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Il Mito di Er ..

Post n°2 pubblicato il 24 Agosto 2006 da blaze0606
 

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"Costui era morto in guerra, [...] al dodicesimo giorno, quando si trovava già disteso sulla pira, ritornò in vita è raccontò quello che aveva visto laggiù. [...]


Giunto il suo turno, i giudici dissero ad Er che avrebbe dovuto riferire agli uomini ciò che accadeva laggiù e gli ordinarono di ascoltare ed osservare ogni cosa di quel luogo. [...]
Tutti i gruppi di anime, dopo aver trascorso sette giorni nel prato, all'ottavo dovevano alzarsi e partire da lì per giungere [...] in un luogo da dove scorgevano, distesa dall'alto, lungo tutto il cielo e la terra, una luce diritta come una colonna, molto simile all'arcobaleno, ma più spendente e più pura. [...]
Tre donne sedevano in cerchio, ciascuna sul propio trono: erano le Moire, figlie di Ananke: Lachesi, Cloto e Atropo, vestite di bianco e col capo cinto di bende. [...] Lachesi cantava il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro. [...]
Appena giunti essi dovettero presentarsi a Lachesi.
Per prima cosa un araldo li mise in fila, poi prese dalle ginocchia di Lachesi le sorti e i modelli di vita, salì su un'alta tribuna e disse: "Proclama della vergine Lachesi, figlia di Ananke! Anime, che vivete solo un giorno, comincia per voi un altro periodo di generazione mortale, preludio di nuova morte. Non vi otterrà in sorte un daimon, ma sarete voi a scegliere il daimon.
E chi viene sorteggiato per primo scelga per primo una vita, cui sarà necessariamente congiunto. La virtù è senza padrone e ciascuno ne avrà di più o di meno a seconda che la onori o la spregi. La responsabilità è di chi sceglie; la divinità è incolpevole." [...]
Quindi l'araldo depose a terra davanti a loro i modelli di vita, in numero molto maggiore delle anime presenti. Ce n'erano di ogni tipo, tutte le vite degli animali e degli uomini. [...] Er disse che valeva la pena di vedere lo spettacolo delle singole anime intente a scegliere la propria vita: uno spettacolo compassionevole, ridicolo e singolare, dato che per lo più sceglievano in base alle abitudini della vita precedente. [...]
Quando tutte le anime ebbero scelto la propria vita, si presentarono a Lachesi [...]: a ciascuna ella assegnava come custode della sua vita ed esecutore della sua scelta il daimon [...]
Quando fu scesa la sera, si accamparono presso il fiume Amalete, la cui acqua non può essere contenuta in nessun vaso. Poi tutte furono costrette a bere una certa quantità di quell'acqua, ma le anime che non erano protette da prudenza ne bevevano più della giusta misura; e chi via via beveva si dimenticava ogni cosa. [...] Ma ad Er fu impedito di bere l'acqua; non sapeva come e per quale via fosse tornato nel corpo, ma all'improvviso riaprì gli occhi e si vide disteso all'alba sulla pira.
Così [...] il suo racconto si è conservato e non è andato perduto, e potrà salvare anche noi, se gli crederemo e attraverseremo felicemente il fiume Lete senza contaminare la nostra anima."

Platone, La Repubblica, Libro X




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Non dirò che cosa ho tratto io dal racconto di questo mito, perchè ciascuno deve essere libero di trarre suggerimenti autonomi ovunque ..
Ma qualche domanda la pongo a me e anche a chi coraggiosamente si leggerà tutto questo post e si interessa della ricerca della verità ..


Esiste davvero un destino padrone della nostre vite?
Naturalmente io non lo credo, credo che la nostra vita sia semplicemente e completamente nelle nostre mani e che semmai esiste la casualità degli eventi che si intrecciamo intorno a noi ..
Ma mi chiedo .. siamo davvero liberi quanto crediamo?
Fino a che punto siamo capaci di percepire la libertà totale della quale siamo portatori e custodi fin dalla nascita?
Quali condizionamenti impercettibili abbiamo subito integrandoli nel nostro tessuto mentale fino a crederli nostri??
E quindi che cosa davvero di ciò che crediamo di essere è realmente espressione del nostro essere più profondo e vero o dell'autonoma scelta di un valore, di una strada, di un credo?
Siamo davvero capaci di scegliere seguendo e amando la nostra unicità?
Ed infine, fino a che punto vogliamo trovare ed essere noi stessi, liberarci per vivere davvero pienamente quell'unica chance di vita meravigliosa che abbiamo?




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