PENSIERI AL VENTO

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IO CIOTTOLINA ALIAS PEBBLES

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Citazioni nei Blog Amici: 34
 

 

Laurea ad honorem al cane Griffin che ha aiutato la padrona Brittany disabile a studiare

Post n°1134 pubblicato il 21 Dicembre 2018 da Ciottolinadgl2
 

Brittany Hawley,25 anni, usa una sedia a rotelle per muoversi e soffre di dolori cronici. Il golden retriever di 4 anni l’ha accompagnata nel suo percorso di studi fino al master e ha ricevuto anche lui un riconoscimento ad hoc. Ogni volta che Brittany Hawley andava a lezione, Griffin era con lei. Se aveva bisogno del cellulare, Griffin (un golden retriever di 4 anni) glielo portava. Anche quando assisteva i pazienti durante lo stage, Griffin c’era. Così quando Hawley ha preso il master in terapia occupazionale presso la Clarkson University di New York, Griffin era al suo fianco per ricevere anche lui un diploma ad honorem. «Griffin ha dimostrato uno sforzo straordinario, un impegno costante e una dedizione totale per il benessere e il successo degli studenti», si spiega nelle motivazioni del riconoscimento. Briitany, 25 anni, usa una sedia a rotelle per spostarsi e soffre di dolori cronici. Griffin svolge per lei una vasta gamma di compiti: apre le porte, accende le luci e le porta gli oggetti che lei gli indica con un puntatore laser. Ma la cosa più importante è la vicinanza e il conforto che le offre ogni giorno. Il cane è arrivato da lei grazie al programma «Paws4prisons» che insegna ai detenuti nelle prigioni della West Virginia ad addestrare e poi collocare i cani per assistere persone come Hawley.

-*-

Ma che bravo che dolce... è proprio vero che li animali sono mitici e a tutti buoni, hanno fatto stra bene a premiare pure lui. , Ciotty

 
 
 

Cucciola di cinghiale resta orfana, una cagnolina "la addotta" e la salva allattandola.

Post n°1133 pubblicato il 13 Dicembre 2018 da Ciottolinadgl2
 

Era probabilmente rimasta orfana, ma una cucciola di cinghiale, di pochi mesi, ha trovato una nuova mamma in una cagnolina che aveva partorito da poco e che l'ha allattata. L'animale, ritrovato nelle campagne intorno a Gergei (Cagliari), poteva non sopravvivere ma è stato salvato da Asia, una femmina di pastore fonnese ed ora ha trovato una nuova famiglia.
A raccontare la singolare vicenda è l'Unione Sarda: Francesca Murru, una ragazza di Gergei, stava passeggiando con la sua Asia nel bosco, quando ha notato la cinghialetta sola e denutrita. Con grande stupore da parte di Francesca, Asia e la cucciola di cinghiale si sono avvicinate e l'istinto materno della cagnolina ha avuto la meglio.
Da quel momento, la cinghialetta, a cui è stato dato il nome di Fiona, non si è più allontanata da Asia, che ha continuato ad allattarla. Sarà forse questione di imprinting, ma dal primo allattamento si è venuto a creare un legame indissolubile e ora la cinghialetta si trova a suo agio anche con i due 'fratellini adottivi', i cuccioli di Asia. «Non la manderemo via. Se possibile, la terremo qui con noi», ha dichiarato la padrona della cagnolina. La cinghialetta orfana ha trovato una nuova mamma che si occupa di lei. E la mamma in questione è una cagnolina. Succede a Gergei, dove un esemplare femmina di pastore fonnese, di nome Asia, ha adottato un cucciolo di cinghiale ritrovato nelle campagne del paese. Il cane era in giro con la sua padroncina, Francesca Murru, quando hanno visto la cinghialetta sola e intirizzita dal freddo.I due animali si sono avvicinati l'uno all'altro senza timore e il cane, che aveva appena partorito due cuccioli, ha iniziato ad allattarla. Ora non si staccano più, solo per dormire. La cinghialetta ha un nome, Fiona, ed è diventata la mascotte della tenuta della giovane di Gergei. Il cucciolo ha anche due "fratelli" che l'hanno accolta immediatamente. "Non la manderemo via - ha detto Francesca Murru - anzi, la terremo qui con noi".

