Creato da legrillonnoirdestael il 01/02/2014

IL GRILLO NERO

DI MADAME DE STAEL

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INTERMEZZO LUDICO D'ESTATE

 

 

La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.

(Oscar Wilde)

 


 

Prima di riprendere, in autunno, e come sempre molto lentamente - perché la natura stessa non ha fretta, eppure tutto realizza in ogni caso - a parlare delle varie tappe nei percorsi sulla via dell’arte, mi concedo e concedo ai lettori di passaggio un intervallo vacanziero.

Sempre estetico, per carità, ma più in assonanza con atmosfere attrattive di leggerezza estiva.

 

E cosa c’è di più vicino all’atmosfera attrattiva dell’estate dell’estetica femminile?

 

Ho chiesto in prestito ad un’affascinante rappresentante di estetica femminile oltre che cara amica - la nostra Ele dei labirinti - una parte del suo ultimo post, per farne una premessa introduttiva al mio, e lei generosamente disponibile come sempre ha subito acconsentito.

 

 

 

Dunque, iniziamo…

Si parlerà di bellezza, di forme e di lineamenti e poi di quell’altra bellezza - quella dei pensieri, del movimento e delle allusioni - che si chiama fascino. Ed il fascino si sa, è screziato di difetti. La bellezza è fatta per essere guardata e necessita di quei requisiti che la fanno essere all’altezza con i parametri di riferimento che la storia umana ha cercato di individuare di volta in volta per ogni epoca, nei secoli. E’ rispettosa e devota alle regole auree e soddisfa il suo fruitore solo per il fatto stesso d’essere presente. Alla bellezza, fondamentalmente, non si chiede altro.

Ma la bellezza è una cosa, mentre il fascino è tutt’altra.

La bellezza la si guarda e la si ammira, attrae ed allontana, disegnando distanze; il fascino non si vede ma impone, si percepisce indovinandolo, ma non si misura e non rispetta le regole. Anzi, il più delle volte le sovverte. 

Ed allora restiamo nell’ambito del fascino e, chiedendo scusa al particolare, volutamente scorretti, generalizziamo.

Ma nel generalizzare tracciamo una netta distanza tra il fascino, tradotto in elementi fisici - in questo post verranno elencati quelli esclusivamente femminili - apprezzato dalle donne e, quello, invece, più amato dagli uomini.

Sono piuttosto numerose quelle creature femminili non propriamente classificabili come belle e, a dire il vero, neppure paragonabili, per bellezza, ad altre donne che, guarda caso però, surclassano abbondantemente in consensi le più classicamente avvenenti rivali, grazie all’invincibilità del loro fascino.

Un fascino, sia chiaro, che se attrae gli uomini, frequentemente lascia invece inebetite le donne, sdegnate ed impossibilitate a rendersi conto di un tale incomprensibile potere che sembra agire soltanto sul genere maschile.

La ragione c’è, e per spiegarla chiamo in appello la metafora utilizzata da Alphonse Karr.

Accade, infatti, per una donna puramente bella a confronto con una esclusivamente affascinante, esattamente quanto accade fra due bottiglie di vino delle stesse dimensioni e magari provenienti dallo stesso vigneto, quando una delle due, inspiegabilmente, sembra ai nostri sensi contenere più aroma ed essenza rispetto all’altra.

Facciamo però una serie di generalizzanti e ludici esempi concreti, così, forse, molte creature femminili risentite di livido stupore non dovranno più avvizzire le loro menti di domande chiedendosi perplesse

“perché mai quella?”

e capiranno, invece, anche il perchéed in che sensose la bellezza la si guarda volentieri e la s’incensa, il fascino lo si desideri proprio spogliare…

 

Notiamo, ora, i punti di vista:

Da una parte si trova quella notevole preponderanza di creature femminili che, in se stessa, ma anche nelle sue simili, ricerca nonché apprezza quella compostezza nelle capigliature definita con i tagli elaborati, alla moda ed estremamente curati, un trucco particolarmente preciso con labbra enfatizzate da spessi rossetti evidenti, un ampio e marcato utilizzo di fondotinta, unghie costruite o comunque laccate in tinta unita o variopinte, marchi famosi e riconoscibili nell’abbigliamento, utilizzo di zeppe e profumi fruttati o floreali a profusione.

 

Bene, nulla però di tutto questo materiale sopra elencato attrae la prevalenza dei rappresentanti dell’altro sesso.


E sappiate che ogni indicazione differente promulgata in tal senso da effimere quanto acclarate riviste cartacee o digitali sono inattendibili artifici scritti da donne, anche quando vengono travestite da opinioni maschili.

 

Gli appartenenti ad un genere maschile eterosessuale che per comodità chiameremo di tipo A - e definiremo come il più conservatore e classico, incline al modello muliebre più atavico, tanto rassicurante quanto voluttuoso – per quanto apprezzino una “donna-donna con la gonna” considerano “pettinati” tutti i capelli che siano puliti, vaporosi e presumibilmente sani ma non di certo le “messe in piega” con i capelli composti da brava “sciura milanese” o le acconciature da passerella di serie inferiore che se già non vengono particolarmente lodate sulle teste delle modelle professioniste da sfilata, sono, credetemi, ancor meno ammirate in un confronto penalizzante di vita quotidiana.

Per quanto graziose possiate essere, mie gentili signore e mie acerbe fanciulle, partite, difatti, già in svantaggio perché non siete supportate né dall’atmosfera, né dall’ambient in qualche modo, insieme al palco, alle luci e allo spettacolo, aiutarvi a giustificare i vostri intrecci barocchi con estensioni bioniche.

Stesso effetto lo danno i volti spennellati dal trucco.

