Creato da blaze0606 il 18/08/2006
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Post n°31 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da blaze0606
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Post n°30 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da blaze0606
"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Infatti, a causa della stupidità della maggioranza degli uomini, è molto più probabile che un giudizio diffuso sia sciocco piuttosto che ragionevole." Bertrand Russell "La violenza ha le proprie radici nella debolezza." Seneca "L'uomo che uccide un animale oggi, è l'uomo che domani ucciderà la gente che lo disturberà" Diane Fossey Buona Ricerca a tutti!! |
Post n°29 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da blaze0606
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Post n°28 pubblicato il 07 Febbraio 2007 da blaze0606
Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in lingua straniera. Non cercare ora le risposte che non ti possone essere date poichè non saresti capace di convivere con esse. E il punto è vivere ogni cosa. Vivi le domande ora. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno, in cui avrai la risposta. Rainer Maria Rilke Buona Ricerca a tutti!! |
Post n°27 pubblicato il 04 Febbraio 2007 da blaze0606
Dove vanno i miei libri Tutte le parole che raccolgo, Tutte le parole che scrivo, Devono aprire instancabili le ali, E non fermarsi mai nel loro volo, Fino a giungere là dov'è il tuo triste, triste cuore, E cantare per te nella notte, Oltre il luogo ove muovono le acque, Oscure di tempesta o lucenti di stelle. W. B. Yeats Londra, gennaio 1892 Buona ricerca a tutti!! |
Post n°26 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da blaze0606
"Caro Bjorn .. che cosa ti ho insegnato all'università? Non ti ho insegnato ad unire scetticismo e fantasia? Comprensione e stupore? Dubbio e apertura mentale? Devi ascoltare i miti, le saghe, le fiabe, le religioni. Non perchè ti raccontano la verità, ma perchè rivelano un altro ordine di verità." (Tom Egeland, Il cerchio si chiude) Buona Ricerca a tutti!! |
Post n°25 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da blaze0606
Gli indiani d’America, vivevano riuniti in tribù lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Attualmente i Nativi d' America sono circa 500 mila. Nel 1845 il Governo degli Stati Uniti fece pressione su Capo Seattle e la sua tribù di nativi americani allo scopo di acquistare i territori del Puget Sound, dove loro vivevano e cacciavano: due milioni di acri e uno stile di vita in cambio di 150 mila dollari e di una riserva entro la quale il Governo degli Stati Uniti si impegnava a mantenere la tribù. Capo Seattle (Capriolo Zoppo) rispose con un discorso che dipinge con graffiante efficacia la società urbana degli Stati Uniti nel 1850 e delineava un pauroso ritratto del mondo come lo vediamo oggi. Il documento, qui integralmente riprodotto, è senz’altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell’uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei “popoli nativi”, dei veri “indigeni” di ogni luogo della terra. Tanto da essere stato adottato quale Manifesto dei Diritti della Terra. "Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l’uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni. Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi? Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell’uomo rosso. I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l’aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò, quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell’acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono i nostri fratelli ed anche i vostri e dovete perciò usare con i fiumi la gentilezza che userete con un fratello. L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti all’avanzata dell’uomo bianco, come la rugiada sulle montagne si ritira davanti al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono terreno sacro e così queste colline e questi alberi. Questa porzione di terra è consacrata, per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce i nostri pensieri. Una porzione della terra è la stessa per lui come un’altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa gli serve. La terra non è suo fratello, ma suo nemico e quando la ha conquistata, egli si sposta, lascia le tombe dei suoi padri dietro di lui e non se ne cura. Le tombe dei suoi padri e i diritti dei suoi figli vengono dimenticati. Egli tratta sua madre, la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate. Il suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto. Non so, i nostri pensieri sono differenti dai vostri pensieri. La vista delle vostre città ferisce gli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò avviene perché l’uomo rosso è un selvaggio e non capisce. Non c’è alcun posto quieto nelle città dell’uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire di foglie in primavera o il ronzio delle ali degli insetti. Ma forse io sono un selvaggio e non capisco. Il rumore della città ci sembra soltanto che ferisca gli orecchi. E che cosa è mai la vita, se un uomo non può ascoltare il grido solitario del succiacapre o discorsi delle rane attorno ad uno stagno di notte? Ma io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il dolce rumore del vento che soffia sulla superficie del lago o l’odore del vento stesso, pulito dalla pioggia o profumato dagli aghi di pino. L’aria è preziosa per l’uomo rosso poiché tutte le cose partecipano dello stesso respiro. L’uomo bianco sembra non accorgersi dell’aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia, egli è insensibile alla puzza. Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria è preziosa per noi e che l’aria ha lo stesso spirito della vita che essa sostiene. Il vento, che ha dato ai nostri padri il primo respiro, riceve anche il loro ultimo respiro. E il vento deve dare anche ai vostri figli lo spirito della vita. E se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla da parte e come sacra, come un posto dove anche l’uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito dai fiori dei prati. Perciò noi consideriamo l’offerta di comprare la nostra terra, ma se decideremo di accettarla, io porrò una condizione. L’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono un selvaggio e non capisco altri pensieri. Ho visto migliaia di bisonti che marcivano sulla prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli aveva sparato dal treno che passava. Io sono un selvaggio e non posso capire come un cavallo di ferro sbuffante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Che cosa è l’uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perché qualunque cosa capiti agli animali presto capiterà all’uomo. Tutte le cose sono collegate. Voi dovete insegnare ai vostri figli che il terreno sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Ma noi consideriamo la vostra offerta di andare nella riserva che avete stabilita per il mio popolo. Noi vivremo per conto nostro e in pace. Importa dove spenderemo il resto dei nostri giorni. I nostri figli hanno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri guerrieri hanno provato la vergogna. E dopo la sconfitta, essi passano i giorni nell’ozio e contaminano i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Poco importa dove noi passeremo il resto dei nostri giorni: essi non saranno molti. Ancora poche ore, ancora pochi inverni, e nessuno dei figli delle grandi tribù, che una volta vivevano sulla terra e che percorrevano in piccole bande i boschi, rimarrà per piangere le tombe di un popolo, una volta potente e pieno di speranze come il vostro. Ma perché dovrei piangere la scomparsa del mio popolo? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più. Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui da amico a amico, non può sfuggire al destino comune. Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo. Noi sappiamo una cosa che l’uomo bianco forse un giorno scoprirà: il nostro Dio è lo stesso Dio. Può darsi che voi ora pensiate di possederlo, come desiderate possedere la nostra terra. Ma voi non potete possederlo. Egli è il Dio dell’uomo e la sua compassione è uguale per l’uomo rosso come per l’uomo bianco. Questa terra è preziosa anche per lui. E far male alla terra è disprezzare il suo creatore. Anche gli uomini bianchi passeranno, forse prima di altre tribù. Continuate a contaminare il vostro letto e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti. Ma nel vostro sparire brillerete vividamente, bruciati dalla forza del Dio che vi portò su questa terra e per qualche scopo speciale vi diede il dominio su questa terra dell’uomo rosso. Questo destino è un mistero per noi, poiché non capiamo perché i bisonti saranno massacrati, i cavalli selvatici tutti domati, gli angoli segreti della foresta pieni dell’odore di molti uomini, la vista delle colline rovinate dai fili del telegrafo. Dov’è la boscaglia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cos’è dire addio al cavallo e alla caccia? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. Noi potremmo capire se conoscessimo che cos’è che l’uomo bianco sogna, quali speranze egli descriva ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali visioni egli accenda nelle loro menti, affinché essi desiderino il futuro. Ma noi siamo dei selvaggi. I sogni dell’uomo bianco ci sono nascosti. E poiché ci sono nascosti noi seguiremo i nostri pensieri. Perciò noi considereremo l’offerta di acquistare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che avete promesso. Lì forse potremo vivere gli ultimi nostri giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra ed il suo ricordo sarà l’ombra di una nuvola che si muove sulla prateria, queste spiagge e queste foreste conserveranno ancora gli spiriti del mio popolo. Poiché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Così, se noi vi vendiamo la nostra terra, amatela come l’abbiamo amata noi. Conservate in voi la memoria della terra com’essa era quando l’avete presa e con tutta la vostra forza, con tutta la vostra capacità e con tutto il vostro cuore conservatela per i vostri figli ed amatela come Dio ci ama tutti. Noi sappiamo una cosa, che il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Anche l’uomo bianco non fuggirà al destino comune. Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo!" Capriolo Zoppo, 1854 Buona Ricerca a tutti!! |
Post n°24 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da blaze0606
E' il 27 gennaio 1945. Le avanguardie delle truppe sovietiche arrivano ai cancelli del lager nazista di Auschwitz, in Polonia. Ad accogliere i soldati di Stalin, pochi sopravvissuti all'orrore: uomini, donne e bambini, che solo per un caso sono riusciti a evitare la «marcia della morte», ovvero il trasferimento forzato di tutti i prigionieri verso i campi di concentramento situati entro i confini del Reich. Molti di loro non riusciranno ad assaporare la libertà: moriranno nei giorni seguenti di malattie e stenti. "Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne quello sciocco." "Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto o del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea." (Dalla prefazione a L. Poliakov, Auschwitz, Ventro, Roma 1968). "Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo." Primo Levi |