 

-*-

Ma che tenera questa cagnolina però secondo me una volta cresciuta la padrona di Asia e Fiona, dovrebbe rimetterla in natura perché un cinghiale non deve vivere in cattività anche perché potrebbe diventare aggressivo è pure sempre un animale selvatico e poi è giusto che stia coi suoi simili per riprodursi e diventare pure le mamma. Cmnq bellissima storia., Ciotty

 
 
 

Pompiere salva un gatto dall'incendio a Paradise in California, e il felino non vuole più lasciarlo

Post n°1132 pubblicato il 21 Novembre 2018 da Ciottolinadgl2
 

Ryan Coleman è un pompiere del Fairview Valley Fire Department, impegnato in questi giorni nelle operazioni di spegnimento dei roghi e soccorso di persone e animali in California. L'uomo ha recentemente salvato un gatto da un'abitazione in fiamme e, a quanto pare, ha trovato un nuovo amico. Il felino, forse ancora traumatizzato, forse riconoscente, ha deciso di non separarsi più da Ryan che l'ha tirato fuori da uno dei roghi che sta martoriando la California. Con un post pubblicato su Facebook, il pompiere mostra come il gatto grigio stia perennemente sulla sua spalla e non abbia alcuna intenzione di separarsi da lui. Il felino è stato soccorso a Paradise, la città praticamente rasa al suolo dai roghi che stanno martoriando la California.

https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fryan.coleman.54540%2Fposts%2F10216927103271229&width=500

-*-

Troppo dolce questo gattino molto probabilmente sente una riconoscenza infinita verso Ryan che lo ha salvato che ha deciso di stare con lui. , Ciotty

 
 
 

Roma, nasce One Sense: il primo ristorante dove si parla la lingua dei segni

Post n°1131 pubblicato il 03 Ottobre 2018 da Ciottolinadgl2
 

Il sogno di Valeria Olivotti, ragazza sorda di 29 anni, è diventato realtà. Una realtà situata in via Alessandro Cialdi 35: un locale tutto suo. Tutti la chiamano «Valla» e insieme alla mamma Donatella Montani ha dato vita al primo ristorante dove si parla il Lis, la lingua dei segni, che lei definisce «il locale che non c’era». Si chiama One Sense, ma non per il senso mancante, dell'udito, ma per quello della sua sfida che ha vinto. Un luogo unico, nel quartiere Garbatella, nel cuore di Roma. Al lavoro tra i tavoli camerieri udenti e non udenti fianco a fianco. La location nasce dalle ceneri di un ex deposito di prodotti audiovisivi. Il format gastronomico è stato studiato dallo chef Fabio Campioli. La maggior parte dei prodotti provengono da aziende solidali e biologiche. Le proposte del menù, alla portata di tutti, sono contraddistinte da un numero per facilitare l’interazione fra ospiti e personale di sala.«Ho avuto una vita tutta in salita - dice Valla Olivotti - come del resto accade a tutte le persone sorde che vivono in un mondo dove vige ancora il pregiudizio che noi sordi, con la nostra 'disabilità' invisibile, non siamo in grado di condurre una vita normale. Noi non la viviamo come un problema, ma solo come un dato di fatto». Questa giovane imprenditrice romana non si è mai fatta abbattere. È partita dallo sport per poi lanciarsi in questo progetto unico nel suo genere. «Non ho mai voluto arrendermi - sottolinea - anche grazie all’equitazione. Questa grande passione mi ha insegnato a superare ogni ostacolo. Ho incontrato una montagna insormontabile quando ho provato ad inserirmi nel mondo del lavoro. Così, grazie al sostegno straordinario di mia madre, tre anni fa ho deciso di realizzare un progetto di ristorazione che non avevo mai visto in giro per il mondo. One Sense rappresenta questo, una sfida vinta da una giovane ragazza sorda convinta che attraverso il cibo l'integrazione tra il nostro mondo e quello degli udenti sia più facile da raggiungere».

