Canto l'amore...perchè sono convinta che tutto derivi da esso... |
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Post n°71 pubblicato il 25 Ottobre 2007 da Crepuscolando
No, vecchio non era, doveva essere all'epoca sui 35, ma noi eravamo così giovani, quindi lo vedevamo già come un vecchio scapolo, perchè all'epoca non era sposato e viveva per la scuola. Beh, inutile dire che era uno di quei prof di una volta dalla cultura infinita, che non smettevano mai di studiare e che amavano la scuola e l'insegnamento, anzi vivevano per queste due cose, per cui bastava ascoltarlo, seguirlo, e dopo non avevi bisogno più di niente... E' grazie a lui se imparai ad amare le materie classiche, dopo aver scelto quel ginnasio solo per esclusione, perchè all'epoca l'alternativa nel mio paese era la ragioneria, e non sono mai stata forte in matematica... Di statura media, una calvizie nascente, gli occhialini ed il vestire sciatto ne facevano una figura incolore e noiosa da guardarsi, da cui non aspettarsi niente. Le dita erano ormai color marroncino per quelle sigarette che non spegneva mai; all'epoca si fumava in classe e lui spiegava accendendone una dopo l'altra, parlando e aspirando, ripetendo e camminando per tutta l'aula avvolto in nuvole di fumo che lo seguivano. Ma appena cominciava a parlare, la classe intera ammutoliva, volenti o nolenti tutti erano costretti a seguirlo, sia quelli che erano affascinati dalla sua ars oratoria, sia quelli ai quali non gliene poteva fregar di meno, ma erano continuamente ripresi e scrollati da incalzanti:"E' chiaro? Mi sono spiegato? Se non capite ditemelo, che ripeto tutto...". Inutile dire che molto spesso abbiamo approfittato di questa sua vocazione, fingendo di non aver capito o aspettandolo in classe con le domande più svariate di cultura generale: lui non aspettava altro e partiva con le sue interminabili orazioni, suonava la campanella e l'interrogazione per quel giorno era saltata! Ricordo sempre la sua faccia delusa e stupita ogni volta che ciò accadeva, perchè non si rendeva mai conto del passare del tempo. Ma tant'è, l'ora del giudizio era solo rimandata, perchè prima o poi arrivava ed allora erano stragi a catena, sine pietate... La nostra quarta ginnasiale quell'anno per il Carducci era la prima ad essere mista, per cui il nostro Gigino, dopo anni di insegnamento a soli uomini si ritrovò con una classe con circa quindici fanciulle quattordicenni e ricordo che la affrontò molto emozionato, quasi non sapeva come rivolgersi a noi, era estremamente gentile e rispettoso, ci chiamava "signorì" ed arrossì violentemente quando ci disse che dovevamo farglielo capire se "in certi giorni" non eravamo molto ben disposte... Anche qui inutile dire che ci furono quelle che avevano il ciclo 28 giorni su 30 al mese... Grande fu la sua performance, quando quella mattina si presentò con una lista e chiamò all'appello tutti quelli i cui genitori si erano prodigati in raccomandazioni: mai più si videro tali scene di pianti e grida, mai più godemmo tanto noi tutti figli di papà che, pur volendo, non avrebbero potuto raccomandarci... E come non ricordare quella volta che ci rincorse fin giù in palestra per costringerci ad entrare, e finì che giocammo a nascondino con lui dietro le colonne e ci stanò uno alla volta e ci riportò in aula prendendoci per le orecchie: ma lo seguimmo perchè non ci eravamo mai divertiti tanto... Il nostro rapporto il primo anno fu di assoluto amore: io ero per lui la studentessa modello ed io per lui, e per non deluderlo, mi alzavo alle 4 del mattino per ripetere tutta la grammatica di latino e greco: mi gratificò con un 10 ad una versione di greco, grazie al quale divenni famosa in tutto l'istituto, giacchè il vecchio Gigino era temuto da tutti. Grande fu la sua delusione, quindi, quando mi ritrovò in seconda liceo un tantino diversa, sempre studiosa, ma più "normale" e soprattutto sempre a capo di ogni qualsivoglia forma di lotta e pronta a rispondere a tu per tu a tutti i professori. Ricordo ancora il suo volto addolorato Poi quando passammo in terza liceo, ultimo anno, ti perdemmo di nuovo, diventasti vicepreside e non avevi più tempo per insegnare: fu un peccato atroce, terminammo il classico con uno stuolo di supplenti ignoranti che si susseguirono, campammo di rendita grazie alle tue lezioni. In seguito sapemmo che ti eri sposato e ti eri trasferito a Latina. Non ti ho mai più rivisto, ma se ti potessi incontrare adesso, starei ancora lì a dirti grazie, starei ancora a chiederti una spiegazione, mio caro vecchio prof... P.S. Dimenticavo: sai che poi "la serpe" e "il milanese", quelli che tu chiamavi "piccioncini" e sedevano sempre nel banco insieme, si sono poi sposati?... |
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"Ma se io avessi
previsto tutto questo
dati causa e pretesto
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...No, non avrei fatto
lo stesso...
P.S. Nella, ti ho risposto da me
Dolce notte
Napoli Romantica
Bacio :)