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Messaggi del 10/03/2024

Scambiamoci un segno di pace.

Post n°3057 pubblicato il 10 Marzo 2024 da fedechiara
 

Scambiamoci un segno di pace.

Quante divisioni ha il papa, motteggiava Stalin. Il papa non ha divisioni bensì opinioni 'pesanti', non sempre condivisibili, anzi, ma stavolta Bergoglio ha passato il segno e non si torna indietro. Pacem in terris senza se e senza ma - si prenda atto della sconfitta e si vada al negoziato. Non è un'onta il negoziare e salvare vite.
Ha lanciato un obice esplosivo dietro le linee il bianco pontefice, facendo saltare la santabarbara degli infiammati paesi Nato alla loro prima crociata. Bellicisti per professione e obbedienza servile agli Stranamore d'Oltreoceano i politici europei filo Nato e filo la stra maledetta industria delle armi che li sostiene.
'Alzare bandiera bianca' è il suggerimento-obice di Bergoglio e, naturalmente, è rivolto all'Ucraina - militarmente sconfitta malgrado gli effimeri trionfi lunari di mitiche 'controffensive', magnificate con sublime sprezzo del ridicolo dalla propaganda embedded dei nostrani reporters di guerra.
Qui Kiev a voi la linea (emoj che sghignazza).
Quanto a quel che succede sulla linea del fuoco si va a spanne e per sentito dire e tanto, tanto peloso pietismo per i morti e i feriti di una sola parte ed i pretesi 'crimini di guerra' del nemico russo – tanto in patria, di là dei video domestici, si bevono ogni manifesta str...... che gli rifiliamo, basta che sia celebrativa della mitica 'alleanza difensiva' (sic) e piaccia al direttore di rete di nomina partitica.
Non è tutto oro colato, quel che Bergoglio ha detto nell'intervista concessa agli Svizzeri – che se l'avesse concessa ad una rete italiana gliel'avrebbero tagliata nei passaggi più decisivi chiedendo lumi al direttore di testata e forse neanche trasmessa, ma agli Svizzeri, si, quelli sono neutralisti da secoli per libera scelta di popolo e nazione.
E la cosa che più ci dovrebbe interessare è: quale seguito potranno avere parole così pesanti che smontano di brutto tutta l'oscena propaganda di guerra degli infiammati filo Nato – il piccolo Macron in testa in prossima uscita dall'Eliseo che ha lanciato la sua granata mediatica di 'mandare uomini Nato sul terreno' se l'offensiva russa non si ferma?
Qui casca l'asino e si torna a bomba. Una bomba a salve, un fuoco di artificio. E il bianco pontefice rischia di far la figura del Bianconiglio di Alice nel paese degli Stranamore più realisti del re.
Quale paese si farà carico di mandare diplomatici a Mosca con proposte realistiche che convincano 'il nemico' ad accettare un cessate il fuoco che congelerebbe le posizioni delle truppe sul terreno – e consacrerebbe, di conseguenza, i territori conquistati al prezzo di migliaia di morti quali territori della Nova Russia, come si conviene, dice il pontefice, per ogni vincitore conclamato di ogni guerra combattuta in Europa nel secolo breve?
Torna in auge la tanto bistrattata (dalla propaganda di guerra) 'evidenza delle cose'.
Il re Nato è nudo e con le spalle al muro a causa delle implicazioni di una guerra termonucleare sempre più probabile e conviene che qualcuno gli suggerisca, finalmente, di rivestirsi in modo appropriato e di andare a Canossa e patteggiare una pace realistica.
E citiamo, nel finale, le parole di un putiniano storico che visse duemila e passa anni fa in terra di Palestina.
'Se un re va in guerra contro un altro re, che cosa fa, prima di tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il nemico che avanza con ventimila. Se vede che non è possibile, allora manda dei messaggeri per chiedere al nemico quali sono le condizioni per una possibile pace.
La stessa cosa vale anche per voi: chi non rinuncia a tutto quello che possiede non può essere mio discepolo.'
Scambiatevi un segno di pace.
Attacco nucleare russo all'Ucraina, l'allarme Usa e la preparazione per sventare la minaccia: quando e dove Putin voleva colpire
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Attacco nucleare russo all'Ucraina, l'allarme Usa e la preparazione per sventare la minaccia: quando e dove Putin voleva colpire
Attacco nucleare russo all'Ucraina, l'allarme Usa e la preparazione per sventare la minaccia: quando e dove Putin voleva colpire

     
     
     

    Quando arrivò Lui.