Post n°23 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da blaze0606
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Post n°22 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da blaze0606
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Post n°21 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da blaze0606
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Post n°20 pubblicato il 17 Gennaio 2007 da blaze0606
Shigeo Matsueda SON GOKU LO SCIMMIOTTO DI PIETRA Editore: Kappa Edizioni Data di Pubblicazione: 2005 Finalmente anche in lingua italiana la versione giapponese della leggenda cinese dello scrittore Wu Ch'eng En! Sun Wukong è forse il più famoso e amato personaggio della letteratura classica cinese. Mago, monaco, re, saggio e guerriero dall'aspetto di scimmia, è il malizioso protagonista di Viaggio in Occidente, basato su racconti popolari risalenti alla dinastia Tang. La novella racconta le sue avventure dalla nascita fino al suo viaggio insieme almonaco Tangseng, per recuperare i testi sacri del Buddhismo conservati in India. Sulla cima di una montagna sacra, un magico uovo di pietra si schiude e dà alla luce uno scimmiotto astuto, veloce, indicibilmente forte e del tutto irrispettoso delle gerarchie. Armato di un potente un bastone che può cambiare dimensioni a suo piacimento e in sella a una Nuvola d'Oro volante, il protagonista viene sfidato in duello da spiriti e divinità di tutto il creato, ma nessuno riesce a domarlo. Deve perciò intervenire il Grande Budda in persona, che solo grazie alla sua infinita saggezza riesce a rinchiuderlo in una grotta perché mediti sul suo comportamento. I lamenti di Son Goku devono attendere 500 anni prima di essere uditi dal monaco Sanzo Hoshi, che libera lo scimmiotto a patto che lo accompagni in un viaggio verso Occidente. Perché Son Goku non possa tentare la fuga, il monaco gli cinge il capo con una cerchietto d'oro capace di inibirgli i poteri fino a renderlo docile e servile. Il viaggio è appassionante e avventuroso, e lungo la strada i due incontrano bizzarri personaggi, come il maiale trasformista Cho Hakkai e il kappa Sa Gojo, che via via si uniscono al bizzarro gruppo di avventurieri. Sanzo e i suoi nuovi compagni dovranno arrivare fino alla terra di Tenjiku, dove dovranno raccogliere i Testi Sacri. Il viaggio narrato in questo leggendario romanzo pare essere ispirato al pellegrinaggio del monaco Tsuang Hsuan, che nel settimo secolo andò dalla Cina all'India per recuperare i testi delle scritture buddiste. Ma ciò che è certo è che questa storia ha ispirato alcuni dei più celebri anime giapponesi: il DRAGON BALL di Akira Toriyama il più recente SAIYUKI di Kazuya Minekura la versione fantascientifica STARZINGER di Leiji Matsumoto il divertentissimo THE MONKEY di Osamu Tezuka e decine di altri ancora. Buona Ricerca a tutti!! |
Post n°19 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da blaze0606
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Post n°18 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da blaze0606
"Maggiore è l'intensità della Luce, più scura sarà l'Ombra .. L'Ombra è una creatura della Luce, non un'avversaria. Finchè c'è luce, c'è ombra .. E' solo quando si spegne anche l'ultima fiammella che pervade la Tenebra, quindi il Male .." (Anonimo dal web) Beh fisicamente parlando è vero che esiste l'ombra solo in presenza di luce .. io però direi che il punto, se parliamo di consapevolezza di sé o del mondo, non è tanto l'ombra quanto il corpo .. l'oggetto .. l'ostacolo che arresta la diffusione della luce creando l'ombra .. Quanto alla tenebra .. no, direi di no .. se è vero che l'ombra è una funzione della luce .. in assenza di luce resterà soltanto il vuoto .. un vuoto neutro e simile forse a quello interstellare .. almeno finchè da piccole scintille di materia non venga accesa una fiamma tutta nuova .. Buona Ricerca a tutti!! |
Post n°17 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da blaze0606
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Post n°16 pubblicato il 23 Dicembre 2006 da blaze0606
Ogni anno, nelle dodici notti sante successive al solstizio d'inverno, si riaccendono le luci di un simbolo fra i più antichi |
Post n°15 pubblicato il 20 Dicembre 2006 da blaze0606
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Post n°14 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da blaze0606
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Post n°12 pubblicato il 21 Novembre 2006 da blaze0606
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Post n°11 pubblicato il 17 Novembre 2006 da blaze0606
"Si ha paura di mille cose, dei dolori, dei giudizi, del proprio cuore, del risveglio, della solitudine, del freddo, della pazzia, della morte. Ma tutto ciò è maschera e travestimento. In realtà c'è una cosa sola della quale si ha paura: del lasciarsi cadere, del passo incerto, del breve passo sopra tutte le assicurazioni esistenti." |
Inviato da: Clara
il 26/01/2014 alle 09:40
Inviato da: Emma
il 26/01/2014 alle 09:39
Inviato da: Nadine
il 26/01/2014 alle 09:39
Inviato da: Herve
il 26/01/2014 alle 09:39
Inviato da: Leo
il 26/01/2014 alle 09:38