Per le unghie colorate o, peggio posticce, c’è pure l’aggravante di prosaicità triviale ed il che non è affatto da poco.

Riguardo ai marchi ostentati di abiti e di borse, all’utilizzo di zeppe o di ogni rivisitazione meno elegante dei pantaloni in stile Capri, l’effetto è lo stesso citato per i capelli ma con l'aggiunta a quello che si è detto per il trucco: vale a dire non solo risultato da “sciura milanese” ma anche “sciura aggravata da prosaicità triviale”.

Dimenticavo: il profumo fruttato, dolciastro o floreale è poi un repellente naturale.

 

Per gli appartenenti al genere maschile eterosessuale che definiremo appartenente a un’ipotetica “tipologia B”, meno tradizionalista, più irrequieto, insofferente e mentalmente più vivace del primo esemplare rappresentato, nonché maggiormente incline ad una tipologia femminile meno consueta, più stimolante ed imprevedibile, tutti gli elementi sopracitati che potevano essere rimandati o bocciati, seppur con una certa clemenza ed una semplice insufficienza dal più accomodante appartenente alla “tipologia A”, vengono invece respinti con un disgusto categorico dalla “tipologia B”.

 

Ma cosa non sanno le creature dell’altra metà della terra - qualcuna - e dell’altra metà del cielo - qualcun’altra - riguardo al fascino di alcuni difetti appartenenti ad alcune “bruttine” che, invece, attraggono gli uomini?

 

Non sanno, scommetto molte cose…

 

Ad esempio:

 Non sospettano che le gambe storte possano essere attraenti e questo perché incutono protezione e richiamano alla mente una certa insicurezza infantile tipica dell’adolescenza che, pertanto, fa istintivamente tenerezza. Possono essere imperfette, quindi, ma risultano delicatamente fragili e simpatiche oltre che fortemente caratterizzanti.

E poi… Non sanno che le labbra gonfiate a canotto sono grottesche, sformate e grandemente invadenti e che oltre ad essere rozzamente deformate sono state anche private della linea demarcata dell’arco di cupido che manda fuori di testa un uomo.

Procediamo? Non sanno nemmeno che la bocca a deretano di gallina da selfie è ridicola, ma che il broncio di Brigitte Bardot e l’aria scontrosa, invece, sono non poco seducenti, almeno quanto il sorriso aperto di una bocca irregolarmente larga alla Julia Roberts ed uno imbarazzato e soltanto accennato di Claire Forlaine. Quindi proporzioni non classiche e rossori imbarazzati sono molto interessanti.

Sicuramente non sanno che detestiamo il rossetto. La consistenza e colore che lascia pesantemente tracce sui bicchieri ma anche sulla pelle ed è realmente ed estremamente fastidioso.

Non sanno che i capelli raccolti -

ma senza nessuna piega che ricorda la zia per bene,

e solo lasciati asciugare come vengono, per cortesia -

gli occhiali da vista,

le sopracciglia folte,

un trucco inesistente o veramente invisibile

vincono di minimo mille punti tacchi a spillo e compagnia.

(Feticisti del genere esclusi).

 

Non sanno che un naso lungo

- come quello di Penelope Cruz -

e

le lentiggini

- come quelle di Vanessa Incontrada -

i dentini irregolari

- lievemente sovrapposti o separati tra loro come quelli di Vanessa Paradis -

o, ancora,

lo strabismo di Venere

sono soltanto una marcia in più.

 

Non sanno che una tuta

portata con sicurezza e disinvoltura

può essere più seducente di completini modaioli e attillati

e, probabilmente, ignorano che un’atleta vera

è più attraente di una vip che fa palestra.

 

E poi – purtroppo – molte non sanno o fa loro comodo dimenticare che

l’intelligenza

e la convinzione,

l’autostima,

la creatività

ed il coraggio

 

sono doti apprezzate anche più (no, forse al pari…) dei glutei brasiliani.

 

 

 

 

Buone vacanze,

 

vostro Niccolò, le grillon noir.

 

 

 
 
 

DAL ROMANICO AL GOTICO: SOPRATTUTTO ALLEGGERIRE

 

La mia ragione d'esistere in questo luogo più o meno virtuale è già stata esposta più volte e per diversi motivi e, di fatto, continua ad essere la stessa che mi muove ancor oggi e giustifica la mia volontà di scrivere ogni singolo post.

Leggo, ad esempio, e con una certa frequenza, gli articoli che misteropagano ha ancora la vitalità di condividere in questi spazi piuttosto desolati e vagamente negletti nella comunità di Libero

(e che, tra l'altro, potrebbero essere ben rappresantati dall'ultimo scritto pubblicato dell'amico woodenship).

E li leggo con piacere; ma anche con un inevitabile rammarico dal momento che constato come la nostra misti nazionale sia rimasta

- all'interno di un coro abulicamente appiattito  -

se non la sola voce, sicuramente una delle più forti e acute a cantare sulla musica del confronto e della condivisione di una qualsivoglia conoscenza

(e personalmente mi auguro che continui).

Mi è venuta in mente lei

aprendomi al discorso sul passaggio dall'arte romanica al gotico

per un semplice motivo.

Come ben sappiamo i soggetti rappresentati nella pittura romanica erano quasi esclusivamente di carattere sacro, e questo accadeva perchè la pittura a soggetto religioso aveva una funzione essenzialmente didattica.

 Il suo compito era, infatti, quello d'insegnare la storia religiosa

ad un popolo non solo privo di cultura,

ma anche nella quasi totalità del tutto analfabeta.

 

 

La logica dell'intento in tutto questo era piuttosto semplice:

trasmettere  messaggi di matrice sacra con immagini che risultassero al contempo lineari, dirette, semplici e suggestive.

