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Post n°134 pubblicato il 24 Gennaio 2022 da lubopo
Ho avuto il privilegio di conoscerlo. Voglio salutarlo così, con una clip che ho realizzato recentemente a Bacoli (NA) ammirando un murales che omaggia Diego. Nella breve clip ho inserito alcune suggestive ed esclusive immagini di Napoli Corner, un film documentario di 57' che fu realizzato da CANAL+ in occasione del primo storico ed agognato scudetto conquistato dal Napoli nel 1987. La Tecnomedia, di cui ero presidente, curò l'organizzazione della produzione affidata dall'emittente francese alla regia di Bernard Bloch. Il regista era solito entrare in realtà sociali "complesse" attraverso le cospicue risorse che CANA+ destinava allo Sport che già rappresentava, per il gruppo, il principale "main asset". Prima di Napoli Corner (il titolo è tutto dire) Bernard ne aveva firmato uno sugli Ultrà della Dinamo Kiev documentando, per primo, la "ristrutturazione" (Perestrojka) del sistema sovietico avviato in quegli anni da Michail Gorbačëv. La parte redazionale fu affidata a Jacques Lanusse Cazalé della France Press coadiuvato, in loco, da due nostri giornalisti. Alla realizzazione del documentario fu destinato un budget di circa 800 milioni di vecchie lire, una cifra enorme per l'epoca. La nostra troupe fu la prima ad entrare nella vita privata di Maradona: nella sua casa, nella sua palestra, nella sua auto... una Ferrari Testarossa che Diego si fece verniciare nera. Con Diego chiudemmo un contratto di 55 mila dollari per averlo in esclusiva per tre giorni. Davvero un'inezia se considerate che acconsentì a farci registrare anche un suo primo piano mentre, guardando in camera, pronunciava: "Lo sport c'est Canal Plus". Canal Plus utilizzò per più di un decennio uno spot nel quale i campioni delle principali discipline sportive ripetevano quella frase pronunciata da Diego. Maradona testimonial a gratis, proprio un bel colpaccio se paragonato alle più recenti questioni legate ai diritti di immagine. Il docufilm fu distribuito in 24 paesi, conservo ancora una copia della versione originale in francese, ma su un supporto che oramai appartiene all'archeologia televisiva. Avrei tanti aneddoti da raccontare sul Pibe de Oro, ne scelgo uno che si verificò l'anno successivo quando il Napoli era in corsa per conquistare il suo secondo titolo consecutivo... poi sfumato: l'intervista che ci rilasciò il 30 Aprile del 1988, durante il silenzio stampa che precedette quel Napoli Milan che sarebbe andato in scena il giorno successivo allo Stadio San Paolo (oggi Diego Armando Maradona) gremito da 80 mila spettatori. Una partita che possiamo definire, senza troppe esagerazioni, la partita più bella nella storia del nostro calcio. L'esito fu un 3 a 2 per il Milan di Sacchi. Una sconfitta che compromise definitivamente per quel campionato, la conquista del secondo scudetto. Al Centro Paradiso si accalcavano inviati da tutto il mondo. Ero lì con Ciro Greco e Marino Marquardt per la nostra videorivista NapoliONE. Come le altre troupe, anche noi bloccati dietro la cancellata chiusa per il silenzio stampa. Passò Diego, lo chiamammo, "Ciao Diego, ma anche a noi è vietato l'accesso?" Diego ci salutò - il ricordo dell'esperienza vissuta l'anno precedente era ancora vivo - si avvicinò e rivolgendosi ad un addetto alla vigilanza...: "A loro falli entrare". Entrammo e realizzammo una storica intervista durante la quale Diego caricò i tifosi napoletani: “voglio lo stadio pieno, e non voglio vedere nemmeno una bandiera rossonera”. Poi alla domanda: "E se domani perdiamo?"... lasciò scivolare la mano destra sul basso ventre nel più classico dei gesti scaramantici. Non vi dico nel frattempo cosa accadeva fuori a quel cancello... la “buonanima” di Carletto Iuliano - addetto stampa del Napoli - fu circondato da decine di colleghi che gli chiedevano conto del perché fossimo stati gli unici ad essere autorizzati ad intervistare Maradona. Ma il poverino non ne sapeva nulla, era stato Diego che ci aveva consentito di entrare fregandosene delle regole (come spesso faceva) imposte dalla Società. Perché Diego non è mai stato e mai sarà, un uomo comune.
Post n°133 pubblicato il 22 Aprile 2021 da lubopo
Oggi si festeggia la Giornata della Terra, la più nota ed importante manifestazione al mondo sull’ecologia e la protezione dell’ambiente. Lo slogan di quest’anno è “Restore our Earth”, “risanare la nostra Terra”, rigenerarla, rimediare ai danni già fatti che hanno prodotto i mutamenti climatici in atto. Come porre rimedio agli scenari devastanti provocati dal Climate Change e dal Global Warming? Attraverso politiche concrete incentrate alla sostenibilità ambientale da un lato, e invertendo i nostri stili di vita e di consumo, dall’altro. L'Earth Day fu istituito dalle Nazioni Unite nel 1970 a seguito del movimento ecologista sviluppatosi in quegli anni negli Stati Uniti dopo il disastro ecologico provocato dalla Union Oil al largo di Santa Barbara, in California, dove in dieci giorni si riversarono in mare e sulle coste circa 100mila barili di petrolio greggio.
