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« RILASSIAMOCI UN PO'DONNE VIOLATE »

APOPHIS

Post n°54 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da luvi57

99942 Apophis (in italiano 99942 Apòfi, meglio noto in passato con la designazione provvisoria 2004 MN4) è un asteroide Near-Earth che ha causato un breve periodo di allarme nel dicembre 2004, poiché le osservazioni iniziali indicavano una probabilità relativamente alta di collisione con la Terra nel 2029. Tuttavia, osservazioni aggiuntive hanno permesso migliori previsioni e una determinazione dell'orbita più precisa, che di fatto hanno escluso la possibilità di un impatto con il nostro pianeta o con la Luna per quella data. L'eventualità di un impatto per il 13 aprile 2036 rimane però ancora tangibile, mantenendo l'asteroide al livello 1 di pericolo di collisione sulla Scala Torino (dicembre 2005) con una probabilità stimata d'impatto pari a 1 su 6250.

Si ritiene che il 13 aprile 2029 (un venerdì 13) Apophis si troverà a una distanza così ravvicinata da raggiungere una magnitudine pari a 3,3, tanto da poter essere individuato a occhio nudo senza difficoltà. Questo incontro ravvicinato sarà visibile in una vasta zona che comprende Europa, Africa e Asia occidentale. Storicamente, non sono mai stati registrati altri incontri con oggetti di queste dimensioni e visibili a occhio nudo. Come conseguenza di questo passaggio ravvicinato, Apophis passerà dalla classe di asteroidi Aten a quella degli Apollo.

Apophis rimane al livello 1 della Scala Torino poiché ha una probabilità di impatto molto bassa, ma non pari a zero, nel passaggio del 2036. Tuttavia, l'incontro del 2029 altererà sostanzialmente l'orbita dell'oggetto, rendendo incerte ulteriori previsioni in assenza di maggiori dati. "Se otteniamo misure radar nel 2013 [la prossima occasione favorevole], dovremmo poter predire la posizione di 2004 MN4 almeno fino al 2070," ha dichiarato Jon Giorgini del JPL.[1]

Nel luglio 2005, l'ex astronauta Apollo Rusty Schweickart, come presidente della Fondazione B612, ha chiesto formalmente alla NASA di valutare la possibilità che l'orbita dell'asteroide dopo il 2029 possa trovarsi in risonanza orbitale con la Terra, il che aumenterebbe la probabilità di impatti futuri. Perché ciò avvenga, Apophis dovrebbe passare precisamente in una determinata (e ridottissima) regione di spazio durante il passaggio ravvicinato del 2029, un "buco della serratura gravitazionale" largo non più di 600 metri. Schweickart ha chiesto un'indagine sulla necessità di piazzare un transponder sull'asteroide che permetterebbe di tracciare con maggior precisione la sua orbita definendone l'eventuale influenza dell'effetto Yarkovsky.[2]

Nel febbraio 2007 Schweickart ha annunciato che la minaccia che Apophis colpisca la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta.

Quando fu scoperto per la prima volta, all'oggetto venne assegnata la designazione provvisoria 2004 MN4 (a volte scritto anche 2004 MN4), e le notizie e gli articoli scientifici su di esso hanno inizialmente utilizzato tale nome. Il 24 giugno 2005, una volta determinata con sufficiente precisione la sua orbita, ha ricevuto la designazione permanente 99942; si trattava del primo oggetto numerato con possibilità di collisione con la Terra. L'assegnazione di un numero permanente lo ha abilitato a ricevere un nome e il 19 luglio 2005 è stato prontamente battezzato "Apophis", dal nome greco del dio dell'Antico Egitto Apòfi, detto "il Distruttore", Nemesi di Ra, che dimora nelle oscurità eterne del Duat, il mondo sotterraneo e tenta di distruggere il Sole nel suo ciclico passaggio notturno.

In base ai dati del febbraio 2005, si prevede che il 13 aprile 2029 l'asteroide passerà a circa 36 350 chilometri di distanza dalla superficie terrestre, una quota poco superiore a quella dei satelliti geostazionari, che è di 35 786 chilometri.

Il primo rapporto NASA del 24 dicembre 2004 indicava una probabilità d'impatto di "1 su 300 circa", un dato ampiamente diffuso dai media. Le stime reali della NASA erano in quel momento di 1 su 233; Apophis ottenne quindi una valutazione di pericolosità pari al livello 2 della scala Torino, il primo asteroide in assoluto a raggiungere un livello superiore a 1.

  • Poiché oggi è noto che le probabilità di un impatto con Apophis sono molto basse, i possibili effetti di un tale evento sono pressoché irrilevanti. Tuttavia, dopo i rapporti iniziali, a titolo meramente speculativo, si è calcolato cosa sarebbe potuto accadere se Apophis (allora noto solo come 2004 MN4) il 13 aprile 2029 si fosse trovato effettivamente in rotta di collisione con il nostro pianeta.
  • La NASA inizialmente stimò l'energia che Apophis avrebbe liberato se avesse colpito il nostro pianeta come equivalente a 1480 megaton di TNT (114 000 volte l'energia liberata da Little Boy, la bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti su Hiroshima, in Giappone). Una successiva stima più precisa indicò 870 megaton (circa 65 500 volte la bomba di Hiroshima). Per fare un confronto, nell'impatto che ha generato il cratere di Barringer o quello che ha causato l'evento di Tunguska si stima sia stata liberata un'energia pari a circa 10-20 megaton. L'eruzione del vulcano Krakatoa nel 1883 ha approssimativamente generato l'equivalente di 200 megaton.

    Fortunatamente, anche se si dovesse concretizzare la remota possibilità che Apophis sia effettivamente in rotta di collisione con il nostro pianeta, le possibilità di deflettere l'asteroide dalla sua rotta sono molte. L'ESA ha stimato che una missione di modeste dimensioni potrebbe essere mandata ad impattare l'asteroide causando una modifica della sua orbita sufficiente ad evitare l'impatto [1]. I ricercatori dell'Advanced Concepts Team hanno determinato una serie molto amplia di finestre di lancio dove la missione sarebbe effettivamente efficace. La missione ESA denominata Don Quijotte è in questo senso pionieristica in quanto si promette di dimostrare che è possibile deflettere alcune classi di asteroidi utilizzando la tecnica dell'impatto cinetico, secondo molti la più adatta anche per il caso (ipotetico) di Apophis.

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