 

Si ritrovano, così, figure che cominciano a liberarsi della precedente e statica - oltre che schematica - rigidità:

i volti cominciano ad animarsi, sui lineamenti affiorano espressioni caratterizzanti emotività e sentimenti ed inoltre si alterano le proporzioni per rendere più evidentemente efficace il racconto della storia.

La linea stessa, poi, diventa non solo un contorno ma anche l'elemento descrittivo per suggerire drammaticità.

Detto questo, l'analogia con l'intento di misti qui in Libero diventa abbastanza chiara. 

Leggendo i suoi post - soprattutto quelli dove cerca di trasmettere un filo per comprendere un oggetto o un significato particolare nell'arte, anche attraverso strade ancora non asfaltate e non immediatamente riconoscibili - ci si accorge di come l'associazione con quest'arte composta di mosaici, affreschi e pittura a tempera su tavola, abbia una sua pertinenza. 

Ma se l'arte romanica mi ha fatto pensare al suo intento, il parallelismo con lei è proseguito anche per la pittura gotica.

Perché è con il gotico che i personaggi acquistano atteggiamenti più realistici, più “umani” e questo avveniva per un solo fine, perchè l’osservatore li potesse sentire più vicini a sé.

Le parole chiave: condivisione, comunicazione, rimandi, partecipazione, aggregazione, semplificazione e umanizzazione da lei usate direttamente o indirettamente,

vi ricordano qualcosa?

Inoltre, nelle composizioni gotiche la linea inizia ad assumere una sempre più grande importanza, diventando elaborata ed elegante dal momento che viene utilizzata sia come mezzo espressivo sia come decorazione.

Il gotico è il periodo in cui le dimensioni delle figure trovano un maggiore equilibrio.

 

 

Ma il gioco delle similitudini prosegue.

A livello architettonico, infatti, la maggiore differenza tra l'arte romanica e l'arte gotica fu il progressivo alleggerimento delle masse murarie.

Nel gotico lo spessore delle strutture si snellisce sviluppandosi verso l’alto e – sempre a livello puramente ideologico – anche in alcuni di noi, una fra tutte la sopracitata amica, persiste questo slancio tutto teso a raggiungere un altrove.

Nell'architettura gotica la tensione verso l'altezza - e quindi verso Dio - si evidenzia attraverso l'utilizzo magistrale di pilastri, archi rampanti e contrafforti sui quali veniva distribuito il peso delle costruzioni.

Alleggerite e divenute più sottili, le pareti poterono, così, accogliere maggiore luminosità.

E nelle vetrate dell'arte gotica vedo la stessa tenace volontà che anima alcune persone nel fare entrare la luce in struttura buia.

 

Ricordiamoci come va a finire questo perseguimento del divino:

Alleggerite le masse murarie, le costruzioni si svilupparono in altezza, raggiungendo dimensioni non indifferenti.

La cattedrale di Beauvais, con più di 48 metri d'altezza, è probabilmente la più alta fra quelle costruite.

Non tutti gli intenti altamente ambiziosi, infatti, crollano sotto il peso di eccessive aspettative come la Torre dei Tarocchi quando rappresenta la caduta.

In ogni caso, puntare in alto non è mai un male, il consiglio al limite è quello di sapersi fermare prima di perdere l'equilibrio.

Ma l'arte gotica resta un buon esempio anche in questo senso: 

 l’uso sistematico dell’arco a sesto acuto invece di quello a tutto sesto, da un lato e l’introduzione della volta ogivale o a costoloni dall'altro e la preferenza della volta a crociera oltre che il ricorso agli archi rampanti innestati su contrafforti esterni per sostenere le volte della navata centrale, ci dovrebbero insegnare qualcosa.

 

Anche nella scultura ci fu un recupero del volume nella rappresentazione delle figure umane con le prime statue a tutto tondo visibili nelle decorazioni delle costruzioni architettoniche. 

Nicola Pisano è senz'altro un riferimento per la scultura italiana nel periodo gotico

ma restando in tema di cambiamenti e innovazioni, 

la grande svolta nella pittura di questo periodo si realizza

con l’opera di Giotto

che diventerà un modello di ispirazione per gli artisti del periodo rinascimentale.

Le sue opere si differenziano dalla pittura gotica tradizionale perchè gli sfondi da lui adottati non sono più i classici fondali piatti e dorati, ma sono più realistici scenari comprensivi di strade, contesti bucolici, figure disposte su differenti angolazioni e piani e soprattutto a Giotto dobbiamo l'utilizzo delle linee oblique, il contrasto fra luci e ombre e l'utilizzo di una differente dimensione per i personaggi rappresentati, rapportata alla loro importanza.

 

L’arte gotica, però, non trovò affatto un'accoglienza calorosa come accadde invece in Francia; ma ricevette una diffusa e sospettosa resistenza. 

Così, dal momento che lo sviluppo in verticale delle masse murarie trovò ben poca approvazione all'interno dei confini italiani, si realizzarono costruzioni dallo stile del tutto differente, molto più imponenti e massicce, come il duomo di Firenze o la chiesa di San Francesco a Bologna, nelle quali aggiunto solo qualche elemento specifico di rimando all’arte gotica, come gli archi a sesto acuto e le volte a crociera.

 

 

Da un punto di vista esclusivamente architettonico, quindi, se vogliamo individuare esempi italiani con un più deciso ed evidente influsso gotico, li dobbiamo andare a cercare cercare solo in quei tre celebri riferimenti conosciuti al mondo come il Duomo di Milano, il Duomo di Siena e il Duomo di Orvieto

 

 

 

COME DIRE...POCHI, MA BUONI.

