Chiuso per furia

IL FUTURO E' ROSA. SHOCKING!

Chi avrà deciso mai che il colore rosa è quello che meglio identifica il sesso femminile? Personalmente il rosa mi fa cagare. Nel senso fisico del termine. Mi causa uno sturbo intestinale intenso e duraturo. Nel mio guardaroba di rosa c'è una gonna (sì ho ceduto e l'ho comprata, ma non avete idea di quanto fosse secsi, anche se rosa) e una maglia (me l'ha regalata mia suocera e la uso per dormire :)). Stop. Morte del delicato colore.

Sarà che io di delicato e femminile ho davvero poco. Sarà che la vita ti prende a calci nel culo tutti i santi giorni e se ne fotte se hai su un cachecoeur rosino che fa tanto ballerina di Siviglia (che mi verrebbe una rima davvero triviale a questo punto).

Sarà che da bambina ero un maschiaccio e persino i vestiti delle mie barbie erano ricavati da scampoli blu e verdi e pezzi di jeans sdruciti. 

Saranno il DNA. Bhò. Comunque Lenticchia, visto che il tuo futuro sarà rosa, io ti auguro che sia rosa shocking, talmente forte da ferire le pupille di tutti quelli che ti guarderanno storto invidiando la tua vitalità. Brillante e luminoso come vorrei che fosse tutta la tua esistenza. Scioccante e travolgente come la tua entrata nella mia vita. 

Che se rosa adda esse, che sia SHOCKING!!!

MILIONI DI ANNI DI EVOLUZIONE NON SONO SERVITI A NIENTE

Le nostre serate insieme sanno sempre di pane e olio. Un gusto semplice e ricco allo stesso tempo, soddisfacente per quanto antico e conosciuto. Basta una pizza, una coca cola (che la birra non la posso bere, per ora) e il nostro fiume di chiacchiere.

Come ti ho detto ieri sera, sei la sorella che mi sono scelta, non quella che mi ha affibbiato il destino e con te so di poter parlare di tutto, da quella tua amica (quella che non ti aspetti) che ti ha confessato di essere una "padrona", a quel grumo senza senso e pieno di sensi che mi viene in mezzo al petto quando parliamo di lui. 

Le mani sulla faccia quando dici "questa è una cosa brutta", le dita sulla gamba quando mi assicuri che tu ci sarai sempre e per sempre, il sorriso tirato della vergogna, ma tanto che ti frega a me puoi dire tutto, l'imbarazzo malcelato per i vicini di tavolo che chissà che pensano sentendoci parlare e io che mi diverto a diventare sempre più sfacciata, che tanto chi le conosce ste due tardone qui? 

Le nostre vite procedono in parallelo da così tanti anni. Qualcuno dice che ti ho portato sulla cattiva strada, ma in realtà sei solo sulla tua strada, quella che fa per te. Che poi, guarda un po', è la stessa che fa per me. Perchè noi, cara amichetta mia, siamo due stronze con la S maiuscola. Abbiamo due uomini tranquilli, sereni e rispettosi, due che conosciamo a menadito e che difficilmente potrebbero ferirci, due che, lo sappiamo, si taglierebbero un arto piuttosto che vederci soffrire... e allora perchè quello che vogliamo è solo un uomo che ci dia una clavata in testa e ci trascini in una grotta e ci possegga???

AND THE WINNER IS... KEVIN SPACEY

La deliziosa Only mi ha omaggiato di un premio, che è il primo che ricevo in tutta la mia miserevole vita, e non solo quella da blogger.

Così, con grande emozione, mi ritrovo ad essere nominata anche io 

e a dover svelare 7 cose che mi riguardano.

Pronti?? 

Numero Uno: ho una voglia di vino su un piede. A settembre, quando è tempo di vendemmia,  diventa più rossa e prude. E questo la dice lunga sulla mia propensione all'alcolismo ed ai vizi in generale.

Numero Due: compro sistematicamente tutti i numeri di Dylan Dog da quando, circa 22 anni fa, un amico mi prestò INFERNI (il numero 46). Avevo 17 anni e da allora non ho mai smesso di credere nelle favole tristi.

Numero Tre: detesto spendere soldi in telefonini e in automobili. Sarei disposta a dilapidare interi patrimoni (se ce li avessi) in scarpe, vestiti e cosmetici, ma per i cellulari e le automobili divento di un tirchio che nemmeno Ebenezer Scrooge.

Numero Quattro: di tutti i miei nei quello che preferisco ce l'ho sul labbro, a sinistra del viso. Mi fa sentire sexy e speciale. Se poi lo abbino con il mio sguardo brevettato "da porca" sono certa che qualunque uomo cadrà ai miei piedi. Però non mi interessa più tanto farli cadere.

Numero Cinque: ho avuto un'insana passione per Claudio Baglioni. Ho comprato tutti i suoi dischi e il suo è stato il primo concerto che ho visto. Ancora conosco a memoria il testo di Lampada Osram.