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Bravissima questa ragazza non si è persa d'animo nonostante la sua disabilità ed è riuscita ad aprire pure un ristorante. , Ciotty

 

 
 
 

Il gatto più lungo al mondo è italiano: si chiama Barivel e vive in Lombardia

Post n°1130 pubblicato il 25 Settembre 2018 da Ciottolinadgl2
 

Il gatto più lungo del mondo si chiama Barivel, è un Maine Coon ed è italiano: a certificarlo è ovviamente il Guinness dei Primati, che ha 'premiato' il micione che vive in Lombardia, con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra. Barivel è stato l'ospite d'onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si è tenuta sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d'Adda, a due passi da Milano. Il Festival è stato un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.    

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Bello lunghissimo e ciccione un amore. , Ciotty

 
 
 

Francesca, affetta da Sindrome di Down, si laurea al DAMS insieme a sua madre.

Post n°1129 pubblicato il 27 Luglio 2018 da Ciottolinadgl2
 

Ha 23 anni e diversi problemi di salute, ma questo non le ha impedito di realizzare un suo sogno: quello di laurearsi. Francesca Pecora è affetta da Sindrome di Down: è nata prematura e ha avuto sin da piccolissima problemi al cuore, motivo per cui si è dovuta sottoporre a 4 interventi. La mamma  Loredana Ambrosio è sempre stata più che orgogliosa della sua ragazza, anche quando tutti le dicevano che non avrebbe potuto fare lo stesso percorso di studi degli altri suoi coetanei. Ma lei ha fatto di tutto per non far sentire il peso della diversità a Francesca e aiutandola è riuscita a farle avere una laurea. La donna  l'ha iscritta a scuola all'età stabilita dalla legge, le ha fatto leggere gli stessi libri dei compagni di classe e ha chiesto un docente di sostegno solo quando la ragazza ne aveva davvero bisogno.
Mamma e figlia si sono iscritte alla facoltà DAMS dell'università della Calabria e si sono laureate insieme. «Sarei felice se la storia di Francesca potesse essere un messaggio di speranza per i tanti genitori fermati o comunque rallentati dalle istituzioni», ha detto Lorena, che è andata anche contro il parere dei medici che le avevano detto che Francesca avrebbe potuto avere dei blocchi. Oggi invece mamma e figlia festeggiano il loro traguardo.

-*-

Questa ragazza è una grandissima donna e anche sua mamma che l'ha sempre sostenuta. Quindi auguri, complimenti e congratulazioni alle neo Dottoresse di Danza Arte Musica Spettacolo   . , Ciotty

 
 
 

Storia di Nelly, la donna con la pelle di serpente

Post n°1128 pubblicato il 24 Luglio 2018 da Ciottolinadgl2
 

Nusrit Shaheen, da tutti conosciuta semplicemtene come Nelly, ha 34 anni, vive a Coventry, nel Regno Unito ed è la donna più “anziana” ad avere la cosidetta “Ittiosi di Arlecchino”, una rara malattia della pelle di origine genetica che si manifesta squamando l’epidermide, tanto da renderla in qualche modo simile alla pelle di un serpente. La sua vita è in funzione della malattia della quale è affetta e che ha già ucciso quattro suoi fratelli: si sveglia la mattina presto e fa un bagno e uno scrub per eliminare la pelle in eccesso, ripetendo il trattamento due volte al giorno. Inoltre, cinque volte al giorno utilizza un unguento speciale, e consuma ogni settimana tre barattoli di crema. Per Nelly i periodi invernali sono i più duri: “Il clima freddo indurisce la pelle, così diventa davvero doloroso per me muovermi”. Nonostante faccia una vita davvero difficile, la donna cerca di comportarsi normalmente: “La gente mi fissa, fa commenti e ride. Ma ormai non mi interessa più. Devo concentrarmi su di me, sulla mia vita, su come sopravvivere. E poi ormai sono abituata. Ma mi rendo conto che per altre persone, soprattutto per i bambini, può essere molto difficile. Per questo spero di essere un esempio per tutti loro”.

Ma poveretta che sfiga... Però fa bene a fregarsene se la fissano e la prendono in giro.

 
 
 

Debora la volontaria che adotta sempre i cani più anziani e disabili del canile quelli che, di solito, nessuno vuole.