 

 
 
 

LA SMATERIALIZZAZIONE DELL'IMMAGINE

 

Archiviato il sapore favolistico del periodo primaverile ed estivo, chiuso con l'autunno,  ci occupiamo del percorso di storia artistica riprendendo con qualcosa che in un certo senso si accorda con l'etereo delle fiabe appena celebrate da Tirillio.

 

Mi riferisco a quel tipo di arte che si è sviluppata nell'arco di un millennio, tra il IV ed il XV secolo, prima nell'ambito dell'Impero romano e poi in quello bizantino che ne raccolse l'eredità nella sua capitale Costantinopoli.

L'arte bizantina religiosa - anti-plastica e anti-naturalistica - si avvale, infatti, dell'appiattimento e della stilizzazione delle figure per rendere una maggiore monumentalità ed un'astrazione soprannaturale (smaterializzazione dell'immagine), descrivendo sopra ogni cosa le aspirazioni dell'uomo verso il divino.

L'arte bizantina ci ha, però, offerto espressioni stilistiche molto diverse fra di loro nei suoi oltre mille anni di vita, anche se, fondamentalmente, nell'Impero d'Oriente rimase quasi invariata.

                             

                                              (esempio di arte ravennata)

 

Se, in seguito al notevole sviluppo delle città, sotto l'impero di Teodosio II vediamo sorgere nuove cinte murarie, nel VI secolo, in piena età giustinianea, i monumenti di Costantinopoli le conferiscono il titolo della più splendente fra le città.

In sostanza, la sua magnificenza è tale da superare per sviluppo urbano e ricchezze tutte le altre città Mediterraneo orientale, compresa la stessa Alessandria.

Persino Roma, caput mundi, uscita non poco provata e immiserita dalle invasioni barbariche e dalle guerre gotiche, dovette passarle lo scettro di più bella del reame oltre che di meta obbligata e ambita da tutti gli artisti dell'Impero.

                                      

 

Così, Hagia Sophia, Chiesa della Santa Sapienza e il Cimitero Imperiale - altrimenti conosciuto come Chiesa dei Santi Apostoli - senza dimenticare Sant'Irene, San Bacco e San Sergio, diventano le punte di diamante per la corona della nuova Regina.

 

Hagia Sophia, chiesa della Santa Sapienza.

 

 

 Cupola, Hagia Sophia.

 

 

Sant'Irene

 

A causa della perdita di una notevole quantità di opere, soprattutto dovuta agli eventi bellici nei territori dell'Impero, spiccate testimonianze e documentazioni di arte bizantina si ritrovano, però, anche in Grecia, in Italia, nelle aree dei Balcani, in Ucraina ed in Russia.

Rispetto all'arte prettamente paleocristiana, nella realizzazione delle figure, l'arte bizantina si evidenziò per una maggiore monumentalità e per la sfarzosa ricercatezza dei particolari nelle vesti, nell'abbagliante splendore dell'oro e nella luminosità delle gemme,  a discapito, però, dei volumi e dello spazio.

La resa del corpo umano risulta, così, priva di profondità, le figure sono appiattite, esclusivamente bidimensionali e collocate su piani paritari, totalmente orfane di prospettiva e realizzate in gesti stereotipati, mentre i volti risultano conformati in modelli che risentono di  una marcata propensione metafisica verso l'ideale e la divinità, a dispetto di ogni tentativo di realismo.

Di fondamentale importanza nell'ambito della pittura bizantina sono, infatti, le icone della cristianità ortodossa - ed una fra tutte l'intercessione della Vergine orante - prodotte con una varietà di tecniche che si diramano dal mosaico alla tempera fino alla tecnica ad encausto el a mosaico su tavola e su muro.

 

                    

                  Particolare del Corteo dei Santi, Sant'Apollinare Nuovo.

 

 

E fra tutti, i mosaici di Sant'Apollinare in Classe sono forse l'esempio del simbolismo più puro, totalmente distanziato da ogni richiamo tipico del naturalismo classico. 

                       

 

La seduzione bizantina conquistò tutti.

E la stessa Roma, dal VI secolo fino ai due secoli successivi, accolse tanto le aspirazioni verso il classicismo quanto le potenti suggestioni orientali.

Ma come ogni storia che si rispetti, fra le figure regali e le tendenze all'ultraterreno ammantato da luci dorate e abbacinanti riflessi di splendori divini o semi-divini, è d'obbligo un finale ad hoc. 

Ed ecco che il mosaico bizantino ebbe una vita lunga e felice, conoscendo un periodo di conclusiva gloria anche durante il XIV secolo.

Periodo in cui, probabilmente, diede il meglio di sè, evidenziando ogni caratteristica di luminosità e producendo colori sempre più brillanti; ma riuscendo anche ad affiancare alla preziosità così seducente alla vista, anche quell'intimismo umano fino a quel momento mai raggiunto...

 

 

E la morale della favola?

 

Potrebbe essere questa: ricordarci che la giovinezza splendente di colori e perfezione, addirittura inespressiva nella sua stereotipia incontaminata, può essere anche superata in tempi successivi e non sospetti.

Negli anni in cui la conoscenza dei sentimenti e l'esperienza ha prodotto sul volto e nei gesti una profondità che definisce e caratterizza  una sensibilità e una coscienza insperate.

 

 
 
 

ULTIMA FERMATA FAVOLE ESTIVE

Post n°43 pubblicato il 03 Settembre 2017 da legrillonnoirdestael
 

 

 

PREMESSA

 

Purtroppo,

come già l'andazzo primaverile (stagione a cui risale il mio ultimo post)

lasciava ampiamente ad intendere, 

la letargia in Libero non ha lasciato molte porte aperte alla fantasia 

ma qualcuno ha comunque aderito all'iniziativa di Tirillio

(ed in questo caso si può chiamare giustamente in causa l'affermazione

"POCHI MA BUONI")

ed il Radixiano contest favolistico c'è stato.