Post n°131 pubblicato il 22 Marzo 2021 da lubopo
"L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici... Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità." (tratto dalla Lettera Enciclica LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco sulla CURA DELLA CASA COMUNE)
Post n°129 pubblicato il 05 Settembre 2020 da lubopo
Tag: affresco della Tauromachia., Anello d'oro di Isopata, Atleta che salta sul toro, Candia, Cnosso, Creta, disco di Festo, La dea dei serpenti, lubopo, Museo archeologico di Candia, Museo Archeologico di Heraklion, neolitico e prepalaziale, palazzo di Cnosso, Principe dei gigli, viaggio a Creta
Luglio 2019. Appunti di viaggio a Creta. Alcune ore trascorse al Museo Archeologico di Heraklion "rubando" qualche immagine con una telecamerina tascabile. Le ho assemblate alla meno peggio. L'immagine di copertina è il famoso disco di Festo, un reperto archeologico trovato a inizi '900 da una spedizione archeologica italiana. È un disco di terracotta, delle dimensioni di 16 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore; la datazione stratigrafica ne attribuisce l'età al 1700 a.C. Il disco contiene 242 simboli ancora oggi oggetto di disputa ermeneutica tra studiosi: uno dei più famosi misteri dell'archeologia.
Post n°125 pubblicato il 21 Febbraio 2020 da lubopo
Nel Carnevale del 1868 un particolare carro percorse le strade di Napoli. Sul carro - detto della "sfrantumazione" - una Colombina con gonna tricolore era circondata da Pulcinella laceri e scalzi che cantavano strofe dense di ironia per una Città conquistata ma di certo poco incline ad unirsi al regno sabaudo.
Post n°124 pubblicato il 17 Febbraio 2020 da lubopo
L’incanto di una terra, delle sue origini, del suo Natale e del Capodanno in piazza con Edoardo Bennato e Rocco Hunt, in un imperdibile documentario. Dall’antichità greco-romana ai giorni nostri; dalla sua fondazione fino al suo presente. Il fascino delle origini più remote, la sempiterna lotta con la furia del mare in tempesta, le tradizioni e le feste in piazza. Suggestioni di un racconto dal cuore dei Campi Flegrei.
Post n°122 pubblicato il 04 Dicembre 2019 da lubopo
Sabato 30 Novembre si è tenuto a Napoli, in piazza Dante, il primo evento convocato attraverso tre diversi gruppi Facebook: "Napoli non si lega", "Sardine napoletane" e "Sardine - Napoli non si lega". Una dedica speciale per il leader del Carroccio: la famosa scena di Eduardo de Filippo "o pernacchio" tratta dal Film "L'oro di Napoli" per la Regia di Vittorio de Sica. E poi "Bella Ciao", canti a "fronna" e "tammurriate" hanno animato la serata.
Post n°121 pubblicato il 29 Novembre 2019 da lubopo
La GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE è una ricorrenza istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, con l’intento di invitare ad organizzare iniziative ed attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su tale drammatico fenomeno, questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio avvenuto il 25 novembre 1960 delle tre sorelle Mirabal nella Repubblica Dominicana, per mano del regime dispotico di Rafael Leónidas Trujillo, le tre rivoluzionarie furono bloccate da agenti militari, condotte in un luogo nascosto, torturate e massacrate a colpi di bastone, strangolate e poi gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente le tre sorelle usarono nella loro militanza il nome in codice mariposas - “farfalle” - simbolo che sarà utilizzato nella giornata del 25 novembre 2019 a Napoli: la FARFALLA, libera e sensibile come le donne. Lo scorso 25 NOVEMBRE in memoria delle vittime, diversi striscioni sono stati esposti lungo due facciate della storica sede di Palazzo Matteotti, sede della Città Metropolitana di Napoli. L' evento è stato presentato da Isabella Bonfiglio, Consigliera di Parità della Città Metropolitana, dall' Avv. Elena Coccia, Consigliera Delegata alla Cultura e dalla professoressa Lucia Francesca Menna, Assessore alle pari opportunità, libertà civili e alla salute del Comune di Napoli.
Post n°120 pubblicato il 12 Novembre 2019 da lubopo
Cosa c’è dietro un progetto, dietro le cose, dietro le idee?
Post n°119 pubblicato il 02 Ottobre 2019 da lubopo
GLOBAL STRIKE FOR CLIMATE: LA CITTA' METROPOLITANA DI NAPOLI C'E'
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Inviato da: lubopo
il 16/07/2022 alle 10:10
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il 05/07/2022 alle 00:07
Inviato da: misteropagano
il 25/06/2021 alle 15:51
Inviato da: lubopo
il 09/04/2021 alle 10:27
Inviato da: misteropagano
il 05/04/2021 alle 13:52