Post n°1127 pubblicato il 25 Giugno 2018 da Ciottolinadgl2
 

“Qual è il cane più anziano del canile? Prendo questo”. Questo è il mantra di Debora Rizzo, una volontaria speciale di uno dei tanti canili dove in Italia vivono – e muoiono – migliaia di animali a quattro zampe. La sua opera di volontariato la svolge in provincia di Catanzaro, ma è diventata famosa sui social da quando ha condiviso la storia di Nonno Lupo, un meticcio che è vissuto fino a ventidue anni e che nell’ultimo ha visto per la prima volta il mare. Ora la contattano da tutto il Paese e le scrivono che hanno capito e hanno fatto come lei, adottando un cane che altrimenti avrebbe vissuto una intera esistenza dentro ad un box.Alla domanda “quanti cani hai a casa in questo momento?” Debora, 29 anni, si imbarazza e si lascia andare ad una risata. “Hem… mai meno di dieci. Al momento ho anche un agnellino rimasto orfano a cui do il latte con il biberon”. Insomma, una quotidianità peculiare che ha attirato l’attenzione di molti. Ma, più che per l’agnellino, perché a casa di Debora ci sono cani anziani e con handicap. Alcuni sono sulla sedia a rotelle ed altri hanno gravi patologie. Può sembrare strano da sentire, ma sebbene si siano fatti molti passi avanti, i cani disabili senza famiglia rischiano ancora la soppressione. Un’adozione può salvargli letteralmente la vita. “Ho iniziato volontariato in canile nel 2012 – racconta -, poi piano piano nel tempo ho scelto chi salvare. Ho optato per i cani anziani e malati per dare loro gioia almeno nell’ultima parte della loro vita. Ora ne ho una decina, ma fanno per 100”.
Di storie commoventi Debora ne tira fuori dal cappello una dietro l’altra. C’è Elia, ad esempio. “L’ho preso dal canile perché era il più anziano e si stava lasciando andare. Si capisce quando i cani iniziano ad avere acciacchi che sono più che acciacchi. Così ho deciso di portarlo a casa e… è rifiorito. Fa delle corse in giardino, ora, che chi mai avrebbe potuto immaginare. Riconosce il guinzaglio e la pettorina, che non sapeva minimamente cosa fossero prima che lo adottassi. Sono cose che da un cane di 18 anni non ti aspetti”.
C’è una storia ancora più strappalacrime che è quella di Nonno Lupo, il cane che ha fatto innamorare il web. “Lupo l’ho preso che aveva 20 anni ed è stato fino ai 22 in casa con me – racconta Debora – prima di andarsene. Credo che sia stato uno dei cani più longevi nato e vissuto nei canili. Grazie alla storia di Lupo ho commosso e smosso tante persone. Mi hanno scritto che hanno avuto l’intenzione di entrare in un canile e di scegliere di portare a casa il cane più “vecchio” come avevo fatto io. Alcuni l’hanno fatto. Mi hanno raccontato e inviato le foto e questo mi ha reso molto felice, perché ho potuto mandare un messaggio”.
“Dall’esperienza di Lupo – continua Debora – ho riscoperto la bellezza del tempo. Non sapevo quanto sarebbe rimasto, né come fare. Lui è stato il maestro e si è fatto scoprire. Mi ha insegnato a rallentare, a fermarmi e a godermi un tramonto. L’ho portato al mare, che lui non aveva mai visto, e per un attimo mi è sembrato diverso. Nonno Lupo ha scoperto molte cose per la prima volta a vent’anni perché prima è stato chiuso in un canile. Io a vent’anni ero alle superiori. Immagino tutta la vita fino alle scuole superiori prima di scoprire il mare, un giardino, un cuscino, un pezzettino di mela”. E, non c’è dubbio, il cane lo capisce quanto è importante quello che è stato fatto per lui. “Con tutte le esperienze che ho avuto con cani anziani, ho capito che la riconoscenza sta nello stupore”.
Insomma, un lavoro speciale che diventa difficile quando esce fuori dalla porta di casa. Convincere le persone a scegliere il cane meno semplice e a far fronte alle possibili spese e attenzioni, non è cosa da poco. “Le cose stanno cambiando – conclude però Debora – e cominciano a girare nel verso giusto. Nell’ultimo periodo ho portato cani anziani e disabili alle manifestazioni, in libreria, in una casa riposo per anziani. E’ stato bellissimo”.   

-*-

Bravissima persona da ammirare e se possibile da copiare perchè se tutti facessimo come lei non ci sarebbero animali abbandonati e soli.    , Ciotty

 
 
 

In Giappone esiste il treno Hello Kitty ad alta velocità: un proiettile tutto rosa e bianco.