 

Con la fine dell'estate

il Contest

ha chiuso battenti e capitoli

definitivamente

perché è stato scelto il suo capitolo conclusivo.

 

 

Ero stato chiamato a giudicare il migliore

fra tutti i finali presentati

ma per una serie di motivi ho atteso troppo a lungo 

pezzi conclusivi mai giunti a destinazione

e tra la spossatezza del caldo fuori misura

che non ha aiutato i naviganti a vincere 

le resistenze di un server inospitale

e le inevitabili assenze vacanziere

non ho potuto svolgere il compito richiesto.

 

Per fortuna,

però,

il solerte NAT

ha ovviato egregiamente alle mancanze

ed ha spontaneamente emesso un verdetto 

che effettivamente

non può che lasciare tutti

"FELICI E CONTENTI"

 

FINE PREMESSA

ED ECCO QUI IL VERDETTO

 

 

 

E  LA KAFKIANA, ILARE, DOVIZIOSA E SURREALE

CONCLUSIONE 

 

COMPLIMENTI EFFETTIVI E SOSTANZIATI AD ELETTRIKAPSIKE.

 

MA SE VOLETE DARMI RETTA,

MERITA UNA LETTURA

OGNI SINGOLO FINALE 

DI

TIME FABLE

E

DECISAMENTE MERITA

LA VISIONE DELLE GRAFICHE 

DELL'ORMAI CELEBERRIMA MISTEROPAGANO

E DEL SOPRACITATO NATODALLATEMPESTA.

 

CONSIGLIO DI GRILLO...

NON SI RIFIUTA MAI.

 

Alla prossima.

 

 
 
 

EBBENE SI, CONTINUANO LE FAVOLE...

 

ESSENDO IO INTERESSATO 

E QUI VOTATO

A TUTTO CIO' CHE DI

INTERESSANTE, TALENTUOSO E CREATIVO

SI POSSA MUOVERE NEL POZZO DI LIBERO

 

-CHE, PER QUANTO, A MIO AVVISO, PUR OSPITANDO ANCHE FIN TROPPO

INSOSTENIBILE VUOTO-

 

HA, TUTTAVIA, IL VANTO DI MOSTRARE

(LENTEZZA DEL SERVER PERMETTENTO)

ESEMPLARI CON UN  CERTO "JE NE SAIS QUOI",


VI AGGIORNO SULL'ANDAMENTO IN TIRILLIUM LOCUM.

------------------------------------

 

"IRONICO E AUTOIRONICO, PINDARICO, LIBERATORIO, LUDICO,

INTELLIGENTE, CREATIVO E SERIO...

COME SOLO IL CORAGGIO, LA CAPACITA' E LA VOLONTA' DI GIOCARE

POSSONO ESSERE...

 ECCO A VOI, SIGNORE E SIGNORI, DOVE SONO RIMASTI I NOSTRI..."

 

http://blog.libero.it/Tirillio/13529174.html

 

 

PER CHI SI FOSSE PERSO QUALCOSA ABBIAMO I PERSONAGGI PRINCIPALI...

 

LA POTENTE E BULIMICA STREGA GIGA  


Chi è: La vecchia e potente strega che cresce per ogni desiderio non detto ed aumenta tanti più specchi incontra. La sua bulimia sessuale ne fa un leggendario caso erotico rendendola un gigante famelico e sensuale che utilizza innumerevoli mezzi per attrarre vittime erotiche allo specchio delle sue brame.

 Legami: Le sorelle Kilo, Mega e Tera. Mega è il secondo occhio dello specchio nero ruba-anime e la memoria storica, un archivio vivente di tutti i sensi sottratti al mondo e vola tra le spirali del tempo. Chi viene fatto prigioniero da lei resta per sempre nella roccia di Cristallo Rosso del Castello. Tera è, invece, una creatura che si mimetizza nella roccia ed ha dominio sull'acqua e sulle api.

 Cosa vuole ottenere: Fondamentalmente vuole attrare il più alto possibile numero di vittime allo specchio delle sue brame.

Alleanze certe: Shadowmoor, regina guerriera del Regno di Tre Spade; ARGYRIA 2- mezzo gnomo mezzo nano - cugino di Frodo e di Argyria la gnomessa (è un nome molto usato…e gli gnomi si sa, non brillano per fantasia) che si è alleato con Shadowmoor ed è divenuto cavaliere di Tre Spade solo per ingraziarsi gli occhi della bella regina per cui ha perso la testa; le Meluse dalle due code.

Nemici accertati: Rog di Notte Nera; Saba, creazione di Rog; Blanca-Neve della Stirpe Elfica.

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Aurora-Rosaspina; Il Principe Dandy; Il Lupo Hip Hop; la ninfetta CappuccettoFragola; Argyria la gnomessa amica dei nani nonché custode del Rubino.

Poteri:  Il Black Mirror: specchio magico che ha la capacità di soddisfare il suo desiderio carnale e nel quale chiunque si riflette lascia la sua anima sensuale all'appetito della strega.

La Pietra Verginale: che fa assumere, a chiunque la possiede, il controllo di ogni creatura, mostro o animale magico, assoggettandoli e rendendoli docili.

Il Bottone incantato: ha il potere di distruggere ogni amore e passione autentiche, ogni relazione e contatto umano, rendendo la vittima priva della capacità di comunicare qualsivoglia sentimento e rendendola prigioniera d'un abisso senza emozioni.

