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A volte da una sola scintilla scoppia un incendio (Lucrezio)
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Preferisci non guardare, non incrociare il tuo sguardo con quegli occhi, quei tubi, quelle macchine. Hai già il tuo dolore, pensi, non hai energie sufficienti per osservare anche quello degli altri, per permettergli di entrare in te. Paura? Egoismo? Non lo so, forse semplicemente cecità. Un mondo, si, quello è un mondo di bimbi che soffrono, e tu credi di non essere in grado di entrare in quel dolore per cui ti metti un camice, una cuffia, i calzari e tiri dritto per la tua strada, senza guardare, fin che raggiungi quella porta, incroci quegli occhi che ami, il letto, i tubi, le macchine che non ti sembrano brutti come gli altri, e ti chiudi la porta alle spalle come se questo gesto potesse trasportarti in un altro mondo, diverso, più bello, con meno sofferenze. Poi capita che una mattina, esci da quel padiglione sempre scortata dal tuo paraocchi e ti ritrovi in giardino, a respirare il profumo del mare e ti liberi dalle tue difese che pensi non ti serviranno più, almeno fino alla prossima volta, e mentre ti dirigi verso il parcheggio la vedi, li di fianco, in una macchina scura: una piccola bara bianca, così piccola da sembrare irreale. Non ci sono occhi, non ci sono tubi, non ci sono macchine ma tu hai lasciato il tuo paraocchi e quel bianco ti entra nel cuore e nello stomaco come una fucilata e, anche se cerchi di allontanare il pensiero, ti immagini una mamma, un papà, una famiglia, e senti il loro dolore nella tua pelle e capisci che la tua sofferenza è nulla rispetto a quello di molti e che il non voler vedere non significa che ciò che tu non vedi non esista. Ed è così che, finalmente, abbandoni il tuo paraocchi, distrutto in un nanosecondo da una piccola macchia di bianco accecante, e ripercorri quegli stessi corridoi osservando altri piccoli occhi, scambiando sorrisi, e scoprendo, con grande meraviglia, che la condivisone, anche solo di uno sguardo, rende il dolore più lieve. (Basta_una_scintilla 21 giugno 2009) Basta_poco qui |
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Poi ci sono dolori che ti entrano dentro ed altri che tu fai entrare, quella piccola macchia bianca l'hai fatta entrare tu perchè , in cuor tuo, volevi aprirti alla condivisione , (ed a volte vogliamo essere preparati per quando toccherà a noi)