Post n°1126 pubblicato il 23 Maggio 2018 da Ciottolinadgl2

Con dei convogli tutti fucsia e degli interni non proprio tradizionali il treno che è stato presentato ieri in Giappone è in pieno tema Hello Kitty. La West Japan Railway ha diffuso le immagini dei convogli che avranno come colore predominante il rosa fucsia, mentre l'iconica gattina sarà un po' ovunque, dai sedili alle porte. Il treno, ovviamente ad alta velocità, permetterà a pendolari e a turisti di scattare foto con la gattina taciturna in formato umano. Questa stravaganza non è la prima per i treni giapponesi; lo scorso anno vennero inserite nei treni di linea delle carrozze con dei gattini per permettere ai passeggeri di lasciare qualche carezza prima di andare a lavoro.      

-*-

Che figata  lo verrei pure qui in Italia un treno così... questi Giapponesi sono troppo intelligenti. , Ciotty

 
 
 

California: donna sposa la stazione dei treni dopo 30 anni, ‘ci ho fatto sesso’

Post n°1125 pubblicato il 03 Maggio 2018 da Ciottolinadgl2
 

Una delle relazioni ‘sentimentali’ più strane al mondo. E’ quella di una donna, Carol Santa Fe, 45enne di San Diego, con una stazione dei treni. Ebbene si: la donna frequenta la stazione californiana di Daidra dall’età di 9 anni e, dopo trent’anni nel corso dei quali l’ha utilizzatata quasi ogni giorno, ha deciso che voleva convolare a nozze. Come tanti altri pendolari, anche Carol ha frequentato la stazione ferroviaria per recarsi al lavoro e per fare rientro a casa ma a differenza delle altre persone lei ha iniziato a provare veri sentimenti al punto da decidere di volerla sposare. L’incredibile ed inconsueta vicenda è stata raccontata dal Sun, accompagnata da alcune foto di Carol ritratta nella sua amata stazione. Il legame non ha chiaramente valore giuridico ma nonostante questo la donna è molto felice poichè è riuscita a coronare il suo sogno. Nel corso dell’inconsueta intervista, peraltro, Carol ha anche rivelato di aver fatto sesso con l’edificio dopo aver scoperto di essersi sentita attratta anche sessualmente. “Non ho mai fatto sesso in pubblico con Daidra, non lo troverei rispettoso per i passanti, ma ogni volta la bacio e l’abbraccio”, ha dichiarato, aggiungendo che “Quando ci siamo sposati è stato il giorno più bello della mia vita”. Il ‘matrimonio’ è stato celebrato nel 2011 dopo tanti anni nel corso dei quali la 45enne ha provato veri sentimenti d’amore nei confronti di questo luogo: “tutte le mattine – ha raccontato al quotidiano – arrivo e faccio un giro“, aggiungendo poi che la relazione che ha con la stazione non è per nulla diversa da quella con un uomo. Tutti i giorni infatti si vedono e creano un’intimità in quanto la donna racconta tutto quello che ha fatto nelle ore precedenti. Seppur strana questa vicenda ha una spiegazione: Carol infatti è soggetta ad un’alterazione della percezione del reale identificata come sessualità di Objectum; non si tratta di una malattia mentale anche se agli occhi di una persona che non conosce questa problematica potrebbe sembrarlo.

***

Ho capito andare alla stazione tutti i santi giorni da trent'anni ma addirittura sposarla e baciarla mi sembra esagerato, questa donna secondo me non ci sta molto con la testa. . , Ciotty

 
 
 
 
 

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MESSAGGIO PER R.

Tu sei invidiosa di me e sai cos'è un invidioso? No? Te lo dico subito: L'INVIDIOSO E' UN DEFICIENTE CHE NON RIESCE A RASSEGNARSI. E tu mi odi (io non ti odio anche se mi hai fatto del "male" e continui a farmelo)perchè sai cosa scriveva Hermann Hesse: SE ODIAMO UNA PERSONA E' XCHE' E' UGUALE A NOI.

La calma è la virtù dei forti e se aspetti con pazienza sulla riva del fiume, vedrai presto passare galleggiando, il corpo del tuo nemico!

 

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