La Conchiglia delle Sirene: ha il potere di sottomettere chiunque ascolti la voce del suo possessore e conferisce poteri di persuasione e di controllo, trasforma la voce in un'arma capace di emettere acuti che possono spezzare ossa e muscoli.

L'Occhio del Dio del tempo: Occhio strappato al dio del tempo Croniquartz che, finito tra le profondità del mare, si trasformò in un cristallo perfetto. Il suo potere è quello di vedere passato, presente e futuro.

Lati deboli: Estrema ingordigia e diffidenza generale nell’allearsi con lei.

 

 

IL BUISSIMO DI NOTTE NERA ROG

Chi è: Nato come umano, fu un giovane cercatore di Gilda per guaritori; in seguito all’uccisione brutale dei genitori e della sua amata a causa di un’accusa di congiura contro il trono ricaduta su di lui, Rog subisce una trasformazione che lo fa rinascere in un Oscuro Signore senza sentimenti, dopo essersi bruciato la pelle nelle Acque Nere della palude ed essersi strappato il cuore di fronte ad un Fiore Incantato per poi inchiodarlo ad un albero, unico custode della sua mortalità.

 Legami: Un tempo i genitori e l’amata giovane Ellissa. Al momento la sua creazione, Saba.

Cosa vuole ottenere: Distruggere, per vendetta, tutti gli uomini, eliminare Giga e appropriarsi dell’Occhio di Dio per regnare su tutti gli immortali.

Alleanze certe: La principessa Blanca discendente per metà dalla Stirpe degli Elfi e spodestata dal suo Regno umano e messa al bando a cui ha promesso l’interezza del puro sangue elfico, l’immortalità ed il comando degli eserciti di Notte Nera e il controllo della magia oscura; Saba di Notte Nera.

Nemici accertati: Giga & sorelline; Shadowmoor di Tre Spade; le Meluse; ARGYRIA 2-mezzo gnomo mezzo nano, cugino di Frodo e di Argyria la gnomessa (alleatosi con Shadowmoor e divenuto cavaliere di Tre Spade solo per ingraziarsi gli occhi della bella regina per cui ha perso la testa); la narcolettica Aurora-RosaSpina.

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Il Principe Dandy; Il Lupo Hip Hop; la ninfetta CappuccettoFragola; Argyria la gnomessa amica dei nani e custode del Rubino.

Poteri: Libro secreto della gilda dei guaritori: contenente molti incantesimi e, pare, di enorme potenziale;

Anello Lunare: forgiato dal Reame Elfico, in precedenza appartenente a Blanca; ma ceduto da questa a Rog, in seguito al patto stipulato con Notte Nera, possiede il potere di richiamare le forze della natura piegando il tempo alla volontà del suo possessore, può disfare ciò che il tempo ha creato, persino la morte. Dal momento che il suo potere si palesa solo ad ogni luna piena previa attivazione in lingua elfica, a Rog è convenuta non poco l’alleanza con Blanca…

*Occhio di Dio* (?): Per gli gnomi e le creature del Piccolo Popolo è un diamante di inestimabile potere che si attiva solo in presenza d’amore e che resta sasso se non viene attivato; per Rog, invece, è una magia imprigionata nelle profondità marine ed è una finestra temporale che già appartiene a Notte Nera.

[C’è ancora qualcosa da chiarire al proposito. Per ora la questione resta pirandelliana e chi tra i due abbia ragione lo scopriremo in seguito…C’è anche in sospeso uno scambio di identità tra Argyria donna e ARGYRIA maschio…]

 Lati deboli: Risentimento estremo, pessimo carattere e un cuore nascosto che potrebbe essere ritrovato.

[Saba]: Prima creazione ed apprendista del potere di Notte Nera, nata dalla magia del fiore Malefico, è dotata dei poteri dell’elemento Fuoco e della magia sensuale.

 

 LA PRINCIPESSA ELFA BLANCA (NEVE)

Chi è: La principessa Blanca discendente per metà dalla Stirpe degli Elfi spodestata dal suo Regno umano dopo aver avuto qualche problema con la Matrigna-parente lontana di Giga-che la voleva morta e per aver avuto una relazione scandalosa con il Cacciatore oltre che per aver rifiutato anche la mano del Principe Nero-Azzurro (che sia messo agli atti, non era il Principe Azzurro Dandy promesso a Rosaspina-Bella Narcolettica). Dopo essere stata messa al bando dal Comitato Moralisti Uniti del Reame, ha accettato corte e convivenza dall’affascinante marchese, nonché uomo d’affari BarbaBlù, che ha poi scoperto essere antropofago e fratello di Giga. Dopo aver rifiutato la proposta di Giga (non dimentichiamoci che si stava per sposare con il suo fratellino cannibale ed era stata quasi uccisa dalla matrigna, altra loro parente…) ed aver cercato alleanza, facendo la gatta morta, dal Principe Dandy promesso a Spina, rivelatosi altresì distratto da problemi di “brand sewer” e troppo assente, ha infine accettato l’alleanza con Rog che, in cambio alla sua fedeltà e del suo Anello Elfico di Luna, le ha concesso interezza del puro sangue elfico, immortalità, comando degli eserciti di Notte Nera e la custodia di tutta la magia oscura…(Direi non poco)  

Legami: Matrigna parente alla lontana di Giga; Cacciatore somigliante all’amante di Lady Chatterley; Marchese Barbablù, fratello di Giga; Principe Nero-Azzurro da lei rifiutato; Nani.

Cosa vuole ottenere: Un rifugio nobile, protezione e possibilmente una buona posizione, eventuali eredi principeschi e riscatto sociale.

Alleanze certe: Rog di Notte Nera; Saba, creazione di Rog.