    Post n°3056 pubblicato il 10 Marzo 2024 da fedechiara
     

    I condottieri e le battaglie. 10 marzo 2014

    Guardavo le straordinarie immagini in 3D del film '300 L'alba di un impero', l'altro ieri, e tutto quel fragore di battaglie e di morti ammazzati dalle due parti in conflitto mi stordiva – e non mi capacitavo del come avesse potuto un esercito di contadini così poco numeroso atterrire a distruggere una flotta doppia e tripla e Temistocle trionfare sul prodigioso Serse, figlio di dei satrapici orientali.
    La libertà, si dice, si narra. La forza della democrazia ateniese che rinasce dalle ceneri dell'incendio della sua città e gli stupri e i massacri dei civili e apre alla leggenda della Grande Ellade.
    Ma è agiografia della nostra cultura occidentale - e nel fuoco e nel sangue delle battaglie è davvero difficile dire se sono i valorosi combattenti di una delle due parti a fare la Storia o la casualità di eventi miracolosi e interventi 'divini' (così si credeva) che fanno la differenza tra vittoria e sconfitta. Così fu per la tempesta che affondò e mandò sconfitta la Invincible Armada spagnola e disse Grande Elisabetta 'la bastarda' e consacrò la leggenda del suo lungo regno.
    E, a proposito di condottieri e battaglie, ecco sul proscenio Temistocle-Renzi che affabula da Fazio da par suo promettendo mari e monti (Monti no, per favore!) e la rinascita del paese a partire dai consumi delle famiglie. Bella mossa. 100 euro in più in busta paga sono un'arma formidabile di propaganda elettorale – ed è vero che i consumatori votano e le imprese no, ma può essere che, se ripartono i consumi, il traino ci sia e la nave Italia voli nell'aspro mare delle procelle economiche che ci affliggono da un tempo così lungo ormai da non ricordare più quando 'si stava meglio' e perché. Lo aspettiamo al varco delle Termopili, il nostro Temistocle, e gli auguriamo che vinca la battaglia navale di Salamina e inizi l'alba di un impero economico e suo personale che durerà mill'anni, se ci riuscirà e i disoccupati avranno sussidio e troveranno lavoro.
    In bocca al lupo e crepi – e, per una volta, mostriamo un filo di ottimismo e sfoderiamo le spade dei consumi e alziamo i cori dei peana del lavoro che ritorna. Uh! Uh! Viva Atene e Sparta unite nella lotta! Una faccia, una razza?
    Nessuna descrizione della foto disponibile.

     
     
     

    Volti inconoscibili.

    Post n°3055 pubblicato il 10 Marzo 2024 da fedechiara
     

    Il volto del Pantocratore e le altre storie.

    Ormai prossimi a Pasqua ho difficoltà nell'immaginare il volto del Pantocratore.
    E' vero che abbondano le immagini del Cristo Risorto che levita leggero con il suo stendardo verso la Ionosfera e oltre, ma quello è il Cristo, il Figlio del Dio Vivente, come ci suggeriscono le Scritture e l'abbiamo studiato nell'ora di religione.
    Ma che volto e figura ha il Pantocreatore – a parte quella che Michelangelo ci ha rappresentato nella volta della Cappella Sistina che offre il magico dito all'Uomo Primitivo - suo fresco conio nel Paradiso Terrestre? Tralasciamo, per il momento, la storia della costola di Adamo per non incorrere nelle ire di quelle che: '… e con il maledetto patriarcato come la mettiamo? Lo vedete che è un problema atavico? (emoj rabbiosetto)'.
    No, davvero, questa storia del volto del Pantocreatore non è uno sfizio del momento pasquale e un mio affanno atavico.
    E' roba da alta filosofia, da teologia applicata perché le Scritture, ben gestite dagli uomini in tonaca nera e galero (il cappelletto cardinalizio), ci suggeriscono un legame fondamentale tra Cielo e Terra: che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di quel Desso impronunciabile (non nominare il nome di … invano).
    E, a parte la bestemmia di pensare Colui-che-tutto-può simile in tutto o in parte a certi figuri delle nostre cronache di nera, femminicidi e dintorni, il problema di noi divina discendenza pretesa è tutto da studiare ed aggiornare, in questi nostri tempi di scetticismo scientista e ben due millenni che ci dividono dall'apparizione del Figlio suo diletto in terra di Palestina, oggi dilaniata dagli odi contrapposti.
    E sarà mica alla fisica quantistica che dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni – e pensare il Grande Vecchio della Sistina dal dito accattivante ridotto ad un neutrino piccolo, piccolo: la 'particella di Dio' – come lo hanno definito quei buontemponi degli scienziati?
    No, troppo riduzionista, troppo astratto. Di questo passo ridurremmo la meravigliosa Creazione dei fiori, dei pesci e degli uomini ad una asettica esplosione galattica, ad un Big Bang gravitazionale e i mondi in formazione che sibilano nel vuoto del Cosmo sempre più lontani.
    E saltano tutte le correlazioni con la fisica classica e con l'uomo che ne è l'incarnazione sempre interrogante e dubitoso.
    Temo che la Cosa non avrà soluzione, quantomeno nel breve periodo.
    Ci resta la consolazione di ritrovarci tutti quanti siamo e siamo stati nella mitica Valle di Giosafatte ed abbracciarci di bel nuovo ed indicarci festosi con il dito: 'Anche tu qui?!'
    Mitico (ed unico) luogo in cui la morte ci riunirà e sanerà quel vulnus pronunciato il dì del matrimonio '...finchè morte non vi separi.'
    The end e lacrime di gioia.
    Nessuna descrizione della foto disponibile.

     
     
     
     
     

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