Numero Sei: ogni giorno alle 20.00 in punto caschi il mondo che ho intorno, parlo al telefono con il mio papà. Una telefonata che dura in media 15 secondi e so già che se anche avesse le budella di fuori mi direbbe che sta bene. Ma non posso chiudere la mia giornata senza questo rito.

Numero Sette: soffro di aerofagia. Non vi ammazzate dalle risate, vi vedo che state rotolando sotto la scivania.

Ora dovrei nominare 15 bloggers a cui mettere addosso questa deliziosa croce, ma in realtà non lo farò. Quello che farò è fare una lista delle persone alle quali devo l'esistenza di Chiuso per furia (quindi è colpa loro!). Perchè mi hanno aperto un mondo che non conoscevo e del quale non pensavo di poter far parte:

- il tocco leggero che mi ha aperto il suo mondo e per la quale ho scritto il mio primissimo post;

- la scapiiata dolcissima alla quale invidio terribilmente la capacità di scrittura;

- il superdotato, che per lui non ho altra definizione;

- il meticcio che mi riporta ai tempi in cui non ascoltavo altro che 99 posse;

- lo squalo che non morde;

- il mio leccese preferito;

- la cancrina di scogliera che balla la musica du salentu;

- quello che ha un bellissimo cipigli(o);

- il carciofino con i poteri magici;

- la fimminazza dagli occhi belli;

- il disegnatore di vignette;

- la porcella fascinosa;

- la fashion addict che di scarpe ne sa più di me (e garantisco non è facile!);

- la scrittrice mora e affascinante;

- la picciré.

Ora fate un po' quel che più vi aggrada. Continuate se volete. 

Io vado a lavarmi le ascelle che sto post mi ha fatto sudare!

P.S.: Mi sono dimenticata di quella che ha occhi nell'anima!

ALLO SPECCHIO

Poi ci sono quelle cose che, semplicemente, sai. Vuoi per istinto, per esperienza, per intuizione. Sai come andrà, lo senti vibrare sotto la pelle, ti guardi in uno specchio qualunque e già riesci a vedere quel dolore nei tuoi occhi. 

Ti racconti che devi essere razionale, valutare bene i pro e i contro, proiettarti nel futuro per toccare con mano quanto soffrirai, devi restare lucida, salda sulle tue posizioni, che sono giuste, che sono sacrosante. 

Rifai il conto mille volte. Spunti tutte le delusioni archiviate, elenchi i sorrisi, rappezzi il cuore e bruci nel camino della vita qualche ricordo senza importanza. Distilli tutto e se viene fuori un succo amaro sai che il tuo voler restare ancorata a quello scoglio di razionalità è giusto: la cosa più giusta per te. 

Ma nonostante questa consapevolezza, questo allarme atavico che ti suona nelle ossa, speri. Speri che questa volta possa essere diverso, desideri che lo sia. Perché nessuno mai, prima e dopo, ti ha fatto sentire così. Nessun altro mai ti è entrato nel sangue come inchiostro denso e ha colorato i tuoi giorni così come ha fatto lui. Che poi a volte quel colore sia stato il nero della pece non importa poi tanto, la speranza lo rende brillante, comunque invitante.

Allora rifai i conti, pesi di nuovo tutto. E di nuovo ti aggrappi alla tua razionalità. 

E vai avanti così, raccontandoti che sei molto lucida e matura, ma sai anche che hai smesso di sognare.

Forse.

TI SPEZZO I DITINI

Oggi la Clou, dopo tre giorni di isolamento tecnologico, è finalmente riuscita  di nuovo a connettersi con il mondo là fuori, che già fisicamente non è facile con tutta la neve che ricopre Torino, se poi ci mettete che ha dimenticato di pagare una bolletta del telefono e le hanno prontamente (mica tanto ad essere onesti) staccato l'ADSL, capirete che è stata praticamente tagliata fuori dall'universo. Già perché, in ossequio a tutte le leggi di Murphy immaginabili, il taglio della rete è capitato proprio durante tre giorni in cui Clou è stata costretta a restare chiusa in casa, a riposo, per avere eseguito un esame diagnostico. 

Comunque martedì mattina, scesa fresca dal lettone caldo, ha acceso il computer decisa a godersi in pace i post del giorno precedente e ha scoperto che il sig. infostrada è uno spilorcio che per 40 euro di insoluto va in giro a castrare blogger a riposo e che, quindi, la giornata si sarebbe tramutata in divano-libro-letto-telefilmpolizieschi-divano-fumetti-letto. E niente PC.

E così è stato anche il mercoledì. Due giorni di Law & Order del 1972, praticamente quasi in bianco e nero...

Stamattina, finalmente, riacquistata la possibilità di interagire con questo vasto e pazzo mondo, scopre che qualche buon tempone (che Dio t'abbia in gloria bello perché se ti becco un po' di grazia di Dio ti servirà di certo) ha smanettato con la sua mail, cambiando la password e impedendole, di fatto, l'accesso. 

Ora io dico caro il mio anonimo e sconosciuto ladro di password, ma che minchia credi di trovare nella mail di una poveraccia come la Clou?