Nemici accertati: Giga; Shadowmoor, regina guerriera del Regno di Tre Spade; le Meluse dalle due code; ARGYRIA 2-mezzo gnomo mezzo nano- cugino di Frodo e di Argyria, (alleatosi con Shadowmoor e divenuto cavaliere di Tre Spade solo per ingraziarsi gli occhi della bella regina per cui ha perso la testa); AuroraRosaspina.

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Aurora-Rosaspina; Il Principe Dandy; Il Lupo Hip Hop; la ninfetta CappuccettoFragola; Argyria la gnomessa amica dei nani e custode del Rubino.

Poteri: Anello Lunare: forgiato dal Reame Elfico, in precedenza appartenente a Blanca ma poi ceduto a Rog in seguito al patto stipulato con Notte Nera. L'Anello possiede il potere di richiamare le forze della natura piegando il tempo alla volontà del suo possessore, può disfare ciò che il tempo ha creato, persino la morte. Il suo potere si manifesta solo ad ogni luna piena previa attivazione in lingua elfica.

Lati deboli: Impulsività, ambizione e un debole per la vita agiata e i titoli nobiliari.

 

AURORA-ROSASPINA-BELLA NARCOLETTICA

Chi è: La principessa erede del reame di re Stefano; dopo essere stata vittima di attentati dall’aspirante moglie del re, Malefica, la Fata Oscura bisessuale invaghitasi di lei, viene allontanata dal regno per essere affidata alla protezione delle tre zie madrine e streghe vegane guaritrici, sotto mentite spoglie. Cresce secondo i dettami hippy con l’amico Licantropo da tutti conosciuti come “Lupo”, tra natura, cannabis e cure alternative; ma è vittima della maledizione di Malefica e delle allucinazioni: infatti la vede ovunque in sembianze di Drago. Oltre ad essere condannata ad addormentarsi improvvisamente senza preavviso nelle situazioni più impensate, ogniqualvolta Aurora-Rosaspina si avvicina alla carne (sia essa intesa come assunzione di cibo-resti di animali morti, sia come contatto fisico-sensuale con un altro corpo) cade in un sonno simile alla morte. Se qualcuno cerca di toccarla mentre è sveglia, una rete di spine velenose nata dalle sue unghie subito l’avvolge in un roveto stregato impossibile da recidere; se, invece, qualche incauta creatura riesce a profanare la sua inaccessibilità durante il suo sonno magico, paga il misfatto con disumani dolori e la morte. E’ promessa formalmente al Principe Azzurro Dandy ma lei fa finta di non ricordarlo ed aspetta un giovane pompiere che ha visto una volta mentre dormiva affinché la liberi dagli incubi sputafuoco di Malefica e dall’incantesimo (mi chiedo se il Principe Dandy che continua a dirsi suo promesso sia contento così…) Dopo aver rifiutato l’alleanza sia con Rog sia con Giga sembra, però,  che quest'ultima sia riuscita ad entrare nella sua mente e a compiere un’opera di convincimento su di lei nel sonno.

Legami: Re Stefano, suo padre; Malefica aspirante moglie del padre e sua corteggiatrice (non si sa se anche lei sia o meno parente di Giga); le tre zie Streghe Verdi-Madrine: Serenella Svamp, Flora e Fauna; Lupo, amico di famiglia e Licantropo; il Principe Azzurro Dandy (fissato con l’idea di sposarsi Spina nonostante l’incantesimo e la narcolessia e le accuse che lui le continua a muovere di essere infedele e inaffidabile).

Cosa vuole ottenere: Liberarsi dall’incantesimo del sonno mortale; la liberazione del suo amico Lupo chiuso in cella per accuse di pedofilia e detenzione di droghe; giustizia e riscatto per i Licantropi e, se cederà al potere di Giga che vuole convincerla a diventare sua inviata speciale, anche il ritrovamento del cuore di Rog.

Alleanze certe: Le zie e tutte le Streghe Verdi del Regno; i Cercatori di Gilda; Lupo e Licantropi; il Principe Dandy; Argyria la gnomessa (incorso d’opera); la Strega Giga che sembra avere trovato il modo di convincerla promettendole anche la liberazione dall’incantesimo e la libertà dell’amico Lupo (in corso d’opera).

Nemici accertati: Rog di Notte Nera inimicato per aver rifiutato la sua proposta di coalizione; Saba; Blanca; la ninfetta CappuccettoFragola (nemica di Lupo).

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Argyria; Giga; Shadowmoor; ARGYRIA 2-mezzo gnomo mezzo nano, cugino di Frodo e di Argyria ed alleatosi con la bella Shadowmoor solo per ingraziarsi gli occhi dell’avvenente regina per cui ha perso la testa; le Meluse.

Poteri: Grimorio/Ricettario della Strega Maggiore: Un libro contenente centinaia di filtri e incantesimi green.

Lati deboli: Intolleranze, allergie, ipersensibilità accertata verso i farmaci, instabilità emotiva, disordini del sonno, traumi irrisolti, fobie, idiosincrasie, allucinazioni, dipendenza da filtri, maleficio del sonno, scarsa se non nulla interazione sentimentale, frigidità indotta (nota per l’autrice: Ele non ti fai mancare niente! ,-))

 

IL LICANTROPO LUPO HIP HOP

Chi è: Licantropo hip hop da sempre amico di Aurora-Rosaspina e delle Streghe Vegan che ha aiutato più volte, nascondendo le loro erbe nelle tane dei lupi, ora in attesa di essere processato a causa di un’accusa di detenzione di droghe, tentato omicidio di donna anziana e abuso sessuale di intimo commestibile mossa dall’insaziabile ninfetta stalker CappuccettoFragola. Dapprima i Licantropi erano fautori e protettori degli uomini e da sempre nemici delle Maghe Oscure come Giga, contro le quali combatterono per salvare il regno; ma in seguito furono poi accusati e demonizzati dalla razza umana, ingannata da Giga e dalle sue compagne e da allora per gli uomini ogni scusa sembra essere buona per prendersela con i lupi. Con l’aiuto della magia di Rosaspina e delle tre zie (e probabilmente con l’ausilio di Argyria 1, con cui si sta alleando) oltre che con l’avvento imminente della Luna Blu, il Lupo è in attesa di entrare in possesso dello Scettro forgiato dall’ordine della Civetta dall’occhio storto.

