Luna Park Mentale

IL DIRITTO DI CRITICA

Visto che il 90% dei lettori assidui di questo blog possiede, a sua volta, uno spazio web in cui scrive, la maggior parte di coloro i quali stanno leggendo queste righe sa che pubblicare i propri scritti vuol dire esporsi al giudizio di chi legge e, spesso e volentieri, a delle critiche. E' il gioco delle parti, baby: chi produce contenuti e li rende fruibili (e non mi limito solo ai post di un blog: lo stesso discorso si può fare per chi fa video su yotube, per chi suona/canta e si esibisce dal vivo, ecc) sa che prima o poi incapperà in qualche rompiscatole che avrà da ridire a prescindere su qualsiasi cosa.

Sia chiaro: il diritto di critica è sacrosanto ed innegabile. Non si può pretendere di piacere a tutti, nessuno è mai riuscito in questo intento. Ma la critica credo non debba essere fine a se stessa, bensì costruttiva. Se viene qualcuno qui e commenta dicendo: "Guarda, 'sto post fa cagare, faresti meglio a fare l'asciugatore di scogli piuttosto che scrivere", io il commento non glielo censuro. Però gli chiedo perchè pensa quello che ha scritto, e se mi fornisce una motivazione valida (che so: sei noioso e ripetitivo/ non fai ridere / la tua sintassi è ai livelli di Biscardi), cerco di lavorarci su e migliorarmi (per quello che riesco a fare, anche perchè di professione non faccio lo scrittore, il mio è un passatempo). Se invece chi espone la critica non ha altre argomentazioni oltre all' insulto, lo ignoro e amen. Che c' ho altro a cui pensare che rispondere a un mentecatto che non conosco e non vedrò mai in vita mia.

Riflettevo su questa cosa (il diritto alla critica) in generale l'altro giorno, mentre guardavo dei video su youtube in uno dei rari momenti di pausa che mi concedo durante il giorno. Le critiche sono, nella stragrande maggioranza dei casi, derise. E chi cerca di argomentare la sua obiezione con motivazioni valide viene nel migliore dei casi insultato. Facciamo un esempio: se io metto un "non mi piace" sotto un video di Vasco Rossi, il commento più gentile nei miei confronti (e nei confronti degli altri che hanno fatto il mio stesso gesto, perchè non sono il solo) è "non capisci un cazzo di musica". Allora, un paio di cosine. Punto primo: io di musica, e non lo dico per vantarmi, qualcosina ne capisco, non fosse altro perchè ho lavorato nell'ambito. Punto secondo: non ho mica insultato nessuno, ho dichiarato semplicemente che una cosa non mi piace. Come non mi piace, che so, la pasta e fagioli con le cozze. Punto terzo, se Vasco son 10 anni che scrive nella maggior parte dei casi dei testi usando parole a caso (dopo aver, nei precedenti 20 anni di carriera, scritto diverse belle canzoni, sia ben inteso) non è certo colpa mia. Per me la qualità è oggettivamente peggiorata e, dato che le canzoni sono dirette ad un pubblico, tale pubblico ha diritto di esprimere le sue perplessità, chiaramente nei limiti della buona educazione.

Se la smettessimo di insultare chi la pensa in maniera diversa da noi, e provassimo ad ascoltarlo, magari scopriremmo che molte cose possono essere migliorate. Accettare una critica e lavorarci su non significa perdere di credibilità. Allo stesso modo, criticare a priori tutto e tutti non ti rende una persona importante, ma solo un grandissimo rompicoglioni. Perchè a me, come credo a molti altri, chi sale sul piedistallo e fa il professorino di 'sto gran cippardone (senza peraltro averne titolo, perchè sul web puoi professarti come un gran dottore, ma per me sei sempre un anonimo signor nessuno visto che non posso verificare chi sei) sta cordialmente sulle scatole.

Rifletteteci su 'sta cosa, ma sappiate che se questo post non vi è piaciuto potete anche andare a cagare 

Buon week-end. 

(Articolo 31 - Vai bello)