il grano.
La posizione di isolamento verso Boycott fu ufficializzata dal reverendo O'Malley:
"Se un usurpatore di terre viene nella vostra citta' e vuole vendervi qualcosa, non fategli del male, ne' minacciatelo: ditegli semplicemente che sotto la legge inglese egli ha il diritto di vendere la sua merce, ma aggiungete che la legge britannica non vi obbliga a comprare niente da lui, e cosi' farete finche' vivrete".

Nei prossimi giorni e nei prossimi post metterò in evidenza come tantissimi nostri comportamenti economici sono in contrasto con quello che noi stessi vogliamo (es: digitale terrestre, sfruttamento delle popolazioni povere, immigrazione, guerre. ecc)

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Boycott
Data di creazione: 14/11/2005
 

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