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« APOPHISCHIUSO PER MALATTIA »

DONNE VIOLATE

Post n°55 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da luvi57

I cruenti episodi di violenza avvenuti negli ultimi mesi non possono che riaprire un dibattito su quella che ormai è diventata una piaga sociale per la società moderna. L’abuso sulle donne induce a riflettere su una questione culturale radicata anche nell’occidente più civilizzato e che mette sotto il banco degli imputati il sesso maschile. I giornali parlano infatti di dati allarmanti che vanno dalle forme più barbare dell’omicidio e dello stupro a quelle meno visibili ma comunque altrettanto gravi della costrizione e della negazione della libertà negli ambiti familiari sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile. Una ricerca condotta dal Consiglio d’Europa afferma che l’aggressività maschile rappresenta la principale causa di morte violenta e d’invalidità per le donne di tutto il mondo e che la maggior parte delle violenza si consuma all’interno delle pareti domestiche o da parte di conoscenti o familiari. A questo punto una domanda sorge spontanea siamo di fronte ad un inasprimento degli episodi di violenza oppure è aumentato il numero di quelle donne disposte ad uscire dal silenzio e a denunciare il proprio “carnefice”?Resta il fatto che tali episodi di violenza inducono a riflettere sulla relazione tra uomo e donna e sulle conseguenze che l’avvento della modernità e del femminismo hanno avuto sugli equilibri tra i due generi.L’affermarsi della libertà femminile, il relativo processo di emancipazione che ha portato le donne a varcare i confini domestici e ad inserirsi stabilmente  nel mondo del lavoro ha certamente mutato gli equilibri all’interno della famiglia e destabilizzato l’indiscussa supremazia maschile.Ciò ha generato a livello inconscio un istinto di conservazione della propria “autorità” che, nei casi meno gravi, si è manifestata nel mantenimento di stereotipi legati alla concezione della “donna oggetto” (o sul lavoro nella persistenza di barriere invisibili che impediscono alle donne di fare carriera) e in quelli più gravi nella reiterazione di violenze e abusi a carico delle donne.La cosa certa è che ci troviamo in una società contraddittoria in cui la condanna dei soprusi a danno dei soggetti più deboli non è però accompagnata da una vera campagna di sensibilizzazione per prevenire o arginare tali abusi nell’illusione che tali episodi siano lontani dalla propria quotidianità e dalla propria cultura.

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Commenti al Post:
zingiber
zingiber il 25/02/07 alle 12:08 via WEB
Io credo che l'aumento delle cifre in questione sia dovuto ad una maggior pubblicità data a questi casi. Non credo che anni addietro, quando l'uomo aveva anche il diritto di morte sulla propria donna (vedi l'aberrante "delitto d'onore" abolito non tantissimi anni fa, e credo tu lo sappia meglio di me), vi fossero meno casi. Credo che nel passato le donne, maggiormente succubi dell'uomo in famiglia (padre, fratelli, marito), avessero meno possibilità di emanciparsi e sopportassero in silenzio le angherie subite. Tornando indietro anche solo di 40-50 anni, soprattutto nelle provincie, quali possibilità aveva una donna di riscattarsi da una situazione di soprusi subiti? Poche o nulle, salvo essere etichettata come "svergognata" (per non dir di peggio), per avere avuto il coraggio di riappropriarsi di una sua dignità. Ora, per fortuna, la mentalità sta un po' cambiando, vi sono le strutture, a volte apatiche nei confronti di queste situazioni, ma vi sono. Una volta non c'era nulla, ed una donna si ritrovava sola a dover combattere contro questo problema. E credo che solo il coraggio di denunciare i propri aguzzini, una giustizia che renda veramente giustizia a queste donne abusate (non parlo solo di stupro), possa non dico sradicare (anche perché ci vediamo a dover convivere ora con diverse culture, che considerano la donna alla stregua di una bestia), ma per lo meno mitigare questo fenomeno. Un bacio a te. tvb
 
jo20
jo20 il 28/02/07 alle 09:51 via WEB
ti lascio un bacio :o)
 
a_tiv
a_tiv il 02/03/07 alle 15:12 via WEB
Ciao Luvi..anch'io penso che la percezione di un aumento dei dati sia dovuto alla maggiore capacità delle donne di rendersi indipendenti e di farsi valere nella richiesta sacrosanta del rispetto dei propri diritti. A questa evoluzione del ruolo femminile, generato dalla consapevolezza che oggi nella società sia più possibile essere accettate come donne libere ed indipendenti e senza l'obbligo di sottostare comunque al ruolo dell'uomo marito-padrone, non ha fatto riscontro la modifica della generica impostazione culturale del ruolo dell'uomo. E' questo, a mio avviso, il motivo che è alla base dell'emergere di dati in salita. Un abbraccio e buona giornata. Vito
 
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