Legami: Licantropi; Ordine della Civetta; Aurora-Spina&Streghe Verdi;

Cosa vuole ottenere: La libertà, il riscatto sociale ed il riconoscimento adeguato di valore per tutti i Licantropi; droghe e sesso liberi.

Alleanze certe: Licantropi; Ordine della Civetta dall’occhio storto; AuroraRosaSpina; le Streghe Green, Argyria la gnomessa.

Nemici accertati: Le Maghe Oscure; Giga; Shadowmoor, regina guerriera del Regno di Tre Spade; le Meluse dalle due code; CappuccettoFragola; la razza umana.

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Rog/Saba; Blanca; il Principe Dandy.

Poteri: Scettro Arcobaleno: Scettro appartenuto al primo stregone dell'ordine della Civetta dall'occhio storto, forgiato con frammenti di cristalli Arcobaleno, il suo potere è quello di rendere invincibile chi ne è in possesso.

Lati deboli: Abuso di droghe; inconfessato debole per AuroraSpina ed ancor più per il limoncello di zia Svamp; carattere sornione e scatti d’ira incontrollata.  

 

IL PRINCIPE DANDY

Chi è: Principe regnante di un reame limitrofo a quello di re Stefano (e quindi di AuroraSpina), da sempre promesso alla bella principessa, ora narcolettica. Di lui non si sa molto a causa della sua proverbiale reticenza a parlare di sé ma si conosce, oltre alla sua ormai nota ostinazione a perseguire il fidanzamento con Aurora (che sembra avere profumo e sapore del miele di castagna) anche il suo edonismo e l’estrema attrazione verso la moda e le atmosfere magiche e metafisiche… In passato il principe si fece abbacinare da parigine Cenerentole in età adolescenziale; ma al momento rivendica la fedeltà di Rosaspina occupandosi solo di annose questioni con il paese degli orchi di sotto e il paese degli orchi di sopra racchiuse in un caso detto “Brand Sewers Affair” e pertanto rimane reticente alle richieste d’alleanza della gnomessa Argyria ed alle proposte molto più intime della bella Blanca.

Legami: Maggiordomo; Aurora-Rosaspina; Cenerentola; Orchi.

Cosa vuole ottenere: La gestione del marchio più trendy che domini le nicchie di mercato sui regni ed ovviamente il matrimonio (regno ed eredità) con la bella narcolettica.

Alleanze certe: Re Stefano.

Nemici accertati: Nessuno.

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Argyria, Blanca.

Poteri: Ricchezza e titolo nobiliare.

Lati deboli: Un debole per il red carpet e le fanciulle in fiore che profumano di frutta (ha ragione Argyria, se vede Cappuccetto-Fragola è rovinato e gli tocca anche cambiare colore).

 

 

 ARGYRIA GNOMESSA

Chi è: Da non confondere con il cugino ARGYRIA 2- mezzo gnomo mezzo nano - (il nome è molto usato fra il Piccolo Popolo e gli gnomi si sa, non brillano in quanto a fantasia), alleatosi con Giga e divenuto cavaliere di Tre Spade perché letteralmente impazzito per la sua regina, Shadowmoor, questa Argyria è, invece, una gnomessa per metà folletto. Venuta a contatto con l’argento, utilizzato per curare alcune ferite che l’avevano fatta quasi morire, è riuscita a salvarsi grazie alla magia curatrice delle tre zie di AuroraSpina; ma la sua pelle è rimasta di un colore blu-argenteo. Sta cercando alleati in ogni luogo per impossessarsi del diamante Occhio di Dio (o almeno questa è la sua versione, diversa da quella di Rog).

Legami: Cugini frodo e ARGYRIA2; Gnomi; Nani.

Cosa vuole ottenere: Il Diamante Occhio di Dio.

Alleanze certe: Gnomi; Nani; Creature della Foresta; Lupo; Streghe Green-zie di RosaSpina.

Nemici accertati: Giga.

Alleanze o nemici ancora in sospeso-da definire: Rog di Notte Nera/Saba/Blanca; Principe Azzurro Dandy; Aurora-RosaSpina.

Poteri: Rubino cuore di Drago: Appartiene a tutta la Stirpe degli Gnomi. Ne è il primo Custode il cugino di Argyria, ARGYRIA2. Forgiato dalla fiamma del respiro dei Draghi, dona saggezza e conoscenza a chi lo possiede.

Frullatore magico del tempo futuro: artefatto capace di creare bevande magiche in grado di guarire ferite mortali, ringiovanire il corpo, trasformare le sembianze, distruggere un nemico invincibile ed anche ammaliare il più duro dei cuori. Il suo utilizzo richiede la descrizione di ricette.

Lati deboli: Ambiziosa e pronta a tutto per i suoi scopi anche ad allearsi con chi odia.

 

                                                                  TEMPUS FUGIT...

MA FORTUNATAMENTE SU TIRILLIO NON ESISTONO

NE' LO SPAZIO NE' IL TEMPO

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